Rimqngo della mia midea. I pionieri rischiano sempre quando si tratta di tecnologie innovative. E' stato così anche con le e-mtb, la differenza è che si trattava di cifre decisamente inferiori e di tecnologia che potevi provare a noleggio prima di acquistare per vedere se le performace in senso gnerele soddisfavano i tuoi usuali bisogni/percorsi.
Invece con le moto elettriche
1) non hai la possibilità di portartene a casa una a noleggio da provare per 2 o 3 giorni sui TUOI percorsi.
2) sono due o tre volte più costose della bici elettrica e quindi rientrano in un altra categoria di spesa.
3) Non hanno un mercato dell'usato abbastanza formato
4) Il costo dell'eventuale batteria da cambiare di solito è un terzo del valore del mezzo, (un enormità) rispetto a un seto (a spanne) nelle bici elettriche.
Per questi motivi secondo me le e-mtb spopolano, e e-bike languono.
Soluzioni? Le case devono credere nel loro prodotto, e gli utenti devono investire anche loro un minimo per soddisfare le proprie curiosità:
Ipotesi 1) Noleggio a prezzo fisso non simbolico ma non eccessivo (non deve essere quello il business) per un weekend o in generale 2 giorni delle e-moto. Il costo del noleggio in caso d acquisto viene scalato dal prezzo di vendita.
Ipotesi 2) vendita con patto di riacqusito. Esempio, io venditore se vuoi ti ricompro la moto dopo un anno e max 100 cicli di ricarica a due terzi del valore di acquisto originale, oppure dopo due anni e max 200 cicli di ricarica a 3/5 del valore di acqusto originale, magari una formula particolare di leasing con riscatto
In questi modi la casa dimostra di credere nel prodotto e di non star provando un "mordi e fuggi", e il cliente si impegna economicamente subito ma con una "exit strategy" che gli permetta un minimo garantito di recupero sul capitale immobilizzato.
Se sono sopra la soglia economica dell'acquisto di impulso i prodotti innovativi hanno bisogno di modalità di vendita altrettanto innovative, se no secondo me non si riescono a vendere.
Ciao!
Bibo