Autore Topic: Eroi Romantici  (Letto 3608 volte)

Offline alex

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Eroi Romantici
« il: 04 Gennaio 2013, 15:50:45 »
Una volta potevano considerarsi tali tutti, o quasi, i piloti motociclisti, indipendentemente da categoria, disciplina, cilindrata. poi son via via diventati sempre meno romantici e più professionisti.
In Italia, e forse anche nel mondo intero, il leader assoluto di questa categoria di eroi romantici è sicuramente Giancarlo Falappa. Le sue gesta sono talmente eclatanti e incredibili che anche i testimoni oculari hanno difficoltà a farsi credere quando le raccontano. Ma ricordatevi che quando sentite qualcosa su Falappa, anche se assurda è rigorosamente vera.

Per convincervi voglio raccontare solo alcuni episodi che hanno caratterizzato la breve ma fantastica carriera del Leoni di Jesi.

Per primo la leggenda narra di un Falappa che inizia a correre nel Motocross. dopo aver vinto facilmente il campionato Italiano Cadetti BoyCross passa tra i senior con una moto non proprio competitiva come l'artigianale Villa.

Nella competizione mondiale "Coppa Intermarche" a Lovolo il nostro eroe si trova a correre per la squadra Villa con Orlando e Vicarelli e al via, quando il polverone si abbassa, lo troviamo a terra che si era agganciato con i suoi due compagni di squadra.

Come un felino rimonta in sella e si getta all'inseguimento del gruppo di testa, che ormai era a fine pista, con un certo Malherbe su Honda al comando! I suoi compagni di sventura più lenti del marchigiano cercano la moto, ma ripartono a moto invertite perché Falappa nella fretta ha preso la moto di Orlando e con quella al termine del primo giro è ultimo, al secondo è 20°, al terzo è 15° fino a risalire alla 6° posizione finale dopo aver corso tutta la gara con una moto non sua!

Nonostante questa impresa Falappa non trovò moto più competitive e decise di smettere col motocross, rimanendo fermo per 2 anni fino al 1988, quando un concessionario gli affidò una Suzuki GSX-R 1100 per provare a correre in pista nell'Italiano Sport Production.

Falappa vinse tutte le 4 selettive e 2 finali arrivando alla finalissima del circuito del Mugello dove gareggiò con la Bimota ufficiale e, se avesse vinto il Campionato, avrebbe avuto il posto nel mondiale Superbike dell'anno seguente. Giancarlo cadde nel giro di ricognizione e ruppe la pedana del cambio, riuscendo lo stesso a partire conducendo la gara senza pedana e facendo segnare il record sul giro!

A metà gara volò via alla esse in discesa ma il suo antagonista per l'emozione di vedere il rivale a terra volò via dopo poco, regalando il titolo e la promozione nel mondiale a Falappa.

Quindi l'ex crossista con "ben" sei gare di velocità alle spalle, debuttò nel mondiale nel 1989 come spalla del famoso Fabio Biliotti, ex Campione Europeo e buon pilota della 500. Il povero Biliotti non sapeva che diavolo di compagno di squadra aveva nel Team, e rimase molto male quando Falappa segnò la poleposition a Donington per andare poi a conquistare la vittoria nella sua prima gara mondiale!

Biliotti smise di correre e Falappa conquistò altre vittorie a Le Castellet e Mosport, finendo la sua stagione d'esordio al sesto posto deliziando il pubblico con le prime impennate in piedi al termine delle gare vittoriose.

Ma oltre alle incredibili impennate, la leggenda di Falappa inizia a crescere grazie ad episodi come la vittoria su Baldwin in Francia! Nella gara francese la Bimota chiamò il velocissimo Mike Baldwin come compagno dello scatenato Falappa, e l'americano si rivelò subito molto veloce, ingaggiando un duello stratosferico con il marchigiano.

Nel lunghissimo rettilineo di partenza i due si scontrarono più volte a 290 km/h orari, e proprio una botta più violenta delle altre convince l'americano a desistere, lanciando Falappa verso la vittoria ottenuta senza un semimanubrio! Proprio così: nell'ultimo scontro Falappa spezzò il semimanubrio sinistro, finendo la gara con la mano sulla forcella...

Bracco e Leo, suoi meccanici dell'epoca (ora in forza alla Ducati), ancora si commuovono raccontando la faccia di Giancarlo che appena arrivato gli urla "cambiate il manubrio prima del parco chiuso sennò me squalificano!".

Ma non è finita qui, perché il Leone di Jesi passò l'anno seguente in Ducati, ed il modo in cui ottenne l'ingaggio è degno del personaggio: mentre Marco Lucchinelli (allora team manager Ducati) si dirigeva a 180 km/h in autostrada verso la pista di Misano, si vide aprire la portiera destra da un pazzo in moto, che lo salutò per poi ripartre impennando...

Scoccò l'amore a prima vista e con la 851 del team Lucchinelli, Falappa conquistò la Pole e la vittoria al suo debutto con la bicilindrica di Borgo Panigale. Il resto è scritto nell'albo d'oro del mondiale SBK con 16 vittorie 8 Pole e tanta ma tanta adrenalina regalata a tutti gli amanti del motociclismo, in soli 4 anni di gare.
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Re: Eroi Romantici
« Risposta #1 il: 04 Gennaio 2013, 16:30:54 »
Riporto questa intervista:


Giancarlo Falappa, il pilota del popolo. Non è uno di quei piloti cresciuti nell’olimpo e nelle benedizioni del motociclismo d’alto livello, lui si è creato da solo un suo olimpo, quello dei piloti con i coglioni… e il suo trono è occupato ancora da lui. Un pilota aiutato solo dalla sua forza di volontà, non aveva le spalle coperte, non aveva nessun parente dal quale ereditare delle esperienze. Un semplice operaio con un polso forgiato alla perfezione per stringere la manopola del gas di qualsiasi moto. Sembrerebbe una leggenda, ma Giancarlo è reale e reali sono le sue imprese. Incontrarlo e salutarlo è facile, basta andare a qualsiasi gara Superbike o raduni importanti della Ducati; lui sarà li, con il suo Camper costellato di adesivi pronto a spararsi 100’000 Km all’anno per essere ovunque in Europa.  Altrettanto facile è fermarlo per due chiacchere. È il pilota del popolo, pronto a concedersi a lunghe sedute di autografi con il suo immancabile indelebile dorato, la battuta pronta e un sorriso ad ogni foto.

Noi lo abbiamo incontrato a Imola e insieme a Giovanni Di Pillo abbiamo riscoperto un’altra volta le sue eroiche e funamboliche imprese. Rillassati su un divano allo stand Aprilia e con un tiepido sole delle 6 del pomeriggio abbiamo realizzato questa intervista… buona lettura!

Per rinfrescarvi la memoria, Giancarlo Falappa comincia la sua carriera da pilota nel mondo del cross.

Federico Lena “L’esperienza cross già la conosciamo.”

Di Pillo “No (ride) non la conoscete tutta… in gara, con una moto di 20 kg più pesante e con 20 CV in meno degli altri, parte primo! Minchia, davanti ad Alborghetti, Rinaldi, insomma a tutti! Arriva in fondo al rettilineo lunghissimo e si trova o la montagna davanti o la curva verso sinistra. Lui si gira perché crede di aver anticipato la partenza!”

Falappa “Eh si, ero solo…”

Di Pillo “Si gira e trova 39 piloti incazzati che lo inseguono. Si rigira e non trova più la curva, ma il muro della montagna e la sale tutta, fino in cima per poi scenderla come Gatto Silvestro! Questo era lui!” (Risate)

Federico Lena “Questa ci mancava!”

Poi noi vi ricordiamo la famosa gara a Lovolo quando in partenza cade insieme ad altri due piloti. Giancarlo, con l’adrenalina nelle vene, prende la prima moto che si trova davanti (quella di Orlando), rimonta in sella e incomincia l’inseguimento.

Di Pillo “Il direttore di gara viene da me e mi fa <Guarda che cretino quello> e io <No, non è cretino, è Falappa!>. In quel momento prepara la bandiera nera e Falappa ripassa ventunesimo, a questo punto gli chiedo <Facciamogli fare due giri, al massimo lo squalifichiamo dopo>. Per concludere partì ultimo e finì la gara sesto! E per aggiungerci del romantico alla vicenda, con una moto 20 Kg più pesante delle altre, e non sua!

Falappa “No dai, quella di Orlando andava forte, la mia invece era un cesso!”

In questo periodo il mito “Falappa” prende piede e dopo aver passato 3 anni di stop lavorando come operaio passa alla velocità. Giancarlo intraprende questa disciplina quasi fosse un gioco. Dei suoi amici lo invitano a Misano a provare una Kawasaki GPZ600 (era il 18 Agosto 1987) e nei primi giri si ritrova a girare con gli stessi tempi di un suo amico che correva in pista (asfaltata) da ormai 3 anni. Giancarlo torna a casa e compra, con un po’ di contanti e numerose cambiali, in una concessionaria Suzuki la sua prima Supersportiva, una Suzuki 1100. Dopo qualche giorno ritorna a Misano e stampa gli stessi tempi del campione italiano! Il 13 Settembre 1987 disputa la sua prima gara a Vallelunga e vince.

Di Pillo “Nel 1988 corre nel campionato italiano Sport Production con Bimota e rischia di poter passare in Superbike grazie a 6 vittorie. L’ultima gara si svolge al Mugello e nel giro di ricognizione cade e rompe la pedana destra (Giancarlo, passami una Marlboro) ! Naturalmente non sì fa beccare dai giudici ma a metà gara cade e regala la prima posizione a Galasso che a sua volta può andare a fare il mondiale Superbike, ma cade anche lui! Giancarlo si guadagna così l’entrata in Superbike! Viene pagato come autista del camion Bimota. Guida il camion fino a Donington Park, scarica le moto, smonta e monta le moto e di giorno fa anche il pilota!”

Falappa “Come compagno di squadra aveva Biliotti, che aveva vinto il campionato europeo!”

Di Pillo “Fabio Biliotti, nella prima gara parte ventiquattresimo mentre Giancarlo in pole position e vince la gara! Fabio Biliotti finisce per aprirsi una concessionaria di macchine…” (risate)

Falappa “Devo ringraziare Fabio perché mi ha insegnato la pista nel Venerdì delle prove libere!”

Di Pillo “ Ovviamente, dopo Biliotti, arriva Mike Baldwin, campione AMA. Nella gara successiva in Francia, a 300 km/h…”

Falappa “ No, non erano 300, ma circa 280!”

Di Pillo “Ah bhè, allora è un’altra cosa (ridiamo)! Comunque, durante la gara si sportellano e il semimanubrio sinistro di Giancarlo Falappa si rompe urtando il codone di Baldwin. Mike rallenta e lascia passa Giancarlo che finisce la gara al primo posto!”

Falappa “In staccata appoggiavo la mano sulla forcella.”

Di Pillo “Si passa ad Assen con condizioni meteo incredibilmente instabili! Io all’epoca facevo la telecronaca all’aperto sotto un tendone, davanti ad una esse. Giancarlo parte, con gara bagnata, e comincia a mangiarseli tutti (Russel, Fogarty ecc) ma a un certo momento cade e prende una legnata pazzesca. Si parla di marce alte, per lui sotto la quarta non ha senso cadere (ridiamo). Riprende la moto e mi porta via il tavolino…”

Falappa “Ma no, dai, non è vero!”

Di Pillo “Ad Assen?! Mi portasti via il tavolino, ma sei scemo!? Il giro dopo, nello stesso punto cadde Fabrizio Pirovano.”

Fallapa “All’epoca Giovanni faceva le telecronache a bordo pista, bellissimo…”

Di Pillo “Bellissimo si, almeno vedevo qualcosa!”

Federico “E dopo passasti in studio.”

Di Pillo “Studio un cappero… in cantina mi hanno messo!”

Federico “Passa l’anno Bimota e arriva l’anno Ducati”

Di Pillo “Esatto… Marco Lucchinelli, all’epoca Team Manager Ducati, era in autostrada in macchina a circa 180 Km/h. Ad un certo punto un pazzo in moto gli apre lo sportello destro, lo saluta e scappa via impennando! Era Giancarlo Falappa!”

In quel momento Giancarlo Falappa diventò pilota Ducati fino alla fine della sua carriera.

Falappa “Ci fermiamo e Lucchinelli mi urla <Falappa, ma sei scemo?!> e io <Ma dai Marco, sto scherzando!>”

Purtroppo eventi così spettacolari vengono affiancati da eventi drammatici come le due famose e distruttive cadute che Giancarlo subì nella sua carriera da pilota. Una di queste è:

Di Pillo “Durante la sessione di qualifiche, nel circuito di Osterreichring, Raymond Roche leva a Falappa la Pole Position a tre giri dalla fine. Giancarlo rimonta in sella pronto a riprendersi il primo posto in griglia di partenza, ma verso la fine del giro, per evitare un pilota davanti di lui che procedeva lentamente, cadde e sbattè contro il guard-rail.”

Fallapa “Ero a circa 280 Km/h e mi ritrovai una moto davanti di me a circa 180 Km/h. Staccai il più forte possibile ma fu inutile… la caduta mi provocò 27 fratture e 12 giorni di coma.”

Precisiamo noi: 27 fratture, perdita di due litri di sangue a causa dell’arteria femorale rotta e come già detto i 12 giorni di coma. Era al terzo posto in classifica generale… la sfortuna comincia a fare il suo sporco gioco!

Di Pillo “Guarì e ritornò in sella con Doug Polen che buttava fuori a tutte le gare…”

Falappa “No dai, tutte le gare no. È successo a Spa-Francorchamps.”

Di Pillo “Eh, orca madosca…”

Falappa “Ero dietro di lui e frenava prima di me cappero!”

Di Pillo “Come alle staccate di Hockenheimring. Lui staccava trenta metri dopo! Se tu gli frenavi davanti lui ti buttava giù…”

Falappa (ride) “No dai…”

Di Pillo “Come no! Buttò fuori anche Troy Corser. Lui faceva così, ma era una meraviglia.”

Federico “Piloti così ne mancano…”

Di Pillo “Ne mancano e proprio non ci sono… uno come lui era Vinicio Salmi.”

Falappa “Chi cappero è Vinicio Salmi?”

Di Pillo “Era uno come te, che durò pochissimo. Un pilota che si mettava dietro a Giacomo Agostini con una Yamaha privata e dava legnate alla MV ufficiale. Finì però per battere una testata micidiale! Dopo ci fu anche Kevin Schwantz… poi basta! Erano piloti che salivano in sella solo per sbriciolare il tempo ad ogni turno, prove libere, qualifiche, gara… per loro era tutto al massimo!”

Falappa “I piloti sono pagati per divertirsi e io ero pagato per divertirmi!”

Di Pillo “Ma dai… Il secondo è il primo degli sconfitti, questa è una frase tua!” (ridiamo)

Falappa “No, il primo dei perdenti!”

Di Pillo “Minchia… (ridiamo)! Tutto questo veniva fatto facendo zero ginnastica e trombando il Venerdì e il Sabato sera prima della gara!”

Falappa “Mi sembra giusto…”

Federico “Dicono che faccia bene trombare la sera prima di una prestazione agonistica, almeno per le donne.”

Di Pillo “A lui faceva bene eccome! Trombava donne diverse ogni sera…”

Falappa “No, non è vero, ero con la mia ex…”

Di Pillo “Dai, non fare il furbo che sono testimone… (ridiamo). Comunque, il primo nella storia del motociclismo a fare un sorpasso all’esterno dell’arrabbiata al Mugello fu Giancarlo Falappa!”

Falappa “Verissimo! Nel 1992.”

Di Pillo “Ovviamente dopo di lui arrivarano Kevin Schwantz e Valentino Rossi.”

Falappa “Io non ho mai voluto l’elettronica nelle mie moto. Io sono pagato per divertirmi ed è anche giusto che io debba fare qualcosa in più. Perché io devo usufruire dell’elettronica che poi andrà ad essere installata nelle moto di serie aumentando il prezzo di vendita? È il pilota che deve fare la differenza, non l’elettronica o la miglior scatoletta. Sicuramente è utile per le moto stradali, ma deve rimanere lì. Per le moto da corsa deve essere vietata!”

Di Pillo “Ormai quello di adesso è un altro motociclismo, è finita l’epoca di Falappa e di quei piloti che andavano sopra i problemi delle moto. Come faceva lui c’era Wayne Rainey che aveva una moto con 20 cv in meno della Honda NSR e con una Yamaha andava oltre le debolezze delle moto, ci metteva il fegato.”

Falappa ripete “Deve essere così! I piloti sono pagati per divertirsi cappero!”

Di pillo “Abbiamo capito, ma è una concezione ormai arcaica! È finito il motociclismo romantico alla Falappa, però ha scritto comunque delle pagine nella storia delle corse. È bello vedere che la gente lo conosce. Io sono stato con lui in Giappone e lì è un idolo, venerato come un dio assoluto. Purtroppo lui non è mai stato seguito dalla televisione e molte sue imprese (quasi tutte) non sono state documentate”.

Falappa “Dal 1997 mi invitano ininterrottamente ogni anno in Inghilterra, Germania, Portogallo, Belgio (ecc ecc)!”

Di Pillo “Vuol dire che qualcosa ha fatto. Purtroppo in Italia quello che la televisione non vede non esiste. Negli altri paesi col cappero… è tutto di bocca in bocca, dal papà al figlio, il giornale che pubblica un articolo e molte altre cose!”

Falappa “Bellissima la gara a Brands Hatch! In partenza eravamo in quaranta, non ventidue, in quaranta! E pioveva! Al primo giro guadagnai diciotto secondi di vantaggio sul secondo…”

Di Pillo “*** canguro… diciotto secondi!” (ridiamo)

Falappa “Arrivai a doppiare il settimo e a fare l’ultimo giro impennando!”

Di Pillo “Gli inglesi erano gasatissimi…”

Falappa “Un inglese, non ricordo chi, venne sul podio e mi si inchinò davanti dicendomi <Thank you Mr. Falappa!>”

Di Pillo “Queste sono imprese che nessuno ha fatto. Dobbiamo ricordare che lui terrorizzava gli avversari, avevano paura di lui!”

Falappa “Non esagerare Giovanni, dai…”

Di Pillo “Esagerare? Quella di Stephane Mertens è incredibile. Stephane era in testa dal primo giro e le ultime due curve Falappa, che nel frattempo era caduto e aveva recuparato tutta la gara, si fa sotto. Mertens rallenta, Falappa passa e vince la gara. Strana come cosa, infatti vado ad intervistare il belga e gli chiedo <Ma che è successo?> Stephane <Non è successo nulla…> <Ma come, ti sei alzato!> <Scemo… avevo Falappa dietro! Quando ce l’hai dietro ti passa o in testa, o sulla carena o sulla tibia, ma ti passa! Quindi perché farsi male> <Ma hai perso la gara!> <Meglio secondo e vivo…>. (ridiamo)

Federico “Quanto le rimpiangi queste cose?”

Di Pillo “Ti dirò, non le rimpiango, anche perché dopo la pagai durissima”

Falappa “Lui si è divertito tantissimo nelle telecronache…”

Di Pillo “In qui 38 giorni di coma ho sofferto tantissimo!”

Era il 1994 e Giancarlo pilotava una Ducati 916. Durante le prove libere ad Albacete, il cambio elettronico si ruppe e Falappa perse il controllo della moto cadendo rovinosamente, si procurò gravi ferite e 38 giorni di coma.

Falappa “Mi svegliò lui dal coma!”

Di Pillo “Si, era meglio se lo lasciavo in coma! Così non ci rompeva i maroni a tutte le gare di Superbike.” (ridiamo e Di Pillo e Falappa si scambiano una stretta di mano)

Falappa “Dopo 38 giorni di coma il medico disse alla mia ex di provare a farmi ascoltare della musica.”

Di Pillo “Il medico chiese alla sua ex <Che musica ascolta?> <Niente, ascolta solo le telecronache di Di Pillo!>. Mi telefona e mi chiede di fare una cassetta per Giancarlo con delle telecronache. Io andai in studio con un tecnico, prendemmo la gara più bella…”

Falappa “Era a Misano, l’ultima gara che disputai. Arrivai primo con Scott Russel alle calcagna!”

Di Pillo “Parte primo, si gira e cade. Minchia, come al solito. Rimonta in sella e arriva primo. Quindi prendemmo quella gara e la mettemmo in cassetta. Ogni tanto la si fermava e gli si diceva <Dai Giancarlo, svegliati, c’è Russel che sta arrivando, devi svegliarti. Non dormire cappero!> Ovviamente piangevamo tutti perché lo si credeva morto. Andammo avanti per un po’ ma non successe nulla, nulla di nulla. A quel punto me ne andai e come scesi un piano di scale sentii delle urla infernali, mi vengono ancora i brividi maremma maiala! Tornammo su di corsa e c’era questa testa di cappero che mi diceva <Ciao Giovanni, ho fame, dammi un tubero!> <Ci credo, non mangi da 38 giorni!> <Dai giovanni, ho fame, dammi un tubero!> Ma cosa cappero è il tubero?

Falappa “E che ne so…”

Di Pillo “Scoprimmo che il tubero era il gelato al tartufo. Tutti a piangere, addirittura il primario e mia moglie! Si svegliò così, chiedendo il tubero. Giustamente non gli veniva di dire tartufo!”

Falappa “Mi fido di te, io non mi ricordo un cappero di quella volta.”

Di Pillo “Però, minchia che emozione!”

Falappa “Io ho sempre amato le telecronache di Giovanni”

Federico “Dopo Falappa hai creduto che arrivasse qualcuno come lui?”

Di Pillo “Ma no! Quando ti capita uno che fa le cose che ha fatto lui sai già che prima o poi finirà. Io ho conosciuto uno come Giancarlo, e si chiamava Jacques Joseph Charles Villeneuve. Un pilota che bucava la gomma e cercava di tornare ai box solo con il cerchio andando a 300 Km/h, uno suonato come un canguro!”

Falappa “Ah, i canguri sono suonati?” (ridiamo)

Di Pillo “Come Valentino Rossi ne nasce uno ogni 50 anni, ma come Giancarlo no… con questa carica agonistica incredibile! Io ogni volta soffrivo come un indemoniato, perché credevo che si facesse male! Quando andammo a prenderlo che era caduto e si procurò le 27 fratture non si sapeva come metterlo sulla barella, sembrava di giocare a Shangai.”

Federico “L’unico rimorso è che tutte le sue imprese sono solo dei ricordi da tramandare a voce.”

Di Pillo “Esatto. Qualcosa si vede su internet, ma pochissima roba. Telemontecarlo ha perso tutte le cassette e si aggiunge che siamo in una nazione stupida. Se vai da un ragazzino e gli chiedi chi conosce ti dirà <Valentino Rossi>. Non c’è cultura, ma se va in Inghilterra è un re assoluto! Solo comprendendo e conoscendo pazzi come lui puoi capire il presente e anche il futuro. Ma non è colpa dei ragazzi, è colpa dei miei colleghi, perché se apri un giornale ci sono sei pagine su Valentino Rossi. Ma perché non fare una mezza pagina su quegli uomini che hanno fatto la storia del motociclismo? In Italia abbiamo avuto cento uomini che hanno fatto la storia delle moto, onoriamoli! cappero, in Inghilterra ci sono poche piste, moto non ne parliamo a parte Triumph, BSA e Norton. In Italia abbiamo i nome veri come Aprila, Ducati, Benelli, Bimota (ecc), le piste più belle del mondo, tutte le squadre sono qui… non c’è cultura, manca il rispetto di andare a cercare, studiare!

Federico “direi che abbiamo detto molto…”

Di Pillo “Bene, dacci questi venti euro e la chiudiamo qui.”

Federico “Accidenti, non ho contanti!”

Falappa “Per questa volta va bene così!”

http://dreambikeblog.com/interviste/vecchie-glorie/giancarlo-falappa/
« Ultima modifica: 04 Gennaio 2013, 16:33:54 da Bikerider »
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sgnaus

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #2 il: 04 Gennaio 2013, 16:35:16 »
io ho un ricordo personale di Falappa a Monza, nei primi anni 90, era una gara con pista bagnata, tutti correvano con circospezione, lui no, l'asfalto era viscido e sporco, lui apriva il gas e piegava come se l'asfalto fosse asciutto, lui staccava alla variante prima delle curve di lesmo come se nulla fosse, si buttava a sinistra a freni ancora tirati, poi a destra aprendo il gas e via! era suonato, pazzo da legare, in gara non aveva freni inibitori che lo facessero rallentare, neppure le gomme usurate, era irruento in modo selvaggio, aggressivo al punto da intimorire avversari e compagni di squadra, nei box aveva un modo di fare da "simpatico sborone". non ricordo chi, forse virginio ferrari o fabrizio pirovano, comunque non certo una "signorina", disse che Giancarlo se ti capitava di averlo affianco in gara, era meglio sperare di batterlo sul dritto, perchè in curva lui non chiudeva. si dice che roche (!!!), avesse una sorta di "timore" nei suoi confronti
mi ricorda certi campioni tipo del passato, Bergamonti, Pasolini e anche un certo Guido Paci, gente che se ne fregava di tutto e delle difficoltà: apriva e basta. purtroppo i piloti come giancarlo, chi più chi meno, hanno tutti pagato dazio

Offline kermit

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #3 il: 04 Gennaio 2013, 17:08:38 »
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Re: Eroi Romantici
« Risposta #4 il: 04 Gennaio 2013, 17:31:01 »
Non ho mai seguito molto la carriera di Falappa anche quando correva con la Ducati ufficiale.
Mi ricordo di lui a Misano (leggendo i post sopra doveva essere l'88 o l'89 giusto qualche anno fa....) ero con un amico che debuttava con i sidecar, lo incontrammo dietro i box, non sapevamo che fosse, ci colpì per la faccia da pazzo che aveva, lo sguardo magnetico, allucinato e lucido. Sia chiaro, lo dico in modo bonario, non fraintendetemi  :SAD: .Scoprimmo che quello che pensavamo fosse un tedesco pazzo si chiamava Falappa ed era italianissimo. Non ricordo come andò la sua gara... :tim:
L'ho rivisto a Monza qualche anno fa, purtroppo lo sguardo non è più lo stesso: sempre allucinato ma un po perso nel vuoto, l'ultimo incidente ha lasciato il segno.

P.S. Biliotti, quel giorno a Misano era al debutto con la Bimota. Però proprio non si trovava con il 4T, non riusciva a guidare la moto ad adattarsi alla guida, era sempre a limitatore, fu un disastro in pista e probabilmente anche morale se era Falappa il suo compagno di squadra.
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Offline alex

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #5 il: 04 Gennaio 2013, 17:46:54 »
A me piacciono quelle persone lì. Nello sport come nella vita, niente riflettori, fare le cose per sè stessi e per il gusto che lasciano.
Ma li avete letti i suoi commenti? Roba tipo "era la moto che andava" "devo ringraziare" e soprattutto "i piloti sono pagati per divertirsi".
Altro che... vabbè  :93:
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Re: Eroi Romantici
« Risposta #6 il: 04 Gennaio 2013, 17:50:13 »
@ Alex: tasi mona! tasi... che so dove stai andando a parare!
 :arar:

Offline alex

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #7 il: 04 Gennaio 2013, 18:03:55 »
@ Alex: tasi mona! tasi... che so dove stai andando a parare!
 :arar:

:SAD:  Già, "prima de parlar, tasi!" Era solo a dire che ora ci sono figure molto professionali, molto più di testa che di cuore. Che si amministrano bene e sono ovunque, e dove non arrivano arriva la stampa amica. In fondo è business, chi è più bravo in questo viene visto di più. A me piace parlare di gente col cuore, ma probabilmente è solo perchè sono un cotechino avvizzito. i giovani sono incantati dai colori forti, a me piace la 888 in Rosso Corse. Tutto lì. Ho postato un piccolissimo tributo a Falappa dopo averne messi, a suo tempo, anche per Mike-the-Bike e per Joey Dunlop, onestamente pensavo sarebbe rimasto senza commenti come gli altri. meno male che mi sono sbagliato.
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Re: Eroi Romantici
« Risposta #8 il: 04 Gennaio 2013, 20:16:53 »
ma sì certo, nel nostro cuore restano coloro che più si avvicinano alla figura metaforica dell'eroe, poi ti chiedi quanti gp ha vinto Villeneuve e ti stupisci nello scoprire che ne ha vinti 6 in 6 stagioni "credevo molti di più" pensi.
Falappa è stato un eroe a modo suo, ma non credo avrebbe vinto 15, 13, 9 mondiali neppure con un razzo tra le chiappe, del resto la sua carriera è costellata di incidenti mortali, cosa che ad un grande campione (Agostini docet) in genere non capita. mi piace molto come personggio Falappa, sia ben chiaro ma preferisco l'immagine dell'eroe legato a gesta storiche in battaglia, per me lo sport è sport. Una volta si usava dire:"Lo faccio per sport!"
ma io sono un rompicoglioni di natura...

Offline kermit

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #9 il: 04 Gennaio 2013, 21:04:14 »

ma io sono un rompicoglioni di natura...

ma daiiii!

comunque... falappa, l'avevo solo sentito, non ne conoscevo le gesta... però ho avuto la ducati nel cuore dal 851 in poi!!!
è vero comunque che ora è molto businnes in tutto!
pensa solo alle boiate del calcio!
 
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Offline alex

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #10 il: 06 Gennaio 2013, 21:29:06 »
Tra questi qui, quello con lo sguardo allucinato non è certo il Leone di Jesi!  :arar:

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #11 il: 07 Gennaio 2013, 17:54:54 »
Fogarty è un altro che quando lo incontri ti chiedi cosa puoi avergli fatto....   sm470 poi lo guardi bene e capisci che non ce l'ha con te... è così di natura...  sm444  sm443
Finalmente mototornato in ZONTES 310T

sgnaus

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #12 il: 08 Gennaio 2013, 17:50:28 »
io Foggy l'ho sempre pensato come un discendente di qualche pirata, è uno di quelli che poteva imbarcarsi con Jack Sparrow
 zzz

Offline Bikerider

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #13 il: 15 Febbraio 2013, 21:24:28 »
Riprendo la discussione solo perché oggi ho letto l'inserto di Motosprint "Superbike Heroes" dove si parla di Falappa, che argomenta di episodi anche qui riportati ma integra e arricchisce il personaggio. Io non sapevo così tanto di lui prima, ed è stato un peccato. Se vi capita di leggerlo, ve lo consiglio, ho finito con la pelle d'oca, letteralmente...

Cito in ordine sparso:

Falappa si compra la prima moto, 1979.

"Ricordo che comprai una Villa 125. Vinsi subito la prima gara del Campionato Regionale Marchigiano"

Prima uscita in assoluto in pista, nel 1987 Con un Kawa GPZ600.

"Falappa non ci mise molto ad imparare e dopo un ora in pista girava con gli stessi tempi del campione italiano della classe 600 "

Prima gara mondiale Superbike 1989, solo due anni dopo che aveva messo le ruote in pista per la prima volta.

" Dovette aspettare il nulla osta della Federazione, perchè fino a quel momento aveva corso solo poche gare in pista. Entrò e ottenne la pole position. E vinse gara 2"


 :paura:

« Ultima modifica: 22 Luglio 2013, 20:31:17 da Bikerider »
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Offline alex

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Re: Eroi Romantici
« Risposta #14 il: 18 Luglio 2013, 17:15:21 »
Per capire Falappa, quel che dava in gara e chi fosse veramente, ascoltiamo anche qualche aneddoto di DiPillo

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1-tUi8ymJ_4
Aprilia SL1000 Falco "Zia Frankenstein"
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