Miele. Che ricordi. La prima volta lo vidi allo Junior nazionale di Paderno, dove lui cadde nel punto in cui poi io mi ruppi lo scafoide nella cadetti di contorno. Il primo grande eclettico italiano delle specialità, già pluricampione in regolarità, fu il primo italiano a vincere una gara mondiale anche se nessuno se ne ricorda. Fu certo grazie alle cadute di Everts e Watanabe, ma in quella caduta fu coinvolto anche lui che, grazie al percorso fatto come un fettucciato su prato, ossia estremamente congeniale per un regolarista, tirò alla morte come se ogni giro fosse una P.S. ed arrivò secondo di manche vincendo la generale.
La cagiva fu uno sbarco "obbligato" per Miele. Nel senso che lui aveva un contratto con farioli per una moto ufficiale ed al contempo trattative in corso proprio con Cagiva che nel 79 aveva ben figurato. Però Farioli, forse per via di un ingaggio su cui aveva avuto ripensamenti, gli offeì l'alternativa dopo pochi giorni: o una moto di serie o poteva ritenersi libero dal contratto.
In realtò l'esperienza Cagiva di Miele fu tutt'altro rispetto a quanto preventivato. mentre la versione precedente adottava carter giapponesi, il modello 80 adottava carter Cagiva. Questo motore aveva un grosso problema tecnico: il pignone era troppo basso e distante dal fulcro del forcellone con il risultato che non c’era verso di dare sufficiente aderenza al posteriore. Moto inguidabile e sogni mondiali infranti. Tant'è che nell'81 tornò con Farioli.
Della prima vittoria di Miele al mondiale 125 mi ricordo eccome, per me che vivevo di cross fu una gioia, un pochino mitigata solo dal fatto che vinse il GP con un terzo ed un secondo di manche, senza aggiudicarsene alcuna. Fu in Svizzera, mi pare.
Pilota fortissimo e versatile (ma per me il primo grande eclettico fu Gritti) tanto da vincere anche in auto nei rally e al Camel Trophy.
Ho avuto la fortuna di incontrarlo e passarci una giornata assieme grazie ad un amico con cui collaboravo ai tempi e che operava nel settore. Non bastava certo per dire di conoscerlo, ma ne ricavai l'impressione di una persona gentile ma determinata.
Mi rafforzò nell'idea un episodio che mi raccontò casualmente proprio l'amico citato: erano insieme in fila al bar quando un tipo piuttosto grosso e prepotente passò una ragazza che era in fila prima di lui, Miele senza dire una parola lo prese sotto le ascelle (!) e senza apparente sforzo lo sollevò di peso e lo rimise al suo posto. Il tipo valutando la situazione non disse beh

E' un episodio che la dice lunga anche su quanto fossero preparati fisicamente i piloti del mondiale a quei tempi, che si sparavano manche da 45 minuti con moto dalle sospensioni non proprio eccelse.
Anche se credo che quelli di oggi non siano da meno.