Forse non ci siamo capiti, non voglio dare colpe a nessuno, ma, dato che fare "motoalpinismo" è vietato per legge,
e volendo farlo, lo si fa infrangendo la legge, facendolo in modo intelligente, con moto silenziose, gomme che non arano i sentieri,
potenze che non aggrediscono le montagne, forse, chi ci deve multare non si rende conto che esistiamo.... o perlomeno
non si accorge che siamo passati... Da noi è impensabile fermarsi quando incontri qualcuno, è meglio vederlo da lontano e fare dietrofront,
praticamente tutti ti odiano e prendono il telefono e chiamano chi di dovere....
Mi hai fatto venire in mente la frase di un film:
"Noi non vogliamo sopravvivere, vogliamo vivere."
Non sono un utopista, capisco (e conosco) i problemi e li vivo pure.
Però non mi sta proprio bene in linea di principio il "tutto vietato". Fatto da legislatori a cui è più comodo vietare che regolamentare. Con categorie che invece di pensare alla civile convivenza e alla eventuale divisione (se non condivisione) degli spazi, preferiscono ghettizzare, odiare e ergersi a censori del mondo, chiudendosi in torri di presunto benpensantismo e ragione usurpata.
Anche quelli che diritto di farlo proprio non ne hanno. Mi son visto guardare male da boscaioli che stavano
devastando aree boschive, distruggendo strade e insozzando il territorio con i rifiuti e gli olii lasciati, cacciatori in giro ad ammazzare esseri indifesi, contadini che avevano distrutto (loro sì!) strade e terreni con il passaggio di mezzi agricoli altamenti inquinanti e creanti fosse e solchi nel terreno fangoso e nei prati.
Questa è tutta gente che preserva il proprio sporco interesse, non l'ambiente e non li percepisco meglio di me, neanche un po'.
Le Leggi si rispettano, ma se sono ingiuste si cambiano o si contrastano, non si accettano pedissequamente.
E ricordiamoci sempre che feccia è (senza generalizzare, sennò siamo come "loro") quella che le promulga.