Autore Topic: CNF: intervento molto interessante di un appassionato  (Letto 3021 volte)

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CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« il: 03 Agosto 2011, 14:31:41 »
pubblicata da ENDURO ITALIA il giorno mercoledì 3 agosto 2011 alle ore 14.17

Ho seguito con interesse il dibattito meritoriamente promosso dal presidente del CAI di Bergamo in merito alla presenza di moto da fuoristrada sui sentieri di montagna.

La questione sollevata ha suscitato le inevitabili reazioni delle parti coinvolte, prima delle quali cito la risposta del presidente della FMI che ha risposto con la dovuta pacatezza nel difficile ruolo coperto e dovendo assolvere istituzionalmente ad una difesa d'ufficio a mio avviso senza la necessaria conoscenza del mondo della montagna, a cui peraltro non è necessariamente tenuto

Più "frizzanti" ma allo stesso tempo a mio avviso “preoccupanti”, ho trovato gli accesi interventi dei lettori che si sono sentiti chiamati in causa, tesi a dimostrare il loro sdegno per l'"increscioso fenomeno” e che, temo, rappresentino un diffuso orientamento d'opinione.

Ritengo che una breve nota personale sia utile a giustificare il mio intervento che, almeno nei miei intenti, è mirato ad allargare la prospettiva della questione: ho 43 anni, amo la montagna dai tempi dei calzoni corti, sono socio CAI dal 2003, da quando, dopo aver frequentato il corso alpinismo di base “Leone Pelliccioli” sono passato dall'escursionismo ad eseprienze alpinistiche di vario grado, ma qualche anno ho anche riscoperto una grande passione per l'enduro che avevo praticato tra i 15 e e 21 anni, tanto da essere cofondatore di un piccolo motoclub affiliato alla FMI, ed ora altrerno l’escursionismo primaverile-estivo con famiglia al seguito, con la pratica dell’enduro.

Senza alcuna presunzione, per quanto detto, spero contributive le riflessioni che propongo da un punto di vista “strabico”.

Vorrei proporre alle parti in causa, motociclisti ed escursionisti/alpinisti un sereno confronto su temi di ordine pratico, ma anche concettuale, invitando entrambi a scoprire i vari punti di contatto e condivisione che possono essere la base per una sempre utile comprensione reciproca e magari per il sano esercizio della tolleranza.

Innanzitutto vorrei definire l'ambito della discussione perchè è noto a tutti che i sentieri fino a certa quota sono frequentati dalla simpatica famigliola che arriverà al rifugio o si fermerà per un pic-nic, dal cercatore di funghi fino all'alpinista che si spingeràfino alle vette più alte ed impegnative, mentre ho notato alcune "licenze giornalistiche" nel definire gli enduristi associandoli allo spettacolare e roboante "motocross", quanto segue, voglio precisarlo, si riferisce al mondo delle moto da enduro o regolarità come si chiamava una volta, ed al trial.

Per esprimere le varie sfaccettature di una questione complessa propongo un elenco:
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #1 il: 03 Agosto 2011, 14:32:06 »
1) non tutti gli enduristi sono uguali

Sono il primo a deprecare il comportamento maleducato e pericoloso di alcuni motociclisti che in un contesto naturale non sono educati a rispettare le elementari regole di comportamento magari accelerando ed impennando nei paesini e che, guarda caso, sono spesso gli stessi che adottano scarichi rumorosi… quando mi preme ricordare che le moto da enduro sono omolgate per l'uso stradale e se non alterate nella meccanica rispettano i parametri di emissione inquinante ed acustica previsti dalle Leggi vigenti.

Va da se che, come al solito, saranno proprio i soggetti più indisciplinati e chiassosi ad essere i più notati e ricordati gettando ingiustamente discredito sull'intera categoria, ma posso assicurare che buona parte dei praticanti di questa disciplina sportiva motoristica, che ha una gloriosa tradizione nella nostra provincia, sono ben educati e meritevoli di una diversa considerazione.

Voglio anche riferire per chi non lo spaesse che una nota ed autorevole rivista specializzata nel motociclismo fuoristrada da un paio d’anni sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione verso i praticanti per incentivare comportamenti corretti e rispettosi mentre sui siti internet dedicati compaiono da qualche tempo delle forme di autodisciplina come il “decalogo dell’endurista”; a comprova che il tema della discriminazione per colpa di pochi è davvero sentito da molti enduristi.
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #2 il: 03 Agosto 2011, 14:32:26 »
2) alpinisti ed enduristi, sportivi con molto in comune

Ci vorrebbe il parere di un evoluzionista per fornire una dotta trattazione, per spiegare come le 2 razze che oggi appaiono in contrasto hanno sviluppano le deverse attitudini partendo da una radice comune..... io da "ibrido" osservatore e frequentatore di ambedue le specie posso solo dire che in entrambe coesitono le sottospecie del conteplativo e dello stoico che come recita la citazione di Guido Rey riportata sulla tessera del CAI “la montagna è fatta per tutti, non solo per gli alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte” dove nella moto il contemplativo è dedito a forme di mototurismo fuoristrada o al motoalpinismo mentre l'endurista/trialista si cimenta più che nella velocità (aspetto che, ribasisco, è proprio del diverso motocross o che resta appannaggio delle competizioni) nella difficoltà del percorso.

Nessuno pensi che che portare una moto in mulattiera non sia un gesto atletico, estenuante meno che raggiungere una vetta di quelle toste o che serva meno fiato..... provare per credere!!! in questo, tra sportivi, ci sia un reciproco riconoscimento. (cito un mio amico endurista è anche un maratoneta e quando gli hanno chiesto se pratica le maratone per allenarsi a favore dell’enduro ha risposto che pratica l’enduro per essere più forte nelle maratone……….)

Aggiungo che, premessa una notevole disparità numerica tra enduristi/trialisti ed alpinisti/escursionisti, forse sono pochi i secondi che praticano lo sport dei primi, ma sono molti i moto fuoristradisti che amano la montagna anche a piedi... uno tra tutti il grande Giò Sala, un icona dell'enduro mondiale che è anche un grande camminatore...

Chissà in quante occasioni, una volta “in borghese”, le due "razze" si sono trovate a fraternizzare in qualche rifugio………..
« Ultima modifica: 03 Agosto 2011, 14:41:35 da alex »
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #3 il: 03 Agosto 2011, 14:33:09 »
3) inquinamento e mezzi meccanici

Su questo c'è poco da discutere le moto portano inquinamento dell'aria e rumore in un ambiente da preservare!

Peccato che le migliaia e migliaia di automobili che portano nei fine settimana gli “eco-escursionisti” e gli “eco-alpinisti” agli straripanti parcheggi di Valbondione o dei vari punti di partenza dei vari sentieri della valli Seriana e Brembana e che creano quei lunghi incolonnamenti al rientro che tutti conosciamo, costituiscano, al di la di ogni sensazione e di ogni percezione emotiva, un impatto ambientale enormemente superiore (si ricordi che in media ci vogliono da 4 a 10 moto per sommare la cubatura di un motore automobilistico...)

Per quanto riguarda l'inquinamento acustico le proporzioni o meglio le sproporzioni cambiano per il fatto che la moto da fuoristrada effettivamente porta il rumore vicino alla fauna, ma ribadisco che una moto, con uno scarico in regola, che si muove in un bosco non la si sente più già alla distanza di venti / trenta metri, mentre se vi trovate in vetta al Canto Alto durante la partita potrete distintamente udire i cori dello stadio..... per non parlare del rumore di aerei e dei pur utilissimi elicotteri, ben udibili in montagna da noi e dalla fauna………
Giusto per lanciare una provocazione, se ogni endurista che, come me, si sentisse in debito con l'ambiente, iniziasse a raccogliere l'olio usato in cucina anzichè gettarlo nello scarico, questo solo basterebbe in un bilancio complessivo a riscattarlo rispetto a chi pratica sport più ecologici ma poi è meno attento nella vita quotidiana…..

Estendendo il concetto, sarei ben lieto di pagare una ragionevole tassa annuale per percorrere in moto le mulattiere, in modo regolamentato, se i fondi raccolti servissero a preservare l'alta quota o a riportare a terra le centinaia di tonnellate di attrezzature alpinistiche ormai stanziali sui vari 8000 o per acquistare ettari di terreno da salvare dal dissennato disboscamento in Amazzonia e Siberia ( i 2 principali polmoni del mondo...!!!).

In sintesi, sull'impatto ecologico delle moto in fuoristrada non sosterrò mai tesi qualunquiste che autorizzino chiunque a gettare una cartina di carmella per terra pensando allo scempio dell’immodizia a Napoli…. ma altrettanto sostengo che prima di guardare alla pagliuzza nell'occhio del motociclista (che per questo porta la mascherina…) bisognerebbe guardare al famoso tronco....

Non parliamo poi dei rifiuti... perchè, come dicevo al punto 1 non tutti gli enduristi sono uguali e neanche tutti gli escursionisti sono uguali.... in anni di montagna ho visto di tutto... sui sentieri e sulle vette dove le troppe cartacce, i troppi mozziconi di sigaretta...... o le varie bucce di mandarino e banana, giacenti in bella vista in attesa del degrado biologico o dell'appetito dei corvi, mi hanno troppo spesso tolto un po' di poesia.... io i rifiuti li ho sempre riportati a casa nello zaino, i miei e spesso anche quelli degli altri.....

Non vorrei essere frainteso, esistono parti della montagna già interessate inevitabilmente dall'antropizzazione dell'ambiente e quindi contaminate, per le quali l'impatto delle moto è a mio avviso poco significativo e quindi tollerabile (a determinate condizioni beninteso) e che guarda caso sono proprio quelle più interessate dall'enduro, ma non v'è dubbio che in ambienti ancora incontaminati la montagna deve rimanere off-limits per ogni mezzo meccanico non strettamente necessario.

Se vogliamo fare invece un discorso seriamente e concretamente rispettoso della natura propongo di valutare il bilancio ambientale che ogni soggeto dovrebbe porsi.

 
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #4 il: 03 Agosto 2011, 14:34:06 »
4) soluzioni ipocrite e criminogene

Inutile nascondersi dietro un dito, chi va in moto appartiene ad una minoranza e per questo non ha peso politico / elettorale e poi si ammetta, colpa anche dei motociclisti sbagliati di cui si è detto, la percezione dello sport motoristico in fuoristrada non è certo "politically correct". All'elettore piace vedere il politico che va al lavoro in bicicletta anche se solo per la foto del manifesto elettorale...

Insomma, si pratica troppo di frequente una soluzione all’italiana, col costo di un cartello, pochi euro, si vieta l'ingresso delle moto anche a quel sentiero ormai in disuso, si fanno contenti molti e scontenti pochi e poi se si prende il terribile trasgressore questo paga per tutti i cartelli, la relativa posa e magari avanza anche qualcosa per il bilancio comunale… il che non fa mai male...

Ma la vera democrazia non dovrebbe se non tutelare, almeno rispettare le minoranze? come la mettiamo con chi è affetto dal "morbo endurensis"???

E' vero che Kantianamente la mia libertà finisce dove inizia ad intaccare il sentiero degli altri... accidenti... ma perchè Voltaire non ha detto "non mi piace il tuo sport, ma mi batterò fino alla morte affinchè tu possa praticarlo...." forse erano altri tempi…
« Ultima modifica: 03 Agosto 2011, 14:50:59 da alex »
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #5 il: 03 Agosto 2011, 14:35:29 »
5) non esasperiamo i toni e, aggiungo io.... non prendiamo le distanze per motivi di comodo....

Da quanto ho potuto osservare da dietro il casco, le reazioni al passaggio della moto vanno dal sorriso compiaciuto e simpatico di chi porta il figlioletto in spalla e ricorda i tempi in cui anche lui scorazzava in moto anche lui (questo sono io a domeniche alterne n.d.r.) all'indifferenza, passando per il sorriso benevolo di chi apprezza l'incedere a passo d'uomo ed il saluto garbato, al disprezzo più totale con sottinteso anatema "che ti si possa rompere l'osso del collo"….

Tra gli sprezzanti, distinguo poi quelli che, in buona fede, ritengono di averne validi ed assoluti motivi, e quelli che non hanno avuto il motorino da ragazzi (che sono quelli che giustifico di più perchè già hanno subito questa somma ingiustizia….) ed infine quelli che comunque restano fedeli all'icona “motociclista= giubbotto nero = teppista = scippatore”, tanto in voga nei film polizieschi italiani degli anni '70.

Tornando tristemente serio, mi riferisco a chi in montagna ci vive e non è di passaggio.

È vero che le moto posso rovinare certi sentieri, che magari servono alcune abitazioni, ma torno a ripeterlo, molto dipende da come si comporta chi va in moto, se accelera scavando solchi, se usa pneumatici non omolgati (da motocross appunto) se il terreno è di un certo tipo ed ha piovuto.... ecc ecc.

Stiamo attenti però a non alimentare addirittura l'odio, perchè il problema è serio: posso riportare alcune “storielle da mulattiera” dove tra 10 proprietari di terreni ed abitazioni lungo i sentieri ce ne sono 9 che salutano cordialmente il motociclista rispettoso (con il maleducato si arrabbiano 10 su 10, ed hanno assoluta ragione!!!) ma 1 su 10 è talmente prevenuto o esasperato che insulta ed aggredisce il motociclista.

Tali esasperazioni sono inaccettabili e vanno assolutamente evitate, in alcuni casi si è arrivati alla collutazione, ma spesso ho sentito di enduristi minacciati con armi da fuoco o improprie come coltelli o falcetti e credo si possa convenire senza dubbio che questo è sproporzionato sia nei confronti di chi, pur magari trasgressore di un divieto, vuole solo farsi un giro in moto ed è pure educato e sia nei confronti del maleducato che va perseguito ma certo non minacciato di morte.

Chiosando questo aspetto voglio ricordare i 4 o 5 (non ricordo con esattezza) enduristi “assassinati” negli ultimi 10 anni da trappole mortali appositamente posizionate per ferire e mutilare... che almeno questo porti ad una riflessione e che non sfoci vigliaccamente nell'unica ipocrita soluzione del proibizionismo.

Qualora ci fosse ancora qualcuno non convinto dell'opportunità di smorzare i toni, che dire dell'iniziativa di usare gli elicotteri per stanare gli scellerarti motociclisti? a me sembra si stia “perdendo la trebisonda".... sarei davvero rammaricato nel sapere che questa così costosa e “assolutamente necessaria” iniziativa possa togliere un solo euro dedicabile al contrasto degli incendi boschivi che immancabilmente si verificheranno quest'estate...
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #6 il: 03 Agosto 2011, 14:35:55 »
6) non lasciamo i giovani alle consolle dei videogiochi ed ai vizi

Io, da bravo ultra quarantenne, sono, come tanti, un endurista di ritorno, ma devo dire che sono in buona compagnia di coscritti anche andando in montagna o con la mountain bike, mentre di giovani nel pieno delle forze ne vedo sempre pochi, forse perchè molti, troppi, passano il tempo al bar per l'aperitivo, magari in vista dello sballo successivo….. o almeno questo è quanto si evince dalle statistiche e dalla cronaca.

Quanti dei miei amici e compagni di avventura hano figli adolescenti e scommetto che molti con cui vado in moto preferirebbero vedere il figlio andare in montagna piuttosto che al bar o davanti ad un videogioco o alla televiosione o ad internet….

Scommetto che anche gli amici con cui vado in montagna preferirebbero vedere loro figlio spingere la moto in mulattiera piuttosto che imboccare certi andazzi...

Sia ben chiaro, per i giovani ci sono anche e soprattutto, le biblioteche, il teatro, l'oratorio, la misica e tanti altre attività e sport costruttivi... oltre ad una giusta dose di svago spensieratezza e sano diverimento.... ad ogni modo devo osservare che in ogni giovane che si cimenti in uno sport di fatica dove la pratica richieda disciplina e spirito di sacrificio, difficilmente riesco ad immaginarlo vittima di vacue frequentazioni o svago insulso...
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #7 il: 03 Agosto 2011, 14:36:25 »
7) Italiani, popolo di poeti (una volta forse) di navigatori (senza porti) e di appassionati di motori (ma senza circuiti)

L'Italia, non lo dico io, è il paese dei No: no agli inceneritori, no ai rigassificatori, no ai porti (anche se siamo il pese europeo con più costa siamo in deficit di posti barca, alla faccia dello sviluppo turistico e della nautica italiana apprezzata in tutto il modo…), no TAV ecc ecc

Tornando al tema dei motori in questione, sempre senza ipocrisie, dobbiamo ammettere che in Italia una certa passione per i motori è rappresentativa…. Sembrerà banale ma cito la Ferrari, la Ducati, Valentino Rossi il “nostro” Giacomo Agostini per fare degli esempi, senza dimenticare che a Bergamo abbiamo nomi eccellenti come la Brembo, Acerbis, Polini e mi fermo per non fare ulteriore torto a tutti gli altri...

Eppure non ci sono strutture per giovani e meno giovani, che permettano di concretizzare questa passione in un contesto regolare e sicuro, al di la della realtà virtuale che sempre più pericolosamente sta sostituendo la vita vera.

Anche su questo invito ad una riflessione che parte purtroppo dalle statistiche e dalla cronaca anche in questo caso inerente ai giovani.... ed anche su questo mi appello ai genitori....

Posto che dobbiamo dare ai nostri figli una educazione alla sicurezza nella vita, a casa, nel lavoro e sulla strada, dobbiamo prendere atto che alcuni giovani hanno una carica aggressiva che va incanalata e positivizzata, talvolta il canale si sintonizza sui motori e questo, fino a prova contraria, non è un peccato mortale....

E' ancora una volta ipocrita e tremendamente pericoloso limitarsi ad un divieto che poi non verrà rispettato e così poi finiremo per sdegnarci, sconcertarci e rammaricarci quando sentiremo dell'ennesimo giovane coinvolto in una tragedia della strada magari perchè correva....

Il padre al figlio (o alla figlia) "se ci tieni tanto ti prendo la moto da cross, ma a scuola ci vai in bicilcletta" roba da anni 80.... anche perchè a Bergamo la pista da motocross non c'è...... e se è per quello non c'è neanche un circuitino che possa accogliere qualcosa di più grande di uno scooter o di una mini-moto....

 
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #8 il: 03 Agosto 2011, 14:36:55 »
8) una soluzione ci sarebbe

Una soluzione ci sarebbe, regolamentare, stabilire a tavolino quali percorsi siano praticabili, ne bastano pochi su una notevole moltudine disponibile nelle nostre valli, definendo in quali giorni e condizioni, quale direzione di salita e di discesa e soprattutto con quali regole.

L’accesso sarebbe poi consentito ad enduristi registrati che sottoscrivono ad esempio una convenzione e che pertanto pagano un obolo (purchè davvero utile come si diceva…) e che accettano anche di verdersi ritirata l’autorizzazione in caso di trasgressione.

Nel contempo si dovrà evitare l’accesso degli escursionisti in contemporanea con le moto perché prima di ogni altra considerazione dovremmo curare la sicurezza.

Una soluzione quindi ci sarebbe, ma richiede buon senso e….. coraggio

Dopo questa mia esternazione spero che gli amici del CAI e della montagna continuino a salutarmi, come pure gli amici enduristi…e se qualcuno mi chiedesse infine da che parte sto so bene cosa ripondere: dalla parte della natura e del buon senso……

Matteo Cozzani
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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #9 il: 03 Agosto 2011, 14:51:02 »
Questa e' una grandissima persona e che oltrettutto sa' anche scrivere bene, ed e' il pensiero obbiettivo di un iscritto al Cai e contemporaneamente ad un Motoclub ed ha saputo riassumere il buon senso di tutt'e due le parti, speriamo che riesca a trasmetterlo anche ai piu' integralisti, da una parte e dall'altra della barricata, con la speranza di abbattere quest'ultima! :sign0098:

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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #10 il: 03 Agosto 2011, 14:58:59 »
mi sembra che abbia letto le varie esternazioni su Soloenduro (anche quella riferita allo smaltimento dell'olio da cucina per friggere, è stato un mio intervento ..... ) e ne abbia fatto un sunto esaustivo ........

peccato però che i più accomodanti siamo noi (forse perchè dalla parte del torto, sia nel percorrere dei sentieri fuoristrada vietati, sia nel comportamento di alcuni) mentre dall'altra parte non sentono ragioni (forse perchè forti che la legge è dalla loro parte ....)

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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #11 il: 03 Agosto 2011, 15:00:09 »
Da solo non ce la farà mai.  :73:
Per quello ho pensato bene di pubblicare il suo intervento.
Condivido anche, per quanto a caldo sia il primo ad esacerbarmi, il modo con cui ha affrontato la questione, spinosissima e prossima ad essere una causa persa. Ha accomunato le varie categorie in una sola, ed è il modo corretto e democratico (permettetemi un termine abusato) di vedere la cosa.
Invece anche qui, tristemente leggo un distinguo che fa molto "casta elitaria" che non porta da nessuna parte. nemmeno per chi prende le distanze in modo tanto opportunistico.
La montagna (intesa in senso figurato) è una, e molteplici sono i suoi fruitori, con eguali diritti e pari doveri di rispetto.
da parte di chi ci gira in moto, in più c'è da tener conto dell'impatto acustico (per quanto minimo e ridotto a una manciata di secondi) e quello, soprattutto, "emozionale".
Al di là dei decaloghi di comportamento, che tutti condividono ma in pochi praticano, la soluzione a breve è proprio quella attorno alla quale si gira ormai da tempo immemorabile. identificare, destinare e far pagare. Non sarà giusto, ma si sa che la cosa può far piacere a molti di quelli che decidono se e come mettere i cartelli.
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« Risposta #12 il: 03 Agosto 2011, 15:03:07 »
(forse perchè forti che la legge è dalla loro parte ....)


mica vero! Anzi, la legge, in primis la Carta Costituzionale, è chiarissima sulla parità dei diritti di qualsiasi cittadino dello Stato ed ora anche di quelli Comunitari.
Semmai è una certa giurisdizione asservita, o soggetta a condizionamenti (vedi la piccola Pretura di provincia davanti a un sindaco o una associazione con migliaia di iscreitti sul territorio) a dimenticarsi che la giustizia è rappresentata, anche sulle loro teste, da una bilancia in perfetto equilibrio...
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« Risposta #13 il: 03 Agosto 2011, 15:27:00 »
L'unica strada perseguibile e' di fare "annusare" ai Comuni, Provincie e Regioni, che si puo' "monetizzare" l'accesso motorizzato ai sentieri anche senza fare le multe, semplicemente istituendo dei pedaggi, non credo che ci siano altre strade persegubili anche facendo diventare tutti gli iscritti al Cai degli enduristi praticanti!
Adesso qui da noi, come gia' dicevo, hanno dato l'incarico a tutti i comuni pedemontani di creare dei percorsi ad anello unendo strade vicinali sterrate, ma temo che ci metteranno vent'anni a finirlo...

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lazzaro54

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Re: CNF: intervento molto interessante di un appassionato
« Risposta #14 il: 03 Agosto 2011, 17:23:26 »
(forse perchè forti che la legge è dalla loro parte ....)


mica vero! Anzi, la legge, in primis la Carta Costituzionale, è chiarissima sulla parità dei diritti di qualsiasi cittadino dello Stato ed ora anche di quelli Comunitari.
Semmai è una certa giurisdizione asservita, o soggetta a condizionamenti (vedi la piccola Pretura di provincia davanti a un sindaco o una associazione con migliaia di iscreitti sul territorio) a dimenticarsi che la giustizia è rappresentata, anche sulle loro teste, da una bilancia in perfetto equilibrio...


sarà anche come dici tu, ma se ti becca la forestale o GEv su un sentiero ti danno la multa, se invece sei a piedi no ......
quindi, ripeto, la legge è dalla loro parte, giusto o sbagliato che sia .....