Autore Topic: HARDALPITOUR  (Letto 1699 volte)

Offline pisati

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HARDALPITOUR
« il: 28 Ottobre 2013, 12:13:07 »
Mi sono da poco iscritto al sito, nella presentazione ho detto che sono immobilizzato dalla rottura del ginocchio alla hard. mi hanno chiesto di raccontare la mia esperienza.
Un bel racconto lo si trova su trova su Motociclismo. Tra parentesi, nel racconto io sono il Piso che si rompe il ginocchio.

http://www.motociclismo.it/hardalpitour-la-dakar-dei-poveri-moto-56241

http://www.motociclismo.it/hardalpitour-2013-la-fredda-cronaca-moto-56312

http://www.motociclismo.it/hardalpitour-2013-dai-che-la-finisco-moto-56380

Avevo deciso che avrei partecipato alla Hat fin da quando Capra me ne aveva parlato come un'idea balzana che gli girava nella testa, poi per una ragione o per l'altra rimandavo tutto di anno in anno. In compenso mi ero fatto un'idea abbastanza precisa a cosa andavo incontro e cosa avrebbe potuto servirmi per finirla, facendomi raccontare, davanti a una pizza, le esperienze degli amici che avevano partecipato Quest'anno finalmente ci siamo iscritti. il regolamento dice squadre di 3 partecipanti, noi eravamo in 4,(Vanni con una Suzuki 400, franco con una wr, augusto con una KTM 640 Adventure e io), ma Capra, gentilmente, ci ha concesso una deroga.
l regolamento impone  moto di almeno 150 Kg, io avrei voluto iscrivermi con la mia Gs 80, moto che nonostante i quasi 30 anni, i 170.000 Km e le decine di gare di Rally, viaggia ancora come un orologio, ma i costi dell'assicurazione erano pazzeschi, (ma il decreto Bersani non diceva tutt'altro?), mi sono iscritto allora  con la mia Husqvarna 610.
Tutte le nostre moto erano dotate di fari supplentati , io avevo montato un faro con la mascherina di una Morini 501 che mi aveva regalato per l'occasione il grande amico Zucchetti,  e con la parabola di un Guzzi.
il problema per chi partecipa è la logistica, in un primo tempo si doveva raggiungere Garesso in moto, poi Franco non  fidandosi della sua WR che ha alle spalle moltissimi chilometri, varie Albanie, Sardegna,Motorally, cavalcate, aveva preferito portare le moto al 3 ristoro con il carrello e raggiungere Garesso in moto.
Gli altri del gruppo , con gli altri cremaschi,  ritenevano l'idea dell'auto un tradimento allo spirito della hat, ed  erano partiti direttamente in moto. con sacchi a pelo e tenda per il campeggio di Garessio dove avevano appuntamento con il gruppo di Ciaccia e dei bergamaschi. Alla partenza l'eroe della giornata era Dutto che partecipava con la sua KTM modificata per essere guidata senza gambe.
La fama della manifestazione ha ormai valicato i nostri confini, al via 300 partecipanti, il gruppo straniero più numeroso era naturalmente quello francese, poi un gruppo belga, ma non mancavano rappresentanti austriaci, tedeschi, svizzeri, irlandesi, e una compagnia di giornalisti inglesi, arrivarti direttamente dall'Inghilterra  in moto, che avevano colto l'occasione per una prova su strada, metto il link del loro filmato:

http://www.motorcyclenews.com/MCN/News/newsresults/General-news/2013/September/sep1713-Video-Welcome-to-the-Hard-Alpi-tour/

Bellissime moto tra le quali spiccavano un prototipo Bimota e la Guzzi breva rifatta completamente da enduro dal grande Birbes,

http://www.youtube.com/watch?v=PpvDv_LdsMs

c'erano molte moto racing, la regola dei 150 Kg è un escamotage per cercare di escludere gli smanettoni che rovinerebbero lo spirito della manifestazione. Alla partenza ci hanno consegnato un foglietto che prevedeva un lungo taglio del percorso, tutto causato dal divieto di transito del  francese.
Qui si sono scatenate un sacco di proposte, chi voleva fate la via del sale chiusa per lavori, chi fare il giro originale nonostante il divieto, e noi che rimandavamo la decisione.
Capra è il più grande conoscitore degli sterrati della alpi, può scegliere percorsi tra il bello e il fantastico, io in pratica ho percorso poco più di 100 Km  ricordo solo panorami incredibili e che continuavo a ripetermi: " troppo bello devo ritornare".
Purtroppo in un tratto facilissimo, poco prima della galleria del colle Garesso, mi sono
trovato in mezzo alla polvere ho rallentato fino a quasi fermarmi e sono caduto, non so ancora come, mi sono trovato inginocchiato per terra, ho cercato di alzarmi, ma la gamba non mi reggeva, dopo qualche minuto è passato un fuoristrada, con una coppia che andava a funghi, la signora che era una infermiera del pronto soccorso di Imperia specializzata in ortopedia, (IL CASO), ha immediatamente controllato il ginocchio e il naso, mi ha levato gli stivali, e, con l'aiuto degli altri motociclisti, sistemato sul sedile posteriore, fermandomi, per quanto possibile, la gamba con coperte. Risaliti fino all'asfalto ho potuto rassicurare i miei compagni. All'ospedale di Imperia mi hanno sistemato il naso e  ingessato provvisoriamente la gamba, ci sono rimasto fino alla domenica quando l'incredibile Franco, dimostrando una resistenza fuori del comune, dopo: aver concluso il giro, ripreso l'auto, recuperato la mia moto, e raggiunto Imperia, mi ha riportato all'ospedale de Crema alle 4 di mattina.
Cosa posso dire secondo me è sicuramente una esperienza da fare, sicuramente  ritornerò anche l'anno venturo, ormai è una questione di principio finirla, sono tentato di farmi una moto adatta all'occasione su base BMW r65.
Che  consigli posso dare?
Il più importante è di partire con amici fidati che abbiano il tuo stesso passo. ciò evita tensioni nel gruppo.
Ricordare che non esiste assistenza, portare tutto quello che potrebbe rompersi, io avevo: leve, fili frizione e acceleratore, serie lampadine e fili elettrici , 2 camere d'aria, pompa, 2 fast, serie di lampade, e serie  completa di chiavi, messo tutto nelle ottime borse da trial della cemoto, che comunque porto  sempre sulla moto, e sopra di queste 2 borse da mtb, importante e vederci bene, ormai tutti montano dei faretti a led, se ne trovano di ottimi su internet. La moto deve essere comoda, molti montano cuscini supplentati, non si può guidare in piedi per 24 ore, come ho detto, alla partenza si vedono tutti i tipi di moto dalle 1200, alla alp 200, che oltretutto ha già concluso 2  hat.
Ci sono 2 tipi di partecipanti, quelli che la vedono come una transoceanica, una traversata che non permette tagli, e quelli che la vedono come una rimpatriata tra amici, quando si è stanchi si taglia su asfalto fino ad un ristoro, che quest'anno finalmente aspettavano tutti senza sbaraccare come facevano gli anni precedenti. Al contrario che nelle cavalcate, ho notato  tra i partecipanti una grande tranquillità e educazione, quando ti trovi tra gente così, è veramente un piacere andare in moto.
Sono stato prolisso, ma stando bloccato su una poltrona da 2 mesi non so più come passare il tempo.
Mercoledì ho la visita di controllo. spero mi permettano di incominciare ad appoggiare il piede, stasera comunque ho intenzione di telefonare a Capra  per farmi tenere un posto per il 2014.
ciao ci vediamo a Garessio nel 2014.

Offline alex

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Re: HARDALPITOUR
« Risposta #1 il: 28 Ottobre 2013, 12:31:45 »
 sm08 sm13
Spirito molto diverso dalle cavalcate!

E adesso sotto con il recupero!  :72:
Aprilia SL1000 Falco "Zia Frankenstein"
SWM RS 500 R