Autore Topic: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE  (Letto 11194 volte)

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Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« il: 05 Marzo 2013, 14:30:36 »


E' consigliabile telefonare prima al concessionario per conferma che sia disponibile la moto in prova! :PDT_Armataz_01_37:

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Re: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« Risposta #1 il: 05 Marzo 2013, 15:04:09 »
sono già in lista da sabato scorso.  :93:
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Re: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« Risposta #2 il: 23 Marzo 2013, 14:14:02 »
Stamattina mi hanno svegliato di buon ora (9,45.... :57:), e mi hanno portato di peso a provare la nuova Ktm 1190 Adventure, fortunatamente non pioveva anche se l'aria era gelida e il Ktm non aveva il riscaldamento (ma e' forse l'unica cosa che non ha quella.... sm409 )!
C'erano gia' alcuni Giesseisti con le moto posteggiate fuori dal concessionario ( perche' dentro quelle non le avrebbe mai volute, giustamente... :arar: )!
Devo ammettere che tutti i miei timori e paure di salire su una moto troppo alta sono svanite come la neve al sole, e' proprio vero che le moto vanno viste sempre fuori dalle vetrine e dalle esposizioni, perche' la cosa puo' essere fuorviante, nel senso che la moto diventano piu' "umane" se appoggiate sull'asfalto di un cortile!



La versione che ho provato io, e' quella con la ruota anteriore da 19" e non adotta il sistema di controllo elettronico delle sospensioni, perche' fa' parte di una piccola serie definita "economica" che e' stata "girata" ai concessionari per i Demo Ride! Riesco perfettamente ad alzarla dal cavalletto laterale, con la sella nella posizione piu' bassa e con il precarico della molla dell'ammortizzatore nella posizione meno caricata, la posizione di guida e' molto simile a quella della Ktm 990 Smt, cioe' della motardona turistica della casa di Mattighofen,la zona sella e' molto stretta, di conseguenza la moto da' la sensazione di maggiore snellezza e si tocca con "il" piede a terra senza problemi e timori reverenziali, da fermo la moto smette di diventare un "problema" e ci si sente sicuri, la posizione  di guida e' perfetta, ci si sente  "incassati" tra il serbatoio e lo scalino della sella del passeggero, ma di spazio per spostarsi all'indietro ce n'e' a sufficienza anche per gli alti di statura, la triangolazione sella/pedane/manubrio e' perfetta, molto simile a quella di una moto da enduro-gara, leve e comandi al manubrio sono dove devono essere, se si chiude gli occhi e si lasciano "cadere" le mani, queste vanno a posizionarsi esattamente sulle manopole e le dita sulle leve, proprio dove dovrebbero essere!
Una volta girata la chiave di accensione, si accende il display dove vengono configurate le mappature: Sport, Street, Rain e Enduro, con il comando composto di quattro tasti raggiungibili senza mollare la mano dalla manopola sinistra, si configura la modalita' con cui si vuole guidare, e che viene memorizzata in una frazione di secondo dalla centralina della moto, basta soltanto smettere di dare gas per un attimo!



quelli a sinistra sono i quattro tasti con cui si interviene sul ricchissimo menu' della gestione elettronica della moto:



Non ci crederete, ma la moto alle basse velocita' ha la manovrabilita' di una bicicletta, la cosa e molto importante per un eventuale utilizzo in off road, anche la guida in piedi sulle pedane non rappresenta un problema, almeno per i bassi di staura come me, anche se la testa del pilota va' a finire sulla "verticale" del cupolino che e' comunque ampiamente regolabile in altezza.
Usciti senza problemi dal cortile del concessionario, iniziano le danze, con la mappatura "street" il motore spinge con una grandissima accelerazione fin dai regimi piu' bassi ma senza essere troppo busco, l'impennata e' obbligatoria, ma l'elettronica fa' abbassare l'avantreno quasi subito, in pratica si decolla ma senza il presentat arm della ruota anteriore....
« Ultima modifica: 23 Marzo 2013, 15:51:25 da Valchisun »

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Re: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« Risposta #3 il: 23 Marzo 2013, 14:51:47 »
Il cambio non e' piu' nemmeno parente di quello della vecchia Adventure 990, nel senso che la corsa della leva e' brevissima, l'aggancio della marcia avviene in una frazione di secondo, la leva della frizione e' talmente morbida che sempra quasi che la pompa sia scarica, la velocita' a prendere i giri, anche con la mappatura Street e' impressionante, sembra la "castagna" ai medi regimi di un bicilindrico di una moto sportiva, il problema e' che e' tutto troppo facile, tremendamente "easy" ed in un attimo ho letto i 180 km. orari sul contachilometri dopo pochi metri e senza quasi renderemene conto...
E' molto interessante vedere in azione la gestione elettronica che si prende in carico la guida, oltre all'anti impennamento della moto, quando la ruota posteriore perde aderenza, dopo una frazione di secondo, viene tagliata l'accensione e l'alimentazione, ma il tutto avviene in modo graduale e quasi inavvertibile, si vede soltanto accendere una spia gialla sul display, sono andato a cercarmi le "grane" mettendo le ruote sul bordo di una curva piena di ghiaia e brecciolino, con la prima dentro ed ho aperto il gas, la moto non fa' una piega, nessuna perdita di aderenza, si sente soltanto l'accelerazione nel momento in cui la ruota posteriore ritrova l'aderenza, ed ovviamente si e' proiettati verso la curva successiva senza scossoni o derapate, tutto nella massima sicurezza e controllo da parte del pilota, e' proprio come mi ero immaginato e come avevo letto nelle prove e nei racconti di chi la moto l'aveva gia' guidata!
Nella mappatura Sport, il motore risponde ancora con maggiore prontezza e l'elettronica lavora con meno invasivita', addirittura si riesce ad inchiodare la ruota posteriore, ma anche in quel caso, soltanto per una frazione di secondo, e poi l'Abs, "butta" su la leva del freno contro la suola dello stivale come fanno tutti gli Abs, ma  uno "bravo" riesce anche ad intraversare la moto con il freno posteriore come si fa' con una moto da enduro, qindi l'Abs "sportivo" esiste eccome!
Con la mappatura "Rain", viene tagliata la potenza addirittura di cinquanta cavalli, in pratica sembra di guidare la vecchia 990 Adv, con il motore che diventa piu' dolce ai bassi regimi. Molto bello il rumore di scarico, anche se l'enorme silenziatore fa' il suo lavoro, al minimo la moto si sente appena, mentre quando si apre il gas si sente il rumore di aspirazione dell'air box posto esattamente sotto la testa del pilota, e  la cosa e' estremamente "gasante"!
Il cupolino e' ben studiato e ben posizionato, non si sentono particolari turbolenze o vortici d'aria, il fatto che si possa regolare in altezza e' utile anche per i piu' alti di statura!
Per farla breve, la guida della nuova Ktm 1190 Adventure ricorda moltissimo quella della cugina Smt, le ruote da 19" non pregiudicano ne' la guidabilita' ne' la maneggevolezza su strada, gli oltre 230 chili con il pieno sono praticamente inavvertibili, la moto e' un'ottima sportiva stradale, il punto fondamentale e' che tutta quella  gestione elettronica rende la moto facilissima da guidare, porta il pilota istintivamente a mantenere andature IMPENSABILI con un'altra moto NON dotata di tutti quei controlli, dopo che avevo preso confidenza con la moto, mi sono trovato a pensare :"tanto c'e' l'elettronica", ma la cosa puo' essere un'arma a doppio taglio, visto il traffico e le condizioni delle nostre strade, meditate gente, meditate....

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Re: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« Risposta #4 il: 23 Marzo 2013, 15:04:52 »
Ed alla fine prova fu!
Appuntamento per le 10, parto da casa con la Culona ed alle 9,25 sono già lì, giusto per intrufolarmi nel manipolo di curiosi, pretendenti e aspiranti Carotari. Girello per il piazzale, faccio dentro e fuori dal negozio, guardo la Freeride e contengo un impulso verso una 690 motardona, in erotizzante livrea nera, che mi dice “portami via, dai…”
Mi informo, ho mezz’ora di tempo, vado da solo. Temevo di dover fare la prova con accompagnatore come a volte avviene, ma evidentemente KTM sa che i suoi clienti sono affidabili.  Firmo le scartoffie, assumo responsabilità, ne scarico un’altra svagonata dalle spalle della Casa e del rivenditore.
Il mio turno in realtà inizia alle 10 e mezza passate, perché il precedente tester ha perso tempo per mostrare la moto agli amici in centro.
Bene, sono in sella. C’ero già stato, in fondo questo esemplare fui tra i primi a vederlo. La versione R con la ruota da 21” contrariamente al programma base dei Giorni in Arancio. Meglio.
Poche istruzioni recitate in automatico, in automatico le ascolto ma non le sento. Sono ipnotizzato dal lato sinistro del manubrio, tutto pieno di pulsanti. Capisco solo che si raccomandano tanto e che devo tornare in orario. Nessun problema, ho già l’itinerario in mente da un bel po’ di giorni.
Stringo le gambe, le ginocchia si avvicinano tra loro in modo confortante. La seduta, ora, mi pare più bassa di quella della 990 dalla quale sono sceso da poco. Le mani si allungano per impugnare le manopole, la schiena flette un po’ più del dovuto.
Controllo basso, non si carica granchè, ma l’impostazione è più sicura, stradalmente parlando, rispetto alla mia. Giro di chiave nel blocchetto, un check quasi infinito, poi la strumentazione si immobilizza in attesa di poter lavorare. Dita sulla leva frizione. Registrabile, ben sagomata, pompa radiale che non avevo riconosciuto alla presentazione. Settaggio “Street”, vietato modificare (e come farei senza leggermi le istruzioni?) questo significa che dispongo di tutti i 150 cavalli, ma con una schiena a salire più morbida e lunga. Mi sta bene, le nuvole mantengono bassa la temperatura e non conosco né moto né pneumatici.
Lo stacco è normale, nessuna vibrazione nemmeno alla leva, si muove ed ecco che pare più piccola di quanto sia, da ferma ti pare una petroliera, appena si muove sembra di riconoscere una Adventure.
Posizione delle gambe: non distese ma comode, pedane al punto giusto per una Turistica, magari quasi endureggianti per posizione. Sella che non si fa sentire, stai bene ed il corpo è ben piazzato sulle pedane. Non altrettanto sul manubrio, la 990 lo ha più vicino, qui sei un po’ più steso, forse a chi è appena sopra la media converrebbe sostituire subito il Magura con un Renthal piega KTM come quello che ho montato sulla mia, magari ruotandolo di una tacca indietro. Mi sa tanto che questo qui è lo stesso manubrio che monta la Bastarda, guarda un po’.
Le braccia sono distese in modo naturale, mi riprometto di controllare dopo un po’ di assestamento. Intanto, sono uscito in strada, ho trovato il comando frecce senza guardare, il ronzio fastidioso diventa un rombo ovattato e dalla tonalità gradevole ora che timidamente passo alla seconda, alla terza… e subito rotatoria. Seconda. La leva del cambio si impunta leggermente in salita, ma in scalata è precisa e non fa alcun rumore, appena uno scatto sotto la suola, tutto quel che serve. Scendo a sinistra, scende troppo e velocemente, divento rosso porpora e raddrizzo per reimpostare. Complimenti.
Trotterello in terza fino alla rotonda successiva, ma stavolta non mi frega, e mi accorgo che scende quasi da sola. Un casino di macchine, ancora un chilometro per poter iniziare la prova vera. Finalmente lo stop,  finora non ho mai superati i 5000 giri, e quello che ho registrato è che occorre aspettare almeno i 4000 per avvertire un tiro soddisfacente. Non che sotto sia nulla, solo mi pare che sia pigra come un 4cilindri.
Ora ho davanti 3 km di rettilineo, azzardo un sorpasso a un furgone per mettermi in situazione ideale, rientro e la lascio riprendere dalla terza. Sale. Sale. Sale. E sale ancora, oltre i 5000 inizia ad essere cattiva, a 7000 è incazzata nera. Però, finora, l’elettronica manco l’ho sentita.
Quinta, la faccio ridiscendere sotto i 5000, poi riapro, ma stavolta in modo sgarbato: lei sale di giri in modo progressivo, molto deciso ma non violento, poi arriva a darmi un calcetto in culo come se avesse trovato una riserva di coppia. Mi viene da sorridere.
Volto a sinistra, finalmente ci si arrampica per le colline. Ho scelto una strada con buon asfalto, curve di traiettoria decisa ma ampie abbastanza. Sono in terza, quando inizio ad andar su di quota. Imposto la curva a destra come immagino piaccia alla ciclistica, mi porto tutto sulla riga bianca e poi chiudo veloce e la spingo giù. Non ci siamo, va subito alla corda ed allarga proprio quando riapro morbidamente, rimane là e asseconda il rientro in traiettoria. Stavolta posticipo, non  mi frega. Detto, fatto, ancora destra, verso la mezzeria, giù quando son quasi dentro, una pennellata agile, nessuna forzatura, lei ringrazia e mi porta a raddrizzare nel punto migliore per frustare col polso. D’improvviso ho la sensazione di avere le candele sporche, un singhiozzo, poi riparte, altra singhiozzata impercettibile, poi già pronti per la curva a sinsitra, chiusa e senza visibilità, di quelle che a me non piacciono per motivi ovvi (col senno di poi). Oltretutto, sono lì che mi chiedo se ho appena provato la…”ebbrezza” dell’elettronica. Se così fosse, è entrata a sproposito, avevo ancora margine.
Ora inizio a capire come funziona, sono in cima e mi butto giù sulla schiena d’asino tra due colli, è più sportiva della Culona, il fatto che davanti ci sia una 21 non significa quasi nulla, lavora da sportiva. Cambi morbidi destra-sinistra, visibilità ottima.  Il manubrio è molto sensibile alle pressioni, si impara subito quanto e quando darne. E pensare che mi dava, per questo, un po’ di apprensione la presenza dell’ammortizzatore di sterzo, invece niente, è come ce la si aspetta, ma con una aspettativa esigente però.
Peccato che non riesca a godermi la progressione, siamo ancora a darci rispettosamente del “Lei” e non bastano le brevi smanate sulla manopola per capire come ti porta su tra le curve, ho troppi trasferimenti di carico per potermi fidare di osare un po‘ di più.
Però in questa situazione si avverte chiaramente che la moto è bilanciata, sempre, sia di telaio che di sospensioni, solo un piccolo ritardo nel trasferimento dopo qualche cambio rapido, ma qui occorrerebbe la ruota da 17, mentre ho il giroscopio da ventuno pollici in azione.
Ora scendo, rettilineo, pinzata, entra in funzione la frenata combinata. Ricordo perfettamente quella del GS1200, era come se la moto avesse tirato fuori degli stabilizzatori estensibili, tipo quelli delle piattaforme montate a pianale, o degli aerofreni immensi. Qui invece mi ha detto solo “ci sono, va tranquillo”, mi piace.  Scendendo dai colli si prende confidenza con questo fenomeno e si riscopre il piacere dimenticato dell’antisaltellamento, il motore non si imballa mai in scalata, non hai mai la moto che “tira indietro”, prima di un tornante. E’ comodo, ma come sulle mie Duca, alla fine ti manca qualcosa al piacere della staccata, quel motore che si imballa scomponendoti un po’, cosa che poi si sfrutta per posizionarsi bene col corpo.
Azz a proposito, devo ancora provare a dare un colpetto deciso col freno posteriore in curva, ma adesso che ho capito come si fanno le traiettorie…
Quarta-terza, pinza, messaggio “sta tranquillo” dalla combinazione freni+ABS, più pinza, seconda, mollo davanti, scendo col colpo di dietro, non mi è piaciuto. Sotto al piede destro un colpettino lieve, la moto che diventa un pochino più scarica davanti, abbastanza più avvertibile di posteriore, quasi lo senti che ti segue sotto al culo. Non è una sensazione normale. No, ripeto e l’accendo: non mi è piaciuta.
Vado avanti così per il tragitto che mi riporta, in senso antiorario, verso la circonvallazione e la pianura. Ma ci capiamo un pochino di più, riesco anche a fare tutto più sciolto, c’è, ha bei muscoli, freni ottimi, sospensioni e telaio adeguati al lavoro che dovranno fare, e immagino in tutte le occasioni, di sicuro ti lasciano un bel margine, e per certo io oggi di margine ne avevo in Stra-abbondanza. Eppure sono andato via sciolto come se la possedessi da mesi, alla fine.
Il trotterellare verso la concessionaria mi ha fatto pensare che la stavo guidando come fosse la mia moto. Poi ultimo colpo di freni, via il contatto, si scende, ultimo sguardo. Come ad una conoscenza senza impegni: se forte, mi sei piaciuta, ti chiamo io, ok?”
Insomma, gran bella moto, ma boh, piace, è divertente. La passione è un po’ più in là però, secondo me. Quanto all’estetica… no, non ha niente per cui farsi preferire. Diciamo che “non è bella ma simpatica”?
Appunto… “ si, bacino, ti chiamo io”…

+
Elettronica evidentemente di ultimo stadio, non è affatto invasiva.
Il motore. Punto.
Rapidità e morbidezza della ciclistica
Peso avvertito in ordine di marcia
Prezzo base.

-
Costo degli optional
Estetica in generale
Antisaltellamento troppo efficace
Antipattinamento che entra in funzione troppo presto
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Re: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« Risposta #5 il: 23 Marzo 2013, 15:12:55 »
Mi sembra che abbiamo provato due moto diverse, anzi le abbiamo proprio provate due moto diverse, probabilmente l'ant. da 21" da' delle reazioni differenti, comunque a me ha sconvolto la gestione elettronica, peccato che la mia non aveva la taratura elettronica delle sospensioni ed in frenata affondava abbastanza, un pelo di troppo di trasferimento di carico, non trovi?

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Re: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« Risposta #6 il: 23 Marzo 2013, 15:18:09 »
Abituato ai trasferimenti di carico della Culona, mi è sembrato il paradiso!  :hee20hee20hee:
Nemmeno quella provata oggi aveva la gestione sospensioni, però mi pare che avesse meno invasività dell'elettronica, oppure semplicemente che io ci dò di meno  :festa:
Comunque, ho rilevato anche io che qualche volta potrebbe fare a meno di attivarsi, quella roba là.  sm409
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« Risposta #7 il: 23 Marzo 2013, 15:25:50 »
Grazie che mi hai unito la prova, ti devo almeno una birra  doppio malto non virtuale  :singing:!

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« Risposta #8 il: 23 Marzo 2013, 15:47:14 »
Comunque rimuginandoci a mente ,calda o fredda,non mi ricordo....ma tanto non ho nemmeno la mente... sm443 sm443 sm443
E' una moto che mi ha colpito favorevolmente, innanzitutto perche' non mi fa' sudare freddo nel manovrarla da fermo, come si dice :"ce l'ho in mano..." :57: :57: :57:, e poi e' una moto talmente easy e frendly, con un ottimo handling (della serie: parla come mangi... sm470 :arar:), che ti lascia spiazzato, non la definiro' piu' un camper quella moto.... zzz zzz zzz
Dopo che sono sceso ho dichiarato guerra alla Polonia! :arar: :arar: :arar:

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« Risposta #9 il: 23 Marzo 2013, 17:34:28 »
Mah, io direi che è un'ottima moto, che avrebbero più dignitosamente vestire con panni meno alla rambo, così da darle risalto alle caratteristiche che merita. Ma poi forse avrebbe fatto la fine commerciale della VFR o della Aprilia Futura, due grandi moto poco apprezzate perchè indossano vestiti che non sno trendy.
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« Risposta #10 il: 23 Marzo 2013, 18:34:58 »
In Ktm sono stati praticamente costretti, visto il blasone che portano in fuoristrada, a dargli una connotazione di moto da fuoristrada,soprattutto alla versione R,la Ktm inizia ad impensierire anche la regina del mercato,basti dire che stamattina erano tutti Biemmewuisti quelli che sono venuti in moto a provarla, la gestione elettronica della 1190 e' da riferimento, e confermo tutto quello che avevo letto o sentito in merito, gli Ufo esistono! :PDT_Armataz_01_37:

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« Risposta #11 il: 23 Marzo 2013, 18:45:49 »
Si, in effetti c'erano molti mandriani guardinghi. E ammetto che l'elettronica della KTM ha stupito anche me, per quanto così a "tiepido" sono ancora convinto che potrebbe starsene un pochino di più a farsi i fatti suoi. Altrimenti quel ben di dio di moto non te lo godi. La storia è sempre quella, più fa lei, e meno fai tu. prendo l'autobus che almeno guardo il panorama ed il  ciapet alle signore...  :arar:
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« Risposta #12 il: 23 Marzo 2013, 19:03:45 »
Pero' un' elettronica cosi' poco invasiva e cosi' "inserita" nel carattere della moto sembra quasi che non esista, credevo molto peggio....Comunque siamo sempre allo stesso punto: o teniamo "duro", nel senso che diciamo che si stava meglio quando si stava peggio, o ci adeguiamo alle moto moderne, sempre piu' facili, sempre piu' amichevoli nella guida e che ti permettono di andare sempre piu' veloci in tutta sicurezza, credo che in ogni caso conti sempre alla stessa maniera il buon senso di chi le guida, soltanto che l'asticella delle prestazioni utilizzabili si alza sempre di piu', pero' ricordiamoci che ci sono i radar, gli autovelox, i Tutor, l'asfalto che va' a pezzi ma, soprattutto, i "nonu" con la Panda e con il cappello in testa, i veri nemici del traction control.... sm41 sm41 sm41

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« Risposta #13 il: 23 Marzo 2013, 21:51:53 »
Io al momento ho risolto il problema del passaggio alle elettroniche stroncandolo giocoforza alla radice. E torno anch'io sul fatto che l'elettronica può essere un bene, ma non fa di un brocco scooteraro un campione in uno schiocco di dita. proprio perchè poi si sottovalutano esattamente le cose che hai detto. E ce ne sono molte altre ancora.
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Re: Provata la KTM 1.190 ADVENTURE
« Risposta #14 il: 23 Marzo 2013, 21:56:49 »
Pero' devo "sdoganare" le maxi enduro, quelle non sentono l'asfalto sporco, hanno le gomme che tengono anche in inverno, sei seduto comodo, stavo per scrivere al caldo, tanto c'hanno pure le scaldamanopole, e quello che vedo fare da anni dai miei amici, con moglie, borse e valigie e non vanno certo piano, io sono sempre in affanno sull'asfalto sporco o bagnato, pero' mi sembra di andare piu' "in moto" di loro....
« Ultima modifica: 23 Marzo 2013, 22:01:07 da Valchisun »

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