Autore Topic: La forcella ha oltre settant'anni  (Letto 3953 volte)

Offline Valchisun

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La forcella ha oltre settant'anni
« il: 20 Dicembre 2011, 13:22:15 »
Mi stavo chiedendo il perche' in oltre settant'anni di evoluzioni tecnologiche applicate alle motociclette, ci siano stati pochissimi tentativi di soppiantare la forcella idraulica come sistema di sospensione per la ruota anteriore, tolto i casi della Bimota Tesi e successivamente della Vyrus:






dotate entrambi di un sistema di sospensione anteriore molto simile al sistema con leveraggi progressivi montato sul forcellone, con un sistema di biellette e di giunto snodato per lo sterzo, ovviamente si tratta di motociclette prodotte artigianalmente in poche decine di esemplari, dal costo di parecchie decine di migliaia di Euro e che abbisognano di continui controlli e manutenzione per il corretto funzionamento di quei cinematismi e leveraggi che sostituiscono il tradizionale cannotto di sterzo, anche il Team Elf nel 1986 si cimento' nella sperimentazione di una sospensione innovativa per la ruota anteriore, creando una moto da gran premio dotata di motore Honda con Ron "Rocket" Haslam come pilota nel Mondiale di velocita' classe 500:


Qualcuno forse si ricordera' anche della Gilera CX 125 degli anni ottanta, dove la Paioli aveva creato per quella moto una specie di "monoforcella" dotata di un unico grande stelo posto appena sotto al cannotto di sterzo, ma che non ebbe un grande successo commerciale:


Le uniche motociclette prodotte in larga serie e dotate di una sospensione senza la consueta forcella idraulica
sono quella prodotte dalla Bmw, dove viene utilizzato un sistema denominato "Telelever" a parallelogramma con un singolo ammortizzatore posto sotto al cannotto di sterzo:



In pratica tutti questi sistemi dovrebbero servire ad annullare il grosso limite della forcella telescopica, che va' a modificare l'interasse e anche l'avancorsa in fase di frenata e di accellerazione della moto, finche' ci sara' la forcella tradizionale, guideremo sempre un mezzo che si accorcia e che si allunga, soprattutto in ingresso ed in uscita di curva, con degli enormi trasferimenti di carico sui due assi, e senza la possibilita' di interporre dei leveraggi progressivi come invece avviene sugli attuali monoammortizzatori posteriori, in pratica nella forcella la progressione e' gestita soltanto dal passaggio dell'olio nei fori e nelle lamelle in fase di compressione e di estensione, ma il fatto che la forcella "resiste" da oltre settant'anni attaccata al cannotto di sterzo, significa che le altre soluzioni, telelever Bmw a parte, non sono ancora in grado di soppiantarla, vuoi per i costi, vuoi per l'affidabilita' non ancora raggiunta di questi nuovi sistemi!
« Ultima modifica: 20 Dicembre 2011, 13:27:02 da Valchisun »

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Offline alex

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Re: La forcella ha oltre settant'anni
« Risposta #1 il: 20 Dicembre 2011, 13:53:49 »
Quanto al Telelever, dando sicuramente per buone le caratteristiche di neutralità e stabilità della moto, ritengo che sia un sistema che lavora bene solo con escursioni ridotte, qundi in ambito prettamente stradale dove i 300mm e più di una moto specialistica da off sono su un altro pianeta.
Il sistema a parallelogramma deformabile Bimota è brevettato e quindi al limite si potrebbero ricavare solo dei cloni del concetto, ma non di certo mutuarlo pari pari, anche se credo valga il postulato di cui sopra per il Telelever. Ossia escursione necessariamente corta. Per non parlare della necessità di un telaio che come rigidità funzionale è molto simile -anche se non nell'aspetto- a una scocca automobilistica in sede frontale, al quale collegare tutto l'accricco.
Qualcosa sviluppò anche Yamaha per il Bol d'Or (la Fior)


sulla base della prototipazione denominata ELF-X (qui in una foto di "nudo")


ma dopo lo step 5 il progetto fu fermato vista la caernza di risultati, dovuti all'eccessivo assoggettamento torsionale del sistema.
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Re: La forcella ha oltre settant'anni
« Risposta #2 il: 20 Dicembre 2011, 13:57:21 »
Poi teniamo conto di un fatto determinante: la forcella è ancora la soluzione che pesa meno, ha le minori masse non sospese (praticamente zero) e gode della più ampia possibilità di intervento per gestirne il lavoro nella sua interezza. A un costo complessivo decisamente inferiore rispetto ad altri sistemi che tale possibilità non la danno.
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Re: La forcella ha oltre settant'anni
« Risposta #3 il: 20 Dicembre 2011, 14:42:56 »
C'e' stata anche la Yamaha Gts 1.000, dalle mie parti ce n'e' ancora una che gira, moto da turismo dotata della sospensione anteriore a forcellone monobracco:


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Re: La forcella ha oltre settant'anni
« Risposta #4 il: 20 Dicembre 2011, 14:54:06 »
Monobracco:


Doppio bracco:


 sm444 sm444 sm444 sm444 sm444  :bins:  :siga:

m pensa tu, manco sapevo che ce ne fossero state in commercio. Pare una semplificazione industrializzata della ELF-X
Dev'essere una goduria buttarla giù in curva.  sm454
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Re: La forcella ha oltre settant'anni
« Risposta #5 il: 20 Dicembre 2011, 15:24:24 »
Il monobracco e' bellissimo...... sm453 sm453 sm453 sm444 sm444 sm444 smbrv smbrv smbrv

Quella Yamaha Gts 1.000 lo vedo sovente posteggiato davanti ad un birreria dalle mie parti, si vede che e' una moto che induce al bere.... :57: :57: :57:

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