Autore Topic: IL PICCOLO MAGO DELLE CARTE DA GIOCO E LA BICI NONSOLOMODA  (Letto 2580 volte)

Offline alex

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IL PICCOLO MAGO DELLE CARTE DA GIOCO E LA BICI NONSOLOMODA
« il: 23 Dicembre 2010, 09:34:58 »
Alzi la mano chi non ha mai applicato delle carte da gioco alle forcelle della propria bici, nell'eta' in cui vedendo un giornalino porno notavi solo la predominanza di rosa nelle foto..
Interessante notare come nel mio quartiere esistessero due filosofie modaiole:
C'era chi aveva la BMX [Sportiva , semplice, acrobatica, wazzamerican boys] e chi aveva la SALTAFOSS [pesante, gli ammortizzatori entravano in risonananza alla minima deviazione tipo rodeo, indubbiamente la preferita dagli "alternativi"]
Ecco: la CEMPION [scritto così, come se a 9 anni non m'accorgessi di quanto fossero dementi i costruttori] era in pratica la presa per il culo di una SALTAFOSS; dove dovevano esserci gli ammortizzatori c'erano due molle arruginite dalla funzione puramente estetica, la sella aveva un fissaggio a "persuasione" nel senso che rimaneva su' solo a sassate piu' che stringendo i bulloni, era di un color grigio ratto [adesso lo chiamano ANTRACITE ] ma la cosa piu' pietosa era la leva del cambio.
La SALTAFOSS aveva un bel pomello sul tubo centrale , tutto da spingere avanti e indietro e tre belle marce che ti facevan creder d'essere Agostini, la CEMPION aveva un trafilato d'alluminio pericolosissimo per i miei seppur modesti attributi e il bello e' che NON cambiava un cappero.
Dovevi immaginare.
Come se t'arriva davanti la Arcuri e ti dice "Ciao tessoro , so' Manu, adesso Imaggina che me voi fa' " Dunque, nella solita e amena periferia, io e il Ciro ce la giravamo con gran fracasso tra parchetti di siringhe e palazzoni fantasma rimasti dalla speculazione edilizia, un paesaggio fiabesco-avventuroso, davvero.
Preso dalla megalomania di cui sopra e spronato dal pugliese Ciro che aveva attaccato una quantita' di carte spropositata, tipo 3 per forcella, alcune raddoppiandole per dare maggiore rigidita' e quindi uno skioppo piu' udibile.
Arrivato a quel punto, muovere la CEMPION era come tentare di spostare un panettone di cemento a calci, l'unica soluzione era quella di arrivare su un declivio bello alto e lasciare che la gravita' facesse il resto.
Preceduto da un rumore che era quello di miliardi di cavallette delle piaghe d'Egitto,arrivo nel quartiere e citofono a Ciro e Gianlu, detto Pippo.
Ciro scende , scafatissimo, e prende la sua BMX, Pippo dice "adesso scendo" e si sente in lontananza la voce della nonna che dice "di' che deve finire di mengere le friselle*" [digli che devi finire di mangiare le friselle], Pippo non dice e scende , tirando fuori dal sottoscala una bella SALTAFOSS.
Partiamo per la cava usata per la costruzione di vari palazzi, tutti pronti a insanguinarci le ginocchia, io sorrido e cado dalla sella ,svitata, sbucciandomi anzitempo.
Arrivati sulla sommita' della montagnetta , guardiamo in basso... metri e metri di discesa ripidissima, impossibili da risalire senza funi, sassi sparsi e cespugli di ortiche pronti ad arrossarti i gomiti, in fondo luccica il laghetto d'acqua piovana dove noi fregavamo i girini da tirare alle femminuccie colla fionda [naturalmente si schifavano e piangevano, chiamando padri barbuti in canottiera].
Ci interroghiamo con lo sguardo sulla reale consistenza della nostra volonta'..
Ce la faremo a scendere?
Ci ammazzeremo?
Finiremo come quell'altro col braccio ingessato?
Ma sopratutto: Chi scende per primo?
Pippo era desideroso di una forte iniezione di popolarita', essendo per la maggior parte del tempo spiato da madre e nonna iperprotettive [memorabile quella serata estiva in cui, tra zanzare e giochi infantili, dal quarto piano la nonna urlo' "Gienluche! salissu', c'e' le benene che te piece tente!"]
In virtu' di tutto questo , il Pippo nazionale prende coraggio ed esclama "scendo per primo".
Noi si strabuzza gli occhi, e gia' la considerazione per questo homunculus lievita parecchio.
Si prepara: ruota anteriore sul limitare del terribile pendio, sudore copioso e singulti mal dissimulati di nervosismo..
Ha appena il tempo di dire "vado" che scompare alla vista , noi corriamo verso il ciglio in tempo per vedere Pippo in caduta verticale che rimbalza sulla parete della collina [era piu' un fiordo norvegese] totalmente fuori controllo.
Poi l'incredibile..
Anche il piu' pazzo degli stuntman si sarebbe guardato bene dal fare una cosa simile, ma il buon Pippone ci ha dimostrato definitivamente il suo coraggio.. e che le friselle danneggiano i neuroni.
Per frenare il sistema SALTAFOSS-Pippo [che a quella velocita' aveva raggiunto un peso valutabile in 600 kili] il ragazzetto pressa con la suola il copertone anteriore, convinto forse che sarebbe servito ad aiutare i suoi freni spanati..non abbiamo il tempo di chiederci "'azzofa'?!" che la magra gambetta gli scivola e finisce tra le razze in plastica del cerchio.. subitaneo il ribaltamento con caduta libera nel vuoto..
La romantica tavola stile "Domenica del corriere" vede una muraglia e sopra due figure in controluce , con in primo piano un bambino terrorizzato agganciato alla bicicletta con un espressione tipo "Jimmy il fenomeno" del Drive in, paracadutista senza paracadute.
L'atterraggio e' abbastanza morbido, Pippo, fortunatissimo, finisce in un cespuglio.
Di ortiche.
Non urla, non piange..mugola.
"m"....."hmhm".. poi piu' nulla.
Sembra una formica da quell'altezza.
Ci passa per la testa il ragionevole dubbio che sia defunto.
Noi , pallidi, decidiamo di scendere per l'altro versante , lungo un dolce sentiero da favola, dopo 5 minuti arriviamo sul luogo del misfatto.

Grazie a quest'avventura Pippo e' apparso sotto le luci della ribalta, guadagnando la stima della combriccola e dai 13 ai 16 anni tutte le ragazze alle quali si tentava di palpare il palpabile erano ex di Pippo, il superfico.

Sandro, Duca 888 Sp4 "BARNSTORMER" & Multistrada "MANFRED"
« Ultima modifica: 23 Dicembre 2010, 09:38:40 da alex »
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gianni

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Re: IL PICCOLO MAGO DELLE CARTE DA GIOCO E LA BICI NONSOLOMODA
« Risposta #1 il: 28 Dicembre 2010, 15:39:12 »
...bei ricordi!
Anche io ho un aneddoto legato alla "saltafoss" che aveva il mio miglior amico d'infanzia!
Questa era la bici :
http://www.youtube.com/watch?v=gl3sddBrBUQ
...la sua era arancione coi parafanghi e paracatena gialli...avevamo circa 13 anni io avevo un altro tipo di bici senza sospensioni...ma da qualche tempo avevo imparato ad usare il Ciao di mia sorella (6 anni più grande di me)...e preferivo rubarle quello che pedalare!

Comunque ricordo che per "testare" quel popo' di bici! Ammortizzatori e freni a tamburo davanti e dietro "una vera moto...a pedali!" sm400
...ce la siamo spinta per almeno 3-4km su per una strada di collina che poi diventava un sentiero...per poi decidere di percorrerla in discesa!
Ovviamente io guidavo e il mio compagno dietro (lui essendo un musicista aveva il timore di farsi male alle dita...e poi ciao pianoforte), ma la sella poteva contenerci entrambi!
La bici sembrava fatta apposta per affrontare quel sentiero...in pendenza e con diversi salti!
Per farla breve a primo vero salto (80 cm!) ...ricordo di aver dato un colpo di pedale e uno strattone per tirar su il manubrio ad evitare di ricadere di punta con la sola ruota anteriore.
L'impatto a terra fu perfetto!...su entrambe le ruote! sm414
...ma gli ammortizzatori non furono in grado di assorbire l'urto. Le molle degli stessi ci catapultarono in aria: uno a destra e l'altro a manca! ...Ce la cavammo con poche escoriazioni...ma la paura di riprovarci ci è bastata per un pezzo! sm442
 sm443


Offline rerechan

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Re: IL PICCOLO MAGO DELLE CARTE DA GIOCO E LA BICI NONSOLOMODA
« Risposta #2 il: 28 Dicembre 2010, 19:51:19 »
Che ridere...... bei racconti... e pensare che  una volta scendevo da muri di un metro con la bmx, con la sola ruota posteriore... ora sarei intimorito a farlo coi piedi...
Chi va piano,
va sano e...
ammira il paesaggio.
(E magari vede le fate nei boschi!!)

Offline Max

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Re: IL PICCOLO MAGO DELLE CARTE DA GIOCO E LA BICI NONSOLOMODA
« Risposta #3 il: 07 Gennaio 2015, 00:34:24 »
La SALTAFOSS ...io avevo ls Forestal della Olmo (giallo/arancio) ...con sellone lungo tipo la Roma Sport, totalmente priva di sospensioni e munita di cambio a tre rapporti con leva "a tirare" sul trave centrale  sm470

Ma ricordo pure la Leopard ...più fica e ricercata della pluri-blasonata SALTAFOSS  :333:

Che ricordi ragazzi ...ma QUANTO siamo vecchi? :tim:
Il "richiamo della strada" è stato troppo forte ...e via di motard (KTM 950 SM ...my orange bull).

Offline Valchisun

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Re: IL PICCOLO MAGO DELLE CARTE DA GIOCO E LA BICI NONSOLOMODA
« Risposta #4 il: 07 Gennaio 2015, 00:38:25 »
La Leopard era un bluff terrificante, era pesantissima, costava cara e ti massacravi a pedalare, perche' il cambio a mozzo era quasi finto, nel senso che i rapporti erano troppo lunghi, e lo schienale era anche pericoloso se si facevano i salti, io avevo la Carnielli Cross, pesantissima pure lei, le migliori erano le Roma Sport Cross, leggerissime... :OK:

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Offline Max

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Re: IL PICCOLO MAGO DELLE CARTE DA GIOCO E LA BICI NONSOLOMODA
« Risposta #5 il: 07 Gennaio 2015, 00:45:25 »
Le "cross" erano rosse ...le normali verdi (se l'Alzheimer ancora me lo consente  sm17 )
Il "richiamo della strada" è stato troppo forte ...e via di motard (KTM 950 SM ...my orange bull).