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« il: 17 Gennaio 2025, 10:49:41 »
Sicuramente il passaggio in Ducati fu il più grande errore nella carriera di Rossi.
Errore che, a mio avviso, andò a cercarsi da solo.
Erano gli anni in cui continuava a rilasciare dichiarazione del tipo: continuerò a correre in moto, anzi no, correrò in F 1, anzi no, correrò nel mondiale rally e così via. Intanto Yamaha aveva trovato in Lorenzo il pilota vincente che rappresentava il futuro e Rossi, messo alle strette, non potendo più fare la superstar dentro il box, decise di cambiare.
Alternative non ce ne erano molte: Honda, che non lo avrebbe mai ripreso neppure in team satellite.
Suzuki non era interessata... o forse aveva già smesso... non ricordo...
Rimaneva Ducati che a quei tempi apparteneva a Bonomi il quale vedeva in Rossi non tanto il pilota ma il personaggio mediatico che avrebbe incrementato le vendite delle moto di serie per poi vendere Ducati a un prezzo migliore. E così fu.
Qualche malalingua malignò dicendo che Rossi, da grande manipolatore, fu, a sua volta, manipolato e mazziato. Il budget per il reparto corse, al netto del suo ingaggio, non era elevato, è vero, si cambiarono 7 telai, ma il motore che era nato per essere struttura portante della moto, rimase sempre quello senza essere rifatto.