Autore Topic: A volte basta poco per......  (Letto 7400 volte)

Offline Lamberto

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A volte basta poco per......
« il: 07 Dicembre 2013, 23:00:35 »
A volte basta poco per....

Sono due settimane che ho in garage la nuova moto da trial e tra impegni di lavoro, famiglia e cattivo tempo non sono ancora riuscito a provarla.
Un cliente mi sposta un appuntamento ed allora decido di allungare la pausa pranzo per andare a provare la bellissima GG, mia moglie non vuole che vada via da solo ma la rassicuro che sara' una cosa breve giusto per mettere a punto i comandi, poi gli ho installato il software sul telefonino che  e' in grado di comunicarle dove mi trovo, per finire gli dico guarda che faccio la mulattiera n. 9, Giuliano, il mio vecchio compagno di uscite, sa dove' quindi stai tranquilla.
Pochi minuti di furgone e scarico la moto e parto, la mulattiera che percorro da trent'anni e' scorrevole e ci sono pochi punti impegnativi. La moto sale con facilita' e dolcezza disarmante pero' mi sento a disagio e secondo me e' la posizione del manubrio troppo avanzata, come arrivo in cima tiro fuori la brugola e lo alzo un attimo, riparto e vedo la luce, la moto la sento in un modo incredibile non e' piu' quella di prima. Inizio la discesa eccitato come non mai e quando arrivo al furgone non voglio smettere ed entro nel bosco per fare un breve trasferimento per poi attaccare la salita "giusta" per provare la moto. La leggerezza ed un motore dolce ma potente mi permettono di salire in quarta anche con il gas al minimo, fantastica!
Di solito ci fermiamo a tirare il fiato ma il pensiero di tornare in ufficio e l'effetto moto nuova fa si che non sento la stanchezza. Decido di fermarmi, pulisco il sentiero in un passaggio ostico pronto per la prossima volta. Inizio rapidamente il ritorno e non mi accorgo che un albero caduto di recente che in parte occlude la strada da dove sono arrivato non mi fa comprendere che ho imboccato un canalone, sono convinto di essere nel canalone che conosco da sempre pero' comincio a vedere delle piante che ostruiscono il passaggio e mi costringono a passaggi da contorsionista oppure devo sollevare la moto di peso per superare l'albero caduto.
Una pianta deve essere caduta da poco la terra sotto le radici e' umida e fresca e i rami spezzati hanno la linfa che li inumidisce, si e' caduta da poco, ma tutti gli altri alberi da dove arrivano?
Neanche un esercito di Troll potrebbe ridurre questo vallone in queste condizioni, comincio ad avere la certezza di avere sbagliato strada, scendo lungo una lastra di pietra scivolosa e mi infilo in un tratto che termina con una diga alta 4/5 metri formata da alberi di diverse dimensioni e non c'e' possibilita' di uscita, le pareti laterali sono ripide tento di salire ma senza successo, la moto si alza davanti dopo due metri e dovrei salire ancora 7/8 metri per poter superare le radici delle piante per poter poi ridiscendere, ma niente da fare i miei tentativi sono vani, comincio ad agitarmi per questa situazione senza via di uscita e allora decido di ritornare sui miei passi pur sapendo che non mi aspetta un bel percorso. Questo canalone non viene frequentato da nessuno e il fondo e' coperto da rami, alberi, sassi, foglie e sotto tanto viscido.
Mi siedo sulla piccola sella e comincio a zampettare per superare questo mare di roba poi arrivo davanti ad un sassone di circa tre metri un po' a scalini, salgo ma non faccio neanche due metri e torno indietro malamente, il primo tratto è viscidissimo poi come la ruota trova grip mi si impenna e non riesco a tenerla giu' poi questi gradini peggiorano la situazione.
Dopo diversi tentativi parto piu' deciso ma cappotto e la moto rotola lontano da me mentre io prendo una bella botta alla gamba. Faccio altri tentativi provando ad attaccare da punti diversi ma torno sempre giu'. E' piu' di mezzora che tento sto cavolo di sasso e sono quasi le 16:30 e mi devo sbrigare.
Allora decido di metterci tutta la decisione possibile partendo con tutti i due piedi sulle pedane e dato che non ho un centimetro di rincorsa parto deciso e arrivo in cima ma la moto mi disarciona violentemente e mentre lei salta in alto volo cadendo contro un roccione a lato sbattendo violentemente la testa e la spalla, mi schizzano via gli occhiali e poi cado di sotto battendo una gamba e poi la faccia e per finire mi arriva addosso la moto fortunatamente l'urto viene attutito dallo zaino.
Il silenzio e' totale, sento male da tutte le parti e rimango immobile cercando di capire la situazione, non ho nulla di rotto e comincio a sfilarmi da sotto la moto, sono sfinito e comincia ad essere tardi ed e' evidente che da qui non ne vengo fuori, anche se ho la corda da solo non riesco a fare nulla, decido rapidamente di abbandonare la moto e dolorante con in mano il casco comincio a risalire, il cuore batte talmente forte che lo sento in gola, scivolo diverse volte mi attacco dove posso per sostenermi, raggiungo un pianoro e mi fermo per tirare il fiato e fare il punto della situazione, davanti a me il canalone a salire a sinistra vedo quello che sembra un sentiero. Purtroppo non mi rendo conto dove mi trovo, sono convinto di essere piu' in basso di dove realmente mi trovo ed inoltre penso che il canalone che conosco sia alla mia sinistra quindi decido di non risalire ancora il canalone e prendo la mulattiera alla mia sinistra, salgo e dopo poche centinaia di metri sono sulla cresta, scivolo malamente, vado avanti ancora poi decido di fissare il casco dietro sullo zaino, mi accorgo che ho perso i guanti ma non ho voglia di tornare indietro e' tardi, il sentiero ora scompare sotto ad un spesso strato di foglie, vado avanti puntando verso ovest ed in parte scendendo convinto di andare ad incrociare il sentiero che conosco.
Comincia a scendere rapidamente la montagna e vedo sotto di me una piccola gola, forse ci sono, mi separano poco piu' di una ventina di metri di parete ripida che non riesco a scendere con la faccia rivolta a terra aiutandomi con le mani perche' i piedi scivolano ed allora decido di scendere con il sedere per terra frenando con piedi e mani fin che arrivo nel canale, percorro una ventina di metri e capisco di essere nel posto sbagliato, un groviglio di alberi e' davanti a me, comincio un percorso di guerra sino ad una nuova diga di piante troppo alte per essere superata, salgo allora sulla sponda sino ad andare sulla cresta nuovamente, questa altalena si ripete piu' volte, attivo il GPS dello smartphone perche' se dovessi cadere almeno il segnale c'e' perche' per il resto non c'e' campo.
Intanto la luce comincia a scarseggiare, la situazione e' abbastanza preoccupante perche' sono a circa 1000 mt di quota e la temperatura comincia a scendere e soprattutto non vedo niente che assomigli ad un sentiero, scendo nuovamente nel canalone che ora e' diventata un gola profonda e buia, dopo alcune decine di metri intravedo una sagoma oramai famigliare, l'ennesima diga di alberi, le pareti a lato sono ripide e allora mi decido di arrampicarmi sulle piante, metto lo smartphone tra i denti e comincio a salire e quando arrivo in cima alla pigna di alberi accendo la torcia del telefono per vedere come fare a scendere, mi raggelo vedendo che sotto c'e' una scarpata di quasi una decina di metri, impossibile da scendere senza corda e chiodi.
Ritorno indietro ed attacco la ripida parete, ogni tanto scivolo per qualche metro, pero' arrivo in cima, sono sfinito, completamente senza forze e le gambe ed una spalla mi fanno male, il buio e' quasi totale. Controllo il segnale e vedo che c'e' un poco di campo, decido allora di avvertire a casa ma non mi rispondono, telefono allora al mio amico Giuliano, l'unico che puo' capire dove piu' o meno mi trovo in questo massiccio.
Gli dico di tenere calme le mie donne che so essere molto apprensive, intanto mi avverte che si portera' con l'auto il piu' vicino ai piedi della montagna.
Comincio ad illuminare a 360 gradi per capire qualcosa ma oltre al buio comincia a salire la nebbia, scendo di alcuni metri per vedere come prosegue la gola ma mi accorgo che ci sono decine di piante che impediscono ogni passaggio inoltre con questo buio come faccio a scendere su una parete ripida? Quindi risalgo accendo la torcia ed intravedo una decina di metri di tratto che assomiglia ad un sentiero ma sono foglie che sostenute da un albero caduto danno l'impressione di essere un piccolo tratturo.
Comunque sono obbligato a prendere quella direzione anche perche' non ci sono alternative, scendo per una cinquantina di metri e le foglie secche finalmente si diradano, vedo una lingua chiara di una ventina di metri purtroppo con la torcia non riesco a capire di cosa si tratta, sento un gorgoglio di acqua e non faccio in tempo a realizzare che volo a gambe all'aria cadendo con il sedere ed una gamba prendendo una botta tremenda. Non si sta in piedi, percorro questa lingua di roccia e ghiaccio a carponi perche' non riesco ad alzarmi, al termine entro in una piccola palude e mi trovo nel fango per fortuna sono poche decine di metri, il buio e' totale quando la torcia e' spenta non riesco a vedere neanche la punta del naso.
Decido di staccare il GPS perche' assorbe troppa carica della batteria, devo avere assolutamente l'energia per alimentare la torcia.
Dopo oltre due ore di vagare al buio comincio a pensare al peggio anche se riesco ad essere calmo tanto so che agitarsi non porta a nulla, i pensieri si accavallano e sono preoccupato per mia moglie e mia figlia, intanto penso, mentre cammino in mezzo a questi alberi, come passare la notte, nello zaino ho solo un leggero Kway che tengo per le emergenze, non ho nulla con me tranne gli attrezzi d'altronde ero uscito solo per fare un breve test, ho una sete pazzesca e poi mi vengono i crampi alle cosce, la stanchezza, gli sforzi immani ed il freddo intenso mi fanno procedere con fatica, mi massaggio le gambe e riparto. Mi trovo in mezzo a della erba alta quanto me e non capisco dove girarmi pero' con la debole luce della torcia vedo sotto l'erba della terra rasa come fosse un sentiero, spariscono i pensieri negativi e percorro sta tundra per alcune centinaia di metri finche mi trovo in mezzo ad una radura dove intravedo quello che sembra un sentiero, si dipana poi in altri sentieri....ma sono sentieri? Non importa tanto l'inclinazione non e' impegnativa, sino a pochi minuti prima avevo camminato sempre con pendenze a rischio ed ora mi sembra uno scherzo a confronto, anche se sono sicuramente ad alcuni km dalla prima strada ora mi sento come se fossi arrivato, aumento il passo anche perche' ho paura che lo smartphone mi lasci e in questo buio totale non saprei dove andare. Arrivo finalmente ad un sentiero maestro, ci sono delle frecce in legno che danno indicazioni, memorizzo i nomi cosi' perlomeno sapro' dire dove mi trovo, avanti ancora circa un km altre frecce poi un cartello indica una sorgente, la conosco, so dove mi trovo, sono a meno di un'ora di cammino dalla civilta'.
Il mio smartphone ha ancora il 25% di carica e penso possano bastare per illuminarmi la strada, finalmente arrivo alla n. 10 ancora un km e ci sono, avverto Giuliano e poco dopo ci troviamo.
Il giorno dopo siamo entrambi impegnati per il lavoro e se anche dovessimo rimediare un paio di ore non sarebbero sufficienti per salire e cercare il posto dove ho lasciato la moto quindi decidiamo di andare il sabato.
Mentre faccio la doccia conto i bozzi che ho in giro per il corpo, sono cribbiato come se mi avessero pestato una banda di Hoolligans, tra i dolori e l'adrenalina che ho in corpo dormo si e no mezzora.
Passo la giornata camminando come Robocop e se a fatica salgo le scale a scenderle proprio faccio una fatica incredibile.
Come d'accordo sabato sul presto iniziamo l'ascesa, sono preoccupato perche' non ho idea del tempo che ci vorra' per trovare il punto dove ho lasciato la moto.
Ragazzi, come e' dura salire! Ci sono dei tratti bellissimi da fare in moto ma che a piedi stroncano, Giuliano che ogni tanto va a correre sale spedito mentre io ogni tanto mi devo fermare per riprendere fiato, comunque dopo un'ora e mezza di passo spedito siamo all'attacco del vallone dove devo iniziare la ricerca del punto dove mi sono perso. Mi fermo per prendere fiato ed intanto mi guardo intorno e riconosco la mulattiera che avevo preso a piedi e mi e' chiaro cosa e' successo, scendendo dal canalone che conosco avrei dovuto prendere a sinistra pero' essendoci una pianta di traverso non avevo preso in considerazione il sentiero, anzi non mi era sembrato un sentiero ed ho proseguito dritto entrando nel canalone maledetto, mi mangio le mani pensando che quando avevo iniziato la risalita a piedi se avessi guardato con attenzione a destra avrei visto una freccia indicatrice e trovato da subito il sentiero corretto permettendomi di tornare a casa in meta' tempo e soprattutto senza rischiare le piume.
Scendiamo lungo il canalone maledetto sperando di rivedere la moto, anche se sono convinto che in questo posto dimenticato dal Signore non passa nessuno pero', come si sa, dato che alla sfiga non c'e' limite un po' di apprensione ce l'ho.
Finalmente scorgo la sagoma, arrivo e finalmente la posso vedere e ne verifico lo stato visto che l'altro giorno dopo il secondo volo ero talmente messo male che dopo averla appoggiata alla roccia non la avevo degnata di uno sguardo.
Insomma qualche segno della battaglia c'e' pero' queste moto purtroppo prima o poi le ferite le mostrano a meno che le si usino per andare al bar.
Lego la corda alla piastra della forcella e il buon Giuliano con decisione mi aiuta a venir fuori da questo posto del cavolo dove sono certo che con la Montesa ce l'avrei fatta ad uscire perche' meno reattiva e piu' pesante di avantreno ma sia chiaro sono felice della nuova cavalcatura perche' tolto il punto malefico mi ha regalato delle sensazioni fantastiche, grande GG.
Proseguendo la salita mi rendo conto che se anche se avessi superato il sassone mi sarei fermato poco dopo, troppo impestato.
Certo che alla mia eta' andare a ficcarsi in un guaio di questo genere come un pivello e' grossa come una casa, e' proprio dimostrato che a volte basta poco per trasformare un momento di allegria in un tragedia che questa volta, per fortuna, e' stata solo sfiorata.
Una cosa e' certa: da solo non esco piu!
« Ultima modifica: 11 Dicembre 2013, 11:01:48 da Lamberto »
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Offline alex

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #1 il: 07 Dicembre 2013, 23:13:59 »
Porca vacca, te la sei vista brutta Capo! Non importa anche se dietro casa, da soli e in difficoltà, in quelle condizioni è una situazione non desiderabile, per niente.
Non prendertela se non hai riconosciuto la strada, in condizioni limite succede più spesso di quanto pensi e probabilmente anche agli astronauti. Certo che da vecchietti la cosa scoccia di più, perchè...ci si sbatte contro, almeno a me è successo così.
una stretta di mano. I dolori spariranno, e man mano che scemeranno ci penserai sempre più come ad un'esperienza che vale comunque aver fatto. Col senno di poi  :OK:
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Offline Valchisun

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #2 il: 07 Dicembre 2013, 23:47:59 »
Porca putt.... che avventura!L'importante e' che sei qui a raccontarcela, anzi ti diro' che e' stato proprio un bel racconto, sembrava di essere li' con te' a smadonnare!
Non voglio essere noioso e "non" ti dico che andare in moto a girare da soli non e' conveniente, soprattutto se ci si avventura in sentieri troppo impegnativi, l'importante e' farne tesoro, e' sempre un 'esperienza!
Inuitile dire che in quelle situazioni, il telefono non prende mai! sm409
Pero' due foto potevi anche farle! :57:

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #3 il: 07 Dicembre 2013, 23:49:21 »
 sm409

DICE IL SAGGIO:
L'HAI SCAMPATA PROPRIO BELLA,
SCONFIGGENDO ANCHE LA JELLA!...

Offline Valchisun

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #4 il: 08 Dicembre 2013, 00:11:20 »
A me sarebbe venuta una fame tremenda..... :sbav: sm400 :arar:

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Offline Enzo

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #5 il: 08 Dicembre 2013, 07:38:52 »
Ti avevamo chiesto un report sulla moto, ma mi sembra che hai abbastanza materiale da scrivere un libro .Comunque e andato tutto bene alla fine , no? Hai  una storia da raccontare con la morale che non conviene uscire da soli  e per fortuna il cellulare non era scarico. Comunque se fosse capitato a meero ancora li che mi trascinavo la moto per non lasciarla nel bosco . Forza Lamberto
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Offline dario62

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #6 il: 08 Dicembre 2013, 10:19:19 »
bel guaio....fortuna e' finito tutto bene
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Offline Guidolavespa

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #7 il: 08 Dicembre 2013, 10:35:29 »
tutto è bene quel che finisce bene.
io ho fatto la tua stessa esperienza a 14 anni, esattamente 33 anni fa.
mi sono veramente immedesimato...
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Offline Lamberto

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #8 il: 08 Dicembre 2013, 12:16:14 »
Giusto tre foto scattate ieri :

Qui appena l'abbiamo ritrovata




Un tratto bello del canalone




Qui il punto dove ho sbagliato, l'albero di traverso a sinistra mi ha ingannato ed ho proseguito dove si trova Giuliano con la GG

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Offline Valchisun

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #9 il: 08 Dicembre 2013, 13:11:34 »
Oramai la moto e' da cambiare, chissa' cosa ci avranno fatto gli spiriti demoniaci con la Gas Gas con ben due notti a disposizione, quel bosco sembra quello dove hanno girato il film "Blair Witch Project":











pensa che potevi anche rischiare di incontrare Motaldo......


Quello legato nel carretto e' lui......






 sm472 sm472 sm472 :arar: :arar: :arar:

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Gianni-GS

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #10 il: 08 Dicembre 2013, 13:27:25 »
Belin Bert!
a rileggere quello che mi avevi raccontato al telefono, mi è sembrata anche peggio!  sm470

Io, purtroppo, esco quasi sempre da solo, ma limito il raggio d'azione a posti vicini a strade asfaltate, che siano velocemente raggiungibili...certo che se cado e mi faccio del male, il rischio rimane!  :SAD:

Quando avevo ancora l'Alp mi era appunto successo di cadere, in modo balordo, con la moto addosso che mi impediva di rialzarmi...avevo impiegato 10 minuti a sbrogliare la matassa!  sm403

Però la moto va alla grande! Vero?  :sbav:

...ieri sono salito per una downhill che con la Cota evitavo molto volentieri di fare, ha un'agilità e una potenza che non conoscevo!  :baci:

Offline Luca Tosi

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #11 il: 08 Dicembre 2013, 13:52:27 »
Accidenti... ho perso l'occasione di recuperare una Gas Gas gratis...  sm470

NB: si scrive "Hooligans"  :tim:
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Offline Valchisun

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #12 il: 08 Dicembre 2013, 13:53:53 »
Nessuno l'ha toccata perche' pensavano che fosse un cancello arrugginito.....  :bins: :arar: :arar: :arar:

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Offline menca

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #13 il: 08 Dicembre 2013, 14:48:14 »

A una certa età ci vuole la badante! :bins:

Questa ti potrebbe andare bene?

http://imageshack.com/a/img341/7108/29821323525547755620176.jpg

 :arar:

Offline alex

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Re: A volte basta poco per......
« Risposta #14 il: 08 Dicembre 2013, 14:53:49 »
ma quante calze ha?  sm409

E' il personale di dove t'hanno messo adesso?  sm413
Vedi se c'è una singola libera, dai...  sm412
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