Massimo Montebelli e' mancato improvvisamente questa primavera dopo un giro in moto.Questo e' un saluto ed un ricordo da parte di sua figlia Ambra, l'ho letto oggi su Motociclismo FuoriStrada ed ho voluto pubblicarlo qui perche' queste parole mi hanno colpito profondamente e mi hanno fatto commuovere:
Quando ero piccola passavo le giornate e le serate in officina con mio padre Massimo, mia mamma e i suoi amici: se ero stanca andavo a dormire nei sedili posteriori del Toyota.Per me era normale che partisse il 26 dicembre e tornasse un mese dopo...Ancora oggi la sua morte mi sembra una partenza per una delle sue gare, forse la piu' lunga.A quattro anni mia mamma voleva comprarmi la motoretta da cross, ma papa' non voleva perche' diceva che "la moto non era per la donna", sicuramente aveva solo paura che mi facessi male...Facevo ogni tipo di sport, ma la moto NO.Ho pianto un anno per avere lo Scarabeo, ma non c'era verso.A 15 anni mi rimedio' un suo vecchio Booster truccato con la trasformazione e la marmitta ricurva,io pensai:"Ho tribolato un anno ma, finalmente, ho uno scooter che fa' i 130". Ma Massimo infranse i miei sogni..mi tolse l'elaborazione!Poi nel 2003 feci un incidente, rimasi paralizzata una settimana in ospedale e , da quel giorno, non sono piu' riuscita a salire su una moto, a meno che non la guidasse papa'.Il mio moroso dovette vendere il Monster 900 perche' non lo seguivo in piega e, a ogni curva, rischiavamo di andare per terra, Nel 2006 feci il mio primo viaggio in Africa con papa'. Ci imbarcammo a Genova con il fuoristrada, insieme a cinque motociclisti. Gli ultimi due giorni di viaggio un ragazzo si fece male e volle che il mio babbo salisse in moto al suo posto. Non vi dico i brividi nel vederlo sulle dune con la moto.Sembrava un animale selvatico nel suo habitat naturale. Come la libellula che sorvola l'acqua sfiorandola appena..Era bello da vedere, da paura!
A fine aprile del 2012, per il mio compleanno, dovevamo tornare io e lui in Tunisia.Saremmo passati sicuramente a salutare il suo amico Cavandoli in mezzo al deserto...Chissa' adesso cosa faranno tra tutti lassu'? I matti, di sicuro!Vidi il mio babbo rendersi conto veramente di quanto avesse rischiato, a correre nei rally, quando vide morire il suo amico Meoni, lui era li'.Non chiamava mai quando era all'estero, questa volta lo fece.Non vi dico la sua voce, torno' a casa psicologicamente a pezzi..Avrei piacere di ringraziare tutti gli amici che ci hanno manifestato solidarieta' e affetto con il pensiero, con un fiore, un abbraccio, un sms, una parola,un telegramma e in ogni altra forma.Un grazie di cuore a tutti da parte mia e di mia mamma Barbara.Il riconoscimento verso gli amici e' immenso.
Ciao Massimo
