Oggi mi sono fatto un giretto di un'ora circa in compagnia di una calda rossa bolognese, la Ducati Multistrada 1.200 S:

quello spazio vuoto che vedete tra la sella del passeggero e quella del pilota e' dovuto al fatto che, dopo la mia prova, e' stata messa la sella del guidatore nella posizione piu' bassa, mentre per me, quella "gentilezza" non e' stata fatta, tanto sapevano gia' che provavo ma non comperavo...

Ecco, fin da subito la posizione di guida e' una delle cose che piu' mi hanno colpito durante la prova della Multistrada, la triangolazione sella/pedane/manubrio e' perfetta per i cavallobassodotati come me...
La moto e' bassa anche con la sella nella posizione piu' alta, cose mai viste...inoltre la moto ha un vitino da vespa, molto stretta in zona sella/serbatoio e la cosa contribuisce a dare subito confidenza anche a moto ferma, gli oltre 212 Kg. a secco non si percepiscono.

Dopo avermi fatto compilare un questionario, che nascondeva, di sicuro, un'impegnativa per l'acquisto... l'addetto mi da' la chiave da tenere semplicemente in tasca, la moto la "riconosce" e si predispone all'accensione, dopo una veloce spiegazione del funzionamento dei vari riding-mode che avviene con un unico tasto, salgo, finalmente su una moto bassa di sella (notare come ribadisco il concetto...) e vado a farmi un percorso tutto curve e tornanti delle vicine Langhe cuneesi.
Sin da subito si puo' apprezzare la facilita' di guida fin dalle basse velocita', il nuovo motore a fasatura variabile ha cambiato completamente il carattere "scontroso" ai bassi regimi del 1198 Testastretta da cui deriva strettamente il motore della Multistrada, il motore e' completamente esente "da strappi" alle basse velocita', adesso si possono "pennellare" le rotonde anche con la terza marcia inserita, con la precedente Multistrada era d'obbligo procedere in prima velocita' aiutandosi con la frizione.
Si inizia a salire in un misto veloce con due tornanti da prima, il motore spinge deciso e si sente un "abbaiare" rauco dell'aspirazione, l'air box e' posto a pochi cm. dalla testa del pilota e si sente piu' il pulsare della scatola filtro che non il rumore di scarico, tra parentesi, sono finalmente spariti i classici rumori di "biglie di ferro nella betoniera" dei vecchi motori Ducati, qui di rumori meccanici proprio non se ne sentono piu', anche perche' la frizione e' in bagno d'olio e non piu' a secco, e' veramente un altro mondo, tra l'altro la Ducati e' gia' omologata Euro 4.
Torniamo alla prova, il cambio e' leggermente duro se paragonato a quello dalla Ktm 1190 Adventure, specie in scalata si sente il tlack bello deciso, la frizione idraulica invece e' morbidissima da azionare

il motore, anche in configurazione Touring, spinge fortissimo ai bassi regimi ed ai medi, ma la coppia e' erogata in modo talmente graduale specie agli alti regimi che non spaventa e non mette mai in crisi, per il resto ci pensa tutta l'elettronica di bordo ad evitare derapate ed impennate di potenza, il cruscotto Lcd che sembra un I-pad si accende come un albero di Natale se si esagera in quel senso.

Colpisce la taratura della forcella molto libera di affondare, tarata sul morbido, ma quello lo decidono le sospensioni semi-attive con il sistema ideato dalla Sachs, lo Skyhook, l'algoritmo che "aggancia al cielo" la moto, prendendosi carico di spianare ogni buca o avvallamento della strada, la forcella non impressiona in funzionamento ma il monoammortizzatore lavora veramente bene, buche, fondo dissestato, tombini, vengono "digeriti" dalla sospensione, e' veramente un altro mondo quello delle sospensioni semi-attive, lo avevo gia' provato sulla Aprilia Caponord 1.200 e sulla Ducati e' altrettanto stupefacente...
A differenza della vecchia Multistrada, qui la ruota anteriore e' molto comunicativa, sembra di avere l'anteriore della moto in mano, e, complice la posizione di guida molto raccolta, la sensazione di controllo della moto e' rassicurante, buona la frenata anche se il trasferimento di carico e' notevole in frenata, mentre in percorrenza di curva la forcella "libera" aiuta a sentire la moto e le condizioni del manto stradale e si e' incentivati ad aumentare l'andatura. In frenata l'intervento dell'Abs si sente leggermente sulla ruota posteriore.
In definitiva, un altra moto rispetto alla vecchia Multistrada, piu' sicura, meno Ducati, piu' perfettina, ad essere sinceri non mi ha fatto venire la pelle d'oca, perche' i 160 Cv, complice il sistema Dvt (Desmodromic Variable Timing), sono talmente diluiti da non metterti mai in crisi, tutto fantastico ma non mi ha emozionato, ma per farsi venire la pelle d'oca, basta ricordarsi del prezzo: 19.540 E. piu' Touring Pack obbligatorio sulle prime versioni in consegna di 1.090 E.... , totale 20.630 E. + immatricolazione

