Guarda, io sono anni che lo dico e mi rispondono che sono vecchio

Il cross si fa su un fondo naturale, ossia "così com'è". E vien fuori il peso tecnico nelle varie traiettorie, nel controllo della moto e nella gestione del gas. Doha è indubbiamente una pista ancora sui generis, però ormai nel 75% abbondante delle piste mondiali il grosso lo gioca la potenza della moto e del fisico del pilota, velocità improponibili (infatti si rompono un po' tutti a raffica) su piste che sembrano giardini zen. Ormai si cade perchè si incoccia in un sasso :tim: e si passa più tempo in aria che a guidare.
Sempre più per il pubblico con popcorn e bibitone. Sempre meno per un seguito di appassionati.
Passo qualche decina di minuti ogni tanto a guardarmi le gare dei mondiali fino al 94/95, dopo è stato tutto americanizzato ed asservito al grande pubblico.
Milioni di spettatori, ma non vedo più le file di auto parcheggiate ad oltre 4 chilometri dalla pista per una gara Junior regionale. Magari anche per il fatto che un biglietto costa oltre 60 euro.
E l'enduro stesso? Da Lignano, campionato italiano, prima prova corsa due domeniche fa, la sensazione che ormai lo si stia riducendo anch'esso a un fenomeno da circo, col pubblico che si esalta solo per una caduta o per una ammucchiata, del resto non caapisce una cippa e figuriamoci se può apprezzarlo. Sangue e arena, panem et circenses. Ed a contorno non il furgone di MacDonald, ma un bel mercatino di cineserie e pizzette fritte.
