Autore Topic: Il 1987  (Letto 1449 volte)

Offline Valchisun

  • Moderatori
  • Hero Member
  • *
  • Post: 30772
    • Mostra profilo
Il 1987
« il: 09 Gennaio 2014, 21:06:50 »
Se molti si sono appassionati al motocross e' perche' c'e' stato l'87.
In quel periodo le ruote artigliate vissero un'epoca d'oro, forti di un grande interesse della Case che sfornavano novita' a ripetizione e di una cultura americana che diventava sempre piu' presente , ammirata e coinvolgente. Un'epoca caratterizzata da stili di guida anacronistici, ginocchia aperte, , ruote posteriori da 18", sbandate controllate a causa di telai e sospensioni morbidissime anche ad alti livelli, che rendevano impossibile una guida troppo precisa, caratterizzando il motocross come uno sport molto fisico, fatto di aggressivita' e coraggio. In pista c'era la polvere, ma iniziavano a vedersi i primi doppi e tripli salti consistenti e le whoops che mandavano in crisi chiunque ma che, con il dovuto coraggio, riuscivi a superare sbandando di qua e di la'.
Il Nazioni di Maggiora dell'86, che apri' le porte all'87, fu un preciso spartiacque  tra ieri e oggi. Da li' inizio' l'era del cross moderno, grazie ai piloti americani che in un solo weekend traghettarono il passato verso il futuro, portando nuovi stili di guida, strategie, parti speciali all'avanguardia e velocita' soprannaturali. Addirittura un certo Johnny O' Mara con la 125 supero' il Campione del Mondo della 500 Dave Thorpe in salita'! Era l'anno del cambiamento, gli anni 90 erano alle porte, c'era un grande fermento e voglia di fare, Michael Jackson cantava "Bad", gli Europe spopolavano con l'album "The final countdown" e Vasco con "C'e' chi dice no". A Sanremo si affermarono Tozzi, Morandi e Ruggeri e la loro "Si puo' dare di piu'", nell'edizione in cui mori' Claudio Villa; in tv c'era Colpo Grosso, nascevano i Simpson, il Napoli vinse lo scudetto con Maradona, al cinema uscivano Full Metal Jacket, Robocop, Dirty Dancing, Over the Top, e Il Ragazzo dal Kimono d'Oro. I primi computer, capelli cotonati e vestiti colorati; la moda stava cambiando e anche il fuoristrada venne coinvolto in una evoluzione stilistica, con l'abbigliamento che divento' progressivamente sempre piu' vivace e le personalizzazioni sempre piu' variopinte, sebbene il fondo bianco la facesse ancora da padrone e molti caschi erano ancora aperti con la mentoniera di plastica agganciata agli occhiali.

Lo sport dell'87


Nel Mondiale 250 trionfo' Erice Geboers con la Cagiva. Fu il momento in cui Eric decise di vincere un titolo anche in 500 (dopo i due nella 125), portandolo a  diventare il primo uomo a conquistare l'iride in tutte e tre le classi nel 1988, che gli valse il soprannome di Mr. 875. Solo Stefan Everts e' riuscito ad eguagliarlo in epoca moderna. Geboers trovo' il campo libero in 250, dato che il Campione '85 Jacky Vimond pose fine alla sua carriera in maniera incredibile, precipitando da nove metri d'altezza nel corso del festeggiamento del suo titolo mondiale, mentre veniva calato su un palcoscenico a cavalcioni della sua moto. Un cavo si spezzo' e con lui la sua schiena e carriera della "Pantera Rosa". In Usa, invece, fu l'anno della conferma di Ricky Johnson che domino' la stagione dopo aver vinto il titolo dell'86 contro "The little professor" David Bailey che, nell'87, rimase paralizzato dopo una caduta in allenamento. L'apice Ricky lo raggiunse nella notte del Superbowl al Coliseum di Los Angeles, quando fini' a terra nella partenza del main event e riprati' praticamente ultimo. Davanti, Guy Cooper (con la Honda) prese un margine enorme, ma Johnson si prodigo' in una rimonta da antologia, superando gli avversari uno dopo l'altro, fino a riprendere Cooper nel finale, portandosi in testa dopo un clamoroso sorpasso. Ma all'ultima curva, Johnson fini' di nuovo a terra e Cooper si fece pericolosamente sotto nell'ultimo rettilineo, ma Ricky riusci' a ripartire in tempo e a tagliare il traguardo in volo a braccia alzate. La gente sta' ancora urlando.
Il Nazioni si corse in America, a Unadilla Valley in un fangone da antologia. Vinsero ancora gli Usa con Johnson, "Hurricane" Bob Hannah (Honda 125) e Jeff Ward con la Kawa 500. L'Italia schiero' Rinaldi (250), Nannini (500) e Maddii (125), ma non ando' oltre il sesto posto. L'assenza di Internet e un atteggiamento piu' pragmatico di quelle generazioni portava la gente a riempire le tribune fino all'ultimo posto, il che contribuiva a rendere gli eventi epici e coinvolgenti.

Da Motociclismo FuoriStrada n° di Gen./febbr. 2014, di Marco Gualdani




Ktm Super Duke 1290 R

Offline alex

  • Global Moderator
  • Hero Member
  • *****
  • Post: 29864
  • Quartier del Piave (TV)
    • Mostra profilo
Re: Il 1987
« Risposta #1 il: 09 Gennaio 2014, 23:17:32 »
Ho le lacrime  :73:
Aprilia SL1000 Falco "Zia Frankenstein"
SWM RS 500 R

Offline Enzo

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 9120
    • Mostra profilo
Re: Il 1987
« Risposta #2 il: 10 Gennaio 2014, 05:32:12 »
Oh , 1987 , anno in un cui presi  la mia prima " vera " moto !
Suzuki V-Strom 650 " solo asfalto"
Vertigo Nitro " la bomba"
Suzuki DR 650 SE " La Milf".

Offline cota

  • Hero Member
  • *****
  • Post: 1734
    • Mostra profilo
Re: Il 1987
« Risposta #3 il: 10 Gennaio 2014, 15:00:06 »
Oh , 1987 , anno in un cui presi  la mia prima " vera " moto !

Idem.
Bello rivedere anche le 250 dell'epoca. adoremus

kappa

  • Visitatore
Re: Il 1987
« Risposta #4 il: 10 Gennaio 2014, 17:35:48 »
Bellissimo articolo, e non è il solo di questo numero di MF.

Io nel 1987 ho acquistato il Ktm 300 (usato dell'86) al posto della Beta da Trial ed ho pure preso moglie...  :SAD: