Autore Topic: Alberi fuorilegge  (Letto 1013 volte)

Offline alex

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Alberi fuorilegge
« il: 08 Febbraio 2011, 09:01:25 »
http://www.repubblica.it/cronaca/2011/02/08/news/alberi_troppo_vicini_fuorilegge_migliaia_di_strade-12191074/

Son davvero pericolosissimi e la cronaca è costellata del loro ... impatto sulla percorrenza stradale. Io li temo da sempre. Ho perso un amico 'infanzia anch'io in quel modo, e il platano a distanza di decenni porta ancora le cicatrici dell'impatto della sua Ninja. Ma nei posti sovraffollati come quello dove vivo, dove negli anni della "rinascita" si è costruita a bordo strada una teoria di casette, fabbrichette, officine, botteghe artigiane, capannoncini, tutto alla rinfusa, dove l'ampliamento delle strade extraurbane e la loro messa in sicurezza è reso vano dall'accozzaglia che ci è cresciuta attorno, saranno gli alberi, gli unici imputati dei macelli che avvengono sulle nostre strade? E i fossati a filo di carreggiata? La cartellonistica selvaggia?Gli spigoli delle fattorie? Gli incroci a raso? Qui si è costruito la strada gettando asfalto su un vecchio tracciato rurale, o militare, finanche sui decumani romani. Il polo più produttivo del Paese ha un sistema viario che lo penalizza all'interno di sé stesso. Due ore per are 50 Km di statale. Autostrade? Bisogna fare i conti con l'impatto ambientale, dicono....
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Offline alex

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Re: Alberi fuorilegge
« Risposta #1 il: 18 Aprile 2011, 11:51:28 »
Metto qui che aprire una nuova discussione con seguito zero è inutile:
Da questa mappa risulta la distribuzione dei Forestali in Italia, suddivisi per Regione e per Superficie/addetto.


ne risulta paradossalmente che laddove c'è più personale si riscontra, tranne pochi casi, una maggiore libertà di movimento per le attività motoristiche fuori asfalto.
Ora, o l'unico parametro a dominare la differenza di metro usato in un posto anzichè nell'altro è quello del livello di urbanizzazione del territorio, o c'è veramente qualcosa che non quadra.
Secondo me il livello di urbanizzazione non può essere parametro discriminante, dal momento che tuttalpiù, in quel caso, sarebbe auspicabile una maggior regolamentazione (e questo in sostanza si verifica, anche se con applicazioni sbagliate e/o deviate).
Pare inoltre che la sensibilità riguardo al problema sia tutta a carico dei possessori di moto da anduro, in quanto con le moto da trial si continua la pratica indipendentemente dall'ubicazione, dalla densità di popolazione e dal parallelo geografico, con il disclaimer del minor impato ambientale. Insomma non è possibile raccogliere, ancora una volta, la questione in un ambito comune e generale.
Forse sarebbe il caso di vedere anche questa faccenda in ottica federalista... almeno si avrebbe certezza in merito ad ambito locale. Che poi è quel che ci interessa.
« Ultima modifica: 27 Novembre 2011, 22:58:24 da alex »
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