Autore Topic: La prima emozione  (Letto 3665 volte)

Offline alex

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La prima emozione
« il: 05 Dicembre 2012, 09:05:08 »
Stavolta mi tocca dare ragione a Cereghini http://www.moto.it/news/nico-cereghini-la-prima-emozione-non-si-scorda-mai.html

La mia prima emozione, quella che è diventata "Quella", la indimenticabile, è forse il frutto di quelle notti passate a desiderare, ai pomeriggi dopo lo studio spesi a leggere e rileggere le prove su Motocross, spulciando le foto come un analista della CIA. Columbus, Akront, Chiaravalli, Ceriani, Grimeca, Tomaselli, Magura. Una febbre che mi ha marchiato e che mi fa propendere tutt'oggi per chi usa componenti di qualità, perchè hanno una loro funzione e danno plusvalore pratico a una moto.
Anteprime nei giretti con i cinquantini degli amici che l'avevano già, con slancio quando si trattava di una Cross o una Regolarità Casa (allora si chiamavano praticamente tutte così, di secondo nome) e cercando di non essere scortese o snob se si trattava di una stradale, perchè io sognavo il tassello e per me non avevano senso le ruotine smunte con quelle righine tristi nel mezzo. Ad eccezione forse per lo Zeta-Zeta, che oltretutto odorava di maschia benzina Super e ne mostrava gli aloni attorno al Dell'Orto a vaschetta separata.
La fase di preparazione a questa emozione si sviluppò nella presentazione ufficiale della mia scelta, che sforò il budget destinatole a livello familiare, proseguì nella uscita con mio padre un sabato mattina, ed ebbe l'epilogo al cospetto della Eletta nel piccolo salone del concessionario, con la sella ricoperta da un cellophane e il grasso abbondantemente cosparso sui leveraggi e sulla catena. Seguì l'ultima, breve parentesi durante la quale fui invitato dal genitore, dotato di proverbiale ed austero riserbo, ad abbandonare la discussione, per lasciarlo libero di svolgere "le cose di sua competenza". Gli ultimi minuti da persona normale.
Quei minuti, benchè con la solerzia di un impiegato delle Poste che evade il pagamento del tuo bollettino del gas, alla fine trascorsero e l'omino in maglione marrone portò fuori l'Eletta, in strada. Le si imbiancarono le sommità dei tasselli e non mi dispiacque, anzi mi sembrò che le venisse data giusta iniziazione a quella che era finalmente la propria vita, la Nostra vita.
tanichetta con miscela, un litro scarso nel serbatoio, rubinetto della benzina, attesa del riempimento del carburatore, spiegazioni di rito (e chi le ascoltava? Tanto sapevo già tutto, e probabilmente una febbre da cavallo), una scalciata sulla leva della messa in moto, e l'emozione partì con un calcio in culo paragonabile a quello del J79. Il tintinnio dallo scarico mi sembrava quello di monetine nella tasca dei pantaloni, il contatto con le manopole fu sensuale quanto lo sfiorare un seno femminile, cosa per la quale mi mancava ancora un annetto circa. Il contatto con la sella, il piede sulla MIA pedana a cercare la MIA prima da ingranare. E poi, senza nemmeno salutare, lasciando da solo il vecchio col concessioanrio, stacco di frizione, e fu un'epopea di trionfo, un senso che ho cercato tante volte in tante cose della vita, ed è sempre stato di sapore diverso. Quello era unico: era il sentire l'andare sulla propria moto, generare autonomamente il vento sul viso, gestirla e conoscerla, imparare ad essere, finalmente, un motociclista. Il mondo, a 14 anni, si può possedere con un cinquantino dal serbatoio verde inglese e una marmitta che fa il rumore di monetine in tasca.
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Offline Valchisun

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Re: La prima emozione
« Risposta #1 il: 05 Dicembre 2012, 21:37:31 »
La mia avventura a due ruote ed un motore e' inziata a cinque anni sfogliando i numeri di Motociclismo di mio padrino,accanito Laverdista, poi quando mi ha portato sulla sua Laverda Sf 750 con il sellino monoposto al raduno a Gattinara, ero ridotto come una lattina di Pressatella all'arrivo  sm409 , pero' era stato fantastico, poi usando una mini moto da cross di un amico "ricco", da li' in avanti e' iniziata l'indipendenza motociclistica, i pomeriggi passati dal meccanico e concessionario Montesa, il primo cinquantino, il padre di un mio amico ci ha iniziato al motoalpinismo, a 14 anni a fare la sterrata che va' a Conca Cialancia e poi Colle dell'Assietta e tutte le altre, sara' per quello che adesso non le sopporto piu' le sterrate.....

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Offline Feib

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Re: La prima emozione
« Risposta #2 il: 20 Dicembre 2012, 12:22:04 »
Stavolta mi tocca dare ragione a Cereghini http://www.moto.it/news/nico-cereghini-la-prima-emozione-non-si-scorda-mai.html

La mia prima emozione, quella che è diventata "Quella", la indimenticabile, è forse il frutto di quelle notti passate a desiderare, ai pomeriggi dopo lo studio spesi a leggere e rileggere le prove su Motocross, spulciando le foto come un analista della CIA. Columbus, Akront, Chiaravalli, Ceriani, Grimeca, Tomaselli, Magura. Una febbre che mi ha marchiato e che mi fa propendere tutt'oggi per chi usa componenti di qualità, perchè hanno una loro funzione e danno plusvalore pratico a una moto.
Anteprime nei giretti con i cinquantini degli amici che l'avevano già, con slancio quando si trattava di una Cross o una Regolarità Casa (allora si chiamavano praticamente tutte così, di secondo nome) e cercando di non essere scortese o snob se si trattava di una stradale, perchè io sognavo il tassello e per me non avevano senso le ruotine smunte con quelle righine tristi nel mezzo. Ad eccezione forse per lo Zeta-Zeta, che oltretutto odorava di maschia benzina Super e ne mostrava gli aloni attorno al Dell'Orto a vaschetta separata.
La fase di preparazione a questa emozione si sviluppò nella presentazione ufficiale della mia scelta, che sforò il budget destinatole a livello familiare, proseguì nella uscita con mio padre un sabato mattina, ed ebbe l'epilogo al cospetto della Eletta nel piccolo salone del concessionario, con la sella ricoperta da un cellophane e il grasso abbondantemente cosparso sui leveraggi e sulla catena. Seguì l'ultima, breve parentesi durante la quale fui invitato dal genitore, dotato di proverbiale ed austero riserbo, ad abbandonare la discussione, per lasciarlo libero di svolgere "le cose di sua competenza". Gli ultimi minuti da persona normale.
Quei minuti, benchè con la solerzia di un impiegato delle Poste che evade il pagamento del tuo bollettino del gas, alla fine trascorsero e l'omino in maglione marrone portò fuori l'Eletta, in strada. Le si imbiancarono le sommità dei tasselli e non mi dispiacque, anzi mi sembrò che le venisse data giusta iniziazione a quella che era finalmente la propria vita, la Nostra vita.
tanichetta con miscela, un litro scarso nel serbatoio, rubinetto della benzina, attesa del riempimento del carburatore, spiegazioni di rito (e chi le ascoltava? Tanto sapevo già tutto, e probabilmente una febbre da cavallo), una scalciata sulla leva della messa in moto, e l'emozione partì con un calcio in culo paragonabile a quello del J79. Il tintinnio dallo scarico mi sembrava quello di monetine nella tasca dei pantaloni, il contatto con le manopole fu sensuale quanto lo sfiorare un seno femminile, cosa per la quale mi mancava ancora un annetto circa. Il contatto con la sella, il piede sulla MIA pedana a cercare la MIA prima da ingranare. E poi, senza nemmeno salutare, lasciando da solo il vecchio col concessioanrio, stacco di frizione, e fu un'epopea di trionfo, un senso che ho cercato tante volte in tante cose della vita, ed è sempre stato di sapore diverso. Quello era unico: era il sentire l'andare sulla propria moto, generare autonomamente il vento sul viso, gestirla e conoscerla, imparare ad essere, finalmente, un motociclista. Il mondo, a 14 anni, si può possedere con un cinquantino dal serbatoio verde inglese e una marmitta che fa il rumore di monetine in tasca.

Bellissima! smbrv

Offline ilario

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Re: La prima emozione
« Risposta #3 il: 20 Dicembre 2012, 12:29:54 »
Alex--come sempre bravissimo.

Offline cota

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Re: La prima emozione
« Risposta #4 il: 20 Dicembre 2012, 18:05:41 »
Bravo Alex,ci hai preso in pieno.
 smbrv smbrv smbrv smbrv smbrv

Offline kermit

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Re: La prima emozione
« Risposta #5 il: 21 Dicembre 2012, 00:06:26 »
 :73:
mi commuovo!
quante volte da piccolo all'eicma salivo sulle varie grizzly o motine, vedevo i bimbi in giro con le moto...
la prima volta con la motina del vicino, una roba rossa, avro' avuto boh! 6/7 anni il giro dell'isolato... ma sapendo che la stavo combinando, perchè i miei non lo sapevano, era più la fifa che il gusto!
poi un beta (= al fifty) a 12 che non riuscivo a far partire, mi incasinavo con la frizione... sulle colline liguri...
poi il primo ufficiale: un bel (poch) CHIORDA (chissa se esistono foto?) a pedali monomarcia, un doniselli, un ciao... qualche motorino degli amici...
e a 16 anni finalmente... l'elefantre! e la piena libertà (pure troppa forse) di sentirti padrone del mondo!
 sm97
Cerchiamo di lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato!

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Offline malve

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Re: La prima emozione
« Risposta #6 il: 22 Dicembre 2012, 15:34:52 »
 smbrv noto con piacere che abbiamo avuto tutti le stesse emozioni che ci hanno segnato per sempre mi ricordo perfettamente il sound e l'odore del mio corsarino tre marce a 11 anni i motocross dell'epoca li ho ancora tutti e ogni tanto li rileggo e mi sembra di ricominciare tutto da capo e a 58 anni suonati scopro di essere ancora adolescente :singing:

Offline ilario

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Re: La prima emozione
« Risposta #7 il: 22 Dicembre 2012, 16:42:17 »
Caro Malve ti assicuro che,con il passare degli anni e se regge la salute,si puo' solo peggiorare. sm13

Offline Bikerider

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Re: La prima emozione
« Risposta #8 il: 22 Dicembre 2012, 17:21:20 »
All'inizio mi fu permesso di andare in "moto" solo quando eravamo nella casa di campagna, perché oggettivamente meno pericoloso. A 11 anni ho cominciato con il Garelli Gulp di mia sorella, che ne aveva 21 di anni e perciò non lo usava più..Sterrati e ghiaiati per sentire l'aria sulla faccia e cominciare a imparare la derapata e il controsterzo! Erano tempi più permissivi.

Poi finalmente dopo anni che sembrarono secoli, a 15 la mia prima a ruote artigliate: Aspes Navaho 50.

Ricordo bene che me la consegnarono a casa nel tardo pomeriggio, il meccanico la portò dopo la chiusura e perciò il primo utilizzo fu forzatamente molto breve e tra inesperienza di moto a marce ed emozione, anche molto incasinato nell'uso del cambio!

Ho altrettanto nitida la sensazione del giorno dopo, quando finalmente avevo tutto il lungo giorno davanti (era estate..).

Mi alzai presto, con l'emozione a farmi da sveglia. Sapevo che Lei era giù ad aspettarmi, la raggiunsi e finalmente partii per un viaggio che dopo 35 anni non è ancora terminato..




« Ultima modifica: 22 Dicembre 2012, 17:22:52 da Bikerider »
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Offline alex

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Re: La prima emozione
« Risposta #9 il: 22 Dicembre 2012, 17:51:22 »
 smbrv

E a proposito di sveglia: ma ve lo ricordate, dopo averla portata a casa, quell'improvviso spalancare gli occhi che è appena chiaro, e tuffarsi giù per andare "da lei"?
O lo ricordo solo io, e solo perchè ogni volta, ancora oggi, è la stessa cosa?
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Offline Valchisun

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Re: La prima emozione
« Risposta #10 il: 22 Dicembre 2012, 18:12:18 »
E' ancora la stessa cosa! :OK:

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Re: La prima emozione
« Risposta #11 il: 22 Dicembre 2012, 18:16:50 »
E' ancora la stessa cosa! :OK:

Per forza, ti sei dimenticato dall'ultima volta che l'hai usata!

 :arar:  :siga:
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Re: La prima emozione
« Risposta #12 il: 22 Dicembre 2012, 18:22:00 »
  :sbav:  io le  tengo al lavoro in officina e aspettando la domenica per usarle le accendo anche solo per sentirle  :baci: :baci:

Offline Valchisun

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Re: La prima emozione
« Risposta #13 il: 22 Dicembre 2012, 18:22:56 »
No sono andato oggi, una faticaccia boia  sm41 sm41 sm41, manie di persecuzione, salivazione azzerata, mani due spugne....Mi sentivo un vero cadavere, siamo partiti da freddi per un sentiero abbastanza impegnativo, quindi non riuscivo ad entrare in carburazione e sono collassato subito, poi mi sono ripreso, ma con il trial, appena molli un po' di andare perdi completamente l'"occhio" alle difficolta' e ti ritrovi "fuori tempo" e non sali da nessuna parte, conclusione: mai smettere di andare in moto! :PDT_Armataz_01_37:

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Re: La prima emozione
« Risposta #14 il: 22 Dicembre 2012, 18:31:59 »
Infatti Sergio, se non t'alleni poi fatichi il doppio!  :mukka:

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