Alla fine chi e' stata premiata e' la Suzuki, una casa piccola, sempre secondo le dimensioni delle altre case giapponesi, la bravura e' anche degli ingegnieri progettisti, che hanno adottato la tecnica dei piccoli passi, innovando e modificando poco alla volta, probabilmente ascoltando i piloti e le loro esigenze, sapevano che le gomme erano quelle e non altre, non hanno incolpato la Michelin come hanno fatto, sovente, gli altri team, ma partendo da quelle coperture, uguali per tutti, perche' le gomme in regime di monogomma vengono sorteggiate, inutile pensare a magheggi e favoritismi, i piloti non si sono mai preoccupati di ipotetici aiuti o di gomme "pilotate", quello veniva fatto quando c'era un regime di concorrenza e non adesso, basti vedere che la Yamaha che vince e' quella dello scorso anno, mentre Rossi, Vinales e Quartararo avevano le M1 ufficiali e si e' visto che quasi nessuno e' stato in grado di portarle con continuita' nei primi posti, credo che la bravura di Morbidelli sia stata anche quella di guidare pulito, alla Lorenzo, adesso Quartararo dice che andra' dallo psicologo "motivatore", mentre Vinales si e' scagliato in modo forse troppo aggressivo contro la Yamaha, dicendo che non viene ascoltato e la moto e' sempre la stessa nonostante le loro, ripetute, lamentale. Per quanto riguarda l'elettronica, l'unico pilota in grado di usarla al minimo era Casey Stoner, a quanto dicono i suoi meccanici e telemetristi, ma di Stoner ne nasce uno ogni mille anni, basti vedere Mir che con il controllo di trazione fuori uso, domenica e' stato costretto a ritirarsi, oppure quando Pedrosa in un contatto con Marc Marquez, qualche anno fa', gli si trancio' il cavo di un sensore posto sul forcellone e fece un volo tremendo, le attuali MotoGp sono arrivate a 280 Cv. per 145 Chili di peso, nessun pilota sarebbe in grado di gestire tutta quella potenza senza l'ausilio di launch control per gestire la partenza, di anti-wheeling e di traction control per potere imbrigliare tutta quella cavalleria in uscita di curva e poi ci sono i freni in carbonio che devono lavorare a temperature che vanno da duecento gradi ad ottocento. Gia' la stessa cosa si sta verificando sulle sportive e naked stradali in normale vendita, pensate cosa sarebbe girare sulle nostre disastrate strade statali e provinciali con moto sportive da duecento ed oltre cavalli con brecciolino, buche e macchie di nafta, per fortuna che esiste l'elettronica....