Gilera 125 B, bicilindrica prototipo da motocross, progetto dell'ingegniere Jan Witteveen:

altro step evolutivo:






All'inizio nessun ci credeva, si pensava in un bluff da parte della casa italiana, quando iniziarono a farsi vedere sui campi di gara con i primi prototipi alla fine degli anni settanta, vennero accolti da risatine di scetticismo specie da parte dei concorrenti "nipponici"..., nessuna casa motociclistica aveva mai osato tanto prima di allora in termini di innovazione tecnica, un motore bicilindrico a due tempi di 125 cc. con ammissione regolata da valvole rotanti, con due imbiellaggi controrotanti, quando si inizio a sentire il fischio metallico di quel motore nei box dei crossodromi dei test pre-campionato, tutti si stupirono e iniziarono a ricredersi, la bicilindrica l'avevano fatta davvero....
Le prime gare mondiali furono un calvario per i tecnici Gilera, rotture su rotture, messa a punto mostruosamente complessa, telai che entravano in crisi anche in rettilineo, ma prima dell fine di quell'unico Campionato del Mondo sul circuito di Rijeka, Franco Perfini parti' davanti a tutti al cancelletto di partenza, condusse la gara abbassando il record della pista dal terzo giro per ben sei volte sino al 19° giro, giro in cui si ruppe l'albero motore n°1, intanto Perfini aveva iniziato il doppiaggio dell'ottavo classificato...Purtroppo quella moto non ebbe seguito in quanto la Federazione l'anno successivo aboli' per regolamento le moto bicilindriche, ovviamente, guarda caso, su pressione della case giapponesi.... E quindi Gilera accantono' il progetto senza neppure provare le clamorose modifiche previste per il modello successivo, si vocifera di un motore completamente nuovo provvisto di un solo albero motore e disposizione degli scoppi "Big Bang", cioe' a scoppi simultanei. Nel corso dell'unico anno di gare si videro almeno tre motori e due telai completamente differenti, ad ogni gara o quasi si vedevano nuove configurazioni e differenti disegni dei carter, segno di una evoluzione rapidissima in base ai risultati delle varie prove e dei problemi avuti in gara.
Ai cancelli di partenza, il piccolo bicilindrico Gilera sembrava un 250 cc. in confronto alla spinta ed alla velocita' di uscita dalle curve rispetto alle migliori 125 ufficiali, sui lunghi salitoni non c'erano aggettivi per definire le prestazioni di quella bomba, negli ultimi step evolutivi si era arrivati alla potenza di 58 Cavalli, roba da classe 500...Nello stretto, con terreno scavato o pesante invece soffriva moltissimo, aveva anche una linea di sella altissima, chi l'ha sentita girare dice che faceva venire la pelle d'oca, a parte il rombo fantastico dei due scarichi ed il fischio sconvolgente dei due dischi rotanti, la velocita' in rettilineo era sconvolgente e la ruota anteriore sino alle staccate era...un optional! Tutti quanti si erano resi conto che, nel giro di un paio di stagioni di gare, la bicilindrica Gilera avrbbe fatto abbandonare i monocilindrici di allora in brevissimo tempo.
