Gran quotone per il Kappa!
E guarda che non sei l'unico a pensarla così. Anzi, i veri "Africani", ossia quelli che ci andavano già vent'anni fa con la mappa 1:50.000 e una bussola, la tenda e un paio di camere d'aria soffrono realmente questo fenomeno di tendenza che è diventata la meta esotica, piangono nel vedere le navi invase da torme di gente superattrezzata ma che non ha mai messo una ruota fuoristrada. Si indignano vedendo che a Kasr Ghilane torme di avventurosi a pacchetto all-inclusive si buttano a bomba nel laghetto dell'oasi. E non si tratta di snobismo, come si son sentiti spesso dire. E' il vedere usare in modo disinibito posti e culture cui loro per anni si sono accostati con riverenziale rispetto. E' lo sconforto di vedere la massificazione che passa a Tamanrasset preoccupandosi solo del souvenir nel souk, o ignorando la bellezza aspra dell'Assekrem per concentrarsi sulla traccia GPS che li porterà a una birra fresca. Stanno riempiendo quei posti di
e di cattive abitudini. un po' come quando il "vostro" ritrovo viene all'improvviso invaso da bande di tamarri. L'unica è realizzare che il bllo ed il significato di quel posto non ci sonopiù. Alla passione si è sostituita la moda sospinta dai TO e chi ci arriva pensa che due sdunate e il brivido di una cassée siano l'Africa.
Se il viaggio non ce l'hai "nella testa" puoi comprartene 50, e non ne capirai nemmeno uno. Soprattutto che un viaggio lo si può fare anche dietro casa, perchè il viaggio non sta nella destinazione, ma in quel che percorri, la meta è il viaggio stesso.