Autore Topic: Il vero motociclista  (Letto 6835 volte)

Offline alex

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Il vero motociclista
« il: 24 Ottobre 2010, 20:35:29 »
Il motociclista esperto è abituato sin dall'infanzia a mettere mano personalmente alla propria moto per qualsiasi intervento, dal rifornimento di carburante alla sostituzione dell'albero motore.
Da quando smanettava con il suo ciclomotore 50cc all'età di 12 anni, nessuno oltre a lui ha mai potuto provare a mettere mano al suo destriero.
Questa specie è purtroppo in via di estinzione, ed ora cercheremo di capire perchè.
Nel tempo non solo le sue capacità di guida, che sono innegabili, ma anche le capacità di meccanico si sono affinate allo stesso ritmo in cui i residui carboniosi e vari lubrificanti hanno finito per saturare abiti e pelle.
Solitamente il motociclista esperto non è mai a bordo di una moto nuova o tantomeno un ultimo modello. Lui infatti sa perfettamente che con poca spesa si trovano occasionissime ogni volta che c'è la presentazione del nuovo modello di qualsiasi casa grazie ai tanti motociclisti da giornaletto, inoltre le nuove moto non sono adatte al fai da te, troppa elettronica e troppe diavolerie strane...
La sua tipica moto è un modello collaudato ed affidabile a cui ha personalmente apportato le necessarie modifiche per ovviare ai difetti di progettazione di quegli incapaci di ingegneri che bivaccano sfaccendati nelle sedi delle varie case costruttrici.
Arriva sempre però l'inevitabile momento in cui la vecchia affidabile moto, ahimè, finisce la sua gloriosa carriera, ed è questo il momento cruciale della vita del motociclista esperto: il cambio della moto!
Non appena il motociclista esperto ha puntato il modello dei propri sogni si apposta presso un concessionario ed attende fiducioso. Prima o poi sicuramente qualcuno ne lascierà in permuta un esemplare, e lui la comprerà in condizioni smaglianti spendendo metà del valore del nuovo.
Dopo 12 anni, passati a guidare la sua moto precedente, si è ormai assuefatto a tutti i difetti della propria moto, che lui chiamava "carattere", e non trovandoli più si trova inizialmente spaesato. Invece di adattare il proprio stile al nuovo modello preferisce tentare di trasferire il carattere della sua vecchia moto su quella nuova.
Arrivato a casa posteggia la moto nel box e la fissa pensieroso (il motociclista esperto ha sempre un box in cui seviziare la propria moto in tutta tranquillità, le ricerche immobiliari di un motociclista esperto spesso sono del tenore "cercasi box privato minimo 45 mq, annesso appartamento qualsiasi taglio"). Subito per prima cosa comincia a pensare che la guida con i semimanubri nel misto stretto non è redditizia, che le carene appesantiscono troppo il mezzo, la frenata ha poco mordente e come ripresa e accelerazione si può fare di meglio, sotto è proprio morta. Inoltre il reparto sospensioni può sicuramente essere migliorato. Dal più vicino ricambista compra subito:
# manubrio da cross
# piastra superiore in ergal ricavata dal pieno
# pignone con un dente in meno
# corona con due denti in più
# catena (la trasmissione o si cambia tutto o niente!)
# kit completo molle-pompanti-olio
# ammortizzatore di sterzo
# pastiglie brembo racing grigie
# kit completo di tubi in treccia con giunti in ergal

Torna a casa felice pronto per trasformare l'elegante supersportiva in una cattivissima streetfighter.
L'ora di cena è ormai vicina ma il motociclista esperto dall'alto della sua esperienza sa di poter smontare la carenatura completa in tempo per il risotto e si accinge coraggiosamente all'opera. In 12 minuti infatti plexiglas, cupolino e fianchi sono già a terra, ma solo dopo 5 ore di bestemmioni apocalittici che provocano vistose crepe sui muri delle chiese entro 2 km di distanza, finalmente il motociclista esperto realizza che quella vitarella bastarda che regge il puntale sul telaio è proprio bloccata e ormai spanata irrimediabilmente.
La cena ormai ghiacciata se l'è magiata il cane e tutti i componenti della famiglia sono ormai a dormire da un pezzo, a parte il cane che, lo stomaco appesantito, non riesce a prendere sonno e non lo riconoscerà tentando di morderlo quando rincasa.
Il giorno successivo, anzi, ormai lo stesso, decide che il puntale in fondo può rimanere, anzi può essere perfino un miglioramento. Appena rientrato a casa dal lavoro passa subito a smontare i semimanubri e piastra per installare il manubrio largo da cross e la piastra in ergal. Per questo ha ripescato dal fondo del garage i riser del suo vecchio Fantic Caballero, ma quando ormai i semimanubri sono smontati si accorge che quei riser sono troppo larghi per la piastra che ha preso.
La ricerca dei riser intanto lo ha tenuto occupato per alcune ore rovistando in giganteschi scatoloni pieni di oggetti vari la cui natura appare incomprensibile ai più (spesso anche a lui, ma non lo ammetterà mai). Anche stanotte dormirà non più di 5 ore e a stomaco vuoto, il cane stavolta sta russando felice e satollo (lui) dopo aver nuovamente spazzolato la cena fredda avanzata; se non altro stasera si dovrà pensare solo ai morsi della fame e non a quelli del cane.
La sera seguente torna dal ricambista e ordina i riser adatti. Rientrato nel box si trova di fronte alla moto priva di carena, cupolino, piastra di sterzo superiore. In attesa del manubrio mette la moto sul cavalletto anteriore e procede a smontare le forche per fare la modifica molle-pompanti, roba da un'ora o poco più.
Tutto sembra procedere per il meglio fin quando la moto inizia a cadere dal cavalletto sbilanciata dalle manovre di rimozione degli steli.
Lui si butta per afferrarla ma è costretto a lasciare la presa sugli steli, la moto si adagia lentamente addosso a lui mentre le forche si sfilano da sole cadendo a terra e graffiando sia steli che fodero.
Stavolta i bestemmioni arrivano a intaccare edifici sacri poco oltre i 5 Km.
La fase successiva consiste nell'acquisto di un avantreno completo, dal momento che gli steli bozzati e graffiati ormai sono inutilizzabili, e il kit molle-pompanti-olio verrà rivenduto ad un asta su e-bay per un terzo del suo valore iniziale dopo soli 4 giorni dall'acquisto.
Le varie fasi successive tengono impegnato il motociclista esperto per circa 3 mesi sui 4 giorni inizialmente preventivati, ma alla fine il bolide è pronto non senza aver costretto però il nostro eroe all'acquisto di altri 4500 euro di attrezzature e ricambi. Il povero cane intanto è morto a causa del colesterolo.
Al termine la supersportiva è diventata un oggetto misterioso.
Al posto del cupolino un parastrumenti da scooter con plexiglas doppia curvatura, due fari sovrapposti di una Skoda Octavia al posto delle luci originali, telaio a vista come del resto tutti i cablaggi e le tubazioni, forche racing da 50 mm rosso bordeaux con fodero dorato che fanno a cazzotti con la colorazione della moto, puntale originale perchè proprio quella bastarda di vite non ne vuole sapere, portatarga e frecce minimaliste molto apprezzate dalle forze dell'ordine, coprisella monoposto in vtr ancora da verniciare, niente pedane passeggero che aggiungono solo peso (350 grammi), portatarga in alluminio "leggermente" rialzato (cioè visibile unicamente da meteosat).
Il cambio di corona e pignone garantiranno alla moto prestazioni da brivido in accelerazione e il nuovo scarico 2 cv in più, ma da 12800 a 13100 giri.
Siamo ormai a metà giugno quando finalmente tutto è pronto per provare le modifiche. Il cambio di avantreno ha modificato drasticamente l'avancorsa della moto, che ora è diventata stabilissima sul dritto ma non curva nemmeno sotto tortura. Il mono posteriore originale, ora in confronto all'anteriore racing è un budino e rimbalza come un pallone sulle minime asperità.
Appena ingranata la prima, aprendo normalmente, grazie alla nuova trasmissione, la moto si alza a candela, e anche in seconda e in terza. In compenso la velocità di punta si è ridotta così tanto che anche una sedicenne sul Leonardo 125 riesce a tenergli dietro agevolmente fino alla prima curva, curva in cui il tachimetro indica 130 ma grazie alla modifica a corona e pignone la velocità reale è circa 75 km/h.
Mentre si produce in una staccata degna della San Donato riducendo la velocità a 80 Km/h (indicati, non reali), in perfetto stile e con movenze elegantissime, il Leonardo lo passa all'esterno senza scomporsi.
Perplesso ma non domo, dopo 12 tentativi riesce a partire al semaforo senza ribaltare la moto, continua il suo giro prefissato e rientra in serata convinto che ancora c'è qualcosetta di marginale da mettere a posto. Ordina un mono racing che sia adatto alle nuove prestazioni garantite dal granitico anteriore, pinze radiali e nuovi piedini predisposti per il loro montaggio.
Nonostante i tubi in treccia la frenata è ancora un po' spugnosa, decide quindi di procedere con uno spurgo. Smonta una pinza e sblocca la molletta, che ne approfitta per schizzare via e cadere nel tombino di fronte alla saracinesca del box. Visto che tanto le doveva cambiare e arriveranno tra un paio di giorni smonta entrambe le pinze e decide di aspettare per rimontare quelle nuove. La moto con cui dopo 3 mesi ha fatto finalmente 50 km è nuovamente dissezionata ed inutilizzabile.
Le pinze dei freni arrivano ovviamente in ritardo, il montaggio provoca l'abbattimento anche di un paio di campanili del paese confinante ma dopo soltanto un altro mese la moto è nuovamente in assetto di marcia, anche se il mono, purtroppo, non è ancora arrivato. Finalmente per un intero week-end il nostro eroe può dedicarsi alla sua moto e percorrere tutte le strade più belle e panoramiche gustandosi le sensazioni della guida maschia e rude che solo una vera streetfighter può dare, sia pur rovinati parzialmente dal solito mono rimbalzante ancora da sostituire.
Una pattuglia della stradale lo vede arrivare ma impietosita dallo stato del mezzo lo crede appena scampato ad un incidente e non lo ferma per un controllo che avrebbe evidenziato almeno 12 parti non omologate causando l'immediato ritiro del libretto.
Al suo ritorno a casa non trova nemmeno più la moglie che è fuggita con un allevatore di cani conosciuto poco dopo la scomparsa del fedele e famelico quadrupede, che mentre lui era fuori per il week-end in moto, aspettando che la moglie preparasse le valige gli ha anche svuotato il frigorifero lasciandolo un'altra volta digiuno.
Finalmente arriva il mono, quello vecchio viene smontato e immediatamente rivenduto ad un "motociclista comune" che vuole trapiantarlo sulla sua Hornet.
Il montaggio del mono nuovo sembra semplice e tutto procede speditamente finchè nel fissare il serbatoio pressurizzato dell'olio, tirando per portarlo in posizione, il tubo improvvisamente si stacca e tutto l'olio viene schizzato a velocità ultrasoniche su 2 pareti del box, sulla moto e sul motociclista. Grondando olio per ogni dove il motociclista tenta di rialzarsi ma ovviamente scivola e cade urtando la moto che cade contro il muro provocando piccoli ma visibili danni sul serbatoio, mentre contemporaneamente si avvertono alcune scosse telluriche con epicentro in Vaticano.
Il giorno seguente, con la moto priva di sospensioni posteriori e quindi nuovamente abbandonata e inutilizzabile, porta a far ricaricare il suo mono nuovo che verrà trattenuto per circa altri 2 mesi nonostante poco virili pianti e lacrime nel vano tentativo di sveltire la pratica. Quando finalmente recupera e riesce a rimontare il resuscitato mono siamo ormai in pieno inverno.
Il motociclista esperto a questo punto simula una precaria situazione di salute che lo costringe a rinunciare alla sua adorata moto. In alcuni casi arriva anche a lesionarsi un menisco a martellate per rendere la cosa più credibile. Compra un SUV e si iscrive a quanche forum o newsgroup sul quale dispenserà ai motociclisti "niubbi" i più saggi consigli, grazie ai quali potranno anche loro, un giorno, diventare finalmente motociclisti esperti.
Aprilia SL1000 Falco "Zia Frankenstein"
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Offline Max

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #1 il: 24 Ottobre 2010, 20:40:39 »
Il motociclista esperto è abituato sin dall'infanzia a mettere mano personalmente alla propria moto per qualsiasi intervento, dal rifornimento di carburante alla sostituzione dell'albero motore.
Da quando smanettava con il suo ciclomotore 50cc all'età di 12 anni, nessuno oltre a lui ha mai potuto provare a mettere mano al suo destriero.
Questa specie è purtroppo in via di estinzione ...

Eh si ... sm08

sm13
Il "richiamo della strada" è stato troppo forte ...e via di motard (KTM 950 SM ...my orange bull).

Offline ilario

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #2 il: 25 Ottobre 2010, 09:24:32 »
BELLISSIMO e AUTOBIOGNAFICO. sm25

Claudio.

Offline pippio

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #3 il: 25 Ottobre 2010, 09:34:30 »
Mi sono rotto di passare serate in garage rischiando la scomunica, e tutto sommato il mio mecca è bravo e onesto... :)

Offline Max

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #4 il: 25 Ottobre 2010, 12:45:18 »
Noooooo ... sm29 almeno nella manutenzione MAI MOLLARE smhuh

(stavo per scrivere boia chi molla) smche
Il "richiamo della strada" è stato troppo forte ...e via di motard (KTM 950 SM ...my orange bull).

Offline rerechan

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #5 il: 25 Ottobre 2010, 14:58:28 »

Troppo forte, scrivine un'altra sul motociclista pivello che sta imparando ad andare in moto e fa il suo primo acquisto...
Chi va piano,
va sano e...
ammira il paesaggio.
(E magari vede le fate nei boschi!!)

Offline ilario

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #6 il: 25 Ottobre 2010, 15:11:40 »
Questo Rere.
Mai contento ma stimolatore.

Claudio.

Offline alex

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #7 il: 12 Dicembre 2010, 11:43:36 »
E invece, ecco qui una Summa (quasi) Teologica sulle tipologie di motociclisti classificati ufficialmente nel mogliori bar per motari della Penisola:

Corridore
Uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo. Dopo una lunga settimana di fatica, non ha il diritto di riposarsi neppure nel week-end. Deve invece infilarsi in una tuta di pelle colorata e battere il record del giro del circuito Bergamo - Bobbio - Modena - Trento - Bergamo. Ogni curva rappresenta per lui una fatica fisica, perché non può star seduto comodo in sella ma deve ogni volta piegarsi di lato verso l’asfalto fino a toccarlo con la saponetta del ginocchio. In vacanza porta la Zavorrina (la fidanzata passeggera) al Nurburgring.

Endurista piemontese
La madre lo ha dato alla luce sulla sella della Moto Morini del padre. Alle elementari andava a scuola su una moto da trial, anche con la neve. A 16 anni arrampicava pareti di roccia con una KTM 125 da cross. Oggi si è calmato, conosce ogni sentiero dell’Italia del Nord ed è una fonte inesauribile di percorsi bellissimi. Non ha il minimo senso del pericolo, e seguendolo ti ritrovi in luoghi che non sono raggiungibili neppure dal Soccorso Alpino. Non mangia, non beve, non urina, e la sua moto ha un’autonomia di un migliaio di chilometri. L’unico modo di sfuggirgli è di prendere una strada laterale, spegnere il motore e restare nascosti molto a lungo.

Manico
Già ai tempi del cinquantino non gli stava davanti nessuno. A vederlo è una persona normale, ha una professione, moglie e figli. Quando sale sulla sua moto, di solito un tricilindrico, impenna e passa i cento all’ora in città. Nelle gite si ferma ad aspettarti ai bivi senza dare segni di impazienza. Non compete mai con nessuno perché nessuno lo ha mai sorpassato. Rimpiange il motore a due tempi.

Crossista
Conosce per nome tutti i medici dell’Ortopedia e ha gli indirizzi di tutti gli ambulatori di fisioterapia della città. Ha una quattro tempi giapponese ma racconta ancora della sua vecchia Puch azzurra. È stato tentato una volta dal quad, ma dopo il primo incidente è ritornato all’enduro: almeno sa come farsi male. Il sottotipo del crossista è il trialista, che si distingue perché ha sempre con sè una bottiglietta di Coca Cola piena di benzina, per i rabbocchi.

Postino
No, non è il portalettere. È il temibile motociclista “del posto”. Non possiede mai una moto che ti volteresti a guardare, bensì un vecchio modello così taroccato che stenti a riconoscerne le origini. A volte persino una Vespa con adesivi racing. Compie sempre lo stesso tratto di strada, un passo appenninico che considera di sua proprietà e che conosce sassolino per sassolino (anzi, forse è lui che li posa ad arte, i sassolini). Al sabato di buon ora si apposta dietro un cactus, come Willy il coyote (va bene anche un pino o un segnale stradale). Quando ingenuamente passi sulla sua strada ti si accoda sornione, e ti si incolla alla ruota posteriore. Per quanto tu possa cercare di accelerare ti resterà attaccato all’ imbarazzante distanza di cinque centimetri dal tuo pneumatico, fino alla curva più pericolosa, dove aprirà il gas e scomparirà all’orizzonte prima che tu possa rabbrividire per lo spavento. È inutile cercarlo con lo sguardo. È già nascosto dietro il cactus successivo. Se in vita tua ti dovesse capitare di reincontrarlo ti riconoscerà all’istante, e ti gratificherà di un sorriso che significa: “bella moto, ma… lascia perdere. Questa provinciale è troppo piccola per noi due”.

Camperista
Il camperista ha una naked turistica molto comoda di qualche anno fa. Di solito una BMW R850 R o una Breva 1100. È stato a Capo Nord, ed in vacanza in Corsica ed all’Isola d’Elba. Anzi, da giovane è stato in vacanza dappertutto in moto o in vespa con la fidanzata (la stessa che ora è sua moglie) con i bagagli arrotolati nelle borse laterali. Oggi si muove di rado ma sempre solo con la moglie. Non ha mai provato a salire in sella da solo.

Motociclista da bar
Non è detto che sia un’offesa, anzi: anche il motociclista da bar bisogna saperlo fare. Tutti noi ne conisciamo almeno uno che è perfetto in questo ruolo. Ama la sua moto (modello replica, battistrada senza cera solo al centro) in modo totale; se riesci a convincerlo a fartela provare se la riprende prima che tu sia riuscito a inserire la terza marcia. La usa almeno una volta alla settimana; sempre sullo stesso tragitto: caffè in piazza la domenica mattina e ritorno. Un professionista.

Avvocato
Usa la moto quotidianamente per andare al lavoro (è esentato solo quando piove). È vestito in abito grigio con cravatta, mocassini lucidi, giubbotto nero, casco metallizzato e cavalca necessariamente una BMW con motore boxer, a meno che non abiti a Milano o a Roma: in tal caso è consentita la Harley 883, grigia. Di domenica va a prendere il caffè in moto. Non saluta mai gli altri motociclisti quando li incrocia.

Collezionista
Ti parla di moto da quando lo conosci. Ha dovuto affittare un capannone per tenere tutti i modelli che ha messo assieme nel corso della sua vita. Ha un sidecar, una BMW con il serbatoio verniciato a mano, una Bonneville originale, due Harley, una Honda 750 Four. Ha comprato un computer per ricordarsi quando rinnovare i bolli e le assicurazioni. Non c’è tragitto che tu possa raccontargli che lui non abbia fatto, ma “di più”. Non c’è un modello che non abbia provato, anche se i nomi di quelli attuali li sbaglia tutti. Puoi divertirti ad organizzare con lui itinerari favolosi, tanto seduto su una moto accesa non ce lo vedrai mai.

Motociclista romantico
Il motociclista romantico ha passato gli ultimi vent’anni a leggere tutti i numeri di Motociclismo, prima di ricomprare finalmente una moto, di solito un modello che esisteva già ai suoi tempi. Ha il giubbotto di pelle della stessa marca della sua moto, e la canottiera in tono. Conosce i nomi di tutti i passi alpini perché ne ha studiato il tragitto sulle carte, su Google Maps e sui racconti di blog come questo. Vuole vedere tutto, non vuole perdersi neppure un paese, una chiesa o un ristorante di quelli citati sulle guide, per cui dietro di lui si forma la coda delle automobili. Non tornerebbe mai da un tragitto senza averne scattato il resoconto fotografico. Ai passi alpini si ferma sospirando di nostalgia e programma di vivere lì la futura età della pensione. Non capisce le moto giapponesi, quelle carenate ed il MotoGP.

Harleysta
Negli USA l’ Harleysta fa paura. Da noi invece… pure (a meno che non sia Avvocato - vedi). Non c’è da stupirsi che gli Harleysti (al plurale perché si muovono rigorosamente in gruppo) siano sempre arrabbiati: in moto devono tenere le braccia verso l’alto, le gambe in avanti e indossano una T-Shirt con gilet di pelle sia d’estate (con le api) che d’inverno (con il gelo). A dispetto del peso e della scarsa manovrabilità dei loro mezzi, se ne incontrano bande anche in cima a valichi impervi.

Meccanico
Il meccanico smontava e rimontava il blocco motore in 45 minuti. Oggi non c'è più, l'ha ucciso l'elettronica...

Motociclista per caso
Usa la moto ogni giorno e con ogni tempo per spostarsi, sia per lavoro come per ogni altra necessità. Ha comperato una moto giapponese usata euro zero su Moto.it e non la cambia più. Non usa abbigliamento tecnico e nemmeno i guanti, solo una scodella acquistata all'Obi perché obbligato dalla legge. In vacanza invece va in treno, la moto gli piacerebbe trasportarla con un carrello.

Devoto
Il motociclista devoto ha la stessa moto da ormai più di quindici anni. Una BMW R100R con il serbatoio verniciato con i filetti, o una Guzzi V11 oppure una Honda 750 Four. È stato qualche volta tentato di cambiarla, ma siccome di moto così non ne fanno più alla fine poi si limita ad una revisione. È attivissimo nella ricerca di pezzi di ricambio originali, non si perde un raduno (dove porta moglie e figli), è il moderatore delle liste di discussione sul web. Organizza pellegrinaggi periodici agli stabilimenti dell'Azienda, ma ne è il peggior cliente.

Fedele

Anche il fedele, come il devoto, ha la moto da più di quindici anni ma più che innamorato del modello è proprio fedele alla propria moto: esegue ogni manutenzione con scrupolo, ma non per mania; accetta riparazioni anche di fortuna, purchè affidabili e robuste, anche utilizzando pezzi usati, ma "manda avanti" la sua moto all'infinito, rispettandola ma senza divinizzarla. Lo sa che ci sono moto più innovative, più moderne, ma lui una moto ce l'ha già e finché va perché cambiarla? Ci è andato a scuola da studente, ci ha fatto il viaggio in Grecia (traghetto Brindisi-Patrasso) con la ragazza e la tenda; quando ha sposato la ragazza, per un pò l'ha messa in garage (la moto...). Poi ci ha fotografato i figli a cavalcioni e, ogni tanto ci fa ancora un giretto, quando arrivano le belle giornate. Sogna di farci il coast to coast negli USA, magari quando sarà in pensione, e ricorda sempre quando, in Portogallo, in un paesino sperduto ha riparato la leva del cambio con un pezzo di rastrello che gli ha dato un contadino. Lo conserva ancora (il rastrello...) (courtesy of Gab)

Centaura
Poche: di centaure ce ne sono poche. Per strada si incontrano molte zavorrine, cioè passeggere, specie molto giovani ed accoccolate alla turca sul codino di verdi moto da Gran Premio, che abbigliate con scarpe con il tacco volano senza soste che non siano gli incidenti stradali. Ma centaure vere, cioè rappresentanti del gentil sesso al manubrio di una moto se ne vedono poche. Che nel mio immaginario dovrebbero cavalcare moto come la Guzzi V7 Classic bianca o la Monster 650 altrettanto bianca, ed invece quando di rado passano le vedi su Street Triple o Ninja carenate. Una volta ne ho vista una su una F800 S rossa, ma si stava facendo aiutare dall’amico a fare inversione di marcia…
« Ultima modifica: 12 Dicembre 2010, 11:48:15 da alex »
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Offline alex

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #8 il: 12 Dicembre 2010, 12:07:54 »
Tuttavia, la sottospecie più temuta, odiata, vituperata e disprezzata, ma anche amata perchè offre un motivo in più per dire che la vita è divertente, é il MOTOCICLISTA DA BAR.

ma come si riconosce un motociclista da bar? Giusta osservazione. Allora vediamo insieme ...................................................

- il MDB vive nei pressi della propria moto da maggio a settembre. Nei pressi, non sopra.
- il MDB ha la moto più pulita che tu abbia mai visto. I produttori giapponesi organizzano Tour alla ricerca dei MDB per captarne le tecniche e i trucchi da usare. Non sanno che basta ritirare la moto nuova e darle la cera, che durerà tutta la vita.
- le gomme del MDB sono le racing da Pista ultimo modello, che ipnotizzano per i peletti di gomma che si muovono al vento su tutta la superficie del battistrada, tranne che nella fascia di 1 cm che sta al centro
-il MDB parla molto ed ha sempre ragione;
-Il MDB sa! e tu non sai un cappero!
-Il MDB non ti lascia parlare
-Ed è inutile che ci provi, continui a non sapere un cappero! Il MDB sa tutto!
-Il MDB non parla…monologa..
-Il MDB sa meglio cos’è per te e per la tua moto
-il MDB ha una moto ultimo modello, piena di frocerie (accessori inutili), sempre pulitissima e con pochissimi km;
-La moto di un MDB raramente finisce il rodaggio…la cambia prima…e ci spende in accessori il doppio del prezzo di acquisto…quindi il MBD è pieno di soldi o debiti…o entrambi..
-Il MDB se non ha la tuta (raro) si mette i jeans bianchi di armani e le scarpe di gucci per andare al lago a mangiare il gelato.
-Il MDB ha sempre le gomme nuove(si esatto,non usa mai la moto),in mescola e non omologate.
-Il MDB spende più in aperitivi che in benzina
-Il MDB cerca sempre nuovi adepti per la sua setta
- il MDB in garage lima di nascosto le saponette della tuta
-Il MDB va al lago a mangiare il gelato solo se la temperatura dell’asfalto è maggiore di 45 °C
-Nel box di un MDB troveremo sicuramente delle coperte termiche…ma non è capace di metterle
-Il MDB racconta un sacco di balle, infatti è fidanzato con una velina e tu sei impotente…e pure cornuto!
-Te l’avevo detto che il MDB è un tecnico delle sospensioni, motorista a tempo perso e come hobby è anche gommista?!
-Il MDB è simpaticissimo…secondo lui
-Il MDB non si sporca le mani sistemando la sua moto
-Il MDB non si sporca le mani, punto!
-Il MDB non si fa benzina da solo
- Il MDB ti racconta sempre che se non sai mettere il ginocchio a terra non sai andare in moto
-Il MDB è un mona!! (considerazione personale)
-Il MDB ha ricevuto consigli su come potenziare la sua moto da: Valentino Rossi/Max Biaggi/Troy Bayliss/Mick Doohan/Loris Capirossi…contemporaneamente da tutti, a casa dell’amico del fratello della zia della suocera del nonno di un suo lontano cugino. Dove fecero anche una seduta spiritica e quindi ricevette le dritte anche da Pasolini, Kato e Omobono Tenni.
- Tuttavia il MDB non accetta consigli da nessuno
-Il MDB è pieno di amici, infatti va sempre al bar da solo
-Il MDB ha anche un casco jet... ma solo di quelli modulari che costano non meno di mille euro
-Il MDB ha un meccanico di fiducia del che ha una villa alle Maldive, una barca a Portofino e un appartamento in Sardegna
-Il MDB non è capace di guardare un GP senza insultare chiunque
-Il MDB conosce alla perfezione le potenze e i pesi delle supersportive prodotte negli ultimi 2 anni…tuttavia se le vede per strada non le riconosce
-Il MDB si è preso la Desmosedici quando Rossi è passato in Ducati…prima aveva una R1
-L’unica pista che conosce il MDB è quella degli aeroporti
-Il MDB racconta sempre di motogiri fatti da altri (ovviamente)
-Il MDB quando porta la morosetta al lago per il gelato le fa mettere magliettina, jeans a vita bassa e rigorosamete perizoma! (il MDB è uno Psicolabile)
-Il MDB aveva come dio Valentino, poi Hayden, fino all'anno scorso Stoner e dopo metà stagione ancora Valentino, quest'anno Lorenzo e per quest'anno prossimo non sa ancora, però troppo fighe le ombrelline! (Psicolabile)
-Nel vocabolario di un MDB non esistono le parole "scusa", "hai" e "ragione"

Ma Come nasce il motociclista da bar???

Ci tengo a precisare che il motociclista da bar (omo sboronis comunis) non ha nulla a che fare con i motociclisti. Ci sono validi motivi per cui, comunque, questa categoria sia nata e sviluppata nel giro di pochi anni, massimo 6 o 7. Se vogliamo conoscere queste cause, possiamo quindi tranquillamente affermare che motociclisti da bar (che definiremo MDB per comodità) non si nasce ma, purtroppo, si diventa. Difatti, il MDB si avvicina al mondo delle due ruote solo perché nel suo bar abituale, ogni tanto, fa sosta qualche gruppetto di Motociclisti Veri (MV) e nota che tutti i presenti osservano con cura i loro mezzi. Il MDB non accetterà di non essere al centro dell’attenzione, e il giorno successivo si comprerà 10/15 riviste motociclistiche (di cui guarderà solamente le figure poiché capirà poco o niente) per vedere quale moto acquistare ed essere un figo anche lui (Eccheccappero!). Un altro motivo che spinge il MDB novello all’acquisto di una motocicletta è l’incontro con un MDB più navigato, il quale catechizzerà il novello raccontandogli enormi cazzate e facendogli una sorta di lavaggio del cervello; anche in questo caso, il novello si procurerà 10 riviste motociclistiche circa e valuterà l’acquisto della moto.

Come procede un MDB per la valutazione dell’acquisto di un mezzo: partendo dal presupposto che un MDB non sa un cappero sulle moto, egli acquisterà quasi sicuramente un mezzo nuovo, ultimo modello, serie limitate o semplicemente la moto che va più di moda. I criteri della sua scelta sono: quanto fa/quanti cv fa/quella che costa di più/quella che va di più; il MDB si metterà ad elaborare tutti questi dati con complessi calcoli differenziali. Fatta la scelta del mezzo (quasi sempre la meno adatta) si passa alla scelta dell’abbigliamento: casco replica di qualche pilota ma solo se costa più di mille euro; tuta in pelle di canguro con rinforzi in titanio ma solo se costa più di duemila euro; stivali e guanti sceglierà ovviamente i più cari che trova. Il paraschiena ritiene che sia da femminucce, poi costa troppo poco ed è scomodo, oltre che inutile.

Il MDB intutato, in sella al suo bolide, è pronto per fare il suo primo tragitto: il famoso “casa-bar e ritorno” di 2,9 km di cui 2850 metri di rettilineo e una semicurva. Davanti al bar,a moto ancora fredda comincerà a dare delle forti sgasate per annunciare la sua presenza e la sua supremazia nei confronti degli altri MDB.
Dopo circa 3 ore di monologo a parlare della sua moto (di argomenti inventati, perché come già ho scritto il MDB non sa un cappero) torna a casa, perché alle 17.10 di sabato 6 giugno inizia a fare freschetto e ha paura che le gomme non tengano.

Il giro ideale di un MDB non è, come si potrebbe pensare, il “casa-bar e ritorno”; è invece il “giro a peschiera con fidanzata a prendere il gelato”, percorrendo quella strada ricca di tornanti qual è la ss11 si vanterà con la fidanzata (che ne capisce sicuramente più di lui) dell’agilità del suo mezzo e delle pieghe estreme che riesce a fare.

Il MDB non è capace di rapportarsi con i MV ma solo con i suoi simili. Il MV quando si trova davanti un MDB può avere principalmente 2 reazioni: gli fa del male fisico oppure se ne và, schifato e nauseato..ed è per questo che il MDB viene evitato dalla stragrande maggioranza dei MV. Il MDB quando parla con un MV spara cazzate e da consigli improbabili sulle sospensioni altrui e quando si accorge che il MV se ne è andato, si gira verso il primo malcapitato per poter riprendere il suo interessantissimo monologo. Il 90% dei MDB è irrimediabilmente un caso perso. Più avanti vedremo come convertire i MDB novelli (i più facili da salvare) e gli MDB più incalliti.
« Ultima modifica: 12 Dicembre 2010, 12:29:28 da alex »
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Offline alex

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #9 il: 12 Dicembre 2010, 12:23:45 »
Come convertire un MDB:

Convertire un MDB è semplicemente impossibile. Punto.

Curiosità:
Se non hai trovato questo articolo divertente, probabilmente sei un MDB..
Questo articolo è stato ispirato da incontri (spiacevoli) con vari MDB incalliti
L’autore di questo articolo ha molto tempo libero.


Puoi vedere un MDB qui: http://motoclubsanpaolo.files.wordpress.com/2008/07/crash-en-moto.jpg
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Re: Il vero motociclista
« Risposta #10 il: 12 Dicembre 2010, 12:24:25 »
Le frasi tipiche del MDB

* se sei incerto... tieni aperto

* se senti una sirena su la targa e giu in carena

* i bravi ragazzi vanno in paradiso... io dove c***o voglio...

* 4 ruote muovo il corpo... 2 l'anima.

* con l'asciutto o con il bagnato tengo sempre spalancato...

* Che alla rota d'avanti ce pensi Dio, che ha quella de dietro ce penso io... (ndr: scritta proprio così)

* Quando vedi la paletta, tieni aperto a mazzetta..

* chi va piano va lontano... ma io arrivo prima

* io nn corro... volo basso...

* se mi superi è perché sono fermo al bar

* 4 ruote non va bene... 3 già meglio....1 perfetto!!!

* La moto logora chi non ce l'ha

* Un motociclista non crea code neanche in auto, un automobilista riesce a crearle anche in moto

* scusatemi se volo a bassa quota

* se leggi qui è siamo fermi al semaforo

* rispetto i limiti... miei...!

* complimenti, se leggi questo cartello vuol dire che sei ai 250

* non viaggiare mai più veloce di quanto possa volare il tuo angelo custode

* se la strada è tutta vuota, me la faccio in monoruotaaa!

* finchè c'è piega c'è speranza

* Meglio la moglie sul marciapiede che la moto giapponese !!!

* Il mondo è diverso, se lo vivi di traverso

* trasporto cavalli da corsa

* Quando muoio voglio essere CROMATO

* La pioggia mi bagna... Il vento mi asciuga

* Vuoi sapere se esiste un'altra vita oltre quella terrena? Tocca la mia moto e lo scoprirai!

* la paura fa novanta, la mia moto duecentottanta

* Ho cambiato moto e ragazza, una succhiava troppo, l'altra troppo poco. (ndr: copiata a un MV)

* Finchè non me la dai rimane monoposto (ndr: condanna a vita per la povera moto)
« Ultima modifica: 12 Dicembre 2010, 12:27:59 da alex »
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Offline pippio

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #11 il: 12 Dicembre 2010, 12:58:43 »
Grande Alex!!
 
Ora aspetto impaziente l'accurata descrizione degli MDT (Motociclisti Da Trattoria)... sm13

Offline alex

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #12 il: 12 Dicembre 2010, 13:26:58 »
Già pronto!  sm410

Il “Vero motociclista da Trattoria” o MDTe’ colui che, come il MDB, pur possedendo una moto non la utilizza, e quando lo fa’ cerca di farlo per il minor tempo possibile.

1. Il “MDT” ha altre cose per la testa che vengono prima della moto, nell’ordine di importanza le prime 3 sono:
* a- Le donne,
* b- La birra (o alla peggio il vino),
* c- Il cibo.
2. Se il “MDT” organizza un motoraduno deve poi presentarsi rigorosamente in macchina. La proporzione dei Km percorsi in macchina/moto deve sempre assolutamente essere superiore a 20/1.
3. Nel caso in cui il “MDT” fosse un accanito frequentatore di piste, deve presentarsi col carrello o col furgone, ed in caso di troppa gente o condizioni meteo dubbie non scaricare nemmeno la moto ma andare direttamente a cercare un buon ristorante.
4. Nel drammatico caso in cui il “MDT” si trovasse in pista e ci fossero tutte le condizioni per girare, deve andare molto molto piano in circuito, e deve altresi’ essere in pole position all’apertura del chiosco della porchetta che solitamente c’e’ nel paddock.
5. Quando il “MDT” e’ un appassionato di Enduro deve sfoggiare la moto sempre linda e pulita onde dimostrare che lui il fuoristrada non l’ha mai fatto e mai lo fara’.
6. Il “MDT” deve schifare e boicottare tutti i motociclisti che fanno piu’ di 20mila Km all’anno.
7. Il “MDT” si dimostra tale quando i gommisti non lo ricordano nemmeno per sentito dire.
8. E’ regola d’oro per il “MDT” aver bisogno di fare il tagliando solo quando l’olio raggiunge la data di scadenza.
9. Il “MDT” che aspiri a vincere l’annuale premio “da Pino - il Re del raviolo” deve fare il pieno ogni 6 mesi.
10. Il mito per il “MDT” e’ cambiare per usura almeno 3 cavalletti laterali nell’arco di 5 anni.
11. Il “MDT” deve possedere una moto potente e modernissima che va’ ben al di la’ delle sue limitate capacita’ di guida onde avere la fama di uno che va’ forte. In alternativa una moto comprata da un avvocato che sognava l'Africa o il vioaggio a Capo Nord.
12. Il “MDT” deve saper ordinare una tagliata guardando negli occhi il cameriere.
13. Il “MDT” quando e’ in compagnia, deve essere il primo a parcheggiare la moto facendosi imbottigliare paurosamente, perche’ egli gia’ sa’ che sara’ l’ultimo ad andarsene dall parcheggio della trattoria.
14. Nel malaugurato caso in cui la conversazioni si sviluppasse attorno alle motociclette, il “MDT” deve avere l’accortezza di spostarla su argomenti piu’ edificanti quali le tecniche di riproduzione umana, le birre d’Abbazia o gli origami.
15. Il “MDT” deve essere di un’ignoranza abissale per quanto riguarda la tecnica e la meccanica.
16. Il “MDT” deve possedere ginocchiere limate da qualcun altro per esibirle (con discrezione) agli amici al Bar.
17. Il “MDT” non deve sapere quanti ottani ci sono nella Super ma deve saper distinguere al primo assaggio un Rosso di Montefalco da un Sagrantino.
18. La proporzione litri di birra/Km percorsi per partecipare ad un raduno non deve mai scendere sotto al 1/20.
19. Il “MDT” deve sempre scegliere la via piu’ breve, veloce e dritta per arrivare a destinazione (la "Casa della porchetta").
20. Il “MDT” deve pensare prima a dove berra’ la prossima birra e poi a dove fara’ benzina.
21. Il “MDT” deve sapere con certezza che smetteranno prima di fare delle moto che gli gnocchi al ragù di capriolo.
22. Il “MDT” si può fermare in compagnia per guardare la corsa in TV, ma solo se e’ una scusa per bere qualche birra.
23. Il “MDT” se ha sete non deve accelerare per arrivare prima, deve bensi’ fermarsi immediatamente e cercare un Bar.
24. Se il “MDT” possiede una moto che può essere equipaggiata con borse laterali, deve provvedere a riempirle di bottiglie di birra.
25. Alla domanda “quanto fai con un pieno” il “MDT” deve rispodere in termini di litri di birra prima di essere in balla totale.
26. Il “MDT" deve sostenere che la birra e’ piu’ importante della benzina perche’ costa 5 volte tanto.
27. Quando ha fatto la balla in trattoria, il “MDT” deve uscire dal locale cercando la macchina e non la moto.
28. Pur di non fare le vacanze in moto, il “MDT” prende le ferie d’inverno anche se è stagione dei tortelli di zucca
29. Nel caso in cui il “MDT” sia costretto a fare le vacanza in moto, deve cercare un posto il piu’ vicino possibile e stringere immediatamente fraterna amicizia coi baristi locali.
30. L’unica cosa che può distogliere il “MDT” dalla sua Santissima birra e’ una (rara) proposta tecnico-riproduttiva del/della partner.
31. E’ concesso al “MDT” di avere, durante l’inverno, qualche crisi di astinenza da moto, ma mai da birra.
32. Durante i raduni, il “MDT” se ne sbatte le palle del giro della mattina dopo e resta a ruminare ad oltranza.
33. Il “MDT” e’ oltremodo riluttante ad alzarsi prima di mezzogiorno per uscire in moto.
34. Il “MDT" non concepisce l’idea di mangiare un panino ma esige una mangiata sovrumana.
35. La proporzione ore in moto/ore a tavola nell’arco del week end non deve mai scendere sotto al 1/2.
36. Il “MDT” non può possere una Harly Davidson perche’ e’ troppo ovvio e facile lasciarla parcheggiata per delle giornate davanti al Bar.
37. Il “MDT” può postare su IHM report di giri immaginari mentre in realta’ e’ rimasto tutto il giorno sul divano con la birra in mano.
38. Il “MDT” deve negare ad oltranza che conosce, seppur di vista, Garavaglia o Casartelli, che, per inciso, ne rappresentano l’antitesi.
39. Il “MDT” quando e’ in cassa, cioe’ spesso, affida la moto ad un amico e si fa’ portare a casa in macchina.
40. Il “MDT” non si sogna nemmeno di uscire al Sabato sera in moto.
41. Il “MDT” dovendo scegliere fra un giro in moto ed una partita col computer, prende la macchina e va’ in bar a farsi una birra.
42. Il “MDT” non deve aver paura dell’etilometro perche’ sa’ che lo potrebbe far saltare in aria.
43. Durante i rarissimi giri invernali, il “MDT” e’ sempre equipaggiato con cordiali o mignon di liquori vari.
44. Il “MDT” deve pensare al suo fegato come al carburatore della sua moto.
45. L’unico caso nel quale il “MDT” non partecipa ad un raduno e’ perché si è ubriacato con altri amici mentre ci stava andando.
46. Il “MDT” non si approfitta degli amici e non li fa’ ubriacare solo per fargli battere il recordo di sboccate.
47. Il “MDT” quando va’ a mangiare la pizza, prima che gli venga portata la sua deve gia’ aver seccato la prima birra media.
48. Il “MDT” rimane un essere civile e pensante anche quando è pieno come un acquario, e non ruba le palline degli alberi di natale.
49. Il “MDT” non accampa scuse stupide per non andare in moto con gli amici, dichiare semplicemente che preferisce restare in bar a bere una birra.
50. Nel caso in cui si mettesse a piovere durante un tragitto in moto, il “MDT” si ferma immediatamente al primo ritorante che trova.
51. E’ escluso che il “MDT” esca in moto se piove, egli prendera’ la macchina ed andra’ in bar a farsi una birra aspettando che smetta.
52. Nel momento in cui smette di piovere, il “MDT” si fara’ un’altra birra aspettando che la strada si asciughi.
53. Il “MDT” non si fara’ mai beffe dei tedeschi che girano con moto di 30 anni che perdono i pezzi, perche’ gia’ sa’ che se per caso li ri-incontrera’ in una birreria saranno cazzi acidi.
54. Il “MDT” non riconosce una moto vedendola passare, ma conosce per nome tutte le bottiglie che stanno dietro al bancone del bar.
55. Il “MDT” quando fa’ benzina pensa a quante birre medie sta’ rinunciando.
56. Da cio’ discende che il “MDT” va’ molto piano cercando di consumare meno benzina possibile, perche’ essa toglie sostanza ai fondi destinati alle birre.
57. Quando riceve ospiti, il “MDT” non dichiare quale sara’ la meta del giro di domani, bensi’ propone diverse birrerie nelle quali fare bisboccia la sera stessa.
58. Il “MDT, nel caso in cui fosse membro del motoclub locale, ostenta con orgoglio la sua tessera agli amici bevendo una birra.
59. Nel caso in cui il “MDT” non sia membro del Motoclub, cerchera’ di essere sufficientemente alcolizzato da essere degno della member-card della Pedavena.
60. Se il “MDT” si trova di fronte Roberto B. - Lo straniero deve sapere con chi ha a che fare.
61. Quando il “MDT” arriva in moto davanti al bar e gli viene chiesto “dove sei stato” deve rispondere di getto “a bere”.
62. Se il “MDT” sta’ andando via dal bar e qualcuno gli dice “beviamo una birra assieme?”, prima dell’ultima sillaba si deve gia’ essere tolto il casco.
63. L’idolo del “MDT” non e’ Schwantz o chi per lui, e’ Veronelli.
64. Il “MDT” sa perfettamente che e’ molto piu’ rischioso andare in giro in moto che non stare seduto in bar a bere una birra.
65. Il “MDT” dopo che ha bevuto rutta come un ciclope dentro al casco mentre e’ fermo agli incroci e poi fa’ l’indifferente.
66. Il “MDT” prima di morire asfissiato si ricorda che ogni tanto il casco va lavato fuori e dentro.
67. Il “MDT” possiede una tuta pratica e molto comoda perche’ sa’ che potrebbe avere problemi vista la particolare efficacia dei contorni di verdura.
68. Il “MDT” ha conquistato nel tempo un parcheggio preferenziale davanti al bar.
69. Il “MDT” si ricorda di parecheggiare la moto fuori dai piedi e col bloccasterzo quando va’ in osteria, perche’ sa’ che per molto tempo la moto stara’ ferma li’.
« Ultima modifica: 12 Dicembre 2010, 13:31:05 da alex »
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Offline ilario

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #13 il: 12 Dicembre 2010, 15:43:46 »
Queste me le ero perse!
Perle di saggezza e di vita.
Mitico.

Claudio.

Offline Valchisun

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Re: Il vero motociclista
« Risposta #14 il: 12 Dicembre 2010, 16:26:42 »
Mi hanno detto che esiste anche il trialista da trattoria, veste pantaloni "molto" elasticizzati, specie sul davanti in zona lardominale, ha mappato tutti i collegamenti su sentieri tra rifugi dove danno la polenta con selvaggina e i migliori agriturismi, normalmente si ritrova con gli altri del branco alle 11 massimo 11,30 dopo avere fatto un'abbondante colazione a base di cozze della Valle di Susa e peperonata di Carmagnola, anche se nello zaino si porta dietro il Polase, il giro in  moto e' necessariamente breve per non arrivare tardi al ristorante gia' prenotato da mesi, normalmente si parte e da freddi di cerca di scalare con scarsi risultati una parete Nord che solo Walter Bonatti era riuscito a violare a prezzo di gravi rischi, in genere il colorito del trialista sovrappeso sotto sforzo assume tonalita' mai viste, si passa a quasi tutte le varieta' dell'iride fino alle alle ultime tinte Fiat metalizzate fino al blu cobalto ed anche oltre!Ovviamente si va a mangiare in una situazione patologica da pre-infarto, ma il ristoratore mette a disposizione il caricabatterie del trattore per fare rinvenire il cliente e predisporlo alle gioie del pranzo, normalmente il trialista mangia poco, pochissimo, in genere dalle 12,30 fino verso le 17,00 praticamente un pranzo da matrimonio, con la torta e gli sposi e testimoni compresi, ebbene si' il cannibalismo nel trial e' permesso!Per digerire quelle venti, venticinque portate compreso un intero bue grasso di Carru' da 750 chili ancora vivo e con la coccarda del primo premio ancora attaccata, ci vogliono circa venticinque litri di amaro locale, che in genere e' un nocino o un liquido per incerare i mobili di dubbia provenienza cinese trovato nel mobile bar di una vecchia zia defunta nel 1938!Dopo avere pagato al ristorante la modica somma di 200 Euro a testa e che in genere ha un nome tipo Ristorante F.lli La Truffa o da Gigetto il Trojone, il trialista esce in pieno stato etil-confusionale, alla prima pietra del sentiero prende un capottone che provoca numerose ecchimosi e traumi, gli amici allertano il 118, l'ambulanza arriva dalle tre alle sei ore dopo la chiamata, in genere carica solo la moto e parte a sirene spiegate verso il concessionario di zona ed il trialista viene lasciato solo e in stato semi-incoscente anche dagli amici che avevano gia' prenotato la cena in un altro rifugio!Mica si puo' arrivare in ritardo e far arrabbiare la cuoca!
« Ultima modifica: 12 Dicembre 2010, 16:29:20 da Valchisun »

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