La Turchia oggi non e' piu' nemmeno una lontana parente di quella di pochi anni fa.
Ci sono autostrade e superstrade ovunque,ogni citta' e' preceduta e seguita da km di zone industriali con un traffico di tir allucinante.
I posti giusti ci sono ma bisogna andarseli a cercare e quasi sempre verso est.
La Turchia vera era quella del mio primo viaggio,ma bisogna andare a ritroso di piu' di 40 anni quando il turismo non era ancora arrivato
se non pochissimo ad Istambul.
Questo è un problema abbastanza diffuso però, che sia Turchia o Passo dello Stelvio...
Per questo è uno di quei viaggi che vorrei fare non appena la situazione si stabilizza (sia politica che sanitaria).
D'altronde, anche 40 anni fa era un viaggiare diverso che 80 anni fa. E' una cosa che difficilmente si può cambiare.
L'unica speranza è (mi auguro) che le persone imparino ad avere un proprio pensiero, che chi professa la propria religione non deve per forza imporla agli altri. Che una persona che viaggia per il globo in sella alla sua moto o con in dosso le proprie scarpe, non è un criminale o un pericolo, ma semplicemente qualcuno che è ingordo di paesaggi di posti, atmosfere, culture.
Che ognuno ha il diritto di muoversi liberamente per il globo e di essere relativamente tranquillo che non morirà sotto il colpo di un cecchino o di qualche estremista.
Utopia? Probabilmente si...