Dal mio personale Archivio Ducati

Nel 1993, dopo cinque anni, il progetto 851/888 incominciava ad accusare il peso dell’età.
Pertanto i Castiglioni, proprietari della CAGIVA che aveva acquisito la DUCATI nel 1985, affidarono il progetto di una nuova SBK al CRC, fondato nel 1987 e diretto da Massimo Tamburini, già cofondatore e progettista della BIMOTA e che per Ducati aveva già progettato l’innovativa PASO.
Nasceva così un altro mito, la
916, che veniva presentata nella sua veste definitiva al salone di Milano nel Novembre del 1993.
Nata dalla matita di Sergio Robbiano, che si ispirò alla linea della Supermono, sotto la supervisione di Massimo Tamburini, la 916 riscosse un immediato successo tanto da aggiudicarsi per l'anno seguente tutti i premi di Moto dell’Anno. Inizialmente disponibile in due versioni, 916 Strada e 916 SP con targa porta numero bianca, la 916 venne progettata con lo scopo di ottimizzare e migliorare il potenziale agonistico delle precedenti Ducati 851/888. Le prime serie vennero assemblate negli stabilimenti CAGIVA.
Sulla carta le sue caratteristiche di base non differivano da quelle della 888, aveva infatti telaio a traliccio, motore bicilindrico ad L, desmo 4 valvole, raffreddamento ad acqua e frizione a secco.
In realtà erano tante le differenze, oltre la linea assolutamente innovativa e favolosamente bella, che determinavano un diverso carattere della moto; in particolare troviamo:
- Forcellone monobraccio
- Cerchi a tre razze
- Telaio in tubi più spessi
- Cannotto di sterzo regolabile tra i 23,5° e i 24,5° (1°)
- Più leggera di 15 Kg (198 Kg)
- Motore leggermente ruotato all’indietro per accorciare il passo
- Pesi spostati verso l’avantreno
- Scarichi alti sotto il codino
- Corsa aumentata di 2 mm (94 x 66)
- Singolo iniettore per cilindro e valvole di aspirazione da 33 mm e scarico da 29 mm,
- Bielle Pankl
- 109 CV a 9000 giri/min
La SP si distingueva per il doppio iniettore per cilindro, le bielle in titanio e alcuni particolari in fibra di carbonio come i terminali di scarico.
La moto di serie aveva sospensioni Showa, mentre la moto da competizione aveva alcune differenze:
- sospensioni Ohlins
- dischi in carbonio
- motore 955 cc (+2 mm alesaggio, 150 CV)
- pistoni Omega
- 145 Kg
La moto debutterà nel mondiale del 1994 che vincerà con Fogarty.
Nel 1995 la SBK perderà i dischi in carbonio per regolamento e adotterà il motore 996 di cilindrata. La produzione invece sarà caratterizzata da quattro versioni: Biposto (che perde le bielle Pankl), Monoposto, Senna (si trattava di una 916SP di color grigio con cerchi rossi, prodotta in soli 300 esemplari in onore del pilota di cui era ammiratore Castiglioni e che il 7 marzo del 1994, poco prima di morire, aveva provato una 916 SP) e 955 Replica.
Nello stesso anno debutta la “piccola”
748 che nel 1997 vincerà il trofeo Supersport, non ancora campionato mondiale. Con questa moto si ha un ritorno alle origini infatti il motore 4 valvole debuttò al Bol d’Or nel settembre del 1986 su un prototipo da 750 cc derivato dalla F1. La versione Base erogava 97 CV; erano a listino anche la S e la R con 106 CV.
Nel 1996 non cambierà molto, in particolare non sarà prodotta la versione Senna, mentre la SP venne chiamata SP3 e verrà prodotto un numero limitato di 955 SP per gli USA.
Per rispetto delle normative locali vengono prodotte la 748 e la 916 con faro squadrato per l’Australia.
Nel 1997 venne presentata la Ducati 916SPS in serie limitata. Montava un nuovo motore caratterizzato da un basamento più robusto e l’interasse tra i prigionieri dei cilindri aumentato con una cilindrata di 996 cm³, molto più potente dei precedenti, gli scarichi Termignoni in carbonio, oltre a tutte le parti speciali delle versioni SP degli anni precedenti. Vennero riproposte sia la 916 Senna, con motore base e verniciatura più chiara, sia la 916SP, mentre la Biposto rimase invariata. La versione Racing avrà un serbatoio maggiorato ed il motore da 996 cc.
Entra in produzione la 748 S con motore della Strada e ciclistica della SP.
Nel 1998 uscì di produzione la versione SP, mentre la SPS venne ulteriormente migliorata con modifiche al motore ed al telaio, onde ottenere nuove omologazioni per la SBK. Alla 916 Biposto venne invece migliorato l’impianto frenante e lo stesso vale per la Senna, che propone la carrozzeria nera.
La piccola 748 propone la versione 748 R ed una 748 S in serie limitata per l’America con carrozzeria grigia e parafango in carbonio; questa moto verrà messa in vendita, in soli 100 esemplari ed abbinata ad un giubbino della Donna Karan e a guanti Dainese, esclusivamente per corrispondenza tramite il catalogo per soli uomini Neiman Marcus.
Rimanendo nell’ambito delle iniziative di marketing proposte dalla TGP, nuova proprietà della Ducati, è da segnalare l’apertura del primo Ducati Store a Manhattan nel mese di marzo.
Come abbiamo visto la 916 esordì nel mondiale Superbike nel 1994 con una versione maggiorata nella cilindrata (955 cm³) per poter essere da subito competitiva con le quattro cilindri giapponesi da 750 cm³. Nonostante alcuni problemi di messa a punto Carl Fogarty vinse il campionato. Nel 1995, risolti i problemi di affidabilità, la 916 si aggiudicò nuovamente il mondiale. Nel 1996 fu ulteriormente aumentata la cilindrata fino a 996 cm³; la 916 Racing era ormai tanto competitiva e veloce da poter confrontare i tempi sul giro di Troy Corser con quelli registrati dalle 500 GP a due tempi, nonostante queste avessero CV in più e 30 kg in meno rispetto alla moto del neo Campione del Mondo Superbike 1996.
Il 1997 fu l’anno peggiore per la 916. Nonostante un motore nuovo e più affidabile la moto era afflitta da problemi di guidabilità e di erogazione, tanto che Ducati perse il campionato costruttori. Nell'anno seguente il superamento dei problemi portò il terzo titolo a Fogarty
Nel 1999 la 916 lasciò il posto alla
996 che, con estetica immutata e con una ciclistica più raffinata, era equipaggiata con il motore da 996 cm³ che aveva esordito due anni prima con la 916SPS. L’alesaggio passava da 94 a 98 mm; venivano adottati cerchi a 5 razze; Tre le versioni proposte: la base da 117 CV, la S e la R da 126 CV. Nel corso dell’estate vennero prodotti 150 esemplari della 996 SPS/F Factory look Infostrada, una LE venduta a 50.000.000 di lire.
La 748 propone la versione base e la SPS.
Nel 2001, poco prima di essere sostituita in catalogo, è stata presentata l'ultima versione della 996, la 996 R che ha iniziato il filone dei nuovi propulsori Ducati, i Testastretta da 998 cc che in questa versione erogava 135 CV; la moto era caratterizzata dalla carenatura senza prese d’aria sulle fiancate. Di questo modello, il 12 settembre 2000, Ducati ha "offerto" on line via internet un'edizione limitata di 350 esemplari al prezzo unico mondiale di 26.000 Euro. L'intero lotto è stato venduto in sole otto ore.
La 998 è l’Ultima evoluzione di quella che è stata definita la moto del millennio, monta il motore Testastretta a 4 valvole che successivamente equipaggerà la serie 999. In questo motore il metodo comunemente impiegato per supportare gli alberi a camme tramite cuscinetti a sfera è sostituito da cuscinetti a strisciamento. Esteticamente è del tutto simile alla 996, tranne che per le fiancate della carenatura prive di prese d’aria già adottata dalla 996R Testastretta. La 998 viene proposta in 3 versioni: la Base con il “coppa alta” da 123 CV e poi la S e la R entrambe con il “coppa bassa” da 136CV.
Nel 2002 la 998 conquista il titolo mondiale dei costruttori nella Superbike e sfiora anche il titolo piloti con l'australiano Troy Bayliss, battuto da Colin Edwards solo alle ultime battute.
Prodotta nelle consuete versioni base biposto, S ed R, monta in quest'ultima il Testastretta di ultima generazione con carter fusi in terra, coppa bassa e nuovo rapporto alesaggio/corsa di 104x58.8mm, in seguito ereditato dalla 999R.
La 998 in versione con livrea scura, è stata utilizzata per girare una delle più belle scene d'azione con moto in film d'azione: nel film Matrix Reloaded, da cui sarà tratta la versione limitata Matrix, appunto, con carene color verde scuro. Oltre alla Matrix e alla Senna altre versioni speciali furono la 998S replica Bostrom, realizzata in tre serie leggermente diverse tra loro prodotte per il mercato americano, per l’Europa e per il resto del mondo, e la 998S Bayliss Replica Infostrada.
Alla fine del 2003 fu messa in produzione la FE (Final Edition) costruita sulla base della S in versione mono e biposto, colore rosso con il tricolore sul codone e alcune caratteristiche della versione USA 2002, cioè motore più potente, sospensioni Ohlins, pinze Brembo a 4 pasticche.
Nel mondiale SBK la moto vincerà, nelle sue varie versioni, 6 titoli piloti e 8 costruttori, come si evince dall’albo d’oro:
ANNO PILOTA MODELLO TEAM COSTRUTTORE MODELLO
1994 Carl Fogarty Ducati 916 Ducati Corse Virginio Ferrari Ducati Ducati 916
1995 Carl Fogarty Ducati 916 Ducati Corse Virginio Ferrari Ducati Ducati 916
1996 Troy Corser Ducati 955 Promotor Racing Ducati Ducati 916
1997 John Kocinski Honda RC45 Castrol Honda Honda Honda RC 45
1998 Carl Fogarty Ducati 996 Ducati Performance Ducati Ducati 996
1999 Carl Fogarty Ducati 996 Ducati Performance Ducati Ducati 996
2000 Colin Edwards Honda VTR Castrol Honda Ducati Ducati 996
2001Troy BaylissDucati 996R Ducati InfostradaDucatiDucati 996 R
2002Colin EdwardsHonda VTR 1000-SPW Castrol HondaDucatiDucati 998 F02
Anche la piccola 748 si farà onore all’inizio della sua carriera agonistica:
1996 – 1° nell’Open Supersport con Fabrizio Pirovano
1997 – 1° nella Supersport World Series con Paolo Casoli
Come nel caso della Cagiva Freccia 125 che riprendeva le linee della Paso, nel 1994 venne ripetuta l’operazione realizzando la Cagiva Mito EV 125 che riprendeva le linee della 916, la moto rimarrà in produzione fino al 2007.
Con la cessione della Ducati al gruppo TGP Tamburini rimarrà legato ai Castiglioni e quella che doveva essere la naturale evoluzione della serie 916/996/998 diventerà la magnifica MV Agusta F4 750 4 cilindri del 1998 (che avrà anch’essa una versione Senna), a sua volta derivata dal progetto originario CAGIVA F4 del 1995 che venne sviluppato con la collaborazione della Ferrari.
Buttale via......
