Dopo una nottata di forte vento siamo partiti alla volta del Colle della Melosa con un tempo eccezionalmente terso che ci ha permesso di vedere dei panorami incredibili per centinaia di km.
Ecco la motoretta ancora pulita.....

Quando esco con Gianni, che per brevità d’ora in avanti chiamerò VBP (Very Bastard Person)

, non ci si annoia mai, infatti, invece di fare il trasferimento per asfalto alla sera ci eravamo accordati di percorrere due belle sterrate che avrebbero allungato la fase di avvicinamento di una quindicina di km ma resa la cosa sicuramente più divertente.
Peccato che tra una sterrata e l’altra il VBP sentenzia: “invece di pettinare le bambole facciamo la tratta “A” o la “B” (non si possono nominare), tratti fatti “n” volte negli scorsi anni quando avevo la enduretta da 95 kg

. Optiamo per la meno lunga, pensando di soffrire meno……ma dopo tanti anni e tante belle pioggie la mulattiera è profondamente cambiata, già allora era hard enduro ora è perfetto per il trial…..quindi inizia il classico sport del “tira tu che spingo anch’io”.



Motorette al pascolo......

Dopo la seconda sterrata prendiamo un altro bellissimo sentiero guidato in mezzo al bosco che ci porta diritto a Colle Langan a pochi km dal Colle della Melosa dove si trova il rifugio Allavena.
Oggi è l’ultimo giorno ufficiale di apertura della VDS e al rifugio stanno sbaraccando, prendiamo l’ultima fetta di torta della stagione e partiamo.
La giornata è stata perfetta non solo per il tempo ed i percorsi ma anche perché finalmente sono riuscito a trovare la moto giusta per questo tipo di percorsi, dopo aver concluso il rodaggio delle sospensioni al mattino, al pomeriggio mi sono goduto un ottimo assetto sia nei tratti più veloci che in quelli accidentati. Bella moto la WR R, ed anche VBP è rimasto sorpreso dalle prestazioni della motoretta.
Certo non bisogna pretendere performance da racing.

Motoalpisti tedeschi armati di tutto punto









Aggiustatina ai nuovi Gaerne GX 1 rivelatesi ottimi per questo tipo di utilizzo



Abbiamo percorso alcuni tratti classici della VDS ma anche nuovi tagli che VBP conosce, visto che ogni tanto gira con la trial in lungo e in largo.
Alcuni tratti fanno parte di percorsi da mountain bike, così abbiamo endurato in modo più impegnativo del solito.
Dal Redentore, che segna il confine tra Piemonte, Liguria e Francia, si godeva una vista straordinaria della Corsica.









Eccoci nel bosco delle Navette, luogo molto particolare dai caldi colori


La tratta dal Bosco delle Navette al Marguareis l'abbiamo percorsa sulla solita pista, praticamente deserta, in totale avremo incrociato due auto e pochissime moto.



Pranzo al Rifugio Don Barbera con la classica polenta con salsiccia, fagioli e formaggio.... BURP!!
Per parecchi km la salsiccia saltava nello stomaco insieme alla moto!





Si riparte e, dopo aver passato la parte più caratteristica del massiccio del Marguareis, data la giornata limpidissima vediamo in distanza l'innominato Monviso




A pochi km dai forti sopra Limonetto la strada era chiusa per lavori, per le sole moto era possibile percorrere un bellissimo sentiero in cresta che ci ha permesso di vedere il Colle di Tenda da una angolazione mai vista, il sentiero poi si congiungeva ai forti.





Poi il solito tratto sino al bivio che porta a Casterino (a dx) o al paese di Tenda (a sx) nel mezzo c’è una mulattiera che VBP dice che un suo “caro amico” aveva consigliato di fare con il GS 1200 in salita !!!

Una mulattiera così me la ricordo solo nella bergamasca, tanti tanti sassi e bella pendenza dove se volevi fermarti non bastavano una decina di metri perché la moto galleggiava sui sassi e non si fermava, insomma tanta fatica dato il peso della moto e le braccine sifilitiche, intanto il VBP se la rideva con la sua leggera WRF.
Mi sono ripreso la rivincita quando, arrivati a Casterino, e dovendo fare un lungo tratto su asfalto, VBP mi chiede la mia motoretta perché ha le chiappette malconcie……giusto perché sono buono gli ho concesso la mia motoretta.

E' stata duretta, nove ore di moto, 200 km totali dove diversi tratti sono stati impegnativi ma ne è valsa la pena e così, la prossima volta, sapremo bene cosa fare per mettere in pratica il nostro motto: “nel dolor la felicità!”.
Mi spiace per chi non c’era, comunque, se non ci sarà troppa neve, a novembre abbiamo l'intenzione di fare una replica.
