Secondo me il trial rimarra', come d'altronde e' sempre stato, diviso tra i pochi "extraterrestri" che alzeranno sempre di piu' l'asticella delle difficolta' superabili con una moto, ed i semplici appassionati che continueranno a divertirsi nelle gare di regionale cercando di superare degli ostacoli piu' al loro livello, la differenza sostanziale rispetto alle gare di trial di trent'anni fa' e' che allora le zone erano identiche per tutti, anche il semplice pilota amatore poteva presentarsi alle gare alla domenica schierandosi fianco a fianco del campione mondiale, sapendo che qualche zona sarebbe stata fattibile anche per lui, magari mettendo una vagonata di piedi a terra, si sarebbe anche potuti uscire dalla zona senza fare un cinque e, soprattutto, senza ammazzarsi, mentre adesso e' impensabile affrontare le zone dei big, e' anche vero che nelle gare di campionato italiano c'e' la possibilita' di affrontare le zone adatte ai piloti promozionali oppure gareggiare nella categoria "masters" per gli over trenta dove le zone hanno delle difficolta' a livello "umano"!
Mi ricordo che un mio amico, piu' di trent'anni fa' si iscrisse alla gara di Campionato Europeo disputata al Vandalino in Val Pellice, allora il massimo campionato di trial non aveva ancora la definizione di "mondiale", la difficolta' maggiore era riuscire a salire per il trasferimento reso viscido dalla pioggia battente e con le gomme di allora era un impresa cercare l'aderenza sulle pietre bagnate,mentre i vari Lampkin (padre), Vesterinen, Luft, Kranstover ed anche gli italiani, Tosco, Adamoli, Bartorilla, etc, il trasferimento lo "volavano" letteralmente, allora il bello del trial era anche affrontare il lunghissimo trasferimento, adesso in pochi metri, magari di asfalto, si arriva alle zone.... :'( :-\