Una moto di cui ero perdutamente innamorato, la Ducati Pantah 500:

"Una moto eccezionale", tratto dalla prova di Motociclismo, numero 12 del 1979:
"E' una moto eccezionale!" - leggiamo nelle prime righe, perche' e' la prima 500 capace di prestazioni da maxi-moto, ma e' ben piu' leggera, maneggevola, economica...una moto che possiede una fortissima personalita' tecnica ed estetica quale solo pochissime realizzazioni possono vantare. La Pantah offre l'autentica gioia della guida grazie a tre ingredienti: tiro, stabilita', maneggevolezza...l'originale proplusore spinge qualunque sia il rapporto innestato e lungo tutto l'arco della potenza, con un crescendo entusiasmante...la tenuta di strada scaturisce da un telaio semplice ede esemplare nella sua rigidita', coadiuvato da sospensioni ben accordate. L'interasse e' piuttosto lungo, l'avancorsa importantem e il risultato e' una stabilita' irreprensibile. La maneggevolezza e' determintata dalla snellezza e dal peso contenuto, inferiore di una trentina di kg. rispetto alla concorrenza giapponese. A fronte di questa brillanti caratteristiche ci sono alcune manchevolezze che indispettiscono, specialmente se messe insieme...le sospensioni sono dure e con l'imbottitura spartana della sella rendono la Pantah poco confortevole. Il raggio di sterzo e' limitatissimo, molto scomodo nell'uso cittadino.Infine il tappo del serbatoio tiene si e no, il folle si stenta a trovare, e la rapportatura lunga crea qualche disagio nell'uso tranquillo. Ma allora perche' tanto entusiasmo all'inizio? Perche' la Ducati e' un'altra idea della moto, un'idea per la quale i veri appassionati sono disposti ad accettare anche qualche sacrificio. L'impostazione di guida e' tipicamente corsaiola..e tutto il peso del busto viene a gravare sui polsi..viaggiando con la testa fuori dal cupolino, il flusso d'aria investe totalmente il capo affaticando i muscoli del collo e generando indolenzimenti..la frizione e' dolce, morbida e progressiva , con solo una certa tendenza a gonfiarsi sotto sforzo, complicando la ricerca del folle...con una prima molto lunga (75 km/h.) ed i rapporti superiori molto ravvicinati, il cambio ha una spaziatura prettamente sportiva. L'innesto delle marce e' preciso..la formidabile coppia disponibile consente velocita' di punta di ben 198 km/h che possono essere superati in condizioni favorevoli, mentre la velocita' di crociera si attesta intorno ai 160 km/h...una tecnologia all'avanguardia ed una accurato studio del rendimento termodinamico limitano i consumi a livelli addirittura utilitari: quasi 20 km/l. a velocita' medie di 145/150 km/h, 25 a medi di 120 e 12-14 km/l. in citta...abbiamo gia' avuto modo di accennare alle difficolta' di guida in citta, ma appena fuori dai centri urbani, eccola inserirsi in curva con precisione millimetrica, senza bisogno di correzioni se non in caso di errori di valutazione del pilota...infine la frenata, che e' semplicemente eccezionale: potente, modulabile, sicura".