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Post - Lamberto

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7036
In moto / Re: HIGHLANDS SCOZZESI...
« il: 24 Dicembre 2010, 17:05:24 »
Bravo Bravo Bravo !!!

Hai reso molto bene l'atmosfera scozzese, le inquadrature ed i colori sono bellissimi.

Lamberto

7037
per noi sarebbe meglio il venerdì e sabato perchè la domenica la prevedo brutta come traffico di rientro .......

Capisco, però il venerdì essendo un giorno lavorativo è più difficile trovare qualcuno, non tutti fanno il ponte.
Ho già dei dubbi per la domenica, comunque sentiamo Gianni se ha della disponibilità, poi sabato dovrebbero
esserci dei ragazzi Sanremesi, anzi se qualcuno di loro ci legge si faccia avanti o per venerdì o per domenica.

Lamberto

7038
Racconti & aneddoti / Perchè passare al 2T
« il: 23 Dicembre 2010, 00:46:20 »
Domenica mattina pioveva in modo esagerato e a malavoglia rimandiamo l’uscita a data da destinarsi, poi, a mezzogiorno, visto che smette di piovere, il mio amico Eco mi telefona ed ovviamente mi invita a fare qualche cosa a cui non si può rifiutare…un giro in moto dopo 36 ore di pioggia tosta.
In circa un decennio ne abbiamo percorse di strade insieme ed abbiamo sempre prediletto i percorsi lenti ma tecnici e, due enduristi che assieme fanno 101 anni oramai rotti a qualsiasi tipo di percorso non si fanno il solito giro….e che cosa cercano?
Eco mi fa la classica domanda “dove andiamo?” la risposta immediata che mi venne fu “sono tre mesi che non piove e le mulattiere saranno sicuramente impossibili perché si crea quella bella patina scivolosa che non ti fa stare in piedi…Eco cosa facciamo?….ci facciamo del male o facciamo il solito giro che oggi si farà già fatica finirlo?”.
Una vecchia manetta sai già cosa ti risponde “facciamoci del male”, come al solito lo spirito masochista dell’endurista viene a galla.
Nella prima mezzora facciamo gli sterrati e le prime mulattiere di avvicinamento alla montagna e la prima rampa di una decina di metri piena di radici ci dà l’antipasto di quello che sarà questa uscita.
Tra me e me penso povero Eco con il suo due tempi (Ktm 250 del 2006) oggi avrà da patire, io invece, dovrei andare tranquillo con il mio trattorino a 4T (ktm 400 del 2006) però in queste condizioni non l’ho mai provato.
Arrivati in montagna Eco mi domanda “ti ricordi quella mulattiera che facevamo anni fa dove non veniva su nessuno ?”, “si” rispondo io, “quella che chiamo variante due, ma è già durissima con l’asciutto oggi è da folli”, ed Eco “beh hai ragione….” io rispondo “ho capito facciamoci del male, andiamo”.
Eco parte per primo e dopo i primi 30 metri la sua moto comincia a scalciare come un cavallo imbizzarrito ed andando in disequilibrio si ferma, io parto con il mio trattore e aiutato dal peso della moto e dalle sospensioni a punto riesco ad andare diritto come un incrociatore, poi, appena faccio per sorpassare il mio compagno, nel piccolo spazio rimasto nel sentiero urto contro un sasso sporgente e mi trovo con il manubrio tra gli ammennicoli…fermo. Eco riparte e zampettando riesce a prendere la velocità necessaria per salire, io provo a ripartire ma la pendenza ed i sassi viscidi non mi danno un minimo di grip per ripartire. Decido a questo punto di tornare indietro per prendere la necessaria velocità per poter salire di inerzia nei punti impestati.
Porca trota non riesco a girare la moto! La mulattiera è troppo stretta e spendo molta energia per cercare di girarla e alla fine decido di tornare a gambero.
Intanto Eco torna indietro non vedendomi arrivare e mi dice “mannaggia alla pupazza su c’è una cascata di roccia da paura, non me la ricordavo così”, conoscendo a memoria quel punto perché difficile e impressionante dico al mio amico come fare per superarlo “prendi la curva che c’è prima con buona velocità, spostati a sinistra puntando il gas e dai peso alle pedane”. Ripartiamo ed Eco seguendo le mie indicazioni con un paio di pedate supera il muro, a questo punto parto anch’io sicuro di cosa devo fare come Claudio Villa quando intonava “Granada” senza le note iniziali dell’orchestra. Però prendo il muro a destra per rendere la cosa più difficile e……fermo. Non c’è verso di salire, spingo ma la moto è troppo pesante ed è incastrata…di nuovo a gambero è impossibile farla girare e troppa la pendenza. Per farla breve faccio tre tentativi ma le forze via via mi vengono a mancare, ho celestiali visioni vedo dei putti alati che si sganasciano dalle risate tirando dardi nel sedere dei santi ed intanto mi ritorna il pensiero che da un po’ di tempo mi frulla nel cervello “ma prenditi un 2 T vecchio babbione e lascia queste moto a chi le sa portare” mentre i pensieri si accavallano arrivo in fondo alla discesa sfinito; arriva anche Eco e mi apostrofa dicendo “cazzarola neanche un’ora di enduro e siamo già da rianimazione, ci stiamo facendo veramente del male, mi manca il fiato, non hai la bomboletta di ossigeno ?” gli rispondo “fratello se ce l’avessi gli metterei una “T” con due belle cannucce e ci faremmo una bella tettata….ma nisba”.
Mentre scendiamo Eco gira a sinistra e nulla valgono le mie urla ad avvertirlo che la strada non è quella, saliamo e così scopriamo la variante tre del percorso uno, meno impressionante della due ma ugualmente dura in queste condizioni, i sassi tondi, lisci e bavosi con un misto di foglie rendono la superficie impossibile, però quella vecchia manetta di Eco riesce a salire, ma come diamine farà con il due tempi ? Inoltre ha delle sospensioni schifide…beh certo la manetta non gli manca, zampetta, salta, gira, scende al volo e spinge, sale. C’è qualcosa che non mi convince !
Intanto io ritorno indietro e prendo una bella rincorsa e salgo, la moto scivola a destra e a manca sui sassi facendomi fare numeri da equilibrista e zampettando faccio sforzi sovraumani per non perdere quel briciolo di inerzia che mi permette di salire, intanto comincia uscire vapore a gogo, mi fermo, sono cotto….a vapore come un Shao Mai (specie di grosso raviolo cinese al pesce, cotto a vapore).
Eco si ferma e mi urla “ho finito la benzina” suo modo di dire per far capire che è lesso.
Siamo riusciti nell’intento di farci del male !
Decidiamo di ritornare indietro, anche questa seconda mulattiera ci mortifica nel fisico e nella mente.
A questo punto prendiamo il giro classico duro ma fattibile, ci sono sentieri talmente gonfi di acqua che è come risalire ruscelli, è libidine allo stato puro.
Mentre osservo il comportamento della moto del mio compagno ci stiamo avvicinando a una mula bastarda, affianco Eco e gli dico “change de femme ! Non volevi provare le mie sospensioni super special ?”
Salto sulla Kappina e parto a fuoco, sono due anni che non guido un 2T e del mio ultimo 300 Ktm non ho un buon ricordo per via delle sospensioni, anche questa comincia a saltellare, è ovvio la moto è più leggera e le forche originali non sono il massimo…però so come risolvere il problema, intanto incomincia la mula bastarda, gradini, radici, sassi smossi, insomma il peggio.
Gestire il peso di questa moto è una libidine, con i miei “muscoli da informatico” riesco a non strapparmi quando devo contrastare le reazioni del mezzo e poi la cosa che mi ha conquistato è stato il motore: garbato, con il gas riesco a dosare la potenza quasi come un 4T.
Non contento provo a far perdere giri al motore al punto di spegnersi ma il motore non si arresta, do gas e penso adesso si spegne e invece….riparte con una dolcezza incredibile come se avesse il volano di una moto da trial.
Il carattere dei 2T non è più quello di una volta ! Certo ai puristi che amano l’entrata in coppia qui non trovano soddisfazione ma per questo tipo di percorsi un’erogazione di questo tipo è una manna. Ho avuto diversi 300 ed un paio di 250 ed è vero che il 300 ha una coppia incredibile ma nei punti più scabrosi dove conta la trazione e magari devi giocare con l’apri e chiudi del gas il 300 è un pochino più irruento.
Mi piacerebbe provare un 300 2006/2007.
Il 4T mi ha sempre attratto per l’erogazione progressiva e prevedibile, per quel suono rassicurante del motore, le minori vibrazioni…..ma quanto pesa !
No, questa volta mi compero il 2T !
Continuo a salire per questo sentiero e la Kappina mi conquista sempre più, c’è un tronco di traverso, scendo dalla moto la inclino per passare sotto la pianta, accidenti non pesa una cippa!!
Mi fermo ed aspetto il mio amico, quando arriva guarda la mia faccia sorridente e dice “promettimi che domani ordini il 250!” ed io “caro amico e già un po’ che ci penso a compiere il malsano ritorno ma non riuscivo a convincermi perché il 4T mi sono sempre piaciuti sin dal tempo dei mio primo XR ricordi ? Comunque è una promessa che non faccio fatica a mantenere”.
Ripartiamo e ci “spariamo” altri quaranta km di percorsi umidi e tosti al punto giusto, Eco conosce un bel percorso da Cunardo a Brinzio (questo per i varesotti) pieno di bivii che non riesco mai a memorizzare, bello, impegnativo ma fattibile, Eco si ferma improvvisamente, in preda ai crampi al braccio destro urla di dolore, sostiamo una mezz’oretta siamo quasi al termine e ci aspettano una decina di km di asfalto e siamo a casa.
Ripartiamo, Eco stà meglio, io sono stanco ma soddisfatto del giro e soprattutto felice di essere questa volta ben convinto di cosa comperare.

Bert

7039
PADRE : dimmi figliolo
BERT : oggi ho peccato in pensieri, parole ed opere...ho goduto come un porcello
PADRE : come mai ? Come si sono svolti i fatti.
BERT : padre oggi sono andato in moto
PADRE : e allora ?
BERT : erano due mesi che non andavo e avevo una voglia pazzesca, quando ho finito di prepararmi mi sono guardato allo specchio ed avevo uno sguardo sinistro...l’occhio lupino, mi facevo paura. Sa l’astinenza.....è come quando vai a militare e dopo un mese quando torni in licenza vedi la tua ragazza...ti viene la sindrome del Black&Decker...insomma oggi ero arrapato. Poi volevo fare cose esagerate ed allora ho preso quella più piccola così me la sono girata come volevo.
PADRE : dimmi dimmi
BERT : dopo un trasferimento di cinque km incontro la mulattiera più bastarda che c’è, spegno la moto per concentrarmi, mentalmente la percorro, alchè mi appare il mio angelo custode che mi dice “non vorrai mica fare quelle robe lì? Hai 51 anni, è due mesi che non vai, non sei allenato, sei da solo, sei ancora freddo, hai una figlia, una moglie...”. Poi mi appare il mio diavolo custode che mi appella “Bert non vorrai dare retta a quel finocchietto, pensa che libidine mentre ti arrampichi su quei sassi, poi ti scaldi in fretta, dopo trenta metri sei già in ebollizione”.
Accendo la moto e parto per affrontare la bastarda, nei dieci metri che mi separano dal punto di attacco, l’angelo e il diavolo litigano e poi scompaiono lasciandomi in pace a gustare le mie fatiche, curve strette e appese, gradini in sequenza, rampe ripide e tutto quello che puoi immaginare in questa salita c’è, senza un attimo di tregua, una difficoltà dietro l’altra. Padre, in quei momenti ho goduto come un porcello selvaggio (gode di più di quello dall’allevamento).
PADRE : figliolo bisogna controllare le proprie pulsioni, il tuo angelo aveva ragione non dovevi affrontare quella strada, la conosco perché la faccio anch'io, e poi dimmi cosa hai fatto.
BERT : quello che avrebbe fatto ogni fuori stradista che si rispetti, l’ho fatta in discesa e poi l'ho rifatta in salita e ho goduto anche in discesa.....è peccato ?
PADRE : sei un impenitente !!! E poi e poi...
BERT : ne ho fatte altre che non mi sento di raccontare, poi per santificare la moto ho fatto la mulattiera....quella del santo, che porta a........
PADRE : no, non dirmi !! Proprio quella del santo....
BERT : SI SI, proprio quella , li le sensazioni fisiche si fondono con quelle mistiche, si perché quando la fai ti appare sempre il santo e meno sei allenato e prima di appare, comunque appare a tutti.
Solitamente quando sei nel tratto più difficile e non ne hai più da spendere e sei li in pre-infarto lui comincia a sfotterti. Pensi padre che una volta feci questa mulattiera con la moto nuova nuova e pure pioveva, dopo circa ottocento metri non ne avevo più ero allo stremo e proprio in quel momento mi apparve in tutta la sua luminosa aurea e mi disse con accento meneghino “uè sifulot de menta, ma dove hai imparato a fare enduro al CEPU ? E lo sai che le moto nuove non si portano nella mia mulattiera ?”, padre non appena smise di parlare dal radiatore uscì una zaffata di vapore lunga due metri...ho tirato due saracche, padre ho peccato ancora.
PADRE : sei senza speranza figliolo
BERT : ma la speranza non è uno dei dogmi della Chiesa ?
PADRE : si certo, ma non per te !!
BERT : chissà che penitenza che mi aspetta...
PADRE : ma no, ti assolvo, purchè tu domani mi porti dove sei andato oggi
BERT : cosa ?!?!
PADRE : guarda !!
BERT : padre cosa ci fa con i TECH 8 in Chiesa ?
PADRE : oggi anch’io sono andato a fare un giro ma non mi ero accorto che ero in ritardo e per arrivare, nella fretta, non ho fatto tempo a togliermeli.
BERT : ecco perché era così curioso !! Senti, ti do del tu, ma che moto hai ?
PADRE : una HUSKY 450 del 2008
BERT : aaaarrrgghhhhh !! Vade retro satana!! Anche te con un cancello !! Scusa la curia non ti passa qualcosa di meglio ?
PADRE : sai conosco uno dentro in ditta che me la fatta avere a buon prezzo, sai con quello che guadagno!
BERT : .....’na rimanenza, dovrei darti io la penitenza ma oggi sono buono....ho goduto come un porcello!! OK domani alle otto davanti alla Chiesa, mi raccomando il pieno padre !!

 sm400

Bert

7040
Racconti & aneddoti / Come si classificano gli enduristi
« il: 23 Dicembre 2010, 00:27:03 »
E' tre giorni che sono a letto con 38 di febbre, la moto è pronta da una settimana per la Monfa, il borsone l'ho religiosamente riempito.... ma manca la salute, non piango per anzianità di servizio, però porca Eva!!
Nel mio candido lettino mi sono portato il laptop giusto per sperimentare il nuovo modem wireless (senza fili), scusa ufficiale, ma in realtà è per rimanere in compagnia di questi sacramenti di Soloenduro.it.
Così durante la notte preso da totale insonnia e dalla febbre alta scrivo :

Da vecchio endurista e informatico mi sono divertito tra il serio ed il faceto a stilare una macro suddivisione del nostro eterogeneo popolo citando alcune esperienze.
Per questione di privacy i luoghi ed i nomi dei partecipanti non vengono citati, la cosa l’ho scritta col puro spirito di fare quattro risate ma è la pura verità.
Penso che ognuno di noi appartenga con percentuali diverse a queste categorie.

Categoria : Enduristi da bar
Età : solitamente giovanissimi
Moto : bellissime
Capacità enduristiche : prossime allo zero
Note particolari : spocchiosi

Un venerdì mi telefona un mio amico concessionario dicendomi che ha appena consegnato un moto nuova ad un ragazzo di 20 anni che partecipa al campionato regionale, siccome abita da poco nelle nostre lande mi prega di farlo scorazzare con i suoi amici, ovviamente non mi aveva chiesto se avevo altri programmi aveva già dato il mio numero di cellulare al giovane pilota. Va bene ! Tanto noi vecchi abbiamo lo spirito e la pazienza di fare la chioccia…anzi ci piace.
Domenica mattina io ed il mio compagno di avventure ci troviamo puntuali come la morte e dopo dieci minuti arrivano 3 martufelli, uno con un “K” nuovo (era lui il pilota), uno con un Kawasaki, nervoso e taciturno teso come se dovesse partire per una speciale del mondiale. Il terzo un tipo speciale come la sua moto….che dico moto, un oggetto che farebbe rabbrividire la moto di Merriman, praticamente un WR dove di serie c’era solo il telaio, il resto era un coacervo di alluminio, leghe speciali, titanio, berillio, carbonio a profusione, serbatoio in alluminio lucidato a specchio, convogliatori in carbonio (assurdi), sottosella in carbonio ecc.ecc., sospensioni Ohlins ma non quelle che trovi in giro così, ma arrivavano direttamente dalla casa produttrice…..mi apostrofa il padrone di tale bellezza dicendomi “sai mio papà quando va negli Stati Uniti mi compva i pezzi che gli dico io e così ho una moto unica e leggevissima” se la “r” moscia mi è sempre piaciuta stavolta mi faceva girare gli zebedei.
Guardo sconsolato la mia WRrrina fiammante che come mi vede ammoscia i parafanghi ed il manubrio come le orecchie di un cocker.
Veloce briefing e si parte, rassicuro la mia motoretta che non avrò altro che lei e che i pezzi dell’altra mi sembravano le tette e le labbra della Parietti….una montatura…insomma qualche balla bisogna pur raccontarla a volte.
Entriamo nella sterrato e dopo un paio di curve il tipo con la Kawasaki mi si affianca scodando in frenata e derapando come un ossesso ed intanto tira della sgasate a vuoto per fare capire la sua impazienza, cerco di dirle telepaticamente “pirla ! Vicino all’asfalto vado piano perché puoi trovare gente” il mio messaggio telepatico non arriva tant’è che il lobotomizzato prosegue nel vano tentativo di ingarellamento, appena possibile aumento decisamente l’andatura ed il Kawa mi sorpassa in una impennata da paura, ma chi è costui Jordi Tarres o Cannobbio incontrastato re delle penne ? Non fa niente proseguiamo sino ad una curva dove se non c’era qualche santo che mi guidava tagliavo in due il Kawapirla che mi si era messo davanti non vedendo che c’era una curva secca, alchè mi rompo e con un cenno chiamo il mio compagno e gli dico “percorso 1 variante 2” mentre annuisce mi grida qualcosa come “’stardo”, d’altronde questa giovane esuberanza va giustamente appagata.
Dopo un paio di strappetti dove perdiamo i nostri nuovi compagni ci fermiamo ad aspettarli e ripartiamo alla volta della prima punizione solo una cinquantina di metri di mulattiera viscida con sassi lisci che per altezza e posizione sembrano messi ad arte per mandare in disequilibrio una moto, io ed il mio compagno partiamo tranquilli dopo aver raccomandato ai giovincelli di tenere il gas costante di stare in piedi e con le gambe flesse.
Dopo giusto una quarantina di minuti i tre passano il Piave con la faccia stravolta ed io con fare rassicurante da sergente dei Marines gli dico che il peggio deve ancora venire, comunque li lascio riposare.
Mentre si riposano ai tre spiego cosa gli aspetta, ovvero la variante 2, un tratto hard ma non viscido come quello appena percorso, grip ce n’è a volontà, è solo roccia però sassi smossi e poi dopo la curva dovete aumentare la velocità perché troverete una parete di roccia scalinata in modo irregolare e occorre avere inerzia ed alzare la ruota davanti al momento giusto, vedevo le loro maledizioni uscire dalle orecchie….ma non una parola.
In effetti si tratta di una trialera intesa nel senso da farsi con le moto da trial e se cè bagnato pure con quelle fatichi. Io ed il mio amico percorriamo il primo tratto sapendo che è inutile percorrerla tutta tanto quelli non arriveranno mai.
Ci fermiamo, facciamo pipì, beviamo, veloce controllo alle moto e partiamo a piedi alla volta del recupero corda alla mano. Mentre scendiamo si sente un rumore di carbonio che sbatte contro le roccette ai lati della trialera, le altre due moto ronzano ancora un paio di minuti poi il silenzio totale. Lo spettacolo è come me lo immaginavo..il tipo del Kawa di quelli che non si fermano mai rimette in moto la belva e va avanti a fare bornout su un sasso liscio, erre moscia che ha la moto che neanche Merriman può avere mugugna qualcosa perché il telaio si è graffiato mentre per le centinaia di euro di pezzi da cambiare non è un problema “tanto papà me li ricompva, poi la mavmitta non si è fatta niente pensa che covsta 2500 dollavi”. Non menziono le scuse puerili dei due che tornano indietro mentre il pilota del “K” spinto dal motto dell’endurista “nel dolor la felicità” si fa spingere, lo faremo più volte in quella mattinata ma volentieri, il premio più bello è stato quando al termine il giovane compagno ci ringrazia dicendo di aver capito la lezione. Se da un lato sono stato propedeutico per uno che ha poi preso la carriera enduristica, dall’altro mi sono iscritto nel registro dei “bastardi” perché quella mattina per la prima volta ho perso la pazienza.


Categoria : Enduristi professional
Età : dai 25 ai 35 anni
Moto : ovviamente race oriented
Capacità enduristiche : massime
Note particolari : che manetta !

Di solito le vere manette nel nostro mondo, a parte le dovute eccezioni, non se la tirano anzi sono campioni di umiltà come il nostro duro sport richiede, ed ho avuto la conferma di recente quando per ragioni di lavoro mi sono trovato in un posto dove attraverso SOLOENDURO.IT sono riuscito a creare un contatto, il “contatto” mi spiega che al bar “xxxx” alla domenica mattina si trovano due compagnie una di manette toste ed una di vecchietti!! Tra me e me penso spero di non trovare le manette.
Siccome sono quasi svizzero arrivo al bar con mezz’ora di anticipo e trovo due piloti a cui chiedo, presentandomi, se appartenessero alla categoria manette o ai vecchietti, ghignando mi dicono che corrono nell’italiano e nel regionale ed uno mi fa un esame orale, “riesci a fare le mule bastarde?” rispondo con un timido si “ed i passaggi trialistici” annuisco ma preciso “sono un bradipo e come tale salgo ovunque ma con il suo passo”, “allora non ti preoccupare, vamos!!”. Chiedo ma i vecchietti quando arrivano? Mi rispondono “tardi e poi non è detto che escano sono delle mezze pippe”.
Devo dire che quella è stata una delle più belle e dure mattinate di enduro della mia vita, ho visto posti bellissimi e mule irripetibili. Il mio allenamento da computer e la moto di 15 kg più pesante mi obbligavano a soste per riprendere fiato ed intanto osservavo questi enduro-scoiattoli buttarsi in discese da brivido mentre io frenavo anche con i piedi. Ad ogni bivio dubbio mi aspettavano, capii che mi fecero fare sulle prime delle mule propedeutiche alle seguenti, e visto che arrivavo in cima pur se al mio passo incominciò il festival ..azzolina roba dura da sfinimento e loro freschi come una rosa appena colta. Quasi al termine del giro ero distrutto, ci fermammo in un bar e mentre ingurgitavo, completamente privo di liquidi, una mega birra il pensiero era di chiedere per favore di essere sotterrato nel piccolo cimitero di montagna e di avvertire mia moglie che nel testamento olografo non avevo menzionato le moto, ditegli di venderle subito perché mia figlia marca male ha 12 anni e vuole l’endurina da 50 cc della Beta, con il ricavato delle mie moto la ragazza si paga gli studi superiori e l’università. I miei pensieri vengono bruscamente interrotti dal capo banda che mi dice “Se non ci fermavamo avevamo un vantaggio di almeno mezz’ora, comunque ti sei arrangiato da solo, quando vuoi sai dove trovarci”.
Questa accettazione mi diede l’energia per arrivare a casa, mi apparto per avvertire con il telefonino mia moglie dicendo che tutto era andato bene e di preparare la bombola dell’ossigeno del nonno perché, perchè …non ti preoccupare.
Non andrò più con loro perché mi spiacerebbe interrompere il ritmo che atleti di quel livello devono avere.




Categoria : Enduristi vecchietti race oriented "S"
Età : over 35
Moto : special
Capacità enduristiche : buone
Note particolari : devono dimostrare di essere ancora giovani, per loro il tempo non è passato, "S" perchè è una categoria veramente speciale, unica direi

Conosco in un negozio un simpatico coetaneo endurista e come capita spesso, ci si invita reciprocamente al “giro settimanale”, accetto per prima io e ci diamo appuntamento per il sabato mattina, prima di lasciarci chiedo al mio interlocutore ma a che andatura andate ? “Tranquillo, siamo tutti sposati”…la risposta non mi era piaciuta.
Come sempre in anticipo mi presento al bar, sono solo, per forza sono il solito quasi- svizzero pirla, comunque alla 8 e mezza non c’è nessuno, alle 9 meno cinque arriva il primo personaggio, e nell’arco di mezz’ora arrivano quasi tutti con molta flemma. Il comportamento tipo è quello dello svaccamento sulla povera sedia nel portico di questa bellissima piazzetta, alcuni hanno gli stivali e le giacche aperte, c'è chi ordina cappuccio e brioche e chi un panino con la birra (che fisico !), comunque il tutto nella massima calma e io da lumbard comincio a spazientirmi, verso le 10 meno alcuni minuti cominciamo ad accendere le moto, alcuni ruttano in segno di approvazione (che fisico!).
Partiamo e facciamo 15 chilometri di asfalto ad andatura da moto GP, ho capito come è nato il supermotard ! Paeselli, semafori, fattorie, curve, borghi e quant’altro in cui ci si imbatte viene passato in quinta piena, ma i bambini ? Le vecchiette ? I cani ecc. se ne incontriamo uno non abbiamo il tempo di frenare, ad un certo punto ho un rigurgito, non è possibile ingarellarsi in questo modo e rallento, comunque oramai non mi perdo perché siamo nello sterro, nessuno si ferma, via a manetta ! Ma vanno molto più forte delle vere manette, c’è qualcosa che non mi quaglia, aspetto ancora un po’ per avere la conferma ai miei pensieri. Due – tre chilometri di mula impestata ad andatura da mondiale, ma cavoli come fanno a reggere questo ritmo ? No problem, innesto le mie ridotte e vado gagliardo a buon passo…da bradipo. Al primo pianoro trovo gran parte della compagnia stesa per terra chi con panza fuori a rinfrescarsi, chi fuma, chi beve, un clima tipicamente da Gay Pride. Ovviamente sono in compagnia e ci si aspetta, tolgo il casco e aspetto una ventina di minuti, si riparte, dopo poche centinaia di metri il compagno che ho davanti cade, e siccome non gli partiva la moto lo aiuto, alla fine si riaccende e con un grunito di ringraziamento riparte a fuoco. Corro alla mia motoretta e via, mula dura ma fattibile arrivo ad un bivio ma non c’è nessuno, ma gli insegnamenti di Tex Willer mi ricordano che Aquila della Notte scendeva da cavallo e andava a piedi in cerca delle tracce, le trovo! E via sempre più gagliardo ormai sono al massimo delle mie performances so che posso spingere ancora un zik ma poi il controllo della moto non c’è…. il bradipo ha i suoi limiti, intanto mi domando che cappero di enduro è una sparata all’ultimo respiro e poi fermarsi 20 minuti, mi sembra un enduro con l’eiaculazione precoce.
Raggiungo il gruppo e non chiedo spiegazioni perché ho capito che non sono gradito, strano nel nostro sport, ma vero. Comunque tra alcuni del gruppo non gira buon sangue. Si riparte e cominciano le prime defezioni il ritmo forsennato dei primi non può essere tenuto da tutti c’è chi si perde, chi scivola, chi abbraccia alberi, cominciano le telefonate per ritrovarsi e dopo un’ora il gruppo si ricompone. Partenza come al solito a razzo e ridai con i dispersi e le cadute, la scopa Bert ne tira su un paio, poi fancula il successivo, mi fermo solo se veramente merita un aiuto. Il capobanda mi ricorda un nostro famoso pilota che faceva a fuoco le prime tappe della Dakar poi schiattava lui e la moto. Non so se ne ha mai finita una. Non posso dire di più pena la querela.
Comunque ormai capito l’antifona ai bivi seguenti vado a naso e siccome ho un buona canappia GPS centro quasi tutti i bivi poi ad un certo punto mi trovo in un posto bellissimo dove penso di trovare cappuccetto rosso, purtroppo segni di passaggio nisba.
Macchisenefrega ! Tanto ormai siamo alla fine, cerco la via del ritorno.
La morale : per quanto bello fosse il percorso la gente "cacca culo" ti rovina la poesia, non so quanti di questi enduristi ci sono, io fortunatamente ho conosciuto solo loro nella mia vita.


Categoria : Enduristi vari
Età : 20 - 70
Moto : di tutto, di più
Capacità enduristiche : da zero a cento
Note particolari : sono veramente quelli che noi definiamo pane e salame, compagnoni, sempre pronti ad aiutarti, gogliardici e sono fortunatamente la maggioranza

Rimando ad altra sede la suddivisione di questo variegato microcosmo, certo che qui lo spirito agonistico c’è ma è velato, ogni tanto ci si ingarella ma dura cinque minuti.
Ci si aiuta, ci si prende per i fondelli “cazzarola ! Ma che pippa sei ? Dopo vent’anni ti fermi sempre nello stesso punto!”, e finisce lì.
Certo anche qui ci sono le eccezioni, il pirla di turno che quando guada la pozzanghera e sa che dietro c’è un compagno…ma apre tutta la manetta e inesorabilmente smerdola il povero malcapitato.
Oppure non guarda se qualcuno ha bisogno di aiuto.
Comunque in oltre trent’anni di fuoristrada tra trial ed enduro mi hanno insegnato che il bello è uscire insieme, condividere le difficoltà, rimirare i panorami, star seduti su un sasso elogiando la moto ultimo modello appena comperata tanto sai che alla fine il passo è sempre lo stesso come con tutte le altre. Ed infine gustarsi la birretta di fine giro. Queste pochi e semplici modi di vivere questo sport non mi hanno mai fatto dubitare se abbandonare le mulattiere, certo oggi è più difficile praticare questo sport quindi ora quando mi è possibile cerco di uscire durante la settimana per non incontrare famiglie o guardie forestali, rimane comunque che la sindrome del maiale che sguazza nel fango o che crista sui sassi impossibili è ancora viva come trent’anni fa.


Bert


Tre regole semplici :

Se si trovano bottiglie o schifezze abbandonate da turisti per caso che vi additerebbero come dei delinquenti incrociandovi con le vostre moto, tirate su il pattume, nelle nostre giacche abbiamo spesso dietro una tasca capiente.
Non vi aspettate un encomio dal sindaco.

Ho comperato un seghetto pieghevole, ovviamente svizzero che mi permette di aprire sentieri facilmente, non taglia il grosso albero ma una pianta da 10/15 cm di diametro si. Spesso è utile.

Quando incrociamo pedoni, cavalli ecc. spegnete la moto.


‘azzolina non mi prendete per un prete mormone per piacere, ma poche regole e la tolleranza possono aiutare.

7041
io potrei esserci ....
una cosa ...
dato che in quel periodo sto in ferie, nn è che se mi fermo a dormire in zona si può replicare anche il giorno prima? ... ehm ... e quello dopo?

siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii ??????????????????????  sm403 :72: :93: :s_hi:
Io ci sono solo il sabato, non so se altri si fermeranno anche la domenica, se ci fosse qualcuno
vediamo di riuscire a trovare qualche "locals".

Lamberto

7042
MadMax: ormai tu sei adottato ci devi essere sm13
Valchisun: a Pompeiana la targa non serve...poche scuse  sm019
Ginaccio : siccome per te c'è sicuramente da divertirsi ho poco da insistere perchè sono SICURO che vieni :72:
Menca: stavolta non devi mancare  sm08

Lamberto

7043
Report su uscite nel centro Italia / Re: Clima impietoso
« il: 21 Dicembre 2010, 18:45:48 »
Io sono della scuola di pensiero che predilige il fango al ghiaccio. Nel primo caso le reazioni della moto sono più prevedibili e se anche cadi ti fai meno male.

Quoto al 100%

7044
Report su uscite nel nord Italia / Re: ....sempre a proposito di neve
« il: 21 Dicembre 2010, 17:57:37 »
Ciao Max, ricordi bene il rifugio.
Noi questa volta ci siamo arrivati da un'altra parte un giro che devi ancora fare.
Quando vuoi ballare...... sm400 noi ci siamo.

Lamberto

7045
Drive in / Re: EEEEHHVVAI ENNESIMO VERBALE !!!!!!!!!!!!!!!!
« il: 21 Dicembre 2010, 17:48:37 »
Penso che da gennaio quando non ci sarà più la caccia si potrà tornare, oggi è off limit.

Lamberto

7046
Per l'8 di gennaio Renato ed io vorremmo organizzare la prima uscita dell'anno in
quel di Pompeiana, al 99% il terreno sarà praticabile e la temperatura accettabile.
Però non possiamo garantire che non piova  :93:

Lamberto

7047
Drive in / Re: EEEEHHVVAI ENNESIMO VERBALE !!!!!!!!!!!!!!!!
« il: 21 Dicembre 2010, 17:13:48 »
Dove vi hanno beccato sul Black Mountain?

Lamberto

7048
Report su uscite nel nord Italia / Re: ....sempre a proposito di neve
« il: 21 Dicembre 2010, 14:05:59 »
Alla spina dorsale?

7049
Fotografia / Re: Ancora "incalliti" in cima !!
« il: 21 Dicembre 2010, 09:13:58 »
Bellissima!!!

Sembra di essere in aereoplano.


Lamberto

7050
GasGas / Re: Countdown!
« il: 21 Dicembre 2010, 00:31:16 »
Belin che telenovela!!

A te Beautiful ti fa 'na pippa, quando brindiamo però vorrei della birra bbona  :singing: tanto la inauguri da me  sm442

Lamberto

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