Autore Topic: Un gnurant (io) prova Thok MIG  (Letto 4959 volte)

Offline bibo

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Un gnurant (io) prova Thok MIG
« il: 09 Agosto 2018, 15:53:00 »

Un vecchio detto recita: "L'operazione è perfettamente riuscita, il paziente è morto".

Più o meno è questa la sintesi della mia prova delle Thok, da perfetto ignorante di eMTB.

Ma andiamo per gradi. Ho noleggiato le Thok Mig da un loro punto di riferimento a Lecco. Il ragazzo che le noleggia è stato molto collaborativo e al telefono abbiamo organizzato tutto. Loro hanno in prova le tre taglie S, M e L della Thok MIG e mi ha proposto un pacchetto con le due bici (S per Sabrina, M per me) e una guida che ci avrebbe portato in giro per circa 3 ore. Un veloce contatto telefonico con la guida ci permette di accordarci su una partenza da poco sopra Ballabio in modo da rimanere un po' in quota e soffrire meno il caldo.

Domenica mattina, alle 9:00  ci troviamo all'appuntamento dove conosciamo Alberto, la guida. È un ragazzo "non ragazzissimo", molto ben messo fisicamente e di grossa corporatura. Pratica regolarmente downhill e mountain bike muscolare, anche in competizioni. Chiacchierando del più e del meno scopriamo che di Introbio, è un ex endurista, ex trialista e ex-minder di Grattarola quando Grattarola era alla Sherco. Lui fa principalmente muscolare ma in quel momento per accompagnare noi è con una eMTB Kastle della moglie.

Gli spiego il motivo della nostra prova, ovvero che volevamo capire se una mountain bike elettrica poteva sostituire a livello divertimento o esplorazione il tipo di esplorazione che faccio con le moto piccole.
Forse ho insistito un po' troppo su questo aspetto, su questo parallelismo di utilizzo, e questo ha condizionato forse un po' troppo la scelta del percorso da parte della nostra guida.

Infatti la premessa è stata "vi faccio fare un percorso diverso dai soliti, in cui ci sono dei punti in cui vedete chiaramente quando è indispensabile avere una eMTB".

Dopo averci adattato le bici a livello di misure e leve e spiegato il funzionamento ai vari comandi, partiamo.

Non sto lì a descrivervi minuziosamente il percorso che comunque si è svolto solo su sterrato, con parti scorrevoli e parecchie parti abbastanza inpestate. Il tutto sommato a due più due strappi di mulattiera con sasso smosso dove Alberto, prima di partire, ci ha istruito sul cosa e come fare.

In particolare, per quelle pendenze e fondi dissestati, potenza assistenza  al massimo e penultimo rapporto, sennò non ce la si fa salire. Bilanciamento in sella per dare trazione me stare attenti a che non si impenni la bici.
Altra cosa importante, tassativamente non fermarsi se no è quasi impossibile di nuovo ripartire. "Naturalmente" io mi sono fermato per via di una traiettoria sbagliata a causa di un grosso ciottolo che si e smosso dopo che l'ho preso in pieno. E naturalmente non sono riuscito a ripartire, neanche con sella abbassata e seduto perché la mia potenza muscolare non ce la faceva a far partire e innescare l'assistenza. Gli ultimi 5 m li ho fatti spingendo la bici.

Questa due strappi sono i punti in cui lui ci ha detto che erano il motivo per cui comprare una eMTB, solo con questo tipo di mezzo si riescono a fare in scioltezza questi strappi e queste salite (in quasi scioltezza lui, io ho sputato due bronchi e un polmone).

Ora, come sapete io sono un completo ignorante in tema di mountain bike elettriche e questa è la mia prima prova "vera".

E non ne sono uscito entusiasta. Quantomeno non per questo percorso.

E' un percorso che mi sarebbe piaciuto probabilmente parecchio in moto (peraltro credo che sia anche quasi legale) ma che è stata una sofferenza in bicicletta.
Non parlo tanto della fatica fisica, anche se in quei due strappi sono praticamente morto, ma del comfort e piacere di guida in generale. Nel senso che alle velocità con cui si sale su quei terreni scoscesi e rotti con la eMTB, i sassi, i ciottoli, le traverse, le radici e i canali di scolo si sentono tutti nelle chiappe, sulla spina dorsale e sulle braccia.
Perché su va troppo lenti, perché si è seduti, perché forse avevo anche gomme un po' troppo gonfie o sospensioni un po' troppo dure.

Quindi per quel che riguarda la salita la bicicletta me la sono goduta più nei falsopiano o salite sterrate scorrevoli che affrontava principalmente in modalità "eco" o raramente "trail" (l'assistenza intermedia Shimano).
Oppure me la sono goduta di più nei single-track in costa alla montagna con pendenze scarse, ma frequenti saliscendi da affrontare anche in questo caso o in "eco" o, se volevo fare il "comodoso", in "trail".

Fare le salite pendenti e smosse dove in teoria avrei dovuto avere delle soddisfazioni con l'assistenza "Boost" invece l'ho trovato affaticante, scomodo, fastidioso, per via della scarsa velocità e del terreno antipatico.

In discesa invece stata una goduria. Il percorso in discesa è stato praticamente uguale a quello della salita. L'unca differenza è che abbiamo aggirato i due strappii separati facend un unica discesa di uguale o (secondo me) maggiore pendenza ma senza soluzione di continuità, che ci avrebbe stremati se l'avvessimo fatta tutta all'andata in salita.
Una volta preso un po' di velocità il telaio mi è piaciuto tantissimo, la stabilità è aumentata in maniera evidentissima e mi sono divertito come un idiota sia nelle sterrate scorrevoli che negli single-trail con un po' di pendenza, se non contiamo il paio di volte che ho rischiato di cappottarmi per via dei freni "invertiti".
È questo doppio comportamento che mi lascia un po' perplesso, non capisco se in generale ammortizzatori e gomme erano troppo duri per il mio peso e avrei potuto ammorbidire entrambi senza nessun problema ne in salita ne in discesa, oppure che sia sempre una coperta corta e se devi essere stabile e ben gestibile in discesa devi pagare comfort alle basse velocità con tarature rigide.

Conclusione. L'esperienza mi ha lasciato abbastanza dubbioso. Nel senso che la mountain bike così, sulle mulattiere sassose e ripide IN SALITA NON mi piace. Mentre mi piace in salita sugli sterrati scorrevoli, per intenderci quelli vietati ai mezzi a motore di tutti che però vengono regolarmente transitati dai mezzi a motore di quelli che vanno alle malghe o rifugi. Una cosa di più ampio respiro e magari meno pendenza. Sul sassoso ripido e lento dove si pedala a mulinello, si rimbalza sui sassi e si sale lenti, e dove è necessario usare la potenza massima invece soffro tantissimo il dover rimbalzare da un sasso all'altro e il dover stare seduto per mantenere l'aderenza.
Per intenderci, nei due strappi che ho citato prima la bicicletta tendeva ad alzare la ruota anteriore facendola galleggiare sulle pietre e rendendo difficile la gestione della traiettoria. Oltre ovviamente a farmi venire il fiatone lo stesso.
 
Sabrina se l'è cavata molto meglio di me da questo punto di vista, quantomeno a livello di fiatone.
Una cosa che ho trovato molto fastidiosa è il l'immediato rilascio dell'assistenza del motore. Ma questo è un problema mio. Nelle ripartenze da fermo nella salita impestata o comunque molto pendente per avere aderenza ero costretto a stare seduto e per toccare a terra ero costretto ad avere la sella completamente abbassata. Una volta partito però la posizione della sella era troppo bassa e quindi avevo la necessità di tirarmi su e fare alzare il sellino, Siccome il sellino non arrivava mai esattamente all'altezza che mi serviva mi capitava per un attimo di stare fermo coi pedali mentre assestavo il sellino, e li l'assistenza scendeva subito a zero, complici velocità minima e inerzia scarsa mi ritrovavo fermo e dovevo rifare tutto.
Probabilmente con il telescopico del sellino registrato in escursione massima l'altezza corretta non avrei avuto questo problema.

Riflessione post. Visto il tipo di percorso che prediligo, o quantomeno visto il tipo di percorso che NON mi piace, continuo ad avere il tarlo della Thok-ST con le ruote da 29 (su cui volendo ho scoperto si possono montare le 27.5). Ho la sensazione che forse la Thok-ST, il modello più economico con la ruota da 29 pollici, possa essere più adatto alle mie esigenze, o meglio, alle mie preferenze. Per ora rimugino, qualsiasi riflessione o consigli da parte vostra, pro delle eMTB, saranno graditissimi.

Per quel che riguarda il percorso, nell'agitazione alla partenza mi sono dimenticato di accendere il GPS che avevo nel camelback. L'ho acceso su un soltanto una volta arrivati in cima e quindi ho tracciato ha solo il percorso in discesa, ma quello in salita è stato praticamente identico a parte i due strappi aggirati con una discesa unica. Qui sotto il link al file "gpx" per chi volesse scaricarlo, dagli un'occhiata e dirmi se il percorso è stato significativo e/o usuale a livello di pendenze o altro.

http://www.segreto.com/caronte/2018-07-22-ProvaThokValsassina.gpx

Ciao!

Bibo
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Offline Enzo

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #1 il: 09 Agosto 2018, 16:20:19 »
La 29 per motivi di lunghezza gamba te la sconsiglio , il comportamento della plus varia molto con la pressione , da 1,2/3 a 1,5/6 cambia tutto . Tieni conto che con le plus all' aumentare della velocità la bici inizia a galleggiare e a non " mordere" il terreno , però alle andature medie e dove ci vuole aderenza sono ottime .
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Offline vin-lap

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #2 il: 09 Agosto 2018, 23:11:31 »
1- sicuramente il tipo di percorso che vuoi fare ed il modo di pedalare che preferisci influenzano in modo determinante la scelta del telaio e della motorizzazione (non sono tutte uguali ed ognuna ha pregi e difetti....secondo le preferenze....)
2- avevo "casualmente già aperto "Qlandkarte" ed ho aperto il tuo file:
ci vedo un tratto di 115 m con una pendenza di 24°, se era anche smosso non mi stupisce che ti abbia creato difficoltà....

io non sono un pedalatore "vero" e non ho né il fiato né la tecnica per percorsi "difficili"....
trovo la ebike "molto utile" su percorsi che con la moto da enduro troverei molto facili, con la dual abbastanza complessi con l'asciutto ed al limite con il bagnato.....
oggi ho riprovato un percorso con ca. 13% sia su asfalto che su sentiero sottobosco: con la muscolare non avrei fatto più di 300 m prima di sputare l'anima,
con l'ebike, preso il ritmo preferito dall'assistenza (e sopportato dalle mie capacità atletiche) nessun problema a percorrere ca. 3 Km di salita quasi costante....

rispetto alla moto trovo "strano" guidare seduto sullo sconnesso e quindi tengo le sospensioni piuttosto molli,
uso un sellino da "cicloturista" e regolato troppo basso per poter dare la massima spinta sui pedali ma comodo per spostare il mio "appoggio" avanti ed indietro....
io uso una 29" full, per tratti abbastanza scorrevoli lo sconnesso viene assorbito abbastanza bene....
il motore Yamaha ha un leggero ritardo nel rilascio dell'assistenza, lo trovo molto comodo per dare il colpo di pedale ed affrontare i gradini con il motore in trazione nonostante i pedali fermi, non l'ho mai trovato fastidioso (neanche notato...) al momento della frenata....

io ti consiglierei di provare diversi modelli di ebike variando anche la motorizzazione....

PS: ho corretto 24° non 24%.... >53% per me è davvero ripido....
« Ultima modifica: 10 Agosto 2018, 00:28:14 da vin-lap »
moto varie.....

Offline teo91

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #3 il: 10 Agosto 2018, 07:17:21 »
Sulla 29 puoi montare le 27, ma necessariamente plus, se no il diametro della ruota si riduce troppo e tocchi sempre sotto coi pedali.
La 29 sarà, vista l'escursione ridotta e la sezione minore dei copertoni, ancora più rigida e meno propensa a sentieri in salita come quelli da te descritti.
La 29 è decisamente sproporzionata per la tua altezza, e mi fa strano ti abbiano consigliato una M, di solito è l'ideale dal metro e settanta in su.
Quello che dice Enzo è vero, la pressione sulle plus è tutto, se ben regolata si mangiano davvero tutto, fin troppo per miei gusti, ma sarebbero ottime per salire toste.
La tecnica migliore per le salite "rotte" è quella che dice Vin, condita con movimenti del Busto a mantenere l'equilibrio.
Grazie per la tua prova Bibo, confermi un po' i dubbi che avevo, presto dovrei provarne anche io una sui sentieri che frequento in moto e vorrei vedere il limite in salita, l'unico motivo per cui mi incuriosisce.
Sabato abbiamo incontrato 3 ragazzi con e Bike da enduro (fantic integra e specialized kenovo) e salite ripide scorrevoli con gradoni ben distanziati l'uno dall'altro le fanno, il problema sono le ripartenze e lo scassato costante.
Un ultimo consiglio, per l'uso che vorresti farne, prova una 27.5 plus da almeno 150/160 post e 160/170 ant, sono morbide e filtrano molto il terreno, secondo me vanno meglio di altre più pedalabili ma rigide e stancanti!
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Offline Valchisun

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #4 il: 10 Agosto 2018, 08:45:14 »
Il problema piu' grande delle ruite da 29" e' che vengono abbinate a sospensioni di soli 120 mm. di escursione, altrimenti la bici risulterebbe troppo alta con le canoniche escursioni da 140/160 mm...

Ktm Super Duke 1290 R

Offline Enzo

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #5 il: 10 Agosto 2018, 11:38:47 »
Beh , già la 29 contribuisce ad ammortizzare.
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Offline Valchisun

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #6 il: 10 Agosto 2018, 12:45:34 »
Francamente penso che gli ammortizzatori ad aria siano delle baracche anche sulle Mtb, basti vedere che sulle bici da Dh, ma anche su certe E-bike con maggiore predisposizione per le discese, tipo la Kenevo della Specialized, gli ammortizzatori sono idraulici con la molla esterna, e poi nom concepisco l'utilizzo "estremo" della e-bike, oramai sono anziano e non voglio piu' andare dall'ortopedico... :V:
« Ultima modifica: 10 Agosto 2018, 12:49:15 da Valchisun »

Ktm Super Duke 1290 R

Offline Enzo

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #7 il: 10 Agosto 2018, 14:36:18 »
Le sospensioni ad aria non piacciono neanche a me , però montare forcella e mono Ohlins mi sembra una spesa eccessiva. Per quanto riguarda i pezzi " impestati" domenica ho fatto in senso inverso il giro che abbiamo fatto con il forum in occasione della prova delle Vertigo , devo confessare che non mi sono divertito .
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Offline teo91

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #8 il: 10 Agosto 2018, 15:39:57 »
L'aria hai il vantaggio di adattarsi a pesi molto diversi tra loro... Con la molla si ha meno margine di manovra.. Ci sono ottimi ammortizzatori ad aria e pessimi a molla... La parte della cartuccia idraulica è spesso identica... Il problema di escursioni elevate unito a ruote grandi diventa tanto più evidente quanto più la taglia della bici è piccola.. Su una L, con un ciclista di 1.85 non farebbe strano, ma un fantino su un telaio piccolissimo e ruotone è un'inutile forzatura..
beta evo 4t

Offline Enzo

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #9 il: 10 Agosto 2018, 18:19:05 »
Ovviamente si parla di media/ alta gamma come sospensioni, per quanto riguarda la 29 io mi ci sono trovato malissimo, va bene che era una front , tipologia di bici che non ho mai sopportato a parte il periodo che si usavano solo quelle , ma per me a parte i percorsi scorrevoli non hanno senso.
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Offline motaldo

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Re: Un gnurant (io) prova Thok MIG
« Risposta #10 il: 11 Agosto 2018, 09:11:30 »
Considerazioni:
io ho cominciato con ebike NON plus e ho messo molto tempo a capire le differenze moto-bici,
(con questa tipologia fai prima) concediti il tempo di imparare;

i percorsi devono essere adatti, ma in generale ti diverti di più in discesa e nel falso piano, la salita si fa per soddisfazione o per raggiungere l'obiettivo, ma si sale a livello di un enduro facile (la differenza è che puoi superare la difficoltà a spinta), comunque i sentieri percorribili sono  veramente tanti, senza la rottura dei divieti ;

provane diverse, ma scegli una tipologia non troppo scarsa a livello di gomme e sospensioni, per costi e pesi starei su quelle ad aria, (puoi accontentarti su freni, cambi e selle (anche se non sono l'ultimo modello vanno bene lo stesso).

Ciao Aldo
(se torni dalle mie parti facciamo qualcosa di semplice ma piacevole, magari come raduno del forum).