Le grosse monocilindriche da on-off, finito l'effetto moda a seguito della Paris-Dakar, vennero presto tolte dal listino per via che erano crollate le vendite, nonostante la loro ecletticita', il pubblico seguiva le mode e le tendenze, e le mode erano dettate dall'arrivo, nel fuoristrada, delle nuove 400 cc., nel motocross la Yamaha vinse al debutto in America il titolo Ama Supercross nel 1998 e, nell' anno successivo, con il pilota italiano Andrea Bartolini si aggiudico' il titolo mondiale di motocross:
http://www.specialmotors.net/moto/20-yamaha-yz-400f/27-yamaha-yz-400f-un-po-di-storiaAlle case giapponesi "premeva" fare sparire dal mercato del fuoristrada le moto a due tempi, a loro interessava, vendere, le molto piu' remunerative moto a valvole, si apriva un mondo di ricambi, olio motore e migliaia di ore di manutenzione da fatturare, il due tempi era quasi a manutenzione "Zero", alle case produttrici non conveniva, cosi' si assistette alla farsa di fare correre insieme ai 250 a due tempi, delle moto con cilindrata quasi doppia, dopo soli due anni di 400 cc. si decise di aumentare la cilindrata a 450 cc. nelle categorie ammesse, sia nel motocross che nell'enduro, si vede che gli piaceva vincere facile...
Ovviamente seguirono lo stesso trend anche le moto targate ed immatricolate, e la Suzuki fu la prima a mettere in produzione la sua Drz 400, che adottava un motore non derivato dalle versioni racing, ma progettato appositamente per un on-off piu' in ottica stradale:
La moto andava benissimo, ma non fu supportata da grandi numeri di vendita, perche', semplicemente, il pubblico si era rivolto ad altre tipologie di moto, di andare a fare sterrate in moto fregava sempre meno...