Autore Topic: Le mosche bianche  (Letto 11731 volte)

Offline Valchisun

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Le mosche bianche
« il: 13 Settembre 2014, 19:27:15 »
Un post sulle "mosche bianche", cioe' quelle moto che si vedevano soltanto sui giornali, ma in giro quasi mai viste, una e' questa, la Cagiva Rx 250 da enduro, mai vista una....


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Offline Valchisun

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #1 il: 13 Settembre 2014, 19:32:56 »
Rimanendo alla casa di Schiranna, anche la trial denominata D.g.350 era rarissima, anche se un mio amico ci aveva corso nell'italiano senior di trial, ma rimase una moto commercializzata in pochi centinaia di esemplari:




anche la mia Cagiva T4 350 R era un'ottima moto, ma sconosciuta al grande pubblico, quando era uscita, non era nemmeno stata presentata alla stampa specializzata, per poterla vedere ero dovuto andare dal piu' vicino concessionario che era a Leini' a 90 km. da casa.....




un altra marca poco visibile qui da me era la Puch Frigerio, moto bellissima e all'avanguardia alle fine degli anni settanta, probabilmente in Piemonte non esisteva nemmeno un concessionario del marchio:

Puch Frigerio Gs 125 del 1977, motore Rotax:




Altra moto rarissima, la Italjet Scott 350 a quattro tempi da motoalpinismo del 1984, il carter era quella della Ducati 125 da regolarita':




Visto che ci siamo, anche la stessa Ducati 125 Six Days da regolarita' era un'altra chimera difficile da avvistare in giro, prima versione del 1977:



ultima versione del 1980:




altra scrambler piuttosto rara era la Laverda Chott 250, qualche esemplare in giro erano stati "avvistati":



da cui venne successivamente sviluppata una versione da regolarita',la 250 2TR:




Tanto erano famose e diffuse sui campi da motocross le Montesa Cappra, tanto erano semisconosciute le versione da regolarita', o meglio, scrambler, della casa catalana, questa e' la King Scorpion 250:

« Ultima modifica: 13 Settembre 2014, 20:20:01 da Valchisun »

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #2 il: 13 Settembre 2014, 20:17:47 »
Nel periodo in cui prosperavano le case italiane che costruivano moto da fuoristrada negli anni settanta, la cosa "strana" era che quelle moto si vedevano molto di piu' sui campi da motocross che non in giro, a desempio di Tgm e di Simonini regolamente targati per circolare su strada era difficile vederne:






molto piu' diffuse le Gori e le Ancillotti da regolarita'.

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Offline beppext

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #3 il: 13 Settembre 2014, 20:21:53 »
Si saranno anche viste poco in giro ma che belle comunque!  :baci:

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #4 il: 13 Settembre 2014, 20:30:55 »
Erano talmente "avanti" che sono ancora attuali e bellissime adesso, la forma di quelle moto doveva, necessariamente, corrispondere alla "funzione", e' per quello che la loro bellezza e' eterna... :baci:
Anche la Aspes Hopi era magnifica:



invece una moto che faceva parte della vecchia scuola delle moto da regolarita' era la Zundapp Gs 125, aveva delle forme arrotondate da moto anni cinquanta, una linea piuttosto  "classica" gia' a qui tempi, ma rimane un capolavoro:





Altra rarita', Gilera El.Me.Ca. anche se era assemblata in Piemonte, a Cafasse, viste pochissime anche di quelle...


« Ultima modifica: 13 Settembre 2014, 20:35:00 da Valchisun »

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Offline alex

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #5 il: 14 Settembre 2014, 02:06:05 »
La prima Cagiva qui girava abbastanza diffusamente. Le altre due manco sapevamo che esistessero, in specie le moto da "montagna" erano tutte Montesa e Bultaco. In effetti, nonostante la presenza abbondante sui campi di gara del cross, mai vista una TGM o una Simonini da regolarità.
C'era abbondanza anche di Puch, ma le Zundapp (a parte il costo fuori di melone) evidentemente si fermavano tutte tra il Castello Sforzesco e l'Ospedale Maggiore  :SAD:
L'Hopi era imponente oltre che bello, rispetto alle zanzarine 125 del periodo. E preparato bene non soffriva affato contro i Sachs.
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Re: Le mosche bianche
« Risposta #6 il: 14 Settembre 2014, 10:52:47 »
Anche la Swm 315 Gts era una mosca bianca, una moto da motoalpinismo come non ce ne sono piu':



altra moto da motoalpinismo prodotta in poche decine di esemplari, questa la metto sempre perche' sarebbe ancora attuale adesso, la Tgm Tt 340 del 1982:




« Ultima modifica: 14 Settembre 2014, 11:00:43 da Valchisun »

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Offline cota

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #7 il: 14 Settembre 2014, 11:19:54 »
La Gilera El.Me.Ca. La leggenda (almeno dalle mie parti) vuole che sia stata assemblata con i componenti forniti dalla Gilera da una ditta che produceva termosifoni o qualcosa del genere. :SAD:

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #8 il: 14 Settembre 2014, 11:37:14 »
La El.Me.Ca. era una azienda di Cafasse (To), che produceva le pompe di benzina per le stazioni di servizio, aveva avuto la commessa nel 1975 di assemblare le moto da regolarita' a disco rotante della Gilera, dopo che questa si era ufficialmente ritirata dalle competizioni e anche dalla produzione delle moto da fuoristrada:

http://www.motociclismo.it/elmeca-gilera-125-moto-1254




questo e' l'ultima modello da cross 125 prodotto nel 1977:



dopodiche la Gilera torno' nuovamente ad impegnarsi ufficialmente, ma soltanto nel motocross e non piu' nella regolarita', questa era la Mx 125 del 1980, nuovamente prodotta dalla Gilera:



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Re: Le mosche bianche
« Risposta #9 il: 14 Settembre 2014, 11:52:33 »
Altra moto rarissima in Italia era la Montesa Cappra Va 125 da regolarita', da noi qualcuna se ne vedeva perche' a Pinerolo c'era il Mitico concessionario Montesa, Giovanni Priotti, da notare il silenziatore Si.To montato di serie:



anche le Bultaco da regolarita' in Italia si vedevano poco, mentre le trial spagnole erano molto piu' diffuse, questa e' la Frontera Mk11 370:



stesso discorso per la Ossa Desert 250, era molto piu' facile "avvistare" il modello Phantom da motocross sui crossodromi italiani:



questa era l'ultima versione della Ossa da regolarita', la Desert Fuego 250:


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Re: Le mosche bianche
« Risposta #10 il: 14 Settembre 2014, 12:11:10 »
Un altra mosca bianca, anzi nera.....
Moto V.O.R. 503:



Nata dal progetto dei F.lli Vertemati, ex importatori della svedese Husaberg, la termica, e cioe' testa/cilindro furono "ispirate" direttamente dalle moto svedesi, cambiava la distribuzione a cascata di ingranaggi, la messa in moto con il pedale in avanti, venne ingaggiato il compianto Mika Ahola per fare conoscere e sviluppare le moto V.O.R.:



motori eccezionali, leggerissimi e altamente prestazionali, ma molto delicati e poco affidabili, ero andato molto vicino ad acquistare il modello da supermotard:



sentire girare quel motore faceva venire letteralmente la pelle d'oca, ad ogni colpo di gas corrispondeva una fucilata dallo scarico, secca e decisa, mentre si sentiva in sottofondo il fruscio delle distribuzione a cascata di ingranaggi, per un appassionato di meccanica era il massimo della vita. Peccato che tutto quel ben di Dio non fosse supportato da un'altrettanta affidabilita' meccanica, un mio amico che ce l'aveva rimaneva sovente a piedi...
Alla fine di varie vicissitudini e cambi di marchio e di proprieta', quel motore, anzi la sua evoluzione, fini' sulla Benelli Bx 505 enduro, altra mosca bianca, messa regolarmente a listino, ma prodotta in pochissimi esemplari:


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Re: Le mosche bianche
« Risposta #11 il: 14 Settembre 2014, 12:27:18 »
Altra mosca bianca, e la prova tangibile che tutti reclamano dalle case le moto da motoalpinismo e poi nessuno se le compra, Gas Gas Pampera 250 del 1996:



visto l'insuccesso commerciale, il nome Pampera venne successivamente "girato" su una enduro ribassata di sospensioni a due tempi:



che venne successivamente motorizzata a quattro tempi, prma di 400 cc. e poi di 450, si trattava, in realta', del modello da enduro-gara con le sospensioni a minore escursione:




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Re: Le mosche bianche
« Risposta #12 il: 14 Settembre 2014, 12:42:25 »
Che sbadato......
Mi ero dimenticato di un'altra grandissima mosca bianca...e rossa, l'Aprilia Rxv 450/550:



moto non "capita" dal grande pubblico degli enduristi, si era fatta una fama di moto inaffidabile, a causa dei problemi di affidabilita' delle prime versioni, adattissima ai percorsi da Motorally, peccato che il management Aprilia
l'abbia messa da parte troppo in fretta invece di continuare lo sviluppo in un ottica da moto dual e meno da enduro racing...Altra occasione persa.

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Re: Le mosche bianche
« Risposta #13 il: 14 Settembre 2014, 13:37:54 »
Altre due mosche bianche, la Maico Gs, tante se ne vedevano sui campi da motocross, e pochissime se ne vedevano in giro con targa e fanali:



anche la Hercules o Sachs, ce n' erano molto poche in Italia....



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Re: Le mosche bianche
« Risposta #14 il: 14 Settembre 2014, 20:05:33 »
Ho parlato delle moto da regolarita' Sachs/Hercules, quindi e' "opportuno" parlare del prototipo denominato 502 che adottava il motore Wankel rotativo monorotore montato direttamente sul carter del motore Sachs a sette marce, portato in gara alla Sei Giorni di regolarita'




sulle ultime versioni era stata adottato un raffreddamento forzato a ventola:







dal punto di vista regolamentare le tre piccole camere di scoppio create dal pistone a forma trocoidale del motore rotativo Wankel di circa 100 cc. l'una portava ad avere una cilindrata complessiva di circa 300 cc, chi ha avuto modo di provarlo dice che era un motore eccezionale, si poteva partire tranquillamente da fermi con la quinta inserita, l'unico inconveniente e' che la coppia motrice era talmente elevata da spezzare la catena di trasmissione.
« Ultima modifica: 14 Settembre 2014, 20:16:16 da Valchisun »

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