la questione sta tutta qui. Fare i distinguo implica un impatto dato dalla consistenza numerica della proposta, dalla compattezza del promotore. Se vietano la caccia a una tipologia di animali, i cacciatori piantano su un casino che metà basta, e dopo due giorni tutto torna a posto. Se vietano il transito alle orde di pedalatori che intralciano il traffico, buttano bottigliette e cartacce al volo e pisciano sui monumenti, si tira su un tamtam federale inneggiando alle libertà costituzionali ed al beneficio sociale dell'attività (accaduto sul Montello) ma se un Ciccioformaggio qualsiasi decide di pendere la biro e rompere le balle a un fuoristradista educato non c'è verso, lo farà e il massimo ottenuto saranno dei mugugni. La compattezza è la strada, la diffusione capillare il mezzo per ottenere (nè più ne meno di quel che è giusto) assieme al peso numerico.
I fatti di Castiglione, accaduti un mese fa, pssono addirittura apportare un beneficio generale. Si, perché hanno determinato un precedente, e quel precedente dice che per fare off occorre avere la moto in regola e percorrere strade, nella accezione determinata dal codice. E in fondo questo nient'altro è che motoescursionismo responsabile. Responsabile significa prima di tutto rispettare le regole scritte, e poi anche farlo nel rispetto di quelle non scritte, ossia dell'ambiente e di chi con noi ne fruisce, tutti. Fissando tali punti, pretendendolo dagli iscritti, offrendo collaborazione ad altre associazioni e pescando in esse il "recuperabile" abbandonando la parte ormai perduta. La differenza è comportamentale. Non facciamo come quelli del CAI, non limitiamoci a forzare la chiave della ecosostenibilità per mendicare un posticino ruotabile. La gente valuta l'esempio, di qualsiasi cosa si tratti.