Autore Topic: Editoriale di Motociclismo sulla crisi di Piaggio ed Aprilia  (Letto 3244 volte)

Offline Luca Tosi

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Re: Editoriale di Motociclismo sulla crisi di Piaggio ed Aprilia
« Risposta #15 il: 27 Novembre 2013, 19:18:43 »
49 e fischia percento. Ma Piaggio, a quanto dice l'articolo postato proprio dal Valchi ieri, ha preferito costruire in Vietnam e in Cina.
Indi...India niet  sm444

 smbrv


Da quello che so io  gli indiani avevano comprato le linee di produzione che la Piaggio aveva (con evidente lungimiranza....) dismesso.
dopo qualche anno la Piaggio ha messo in produzione le "vespa" di plastica....

 smbrv
Tènèrè 600 - KTM EXC 250 - Yamaha Dragstar 1100

Offline franz58

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Re: Editoriale di Motociclismo sulla crisi di Piaggio ed Aprilia
« Risposta #16 il: 28 Novembre 2013, 06:05:17 »
Le aziende italiane faticano a vendere il loro prodotto in Italia e all'estero.
D'altronde la mentalità dell'italiano tende a "schifare" a priori i prodotti italiani,  e da questo esempio perchè pretendere che gli stranieri comprino prodotti italiani!

Quando si fà un qualsiasi acquisto bisognerebbe pensare a quanti operai italiani si dà lavoro
Transalp XLV650 2003
Suzuki DR 350 SE 1999
Beta alp 200 2000

Offline alex

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Re: Editoriale di Motociclismo sulla crisi di Piaggio ed Aprilia
« Risposta #17 il: 28 Novembre 2013, 08:50:57 »
Il prodotto italiano lo scelgo per le caratteristiche che lo diversificano e lo rendono ai miei occhi più accattivante, e tra queste a volte la qualità non è che brilli per distinzione. In linea di massima è lo stesso motivo per cui viene scelto dagli stranieri, non è che li si debba costringere, gli si dà quel che cercano: status, identificabilità, originalità, forma.
Se viene scelto un prodotto estero, le caratteristiche ricercate o sono diverse o i punti di forza sono apparenti e dietro c'è un manufatto di valore pratico limitato. Non è il mercato che deve mantenere i lavoratori italiani, ma sono loro a dover lavorare in modo da meritare la sopravvivenza. Detta così pare alquanto crudo, ma sarebbe un discorso estremamente complesso da fare in modo esaustivo, che inizia dalle attività corporative, si sviluppa lungo il supporto della classe politica, e scende alla base attraverso la formazione d'impresa. I punti fragili del sistema produttivo italiano, inteso come forza economica, sono estremamente vasti e localizzati in modo nevralgico. Non basta più l'etichetta "Made in Italy" a decreterne la vendibilità assicurata.
Aprilia SL1000 Falco "Zia Frankenstein"
SWM RS 500 R

Offline Joker

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Re: Editoriale di Motociclismo sulla crisi di Piaggio ed Aprilia
« Risposta #18 il: 28 Novembre 2013, 11:34:23 »
E' anche necessario sottolineare che in molto casi sono le stesse aziende italiane a sbagilare in pieno i prodotti da commercializzare, basti vedere nel settore dei maxi scooter, quanti Yamaha T max e quanti Honda Sh si vedono in giro e invece quanti Gilera Fuoco o Gilera 850 ci sono in circolazione? Se si sbaglia il prodotto o anche soltanto il marketing e la pubblicita' il consumatore non guarda soltanto se il prodotto e italiano oppure no, ma guarda piuttosto la qualita' o anche soltanto se il prodotto e' di tendenza, ma anche quello non e' un titolo tanto
semplice da acquisire, giusto o criticabile che sia, basti vedere il successo commerciale della Bmw Gs., anche diventare un prodotto di moda non e' certo una critica, anzi...


Offline Valchisun

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Re: Editoriale di Motociclismo sulla crisi di Piaggio ed Aprilia
« Risposta #19 il: 28 Novembre 2013, 20:05:34 »
Effettivamente il gruppo Piaggio in Italia vende ancora quasi 20.000 scooter targati contro gli oltre 30.000 pezzi della Honda (totale scooter e motovecioli targati), ma il gruppo italiano perde quasi un 25% rispetto al 2012, contro il -12,17% (dati aggiornati a settembre 2013) della Honda, se restiamo alle moto, la Honda ha nuovamente superato la Bmw, con 7.547 moto immatricolate contro le 7.262 della casa bavarese, terza la Ducati con 4.318 moto, quarta l'Harley Davidson con 4.003 unita', al quinto posto la Ktm con 3.938 moto.
La Honda perde un 13,35% dal 2012, la Bmw un 5,88%, la Ducati un 17,49%, l'Harley un -4,21 e la Ktm -2,52%

Ktm Super Duke 1290 R