Da Motociclismo numero di marzo 2015, intervista a Diego Arioli, direttore marketing Ktm:
Le maxi ora sono a posto; manca una media cilindrata...
- Stiamo lavorando su una nuova piattaforma di 800 cc., diversa dalla Lc8. Il motore sta' girando al banco, la moto ancora non c'e' ma stiamo testando alcune parti. Arrivera' quindi il modello intermedio, ad un prezzo piu' competitivo.
Arrivera' anche una classica?
- No, perche' non sarebbe in linea con la filosofia KTM ready to race. Ma c'e' il marchio Husqvarna che e' storico e che verra' usato per delle interpretazioni new classic.
In India verrano costruite moto di maggiore cilindrata?
- Abbiamo iniziato con Bajaj nel 2011 con la 125 Duke per l'Europa, e da allora abbiamo prodotto piu' di 100.000 moto nelle tre cilindrate. Poi abbiamo esteso la gamma, che oggi comprende sei modelli, la Duke e la RC di 125, 200 e 390 cc.. In piu' abbiamo esteso anche le aree geografiche: siamo partiti con l'Europa e, oggi arriviamo agli Stati Uniti, in Sudamerica e Asia.
Tra le Ktm premium e le piccole cilindrate, c'e' una bella differenza di allestimento
- le piccole stradali sono piu' semplici, perche' devono costare pco, e da noi sembrano moto basiche. Ma nei Paesi Emergenti le cose sono diverse: le 200 sono al top, e la 390 e' il massimo che si puo' aspirare in quei Paesi. Quello e' il nostro obiettivo.
Come lavorano in Bajaj?
- Loro imparano da noi l'attivita' dell' R&D, ma ci insegnano come produrre. Lo stabilimento indiano e' eccellente: gran parte del processo e' automatizzato, perche' fanno dei volumi impressionanti, si parla di oltre centomila moto al mese per la moto piu' venduta, che e' la Pulsar. Per questo sono all'avanguardia nella produzione e anche nella qualita'; un difetto su un modello pesa su milioni di moto.