Autore Topic: Considerazioni sul giro di ieri al limite della percorribilita'  (Letto 10328 volte)

cassio

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Re: Considerazioni sul giro di ieri al limite della percorribilita'
« Risposta #45 il: 22 Luglio 2011, 15:37:02 »
ma tu sei obiettivo e vai a passeggio , altri vanno a passeggio e non obiettivamente sono racing sm409

kappa

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Re: Considerazioni sul giro di ieri al limite della percorribilita'
« Risposta #46 il: 22 Luglio 2011, 18:10:32 »
E chi, come me, ha una moto Racing ma va a passeggio?  sm17

Offline Coz

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Re: Considerazioni sul giro di ieri al limite della percorribilita'
« Risposta #47 il: 26 Luglio 2011, 17:48:51 »
Comunque il discorso iniziale di Valchisun non è campato per aria, qualunque 4t in un rapporto lungo e a bassissimi giri  sobbalza e strattona un 2t no, ha un'erogazione più "liquida" (termine strano ma rende l'idea sm443).
Questo è dovuto, a mio avviso, non solo al fatto che ha il doppio di fasi utili a pari numero di giri, ma anche un rapporto di compressione effettivo sensibilmente più basso.
Per rapporto di compressione effettivo intendo quello misurato alla giapponese, ovvero con il pistone che ha chiuso tutte le luci e non al pmi.
Questo probabilmente determina a giri bassi una maggior fuoriuscita di gas freschi dalle luci del cilindro dovute alla lentezza del pistone, cosa che a giri alti avviene in maniera più limitata.
Di conseguenza, su un 2t, a giri bassissimi il freno dato dalla compressione (si veda ad esempio il minor freno motore rispetto a un 4t) e la bassa efficenza dello scoppio rendono molto più fluida l'erogazione.
Invece in un 4t, dove le fasi di compressione ed espansione restano al massimo dell'efficenza anche a giri bassi, si genera una frenata secca in compressione seguita da uno scoppio energetico in espansione rendendo "strapposa e sobbalzosa" l'erogazione.


In sostanza su un 2t il rapporto di compressione effettivo aumenta con il numero dei giri (la veloce risalita del pistone riduce le fuoriuscite di gas dal cilindro) creando un aumento esponenziale del rapporto di compressione (e quindi rendimento) con conseguente brutalità di erogazione nell'entrata in coppia.

Cioè ai bassissimi giri un 2t è più fluido e ha più trazione, salendo di giri l'entrata in coppia più brutale gli da meno trazione, dipende in che condizione di utilizzo si intende fare il confronto con un 4t. sm426
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Offline alex

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Re: Considerazioni sul giro di ieri al limite della percorribilita'
« Risposta #48 il: 26 Luglio 2011, 18:16:26 »
Vedi che succede, a frequentare solo motori obsoleti?  sm019
Teoricamente il tuo discorso non fa una piega, in pratica... prova qualche 4T recente. Ma poi hai il DRZ, non sarà l'ultimo grido ma vuoi mica dire che strappa e sobbalza in erogazione di potenza...  :angel:
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Offline Coz

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Re: Considerazioni sul giro di ieri al limite della percorribilita'
« Risposta #49 il: 26 Luglio 2011, 20:21:05 »
Con il DRZ mi è capitato di fare tornanti ripidi in sterrato con un filo di gas senza usare la frizione, poi dare gas e salire senza perdere aderenza (x chi non lo sapesse è un motard con gomme stradali), ma nelle marce lunghe (o a regimi prossimi al minimo) strappa anche il DRZ, con il 2t non succedeva, semmai affogava, non saliva di giri ma strattoni no.
Il 4t invece li da per forza, poi ovviamente l'entità degli stessi dipende da motore a motore, ma a giri bassissimi e soprattutto con rapporti lunghi un 4t strattona e sobbalza per forza.

A mio avviso se uno con un 4t su una salita ripida e viscida (esempio Valchisun) e non sta sempre con la frizione in mano può capitare di scendere un po' troppo di giri e dare quel minimo strattone che fa perdere aderenza, ma è proprio una condizione di utilizzo limite!

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Offline Valchisun

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Re: Considerazioni sul giro di ieri al limite della percorribilita'
« Risposta #50 il: 26 Luglio 2011, 21:13:54 »
La famosa "pistonata" del quattro tempi di grossa cilindrata, tipo quelle che regalava a piene mani la Honda Xr 600 e' una cosa ormai leggendaria, e' il classico colpo di gas non voluto che fa' perdere la traiettoria e anche la trazione alla moto, anche in discesa, con l'aggiunta dell'effetto volano dell'imbiellaggio e del volano stesso che rendono il comportamento del grosso monocilindrico piu' scorbutico della stessa moto di cilindrata minore!Basti prendere d'esempio un moderno Ktm o un Beta da enduro, piu' si sale di cilindrata e piu' la moto sembrera' pesante, anche se la differenza effettiva di peso e' al massimo di un chilogrammo!
Tornando alla differenza di erogazione tra due e quattro tempi, i due motori tendono ad assomigliarsi  come dolcezza ai bassi regimi se parilamo di un moderno quattroti'di 250 cc.,il motore di piccola cilindrata dispone di un sottocoppia molto dolce che lo fa' per certi versi assomigliare al sottocoppia di una 250/300 a due tempi, ovviamente quando lo si chiama con il comando del gas la botta ai medi regimi arriva bella decisa, mi ricordo di avere usato lo Sherco 250 in un tratto tecnico piu' trialistico che non enduristico e che mi era affidato alla clemenza (non della corte...) del motore bialbero dello Sherchino, con la prima dentro mi aveva tirato su' come fosse stato un trial, anche se il motore Sherco non e' che sia povero di cavalli, non sara' un Ktm Exc ma si difende bene anche lui!
Quindi direi che tutte le tipologie di motori hanno i loro pregi e difetti, molti preferiscono sfruttare il tiro da rimorchiatore dei grossi quattro tempi da enduro di 500 ed oltre cc., altri preferiscono la leggerezza dei trecentoni a due tempi e c'e' chi non scenderebbe ma da un moderno 125 maneggevole come una bicicletta....
Da noi in Piemonte si dice :"Pa' tuti i gust sun a' la menta"! sm409

Ktm Super Duke 1290 R