Eccomi, appena...asciugato :(
Nel mio limbo un suono fastidioso. Guardo verso il sofitto: 07:00. Fuori l'inconfondibile rumore della gronda che scarica. Bene, mi rigiro dall'altra parte, e mi accorgo che sto facendo le bave. Che schifo! La temperatura è perfetta sotto al trapuntino che ho rimesso da un paio di giorni, l'occhio ricasca lentamente.... BZZZZZZZ!!! Eccheccazz...il citofono. Annaspo fino all'ingresso "SI?" "Vieni giù o no?" Ma cribbio!!! 111522 s'era detto che in caso di pioggia era tutto rimandato al giorno dopo... va ben.. con la voglia di uscire che ha un condannato alla garrota, mi infilo qualcosa a caso, prendo lo zainetto e scendo. Sul carrello c'è una cosa gialla, sporchetta anzichenò... bell'inizio per una moto di appena un mese. Glielo faccio notare e mi prendo il primo vaffa della giornata. Iniziamo bene :o
Belle linee, così dal basso sembra picccola e cattiva, riconosco la mano Suzuki nelle forme dei carter, in quella sella che arriva quasi al tappo del serbatoio.. già il serbatoio... dov'è? 17
carichiamo l'Apriliotta, mi infilo in macchina taciturno pensando alla variazione di programma. In Tagliamento con questo tempo rischiamo anche un fulmine in pieno casco, siamo la cosa più elevata appena usciamo dai radi alberi....
Opto per una cosa poco lontano, così composta: 8 km di tornanti sterrati, cui seguono una discesa a pietroni piantati che farà almeno un 15%, fondovalle a terra e sasso smosso breve tratto di asfalto, salitone bastardo ma guidabile di altri 7 km (con salti) poi 4 km di misto ad altimetria più o meno stabile e picchiata di 7 km tutta curve, mezza asfaltata e mezza no.
E vedremo se è una racing o una dual. Spero solo che non me la dia nel discesone... quei lastroni bagnati preferisco farli con la mia, e già son caxxi....
Si scarica, la prendo fra le mani, sembra sempre piccola, ma è bella alta, pochi cm meno dell'Aprilia, direi un 95 classico, come il DRZ. Alla messa in moto, immediata, ecco il trillo dell'iniezione keihin, il grosso corpo farfallato da 43 si comporta bene anche nelle prime sgassate a freddo, mai una esitazione.
Bene, mi metto davanti con la mia e andiamo. Inizia subito la salita, la strada è un rigagnolo d'acqua, ma ha smesso di piovere. La Aprilia pennella i tornanti con la coda, esagera il sottosterzo e tende a baciare i terrapieni: devo buttarla giù più deciso!!
Dietro, per quel che riesco a vedere, la Zuki procede bene e il rumore è quello clasico di un grosso mono, magari più "caldo" e meno metallico di tante, tipo Kappa o quelle brutte robe lì rosse e nere mezze svedesi e mezze crucche, ma fatte in Italia.
A metà percorso, a una biforcazione, scambio moto, quasi senza farne cenno. E sono in sella: seduta dura e affilata, ma comoda. Manubrio senza traversino, quasi da motard, la piega è sufficiente anche per me, che sono più alto del proprietario. Comandi scarni, essenziali, mi piace! Risponde alla manetta in modo immediato ma quasi tranquillo, come fosse sicura di se. la prima si innesta in modo naturale e immediato, appena uno scatto sulla punta dello stivale.
Ma è corta! Hristo, mi scoda subito. E dov'è quella bella prima luuunga del DRZ? Imparerò che qui le cose zozze si fanno in seconda. La marcia che tira forte e con progressione, per la RMX è quella.
Dunque. Proviamo a "sentirla": è stabile, bel ferro piantato in carreggiata. Anche in curva dà subito feeling, e non si scompone più di tanto. Forse affonda un po' troppo di posteriore in uscita, e l'anteriore si appesantisce un po' quando la si butta dentro, però è vero che io, adesso abituato a un davanti neutro, forse vado a ricercarmi le impressioni che avevo col DRZ, ossia quella di un incudine attaccato alla forcella.
L'erogazione: va, in modo facile e sicuro, sale morbida se la vuoi morbida, spara via decisa e sicura se apri in rettilineo.
Freni sempre pronti, finalmente i Wave anche di serie su una gialla da enduro!! Le pompe Nissin sembrano identiche alle mie, ma mi dimenticherò di compararle a fermo.
In cima mi fermo e mi raggiunge subito. "vutu coparme? Go do fioi a casa!" (vuoi ammazzarmi? Ho 2 figli a casa!) Evidentemente la mia moto non è stata di suo gradimento.
Non prendiamo neanche un caffè al rifugio, subito giù per la mulaccia fetente. Qui della RMX ho visto poco, dovvo tenermi in piedi e zigzagare sulle pietre fradice... ma è stato sempre incollato, sentivo i suoi colpi di gas a cercar trazione e direzione, mi pareva tranquillo.
L'ho ripresa su asfalto, anche se al Gian l'idea di rimontare sulla 5.5 andava poco, su asfalto. Poi si è ricreduto, ho lasciato la mappa soft e si è perfino divertito. Io invece...pure. Un motore pieno, morbido ma col polso d'acciaio, cazzuto, un telaio rigido sempre, anche nello stretto va dove vuoi che vada, e questa non è, in effetti, una caratteristica da dual: se prende la mano a un novizio, potrebbe mettterlo sdraiato in un lampo.
Decidiamo che inizio io la salita carogna, e mi butto nei tratti misti di sassi, foglie acqua e cemento e la Zuka sempre docile, sempre a risalir di giri in seconda, in terza... eccola qua, la dual!!! 97 E' una goduria di docilità, quel motore, se serve!
Certo che è morbida di sospensioni, magari un tantino più rigida l'avrei preferita, ma la Showa ha pensato bene di fornire a questa moto una miriade di possibilità di regolazioni, sia avanti che al mono, che essendo finalmente un pezzo serio può essere regolato anche per alte e basse velocità.
Sono andato in crisi solo su un mezzo salto, in realtà una impennata su un canale di scolo, dove appena rimessa a terra la ruota davanti non ne ha voluto sapere di piegare, e ho fatto una parabolica lenta, con perdita di inerzia a metà, per fortuna in fase discendente, e per fortuna con la Madre Terra lì a darmi un punto d'appoggio alla suola sinistra. Ecco, lì una estensione più rapida avrebbe giovato, sarebbe stato meglio un telaio più flessibile, ma va detto che ho sbagliato io, che ho preso il canale troppo allegro.
Ormai siamo fradici, per quanto ci si stia divertendo non ne possiamo più, il Gian batte i denti. Ognuno con la sua, e via a valle.
In conclusione: a me è piaciuta molto. Sono partito con dei preconcetti, ossia che fosse una racing adatta a fare la dual, e i preconcetti non sono stati nè confermati nè demoliti. Solo confusi.
Insomma... è una moto che va bene in mano all'amatore, a patto che non sia di primo pelo. E' una moto che può anche fare il tempone in fettucciato, ma in cambio offre la possibilità di essere strapazzata (pistona ma poco o nulla, non pare soffrire, ha componenti robuste, plastiche incluse) ha una manutenzione che, mi viene riportato dal possessore, prevede un cambio d'olio ogni 2000 Km.
Quindi dual o racing?
E' grintosa (più dei K400 di sicuro) ma ha una erogazione molto progressiva
E' morbida di sospensioni ma se la si registra bene diventa una macchina da guerra totale.
Ha un telaio rigidissimo ma una progressione che può anche essere paciosa, a comando
Ha l'avviamento elettrico ma anche la pedivella per il calcione
Secondo me, è un gran bel pezzo per farci quel che si vuole, e sempre in modo appropriato. Vuoi farci la Cavalcata a sparo? Pronta! Vuoi farci la scampagnata a vedere dove porta quella strada? Eccola! Vuoi (con i parametri del caso) andarci a fare commissioni in piazza? Si va!
Altro: sella comoda nonostante le forme. Consumi apparentemente ridottisimi (!!) che recuparano la penalizzazione di un serbatoio da cross con tenuta di 6 litri o poco più (abbiamo avuto un residuo di benzina apparentemente identico a fine giro, e io tengo un litro abbondante in più)
Me la comprerei? Così a caldo si, anche se per la verità portarsela a casa con 9000 euro scontati non è poi un prezzaccio... ma la RMX, secondo me, e in prospettiva della sua vita con chi la possiede, li vale.