Considerazione post salone di Milano:
dopo avere digerito il panino alla salamella con anelli di cipolla e peperoni, piu' che altro per il prezzo da oreficeria, dopo avere pagato un salasso di autostrada e di parcheggio, e dopo avere pagato 18 Euro di ingresso per vedere le case motociclistiche e di accessori che mettevano in vetrina i loro prodotti, che sarebbe poi come se si pagasse a fare le vasche in centro citta' e per vedere le vetrine dei negozi....

faccio alcune considerazioni e voi che siete stati anche al Salone, spero, che farete le vostre...
Innanzitutto la crisi ha pesato anche sulle signorine esposte negli stand e sopra alle moto ce ne'erano molte meno rispetto anche soltanto allo scorso anno, in pratica c'era una falcidia di belle ragazze, quelle che c'erano, erano comunque molto, molto ben messe....





Venerdi' c'era un'affluenza di pubblico paurosa, alla faccia della crisi e dei prezzi di posteggio e di trasferimento da rapina, per quanto riguarda le moto esposte, perche' c'erano anche quelle...pare che le case giapponesi abbiano di nuovo rialzato la testa, dopo anni di immobilismo e di mancanza assoluta di nuove proposte di moto adatte al pubblico occidentale ed europeo, quando si vede una casa come la Honda proporre una replica esatta di una moto da Gp come la nuova Rc213V-S:

allora vuole dire che interessa di nuovo "stupire" il pubblico e promuovere le moto piu' accessibili alla normale utenza che non ha 150.000 Euro da spendere per una moto...
Anche la nuova True Adventure "spacciata" per la nuova, futura, ipotetica Africa Twin, per il momento esposta soltanto come moto da salone e per tastare il polso degli appassionati, sta' a significare che le case giapponesi sono ancora interessate al mercato europeo ed italiano in particolare:

Per il resto si assiste ad un pauroso "appiattimento" di scelte estetiche, adesso l'unico segmento che pare ancora "tirare" e' quello della maxi enduro stradale, dove di enduro c'e' soltanto rimasto un manubrio largo da fuoristrada ed una posizione di guida che puo ricordare la posizione rialzata a busto eretto di una moto da fuoristrada, ebbene, tute o quasi le proposte di quel segmento si assomigliano l'un l'altra in un tripudio di cupolini a forma di becchi e beccucci e di carene inguardabili e di cattivissimo gusto, tutti restyling o "nuove proposte" una identica all'altra, tutti o quasi dei brutti tentativi di portare via clienti a sua maesta' la Bmw R 1200 gs che detta legge e che guarda la concorrenza dall'alto in basso dei suoi numeri di vendita spaventosi,
Questa e' la nuova Kawasaki 650 Versys, ma potrebbe essere tranquillamente una Triumph Tiger 800, una Yamaha Mt-09 Tracker o una Suzuki V-Stromk 650, un miscuglio di moto tutte uguali, senza nessuna dignita' da parte di chi le disegna:

Pare che ci sia un rinato interesse verso la sportiva carenata, arriva la nuova Yamaha Yzf 1000 R1:

con un'elettronica di bordo mai vista su una moto giapponese di serie
a cui risponde la Ducati con la nuova Panigale 1299:

senza dimenticare la nuova Kawasaki Ninja H2, dotato di una specie di compressore volumetrico:

oramai la parola d'ordine delle moto sportive carenate e' "duecento cavalli" di potenza massima e prezzi ancora piu' stellari, intorno ai 20.000 Euro ed oltre....