
Abbiamo provato la nuova Scorpa 280 R Long Ride da pochi giorni commercializzata con una promozione a 6.390 € compreso anche il serbatoio da trial.
Questa moto oggi risulta essere l’unica con strutture dedicate al motoalpinismo, perché Beta e Montesa offrono una sella/serbatoio aggiuntivi ma non, come in questo caso, un unico insieme ben rastremato e poco ingombrante. Devo dire che dal vero è molto più bella che vista in fotografia, l’estetica è originale e fuori dagli schemi.
L’aspetto se pur meno racing rispetto alla concorrenza nasconde invece una moto facile ed efficace ed adatta anche alle gare con gli opportuni interventi.
Passiamo al serbatoio, questo contiene 5 lt di miscela compresa la riserva, la sella è dura ma posizionata bene in quanto è al punto giusto quando occorre magari sedersi per dare più trazione ma soprattutto è agevolato il movimento per passare dalla posizione seduta a quella in piedi.
Avevo provato a Pompeiana per una mezzora la versione trial (identica alla Long Ride) raccogliendo delle buone impressioni, questa volta ho utilizzato la Long Ride per una giornata intera su percorsi conosciuti e quindi mi è risultato più semplice fare delle comparazioni.
La Scorpa 280 R 2011 è la prima nata da quando questo marchio è diventato di proprietà della Sherco, da quest’ultima eredita il motore della versione Sherco trial del 2010.
Il motore è uno dei pezzi forti di questa moto ed interpreta perfettamente i desideri del motoalpinista perché l’erogazione è pastosa, progressiva ed ha anche un buon allungo ma non è mai scorbutica come anche l’innesto della frizione è progressivo e non on/off con invece hanno le racing.
Quindi un propulsore in grado di aiutare sensibilmente nei momenti di scarsa aderenza.
Il cambio a 5 marce ha le prime tre marce ravvicinate poi la quarta allunga decisamente e poi la quinta che permette velocità di trasferimento notevoli.
La ciclistica riprende i canoni delle ultime realizzazioni (vedi Ossa) quindi è piuttosto caricata all’avantreno ed in effetti quest’ultimo risulta essere preciso e direzionale coadiuvato da una buona forcella che assorbe bene le asperità, ho trovato invece meno performante il mono che svolge il suo lavoro in modo onesto ma nulla più.
I freni sono sufficienti l’anteriore anche se lo preferirei più potente all’opposto il posteriore è deciso ed occorre un minimo di ambientamento per evitare il bloccaggio della ruota.
La moto nella guida in piedi risulta essere molto stretta questo anche grazie al motore Sherco che ha un ingombro laterale di ben 6 cm inferiore rispetto al precedente motore Yamaha.
E’ leggera da condurre e da subito confidenza, è una moto prevedibile nelle reazioni ed offre una buona trazione in tutte le situazioni a patto di avere una posizione piuttosto arretrata come su tutte le moto oggi sul mercato comunque perdona senz’altro più gli errori rispetto a Beta e GasGas ma non siamo ai livelli di Montesa dove anche posizioni di guida con il peso sbagliato vengono “aggiustate” da un telaio e dalle sospensioni che in termini di prestazioni risultano ancor oggi essere inarrivabili.
La Scorpa è divertente da condurre ed in salita e permette di saltare o spostarsi in modo semplice e senza sforzi, in discesa non affatica grazie al peso contenuto ed all’avantreno stabile. Ho fatto il confronto facendo una lunga mulattiera in discesa e solitamente con la mia Cota 4 RT devo fare un paio di soste per scaricare la tensione dei muscoli, invece con la 280 R sono arrivato al termine senza pause o affaticamenti particolari. Quindi un ottimo mezzo per chi vuole praticare il motoalpinismo anche impegnativo, poi c’è anche la possibilità, per quando si va nel campetto di allenamento, di montare con poche viti il serbatoio da trial.
























Il mio amico Giuliano è molto soddisfatto della Scorpa, ha apprezzato in modo particolare il motore


Lamberto