In che senso, come andava? Era un pochino rigido di sospensioni ma se le mandavi da Poletti poi iniziavi a divertirti

Non so come fosse il P.A.N. dal momento che non mi ci sono mai neanche avvicinato, o almeno è stato così finché sono stato effettivo. Posso dire che il T del S.V.B.A.A. di Amendola, percorso obbligato (e non privo di trappole fatali) è un orgoglio italiano a 360°, e dopo di lui nessun velivolo adottato dall'AMI é stato interamente progettato e realizzato in Italia. Quando riuscii a mettere il

in quella landa sperduta che era Amendola a cavallo tra i 70 e gli 80, il G aveva ormai una ventina d'anni, ma tutte le carte in regola per iniziare un meticoloso lavoro di trasformazione: quello di un pilota d'aeroplano in un pilota da combattimento.
Cosa che i notevoli istruttori di cui poteva ben vantarsi il 201° Gruppo facevano in modo meticoloso, certosino, instancabile, sfiancante ed a volte disperante. E' lì che senti il peso effettivo dell'umiliazione quando in auricolare ti riecheggia il temutissimo "molla, ce l'ho io". Oppure quando vorresti piangere e invece sei su, solo con lui, e ti tocca un "Cusa' nun hei capit' nu cazz', rifallo n'antra vorda" :tim:
Ha tutto per essere un addestratore perfetto per il getto, pesa a vuoto poco più di 3 T, decolla in 1100 metri e raggiunge senza appartente sforzo Mach 0,85 e, che per uno che viene da un 326 è tanta roba.
Se ce la facevi, ma soltanto in modo esemplare, allora potevi sperare di arrampicarti su qualcosa di veramente tosto. Col G imparavi tutto quello che devi fare con un getto, convertivi tutto quello che avevi imparato prima con l'elica e poi col 326, e lo riconfiguravi sia mentalmente che praticamente per l'utilizzo tattico. Il che significava, per lo più, una teoria infinita di routine e di voli addestrativi, solo, 2x, 4x, la vita scorreva in echelon destri e sinistri, bastoni, rombi, e in mezzo tutta la serie di manovre che poi, per un cacciatore, sarebbero state la differenza per un esito eventuale. Per me rimane uno dei più begli aerei che abbiano solcato il blu.
Il Comune in cui vivo, grazie al Club Frecce Tricolori n. 1, proprio di recente ha ottenuto 2 P.A.N. da mettere in mostra statica nei giardini pubblici. Uno è già arrivato, ed è il Pony 6 di Montanari. Fa una certa impressione vedere un G completamente vuoto dall'ugello fino alla bocca di intake.
Se vuoi sapere quanto fosse maneggevole, guardati questo,.
https://www.youtube.com/watch?v=S3CEaW9EzyU così ascolterai anche il canto dell'Orpheus (FIAT 4023 Bristol Siddeley) che è uno dei più belli mai realizzati dall'uomo.
Quando la PAN si esibiva a Napoli, il riferimento che avevano per "entrare" era lo spazio vuoto tra casa mia e la Villa Floridiana. Significa che mi passavano a papera o a diamante all'altezza del terrazzo. E io, ragazzino, coi peli della nuca dritti, desideravo poterne cavalcare uno un giorno.