Oggi vorrei proporre un report sopra le righe quasi sicuro che un approccio del genere non sia mai stato postato.
Ieri mattina la giornata sembrava limpida e destinata a restare tale, dall'uscita in motoslitta di venerdì notte avevo potuto apprezzare quanto la neve fosse soffice oltre i 1500 metri e non ho resistito, preparata la moto, le ciaspole e le racchette son partito.
Idea iniziale era salire fin dove possibile con la cavalcature per poi proseguire a piedi...obbiettivo la baita di mia moglie a 1800 metri circa.
Qui fin dove son riuscito a salire in moto. La strada era coperta da un 30 cm di neve....

Un colpo d'occhio sul versante opposto della val di Sacco da dove ho lasciato la moto

La moto parcheggiata a bordo strada, da notare che nel frattempo il cielo ha iniziato ad annuvolarsi

Qui avevo già percorso un duecento metri con un dislivello di circa 50, la strada inizia ad essere davvero più godibile con le ciaspole e a tratti sfrutto il passaggio delle motoslitte che con il carro comprimono la neve, in fresca si sprofonda parecchio e non ho messo le ghette!!!

Eccole le ultime Michelin competition da neve fresca, queste vi assicuro che sono chiodate e ramponate, attaccano che è un piacere e se le sgonfi salgono bene anche con mezzo metro di neve soffice


Risalito di altri 50 metri di dislivello mi giro ed ecco l'imbocco della valle con i monti Orobici sullo sfondo

Un'immancabile panoramica

Un Crocifisso, non che io sia particolarmente credente o praticante, ma trovo vi si possano osservare l'essenzialità e la forza che contraddistinguono molte persone "di montagna". E' costruito in maniera semplice e con materiali ruvidi e poveri, ma c'è dietro una forza che permette di superare inverni ed estati, intemperie e sole...

Ed eccola lì la baita, la meta a 1816 metri esatti...se non ricordo male...

Finalmente ci siamo, l'ultimo pezzo è davvero ripido anche perchè con il gusto delle ciaspole ho preferito risalire il prato al dritto

L'ingresso della baita

Sulla cima opposta, "Biancadìn", inizia a nevicare...dovrò forse riprendere la discesa alla svelta???

Le cime sullo sfondo non lasciano spazio ad azzardi, è decisamente saggio rimettersi subito di buon passo e tornare a casa, ma non dopo un po' di the caldo...il silenzio ovattato interrotto solo da folate di vento che fruscìano sugli alberi e la consapevolezza che bisogna rispettarsi tutti...la montagna è anche silenzio, fatica e contemplazione.

