"In anteprima" il video della prova di soloenduro sulla freeride E.
https://www.youtube.com/watch?v=rGViqjNZT1MAl netto delle esasperanti forzature goliardiche (saltate direttamente al minuto 2:00), nel video è interessante notare il rumore totalmente trascurabile in un contesto boschivo (bene) e... a quanto mi sembra dalle "leggere scavate" in accelerazione , una trazione non ottimale, o meglio, una coppia difficile da gestire. La trazione diretta fa si che non possa esserci nessun intermediazione tra la manopola del gase e la potenza messa a terra, tranne naturalmente, la mappatura.
Chissà, la gestione della mappatura dovrebbe essere connaturata al tipo di veicolo, magari prediligendo un erogazione morbida si tira fuori anche qualche km in più di autonomia (che nel video viene rigorosamente taciuta).
Secondo me il problema e che per venderla all'utente finale senza che sia un prodotto di super-nicchia non possono sperare solo nella benevolenza dei facoltosi che vogliono buttare soldi nell'ultima novità.
Per fare qualche numero che non sia totalmente trascurabile dovrebbero trovare una formula di vendita con riacquisto garantito o di leasing corto che permetta a chi vuole veramente provare di poterla usare usarla, ad esempio, per due anni ed essere CERTO di recuperare una quota del capitale investito da tempo prefissato.
Ho scatenato un amico che lavora nel settore (mobilità elettrica) che ha analizzato il progetto. Mi ha detto che il tutto non presenta punti deboli dal punto di vista "elettrico".
La cosa interessante che mi ha fatto notare è che "la batteria è quadrata". Nel senso che non sono andati a cercare soluzioni astruse per lo stivaggio delle batterie. Questo vuol dire che si usano batterie STANDARD che ci sono sul mercato. La prossima frontiera delle batterie è quella basata sullo zolfo. Attualmente la densità di carica di quelle allo zolfo è circa il doppio di quelle al litio imbarcate sulla freeride-e. La previsione dello sbarco sul mercato in modalità industrializzata è circa due anni. Secondo lui, essendo la forma "standard", non dovrebbe essere soverchiamente difficile, quando saranno disponibili le batterie di nuova generazione allo zolfo, "elaborare il contenitore" per rimpiazzare le vecchie batterie con quelle di nuova generazione elaborando anche il "BMS". Insomma, potrebbe darsi che tra un paio d'anni l'autonomia dichiarata di 50 km diventi circa 100 grazie al salto generazionale di un tecnologia già presente me non industrializzata, e allora la cosa si farebbe veramente interessante.
Ciao!
Bibo