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Post - Lamberto

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5551
Drive in / Re: Ma la stradale l'avete gia' messa via?
« il: 02 Novembre 2012, 18:17:27 »
Capisco che è una seccatura, ma la moto se la smonta e se la rimonta lui "aggratis", così impara a fare schifezze  :sig:
A proposito, dove prendono l'alimentazione, già che me lo chiedevo? (PS: le mie funzionano benissimo, anche troppo su Start!  :bins:)

Certo che le sistema aggratis, non penso ci siano problemi, la seccatura è che devo portare la moto e lasciargliela.

Non sono dove prendono l'alimentazione.....

A proposito, la mia quando accendo la moto lampeggiano i 4 led e se non tocco nulla vanno avanti a lampeggiare, se poi premo per 3 secondi, come da manuale, smettono di lampeggiare ma non scaldano, ho provato a premere ancora ma nulla. La procedura è corretta?

5552
Drive in / Re: Ma la stradale l'avete gia' messa via?
« il: 02 Novembre 2012, 18:01:33 »
Questa estate ho fatto montare le manopole riscaldabili e l'altro ieri vado in centro città tutto contento così prova finalmente le manopole e invece.............non funzionano sm403 per controllare i collegamenti occorre smontare mezza moto :73: NB le ha montate il concessionario!
Ma esistono le copertine che usano gli scooteristi anche per le moto  sm444 sm444

5553



Anche quest'anno il buon Mauro Bertana, titolare della concessionaria B.M. Racing si e' dato da fare per metterci a disposizione le moto da trial appena uscite in allestimento 2013, i mezzi provati sono: la Beta Evo 300, la Gas Gas Txt Pro 300, la novità Jotagas Jt 300, la Ossa Tr 280  ed infine la Sherco St 2.9





La nostra prova, come sempre, e' vista nell'ottica del motoalpinista, quindi abbiamo provato le moto sui sentieri, anche abbastanza impegnativi, nell'ottica dell'appassionato a corto di allenamento, con la "pancetta", ma con una grande passionaccia per arrampicare su sentieri e  mulattiere spesso al limite della percorribilita' con un mezzo a motore, ricordo sempre che i sentieri "impestati" alla fine sono delle zone lunghissime, dove molte volte non si e' in grado di visionare a piedi come in gara, di conseguenza oltre alla tecnica di guida bisogna anche sapere improvvisare.
Altra novità, abbiamo introdotto tra i nostri tester la simpatica e graziosa Valentina Peretti visto che alle mulatrial o in  montagna capita sempre più spesso di trovare rappresentanti del gentil sesso.
Abbiamo anche coinvolto nella prova il pilota del Team B.M. Racing, Ismael Catalin, che ci dara' una valutazione delle moto dal punto di vista agonistico quindi per l'utilizzo in zona.
Nel motoalpinismo l'esigenza primaria è di avere innanzitutto una moto affidabile, che non ti "pianta" su per un sentiero ad oltre 2.000 metri, con delle doti di facilita' di guida, di trazione, di leggerezza ma anche di soddisfazione nella guida, anche se il motoalpinista non sfrutta tutte le prestazioni delle attuali moto da trial-gara perche' non ha la tecnica o la necessita' di portare al limite la moto, il mezzo deve sempre trasmettere delle emozioni, se no' che gusto ci sarebbe?

Sono stati coinvolti gli stessi tester dello scorso anno, ognuno con una lunga esperienza nelle varie specialità fuoristradistiche ed inoltre ognuno possiede una moto di marca diversa.

Le moto di quest'anno erano tutte delle moto demo, cioe' date in prova dalle case costruttrici e dagli importatori, di conseguenza erano già' rodate, in modo da avere delle sensazioni piu' veritiere a livello di funzionamento con delle sospensioni gia' assestate e motori gia' "slegati".
Il terreno di prova prevedeva un tratto di sentiero piuttosto impegnativo ed anche un salitone di terra reso viscido dalla pioggia, per valutare l'allungo del motore, l'aderenza e la trazione in quelle condizioni piuttosto abituali nel motoalpinismo.


Passiamo alla presentazione dei collaudatori, in ordine alfabetico:


Aldo (nick name motaldo) - motoalpinista - ha una Montesa Cota 4RT





Ismael - pilota - ha una Gasgas TXT PRO 300





Lamberto - motoalpinista - ha una Scorpa Long Ride SR 280





Massimo - motoalpinista - (nick name Menca) ha Beta Evo 290





Sergio - motoalpinista - (nick name valchisun) ha una Ossa TR 280 I





Valentina - motoalpinista (ex agonista), coordinatrice nazionale trial femminile - ha una Beta Evo 290











Siori e Siore lo spettacolo va a cominciare !

 





BETA EVO 300

La Beta in versione 2013 adotta un nuovo telaio verniciato di un rosso molto brillante, sempre in lega di alluminio, ma la novita' che caratterizza la nuova versione e' il trave superiore che viene realizzato con il procedimento dell'idroformatura, una tecnologia gia' utilizzata nella realizzazione dei telai delle biciclette da corsa e da Mtb,  una tecnologia di modellazione che utilizza l'acqua ad altissima pressione, oltre 1.000 bar, introdotta all'interno dell'estruso di alluminio che viene cosi' fatto aderire e "formato" dentro allo stampo, i vantaggi sono i minori costi di realizzazione ma anche una maggiore leggerezza del prodotto finito e meno problemi di alterazione della struttura del metallo!
Anche il cambio ha subito un ulteriore affinamento per migliorare l'innesto delle marce, migliorata anche l'accessibilita' alla scatola del filtro con l'apertura sulla parte superiore del parafango, aumentata anche la capacita' del serbatoio di 300 cc., sulla parte inferiore del profilato di alluminio che funge da serbatoio si nota una parte completamente piatta facilmente rimuovibile che fa' presagire il futuro alloggiamento della pompa benzina necessario all'impianto di iniezione elettronica.



























I NOSTRI GIUDIZI






IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Globalmente la migliore, bella da guidare in zona e in velocità, non stanca come il vecchio 290, adatta al motoalpinismo, da rivedere lo spunto ancora un po' ruvido (frizione o motore?)

LAMBERTO
Ho avuto la versione 2012 e trovo che la nuova versione abbia in comune solo il validissimo motore, il nuovo telaio ed un diverso settaggio delle sospensioni hanno trasformato completamente la moto. Anche se si sente ancora la rigidità del telaio in alluminio ora risulta essere più morbida, più stabile di avantreno e conseguentemente un po meno maneggevole. Per me rimane la moto di riferimento con un motore presente a tutti i regimi ed un telaio che ora perdona maggiormente errori di posizione del pilota.

MASSIMO
Ero stato abbastanza severo nel giudicare la Beta Evo 2012 e forse un poco avevo ragione.
La Evo 2013 non ha niente a che vedere con la 2012, un'altra moto,  a mio parere con il nuovo telaio è cambiata anche l'impostazione di guida , la frizione adesso mi piace, sono migliorati i freni , migliori le sospensioni sia anteriore che posteriori, il motore è molto potente ma gestibilissimo anche da un principiante, la 2013 è diventata una moto divertente e facile, ti puoi permettere di sbagliare la posizione, la marcia sbagliata la Evo ti perdona e ti porta in cima ugualmente. Nelle discese la Evo da sicurezza, mantenendo la traiettoria impostata si scende come missili.
La nota negativa secondo me sono le pedane e il parafango posteriore, non mi piacciono assolutamente.

SERGIO
La nuova Evo 2013 e' la moto che piu' mi ha sorpreso per la sua facilita' di guida, dovuta al perfetto equlibrio raggiunto dall'insieme motore/telaio, la moto sembra molto piu' equilibrata come comportamento generale rispetto alla 2012, sembra una moto completamente diversa, pur mantenendo la sensazione di telaio "rigido", che necessita' di una guida piu' "decisa" rispetto ad un telaio in tubi in acciaio, il motore a cilindrata piena aiuta a togliersi d'impiccio da ogni situazione, basta "fidarsi" e la moto vi tirera' su' in ogni situazione o quasi, anche la forcella che ad un primo approccio potrebbe sembrare esageratamente morbida e poco "frenata" in compressione, in realta' lavora perfettamente sulle minime asperita', la cosa contribuisce a rendere la moto stabile e direzionale sulle pietre smosse, mentre il monoammortizzatore andrebbe leggermente precaricato di molla, anche la maneggevolezza sembra migliorata, sembra che la forcella sia piu' "in piedi" rispetto al modello precedente, pur mantenendo l'ottima stabilita' in discesa gia' riscontrata sulle serie precedenti. In pratica l'erogazione piena e corposa da "rimorchiatore" della Beta rende la moto molto "amichevole", mi sembrava di averla guidata da sempre, direi un bel passo avanti su un progetto ultra collaudato ed affidabile.
Un'altra caratteristica del telaio della Beta, da quando e' stato adottato il leveraggio progressivo del monoammortizzatore,  e' che la moto permette di avere un'ottima aderenza e motricita' in salita senza dovere assumere posizioni del corpo troppo "estreme", anche mantenendo una posizione del pilota piu' centrale la moto continuera' ad avanzare senza problemi, la cosa aiuta moltissimo nelle lunghe percorrenze sul ripido facendo motoalpinismo quando si' e' "bolliti".
Le note "dolenti" sono la componentistica troppo economica per il livello prestazionale raggiunto da Beta, pedane, leve e pompe idrauliche non sono a livello della concorrenza, nella guida invece la frizione e' la nota dolente a causa di uno stacco frizione approssimativo e con una scarsa modulabilita' della leva,non si capisce mai dove avviene lo stacco della frizione, per un motoalpinista e' un problema piu' secondario, ma per un utilizzo in gara e' un difetto da risolvere.

VALENTINA
E’ dal 2009 che guido una Beta (anche se effettivamente l’ho utilizzata soltanto un anno e mezzo per via di un infortunio), ma posso dire che il modello 2013 è molto diverso.
Dal punto di vista estetico penso sia la migliore perchè ha una grafica favolosa; invece, per quanto riguarda l’aspetto motoristico ho avuto alcune impressioni favorevoli e altre un po’ meno.
Ha un eccellente tiro ai bassi: di fronte ad un salitone non è necessario anticiparla perché è molto pronta e ha un ottimo allungo. Nel guidato è sufficientemente morbida e ha un ottimo sterzo.
Dà l’impressione di affidabilità, robustezza e stabilità, ma è leggermente più rigida degli altri modelli: nel guidato ho notato che non permette molto i “recuperi”. Questo potrebbe anche essere dovuto al fatto che io sono abituata a guidare un 250 di cilindrata, mentre in quell’occasione ho provato un 300 cc. Inoltre, non mi trovo tanto bene a guidare con una pompa della frizione piccola e questo potrebbe essere un altro fattore che ha influenzato in negativo le mie impressioni.


GASGAS TXT PRO 300

La Gas Gas modello 2013 non e' stata stravolta dalla versione precedente, le modifiche piu' evidenti sono il ritorno alle pompe frizione e freni della Ajp, azienda risorta dalle proprie ceneri con nuova proprieta', un nuovo leveraggio del link posteriore ed una nuova centralina e relative nuove mappature, ovviamente e' stata rivisitata la veste estetica, telaio rosso e nuove colorazioni delle sovrastrutture.



























I NOSTRI GIUDIZI

Dato che Ismael è un pilota che corre con Gasgas abbiamo omesso il suo giudizio.





IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Miglior moto da zona, gran motore dosabile al mm di apertura, buona trazione se caricata giusta, forcella da preparare.

LAMBERTO
Come lo scorso anno la GASGAS è la moto che mi è piaciuta di più, leggera, maneggevole, un motore perfetto coadiuvato da una frizione impeccabile. Stabile, facile il surplace...bellissima!
Ci sono alcuni aspetti che come lo scorso anno non mi hanno convinto: la messa in moto con la corsa troppo corta della leva, il cambio dai rumori preoccupanti anche se dicono essere ora affidabile ed infine la trazione.
Mi spiego meglio, la moto ha una trazione incredibile però a patto di essere in posizione corretta perchè basta uno piccolo spostamento e la ruota posteriore gira a vuoto, quindi richiede una guida attenta.

MASSIMO
L'anno scorso ero stato contaminato dalla Gas Gas, anche con la 2013 la storia non cambia.
La Gas Gas 2013 nella comparativa è ancora una delle migliori , ha prestazioni al top della categoria, un motore performante ma dolcissimo, la frizione migliore del gruppo, forcella e mono sempre al top, freni anche. Nella guida perdona meno non puoi sbagliare la distribuzione del peso devi caricare di più il posteriore, ma comunque resta sempre una macchina da guerra, sia in zona ed anche per un uso motoalpinistico. Nelle discese si guida molto bene con sicurezza.
I difetti della Gas Gas sono sempre quelli, fastidioso rumore di innesto tra la terza marcia e la quarta  e la difficoltà d'avviamento, bisogna farci la mano, pardon il piede.

SERGIO
La Gas Gas e' sempre la Gas Gas, nel senso che anche sul nuovo modello si ritrovano tutte le caratteristiche che gli appassionati trialisti gia' conoscono da tempo: sensazione di leggerezza estrema nella guida, specie sull'anteriore, motore dalla perfetta erogazione, con una curva di coppia perfettamente "piatta", prontezza ai bassi regimi, grandissima coppia ai medi e allungo grandioso, nonostante il Dellorto di serie, molti preferiscono adottare sulla Txt il Keihin con il relativo pacco lamellare per migliorare ulteriormente le prestazioni del motore, ma sulla 2013 non si sente questa necessita', anche il nuovo collettore in acciaio ha contribuito a migliorare l'erogazione del motore ai bassi regimi.
Grande cura dei particolari e ottima componentistica adottata, anche la nuova progressione dei leveraggi della sospensione rendono la moto piu' agile sugli scalini e si ha la sensazione di "sentire" meglio la ruota posteriore in cima agli ostacoli alti e sullo sconnesso, ottimo anche il funzionamento della forcella Marzocchi.
Gli ingombri laterali del motore sono i piu' contenuti dell'intero panorama delle trial,mentre il telaio allargato in zona pedane, gia' adottato dalla versione 2011 in poi, rende la moto molto piu' stabile nel surplace e nella manovre da fermo. La frizione della Gas Gas continua ad essere il riferimento prestazionale, morbidissima da azionare, con uno stacco ed una modulabilita'  che la fanno sembrare una frizione "automatica", veramente un fiore all'occhiello della moto di Girona!
Ovviamente la "propensione" della Gas Gas alle zone,anche a quelle piu' tecniche ed impegnative, ha il suo lato negativo, l'estrema leggerezza dell'avantreno costringe ad una guida piu' "attenta" sui sentieri, occorre molta piu' attenzione a dove si posiziona la ruota anteriore oltre a sapere dosare con molta attenzione la potenza di un motore molto reattivo, in molti casi perfino troppo!
Anche la postura da adottare in salita e' quella a ginocchia molto piegate, l'impostazione del telaio costringe ad una posizione sempre molto arretrata del peso del pilota, sbagliare il peso in molti casi vorra' dire un piede a terra, ma  se si sapra' mantenere la giusta posizione di guida, il maggiore impegno fisico regalera' un'aderenza ed una reattivita' sconosciuta sulle altre trial.
Ottimo anche il funzionamento dei freni, esenti da fading anche nelle discese piu' lunghe e percorse in enduro-style...
La cose negativa rilevata e' la non perfetta impermeabilita' del filtro aria, la scatola filtro in caso di pioggia e fango tende ad imbarcare acqua dalle prese d'aria presenti nelle vicinanze dello scarico.

VALENTINA
La Gas Gas richiede una guida più sul posteriore, ma in linea di massima è una moto stabile e maneggevole.
La messa in moto non è molto agevole per il fatto della corsa corta (sicuramente è solo una questione di abitudine).
Nel complesso mi ha fatto una buona impressione e, salvo la frizione leggermente scattante, mi sono trovata bene nel guidarla.


JOTAGAS JT 300

Il nuovo importatore ha concesso a Bertana la moto demo per la prova comparativa, la Jtg e' gia' alla sua seconda versione, sulla 2013 sono state apportate parecchie modifche e si e' lavorato per migliorarne l'affidabilita' e gli inevitabili difetti di gioventu' della prima versione, la moto e' caratterizzata da un bellissimo telaio in profilato di alluminio che ha anche funzione di serbatoio del carburante, cerchi neri e colori  bruniti delle sovrastrutture che "legano" con l'anodizzazione della piastra della forcella,abbandonata la forcella Tech della prima versione, sulla moto 2013 e' stata montata una collaudatissima Marzocchi con gli steli da 40 mm.
La caratteristica principale che distingue la Jtg dalle concorrenti e' l'adozione di una particolare disposizione del monoammortizzatore posteriore Olle' e del leveraggio che lo collega al forcellone, posti entrambi sul lato destro della moto, la disposizione laterale consente di adottare una scatola filtro di maggiore volume per migliorare la "respirazione" del motore ottimizzandone la carburazione, bellissima la "miniaturizzazione" del complesso dei leveraggi anodizzati.
Anche la Jtg adotta pompe idrauliche della nuova Ajp, collettore di scarico in titanio sulla 2013. Adottati i dischi Adler per la frizione ed interventi sul cambio per aumentarne l'affidabilita' e per facilitare l'innesto delle marce, il cambio e' a cinque velocita', il carburatore e' il solito DellOrto Phbl da 26 mm.
 


























I NOSTRI GIUDIZI






IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Sincera e stabile, trazione da capire, nel complesso una moto discreta.

LAMBERTO
Esteticamente è bellissima, con un telaio che è un vero gioiello.
In movimento il telaio rigido si fa sentire ma non è fastidioso, le sospensioni sono molto morbide e faccio fatica a trovare trazione.
L'avantreno rigoroso, risulta essere in assoluto il più stabile del lotto, non c'è discesa che metta in pensiero tanto la moto fila diritta senza incertezze, però il prezzo che si paga è alto perchè la moto è pesante di avantreno e dopo una lunga mulattiera impegnativa ero bollito per il troppo impegno fisico.
Il motore non brilla per potenza però è onesto e facilmente gestibile.

MASSIMO
Lo scorso anno non c'era nella comparativa!
La Jtg per me era una novità nei test. La moto parte subito senza problemi, appena sali si riesce a prendere subito confidenza con la moto, il motore risponde con un erogazione costante, la potenza non è a livello della Beta o Gas Gas ma più che sufficente per divertirsi, anche la Jtg è più pesante sul davanti come la Ossa, ma ciò non toglie alla moto l'aderenza necessaria per superare ostacoli e pendenze, buona anche la ciclistica, sia la forcella che il mono mi sono piaciuti come risposta, ero curioso di sentire come funzionava il mono messo in quella posizione! La cosa che mi dava fastidio era lo sfregamento dell'ammortizzatore contro lo stivale.
In discesa la Jtg da un ottima sicurezza siamo a livello della Evo.
In complesso una buona moto, ottima anche per principianti e sano motoalpinismo.
Difetti : poca potenza,  la leva del cambio con tanto gioco

SERGIO
La Jotagas e' la moto piu' nuova nel panorama delle trial in commercio, la versione 2013 colpisce per il bellssimo telaio in alluminio, la zona del cannotto di sterzo con l'incrocio dei travi discendenti e' un capolavoro, la moto colpisce per la sua estetica  aggressiva e "racing" con molti particolari bruniti ed anodizzati, vanta inoltre delle particolari caratteristiche che la distinguono dalle concorrenti, oltre all'innovativo disegno del  telaio in alluminio, colpisce soprattutto la disposizione laterale della sospensione e del suo cinematismo, la moto ha bisogno di una lunga assuefazione alle sue particolari caratteristiche di guida, la prima impressione e' di guidare una moto molto "lunga", con un telaio esageratamente caricato sul davanti, la cosa e' utilissima nelle lunghe discese, la moto e' stabilissima, ma in salita, anche per la particolare disposizione del monoammortizzatore montato in posizione quasi orizzontale, sembra difficile da impennare, in pratica quando si vuole alleggerire l'anteriore per favorire il superamento di un gradino, la sospensione tende a "spingere" in avanti la moto, scaricando la distensione dell'ammortizzatore sulla parte anteriore del telaio e quindi sul cannotto di sterzo, la cosa tende a fare abbassare il davanti della moto, occorre quindi anticipare il  movimento con il corpo e con il comando del gas rispetto all'esecuzione della risalita di un gradino con le altre trial, il vantaggio della sospensione molto inclinata e' invece sulla trazione, ottima anche sul viscido, coadiuvata dall'erogazione molto dolce e progressiva del motore, pur essendo un 301 cc., non stupisce per la potenza e la reattivita', ma viene in aiuto del pilota per la sua gestibilita' anche ai bassi regimi.
La parte posteriore della moto, cioe' il bordo del parafango ed il silenziatore piuttosto larghi entrano in contatto con i polpacci del pilota, risultando fastidiosi nella guida, mentre e' migliorato l'innesto delle marce, la leva, pur avendo una corsa di innesto esageratamente lunga, garantisce un'ottimo inserimento delle marce, bellissima anche la fattura della leva della messa in moto, veramente ben fatta e solida.
Come dicevo, una volta assimilate le particolari caratteristiche di guida, la moto risulta molto facile da guidare nei sentieri, anche quelli piu' impegnativi, ovviamente resta da verificarne l'affidabilita', soprattutto quella del cambio e della frizione,  essendo soltanto alla seconda versione.
 
VALENTINA
Appena sono salita sulla Jotagas mi è sembrato di essere in sella ad una bicicletta!!
Ha una facile messa in moto, è la più leggera, è facile da guidare e molto maneggevole…però forse un po’ troppo, al punto di dare l’impressione di essere meno stabile delle altre.
L’ho trovata leggermente meno pronta ai bassi; di fronte ad un salitone occorre anticiparla un po’ prima perché la ripresa è meno immediata delle altre moto.
Ha la leva del cambio con la corsa un po’ lunga.


                                                             **** fine prima parte ****

5554
OSSA TR 280 I

Anche la Ossa, che ha portato una nuova aria in un ambiente piuttosto tradizionale e "diffidente" nei confronti delle novita' tecnologiche come quello del trial, affacciandosi si' con un marchio storico, ma portando alla ribalta il sistema di alimentazione ad iniezione elettronica del carburante, per adesso ancora unico al mondo sulle motorizzazioni a due tempi in commercio, oltre a proporre un'impostazione telaistica completamente "stravolta", con il serbatoio in lega di alluminio che funge da elemento stressato del telaio, posto sotto al cannotto di sterzo al posto delle tradizionali bretelle discendenti, con il radiatore di raffreddamento dietro al serbatoio ed il motore con il cilindro posto all'indietro in zona centrale, il tutto per abbassare e spostare nella posizione migliore il baricentro delle masse sospese, questo e' il progetto iniziale, la base su cui la versione 2013 ha subito parecchie modifiche volte sia a migliorarne le prestazioni che a facilitare la manutenzione, innanzitutto ci sono delle nuove grafiche, anche i bordi dei cerchi sono colorati di verde, il parafango posteriore ha abbandonato le caratteristiche "branchie" o soffietti che caratterizzavano l'estetica delle prime due versioni per adottare un parafango piu' tradizionale ma molto piu' flessibile a prova di cappottamenti,  e' stata spostata ed impermeabilizzata la centralina togliendola dall'interno della nuova scatola filtro che e' stato dotata di un differente sistema di fissaggio del nuovo elemento filtrante in spugna, il tutto per rendere finalmente facile ed accessibile la rimozione del filtro, nuove mappature dell'iniezione elettronica, una diversa camera di squish per aumentare la compressione, modificata pure la frizione con un diverso materiale di attrito dei dischi per migliorarne lo stacco e la modulabilita', il cambio e' stato modificato per garantire una maggiore robustezza e facilitare l'innesto delle marce adottando un nuovo sistema di indurimento del materiale e smussando gli spigoli degli ingranaggi, per quanto riguarda il monoammortizzatore, che adotta in esclusiva per il mondo del trial, il monoammortizzatore Ohlins con il sistema Ttx a cui sono state collegate delle biellette con un nuovo sistema di ritenzione con viti a brugola oltre ad un tampone elastico di fine corsa piu' lungo.
 




























I NOSTRI GIUDIZI






IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Sempre molto diversa dalle altre, molto rumorosa, bella stabile e piantata davanti, bella trazione, motore progressivo e senza il ritardo della prima serie ma spinge in discesa, sensazione di insieme complicato da gestire come manutenzione

LAMBERTO
Ossa è bella e originale con soluzioni uniche nel panorama delle trial racing, nella versione 2013 ci sono stati numerosi interventi di affinamento atti a rendere il mezzo più affidabile.
A mio avviso è la miglior realizzazione in termini qualitativi, i comandi risultano essere precisi nell'azionamento e nelle conseguenti reazioni.
E' stabile, maneggevole e leggera da gestire, poi la posizione di guida mette a proprio agio non stancando il pilota.
Mi piace meno il motore con ancora un leggero ritardo di risposta all'acceleratore ed è un pò pigra ai bassi regimi e costringe ad un guida leggermente anticipata rispetto alle altre moto a carburatore.
Le ottime sospensioni assorbono tutto, personalmente tarerei più sul rigido, per un maggior controllo della trazione, il monoammortizzatore.
La nostra moto era dotata di batteria al fine di agevolare l'avviamento però ho notato che diverse persone hanno pedalato a lungo per farla partire, penso che sicuramente imparata la corretta procedura di avviamento non ci dovrebbero essere grossi problemi, comunque non è così facile alla partenza come lo sono ad esempio Beta o Sherco.

MASSIMO
Con la Ossa 2012 c'era la curiosita, con la 2013 ho delle certezze.
La certezza è che l'Ossa ottima moto nel 2012,  è ulteriormente migliorata con la 2013.
Come ciclistica penso che sia la migliore del gruppo, buona la forcella, forse era regolata troppo morbida per i miei gusti, ottimo il mono posteriore.
Il motore gira perfettamente senza incertezze molto gestibile ai bassi che sembra quasi fiacco, ma appena apri la manetta del gas ne hai fin che vuoi di potenza fino ad avere un ottimo allungo, buona anche la frizione.
La moto è molto caricata sull'anteriore ma questo non preclude l'aderenza al posteriore anche sul viscido il mono posteriore difatti è il migliore di tutti.
Nelle discese non ci sono problemi, anzi nei tornantini stretti si è avvantaggiati avendo il posteriore leggero si sposta meglio.
Il difetto della Ossa è sempre quello, si fa fatica a metterla in moto, ho visto anche gente molto più smaliziata di me essere in difficoltà con la messa in moto.

SERGIO
La Ossa 2013 ha beneficiato di parecchi aggiornamenti migliorativi che hanno contribuito ad aumentare ulteriormente le prestazioni ma sopratutto la facilita' di guida anche per chi non e' un esperto oppure per chi e' poco allenato ed utilizza la moto in modo sporadico, risulta la moto piu' facile ed "amichevole" da guidare, non costringe a condurre la moto "appesi" al manubrio in salita, ci si puo' addirittura "dimenticare" di piegare le gambe e la moto continuera' ad avanzare con una grandissima motricita' e trazione, questo grazie al monoammortizzatore Ohlins Ttx che e' un altro pianeta rispetto a quelli adottati di serie da tutte le altre trial in commercio ed anche per la particolare disposizione dei pesi ed il disegno del telaio completamente diverso dalla concorrenza, anche il motore con il cilindro montato all'indietro contribuisce ad abbassare il baricentro della moto, da quest'anno l'ammortizzatore e' ancora migliorato ulteriormente con l'adozione di un tampone di fine corsa piu' lungo che rende la risalita dei gradini piu' alti ancora piu' facile, la stabilita' della moto ed il senso di sicurezza che infonde al pilota e' facilmente avvertibile in surplace e nelle manovre da fermo, oltre a dare stabilita' alla moto in discesa anche sulle pietre viscide o nei trasferimenti a velocita' quasi "enduristiche", la moto risulta stabilissima e la sensazione di controllo e la sensazione di "sentire" perfettamente l'anteriore della moto e' rassicurante, questo viene in aiuto anche nel motoalpinismo nella percorrenza di lunghi sentieri ripidi in discesa, l'Ossa ha una certa similitudine di impostazione  dei pesi e di posizione di guida della Montesa Cota 4RT, cioe' un avantreno molto "piantato" per terra, si ha sempre l'esatta percezione di dove si vuole mettere la ruota anteriore, pur restando una moto molto maneggevole, si' ha la sensazione che, passata la ruota anteriore, il "resto" della moto "saltera' " sull'ostacolo senza problemi e senza fare mettere i piedi a terra!
La facilita' di guida e' anche "esaltata" dalle prestazioni del motore, nonostante ci sia ancora una leggera incertezza nella prima apertura del gas, probabilmente l'unico limite dell'iniezione elettronica del carburante, ma i vantaggi sono molto piu' evidenti degli svantaggi, non uno scoppio anomalo dovuto a smagrimento a gas chiuso in discesa, tipico dei motori alimentati a carburatore, nessun segno di ingolfamento e carburazione sempre perfetta ad ogni altitudine ed in qualsiasi condizione climatica, il motore ha una curva di coppia da motore "elettrico", e dispone di un allungo sconosciuto ai motori alimentati a carburatore, ho provato a fare un lungo salitone in terra reso viscido dalla pioggia caduta i giorni precedenti alla prova e la moto saliva tranquillamente con la seconda inserita senza problemi con un'ottima trazione, le due mappature dell'accensione cambiano completamente il carattere della moto, la mappatura "soft" e' veramente tale rendendo il motore dolcissimo di erogazione ai bassi regimi, mentre la mappatura "normale" a piena potenza rende la moto molto reattiva e "scattosa", pur restanto gestibilissima, un altro dei vantaggi della Ossa e' di permettere sempre di salire su un ostacolo anche se si e' arrivati troppo sotto, basta "crederci" e la moto salira' in ogni condizione, quindi ottime doti di recupero degli errori del pilota!
Le note dolenti sono la particolare procedura di accensione, ma a quello si puo' tranquillamente ovviare lasciando montata la batteria a tampone che mantiene in carica il circuito elettrico, non ci saranno piu' problemi di accensione e la moto partira' con un "mezzo" calcio e con la marcia inserita!
Morbidissima e modulabile la frizione in stile Gas Gas, buono il funzionamento della "solita" Marzocchi con canne in alluminio che sul telaio della Ossa sembra che "lavori" ancora meglio che sulle altre moto, buono e "mordente" il funzionamento del freno anteriore, mentre il posteriore, oltre ad avere la leva piottosto incassata e nascosta tende  ad allungare un poco la frenata nelle lunghe discese.
 
VALENTINA
La Ossa esteticamente è molto bella e sembra ben rifinita nei particolari.
Ha un’ottima posizione di guida ed è stabile.
Ho faticato all’inizio nell’uso del freno posteriore perché, essendo molto vicino alla pedalina, mi è mancata un po’ di sensibilità.
Un altro aspetto strutturale non agevole è la posizione della candela, in quanto per la sua sostituzione è necessario la rimozione del parafango posteriore.
Di fronte ad un ostacolo o ad un salitone occorre anticiparla leggermente perché è un po’ lenta ai bassi.


SHERCO ST 2.9

Come la Gas Gas, anche la Sherco ha subito soltanto modifiche di dettaglio di un progetto gia' piuttosto nuovo ed innovativo, la St 2.9 e' da qualche anno che e' caratterizzata dalla disposizione del serbatoio del carburante in posizione non convenzionale, nella parte posteriore della moto, in posizione simmetrica e speculare rispetto al silenziatore di scarico, difatti per portare la miscela al carburatore e' stata adottata una pompa a membrana, in tal modo, oltre ad beneficiare di un abbassamento ed arretramento del baricentro della moto, e' stato possibile posizionare la scatola filtro nella zona piu' alta e "calma" possibile.
La versione  2013 della St 2.9 e' caratterizzata da una nuova e "vistosa" colorazione del telaio verniciato con un  giallo molto "acceso", si continua ad adottare la forcella toscana Tech e le pompe freno e frizione Formula, che hanno subito una modifica piuttosto importante sul pistoncino dell'attuatore idraulico che lavora "finalmente" in posizione ideale.
 
 

























I NOSTRI GIUDIZI





IMPRESSIONI DI GUIDA

ALDO
Molto corta e manubrio scomodo, ottima in salita per equilibrio e trazione pessima in discesa. Motore progressivo

LAMBERTO
Ho trovato la Sherco piuttosto piccola e data la posizione del manubrio il pilota è piuttosto sbilanciato sul davanti, insomma non è comodissima.
La maneggevolezza è notevole e la reattività ai comandi è massima. Grande trazione e potenza del motore buona, però l'erogazione è un pò sporca forse perchè la carburazione è perfettibile.
Le sospensioni buone.
Meglio la versione 2012, in ogni caso ritengo la Sherco una moto da funanboli dalla guida a rimbalzi sulla ruota posteriore.

MASSIMO
Mi aveva stupito la 2012, la Sherco 2013 non mi ha convinto.
Lo scorso anno ero rimasto stupito della nuova Sherco, con la 2013 è come se mi mancasse qualcosa, con questo non voglio assolutamente essere frainteso, la moto c'è ed è anche un prodotto valido, ma in tutta sincerità mi era piaciuta di più quella dello scorso anno.
Mi sembra ( magari mi sbaglio) che abbiano voluto cambiare la distribuzione dei pesi andando a caricare il davanti visto che lo scorso anno era molto leggero.
Comunque la moto è ancora la più semplice del gruppo da guidare, adatta anche ai meno smaliziati, ti porta dove vuoi senza timori, ha sempre un aderenza eccezionale che perdona anche il pilota apprendista, parte sempre al primo colpo di pedivella.
In discesa è risultata un poco ballerina, ma penso che era dovuto dalla pressione della gomma anteriore troppo alta.
Di negativo : i rapporti del cambio tra la quarta e la quinta.

SERGIO
La Sherco ha subito modifiche piu' estetiche e di dettaglio, nessun stravolgimento rispetto alla precedente versione, una modifica funzionale molto importante e' stato eseguito sull'attuatore superiore delle pompe Formula del freno e della frizione che permettono al pistoncino attuatore di lavorare "finalmente" diritto ed in condizioni ideali, la moto da' la sensazione di avere la forcella piu' "in piedi" rispetto alle quote ciclistiche delle altre trial, quindi si ha sulla Sherco una grandissima maneggevolezza e la sensazione di guidare una moto piu' "corta" delle altre, anche l'impostazione di guida e' differente, si e' piu' "proiettati" sulla ruota anteriore anche se la moto risulta essere dotata di una grandissima aderenza, anche sui terreni viscidi che abbiamo trovato durante la prova, la forcella Formula e' molto scorrevole, anche se quella provata risultava molto sfrenata in ritorno e sulle pietre aveva una specie di effetto rimbalzo, mentre e' migliorato il funzionamento del mono Olle', molto piu' "tonico" e meno legnoso nella risposta sugli scalini rispetto a quello montato sulla precedente versione.
Anche il motore ha una particolare erogazione, sembrava leggermente "grasso" di carburazione ai bassi regimi, ma la cosa permette di avere un motore meno brusco e piu' dolce ai bassi regimi, purtroppo la pompa che porta il carburante dal serbatoio montato posteriormente al carburatore  tende a spingere piu' miscela di quello che e' necessario, sicuramente la cosa e' facilmente migliorabile con una buona messa a punto del carburatore.
La frizione ha uno stacco piuttosto brusco e difficile da modulare.
La Sherco comunque colpisce per le doti di grande aderenza e motricita', anche se la sensazione di moto "corta" e maneggevole la rende piu' adatta agli agonisti e a chi sa' guidare con l'anteriore alto.
 
VALENTINA
La Sherco è stata la moto con cui mi sono subito trovata meglio. Ha un’ottima posizione di guida, è maneggevole e stabile.
Le sospensioni anteriori sono leggermente dure, ma forse questo è dovuto al fatto che la moto è nuova e si devono ancora ammorbidire.
Ha un tiro ai bassi leggermente minore della Beta, ma nell’insieme è quella che mi ha semplificato di più la guida.


Ringrazio Mauro Bertana e tutti gli amici che mi hanno aiutato nel creare questa comparativa che spero possa essere di aiuto per chi vuole acquistare un nuovo mezzo.
Come si può leggere ci sono pareri a volte contrastanti ma questa è la naturale conseguenza di quando si coinvolgono più persone ad esprimere giudizi, ritengo che sia il modo più serio ed autorevole per cercare di dare delle indicazioni il più possibile attendibili.
Come sempre siamo a vostra disposizione per approfondire gli argomenti trattati.

A' la prochaine!!


COMPARATIVA BACK STAGE



























































5555
Fotografia / Re: Questa sera!
« il: 31 Ottobre 2012, 09:34:46 »
Molto bella!!!  sm419

5556
Scorpa / Re: pulizia silenziatore t-ride
« il: 29 Ottobre 2012, 15:42:04 »
Anche a me sembra un po' presto, comunque ho chiesto delucidazioni in merito.

5557
Scorpa / Re: pulizia silenziatore t-ride
« il: 29 Ottobre 2012, 15:29:49 »
Se non ho capito male non dovrebbe esserci lana di vetro.

5558
Presentazioni / Re: Eccomi!!
« il: 29 Ottobre 2012, 15:26:38 »
Ciao e benvenuto.
Di che zona sei?

5559
Presentazioni / Re: Claudio64
« il: 28 Ottobre 2012, 19:48:05 »
Ciao e benvenuto!

5560
Scorpa / Re: Cosa ne pensate di questa Long Ride?
« il: 28 Ottobre 2012, 16:28:04 »
La Long Ride ha già oltre 5,5 lt di serbatoio che, dati i bassi consumi, assicurano una ottima autonomia.
Preferirei mantenere le attuali misure del serbatoio dato che è sottile e portarmi due litri nello zaino.
L'attuale sella è di plastica dura, se ci fosse qualcosa di più morbido sarebbe bene ma non ritengo necessario un sellone così ampio perchè non si andrebbe in due su questo tipo di moto.
Come dice E 4rt esiste la TRide che ha già una buona impostazione.
Però consideriamo che con la Long Ride chi abita in montagna si può spostare con un mezzo agile e leggero e quindi se avesse una sella decorosa ed un portapacchi si potrebbe usare per
andare in paese o salire alla malga portando della merce.
Cerchiamo di vedere i mezzi anche in una ottica di un fuoristrada non impegnativo ma utilitaristico.

5561
Report su uscite nel nord Italia / Re: Foglie, pietre e acqua..
« il: 28 Ottobre 2012, 13:25:04 »
Bei posti!!
Tipici boschi a nord di Varese  :baci:

5562
Scorpa / Cosa ne pensate di questa Long Ride?
« il: 28 Ottobre 2012, 09:07:08 »
L'infaticabile Chicco Molteni mi ha spedito la foto di un prototipo di Long Ride che vorrebbe che noi giudicassimo.
A mio avviso per rendere meno brutta la sella la scaverei nel mezzo, avrebbe un minor impatto estetico ed inoltre la parte centrale non si usa.
Cosa ne pensate? Non solo sotto il profilo estetico ma soprattutto quanti utilizzerebbero una moto approntata in questo modo?




5563
Presentazioni / Re: Ciaoooo
« il: 28 Ottobre 2012, 02:11:05 »
Ciao e benvenuto.

5564
Alla faccia che posti!

Belli ma  :paura:

5565
Presentazioni / Re: Eccomi!
« il: 27 Ottobre 2012, 06:53:51 »
Ciao Alberto, benvenuto tra noi!

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