Ho provato ad evitare

L'appontaggio è una delle manovre più difficili per un pilota, ed io ho sempre ammirato chi riesce a mettere l'apparecchio in 150 metri di pista che, oltretutto,può scarrocciare, rollare e/o beccheggiare anche di 7-8 metri.
Dato che la lunghezza non è sufficiente per un aereo da combattimento veloce e pesante come quelli attuali, gli arerei che appontano vengono preparati in modo diverso da quelli di stanza su terraferma, in particolar modo per la dotazione del gancio di arresto nella sezione di coda. L'obiettivo del pilota, quindi, oltre a condurre l'aereo con le ruote sul ponte nel modo più preciso e parallelo possibi,e, non si esaurisce qui. Infatti deve anche agganciare uno dei 4 cavi di arresto fatti di filo d'acciaio ad alta resistenza intrecciati tra loro. ovviamente, i cavi vengono stressati in maniera notevole durante gli appontaggi, dato che devono sostenere la trazione di circa 25 tonnellate che si spostano a circa 150 nM, unicamente con la propria struttura agganciata a dei pistoni ammortizzanti presenti ai lati del ponte di volo.
Quindi la prima indicazione: il cavo deve solo trasmettere la trazione ai pistoni idraulici, che faranno il grosso del lavoro.
I cavi, come detto, sono 4, distanziati di circa 10 o 15 metri a seconda del tipo di carrier e della bandiera che batte (quando visitai la britannica Ark Royal, ad esempio, mi vennero i brividi a pensare di appontare su un paio di campi da tennis in fila e che per di più terminavano a virgola)
Per evitare il pericolo maggiore di un approccio troppo nei pressi del limite del ponte, di solito i piloti puntano il secondo cavo in sequenza, o addirittura al terzo, lasciando l'ultimo al più classico dei "non si sa mai".
Per fare questo occorre la precisione dell'angolo di discesa con la minor approssimazione possibile, altrimenti il ganco non "prenderebbe" il cavo.
Nel filmato si sente quello che gli americano chiamano il LSO (Landing Signals officer) che guida via radio i piloti ancor prima (mi par di capire) del finale aiutandosi visivamente nel contempo accendendo delle luci (Sistema Fresnel) o illuminando delle aree specifiche, a seconda della situazione che riterrà più idonea alla manovra in quella circostanza.
Per finire, il mio contributo coatto è frutto di mera passione, in quanto non ho mai studiato nè tanto meno affrontato nemmeno teoricamente una manovra di appontaggio.
Ho provato solamente in simulatore (pilotando un Tomcat) e una volta ho tamponato la poppa della Nimitz (CVN 68), un'altra ho spazzato con un ala tutto quel che trovavo sul ponte fino a strapparla via urtando il castello di comando o come accidenti si chiama.
Due failure su 5 non lo reputo male. Il problema vero è che su 10 lanci effettuati, negli altri 5 sono stato abbattuto per limiti di manovra dovuti alla conoscenza nulla dell'ala a geometria variabile.