Autore Topic: signori si nasce, piloti si diventa...  (Letto 1120 volte)

Gianni-GS

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signori si nasce, piloti si diventa...
« il: 20 Marzo 2014, 10:13:53 »
Su internet ho trovato, per caso, questo articolo:
http://www.redbull.com/it/it/motorsports/stories/1331637107383/giorgio-terruzzi-racconta-peter-revson
...in tutta sincerità ho solo un vago ricordo di Peter Jeffrey Revson pilota di F1
ma questo stralcio dell'articolo di Terruzzi, credo si commenti da solo:

"...Prove a Monza, Gran Premio d’Italia 1972. Allora accadeva tutto in modo molto semplice, e spartano. I piloti si cambiavano sui camion (camion, non motorhome, tutti vetri fumè e accessori, come adesso), oppure nei garage. Le macchine venivano preparate in una specie di cortile con il porfido per terra, se fate un giro all’autodromo, potete trovare tracce romantiche ed evidenti del paddock che fu. Beh, insomma, eravamo tutti lì, un manipolo di ragazzini capaci, non si sa come, di raggiungere quello spazio così esclusivo e ambito. Revson era in ritardo, gli altri già in pista. Arrivò con passo svelto infatti, mentre i meccanici McLaren lo aspettavano. Avevano già avviato il motore, toccava sbrigarsi. Lui, Peter, si trovò di fronte un tappetto, nove o dieci anni, penna biro e foglio in mano. Si fermò, prese carta e penna, firmò e riconsegnò l’autografo al piccolo tifoso posandogli una mano sulla testa, come a spettinarlo affettuosamente. Poi mise un guanto. Ma ce n’erano altri due di bambini, belli e pronti con le loro biro. Firmò, con rinnovata gentilezza, infilò il casco e subito dopo un piede nell’abitacolo. Un altro ragazzino. Uscì dalla macchina, per firmare ancora una volta.
Poi infilò il secondo guanto e si sedette, pronto a partire. Al suo fianco era rimasta una bambina, stava lì impalata, in silenzio, consapevole di aver perso la sua occasione. Revson innestò la prima marcia, la vide. Per un secondo o due rimase come incerto in una sospensione. Poi scuotendo leggermente la testa, mise in folle, tolse un guanto, fece cenno alla bambina di avvicinarsi, lei un po’ impaurita perché il motore era un frastuono e la scena apparteneva ad un universo intoccabile, lontano. Lui si fece consegnare carta e penna, firmò anche per lei. Un sorriso da leggere nei suoi occhi, inquadrato nell’apertura dell’integrale. Un movimento del casco, come un inchino. Credo che tutti quei bambini, tra i quali c’ero pure io, mai dimenticheranno. "


...ce ne fossero ancora di persone così!  smbrv

Offline Valchisun

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Re: signori si nasce, piloti si diventa...
« Risposta #1 il: 20 Marzo 2014, 14:01:58 »
Io faccio uguale quando sono in moto, ma soltanto se trovo un marciapiede per appoggiare il piede a terra.... :tris: sm444

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Re: signori si nasce, piloti si diventa...
« Risposta #2 il: 20 Marzo 2014, 22:44:11 »
Ah che tempi ,oggi i piloti non li riesci più ad avvicinare neanche per sogno,e poi alcuni si scocciano pure a firmare autografi. :73:

Offline alex

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Re: signori si nasce, piloti si diventa...
« Risposta #3 il: 20 Marzo 2014, 22:48:14 »
Qualcuno addirittura ci manda Uccio....  :73:  sm409

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