Che un anno di naia a qualcuno faccia bene ne sono più che convinto, personalmente però ho mal digerito buttare via un anno di vita.
Premetto che al tempo vivevo già con mia moglie, avevo un buon lavoro e frequentavo l'università e, per non trovarmi troppo tardi a fare la naia, ho interrotto gli studi è messo in stand by la mia vita.
Perché buttato via un anno? Perché non ho imparato niente, almeno mi avessero fatto corsi di protezione civile, primo soccorso, insomma qualcosa di utile per la società quando avessi ripreso la mia vita civile, invece niente di niente.
La mia vita da soldato
è durata dieci minuti, ho sparato un caricatore di un Garand e tirato una bombetta ridicola.
Per fortuna che la mia voglia di fare mi ha spinto ad organizzare una band, avevo così ottenuto un locale per fare le prove e ho girato le caserme del Friuli con i miei amici divertendomi e facendo passare una serata diversa ai commilitoni.
Solo così sono riuscito a far passare gli otto mesi a Cividale del Friuli, in quella caserma, punitiva per gli ufficiali, ho conosciuto ufficiali ommimmerda, ladri e frustrati che si sentivano importanti vessando i poveri soldati.
Una nota positiva c'è stata, dopo aver perso dodici kg durante il CAR a Salerno, sono stato tre mesi alla caserma modello di San Giorgio a Cremano, qui ho conosciuto un colonnello, persona degna e onesta, comandava in questa caserma, dopo un paio di anni sarebbe diventato generale.
Qui la cambusa e tutti gli approvvigionamenti erano gestiti in modo asburgico.
Un bel giorno riuscii a parlare con il colonnello, uomo carismatico, di quel carisma elegante dato da una affabile approccio e da una educazione non comune, persona che ti faceva sentire a tuo agio anche se eri un "rospo", insomma competamente diverso dai vari marescialli quaqquaraqua' che facevano pesare il loro misero potere utile solo a maneggiare i fornitori.
Al termine della piacevole chiacchierata con il colonnello andai sull'argomento rancio, perché a San Giorgio a Cremano, la colazione era regale, tutte le mattine arrivavano brioche e babà freschi, frutta di stagione oltre ad una marea di altre cose ed anche pranzo e cena non erano da meno.
Chiesi al colonnello chi erano gli sponsor di tutto questo ben di Dio, lui con calma serafica mi rispose che i soldi che lo stato pagava pro capite per soldato erano gli stessi in tutta Italia, tutto stava in chi li amministrava. Non ho bisogno di farvi il disegnino per farvi capire cosa succedeva.
Comunque la cosa che mi feriva maggiormente durante la naia erano gli ordini stupidi al quale dovevi ubbidire anche se sapevi che erano una cag**a pazzesca, ho avuto più di uno scontro per questo motivo.
