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Topics - Lamberto

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Drive in / Il pensiero di Steve Jobs
« il: 07 Ottobre 2011, 23:07:54 »
Cercando sulla rete informazioni su questo grande dell'informatica ho trovato la traduzione di un
discorso fatto nel 2005 ad una platea di neolaureati, mi trovo totalmente d'accordo su quanto
afferma, voi cosa ne pensate?


Discorso ai neolaureati della Stanford University, il 12 giugno 2005:

"È per me un onore essere qui con voi, oggi, alle vostre lauree in una delle migliori università del
mondo. Io non mi sono mai laureato. Anzi, per essere onesto, questa è l'esperienza più vicina ad una
laurea che mi sia mai capitata. Oggi voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente
di eccezionale: solo tre storie.

La prima storia: unire i puntini.

Lasciai il Reed College dopo il primo semestre, ma continuai a frequentare in maniera ufficiosa per
circa 18 mesi prima di abbandonare definitivamente. Perché mollai?

Tutto cominciò prima che nascessi. Mia madre biologica era una giovane studentessa di college non
sposata e decise di darmi in adozione. Credeva fortemente che avrei dovuto essere cresciuto da
persone laureate e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare alla nascita da un
avvocato e da sua moglie. Quando arrivai al mando, però, loro decisero all'ultimo minuto che
preferivano una bambina. Così i miei genitori, che erano in lista d'attesa, ricevettero una chiamata
nel bel mezzo della notte: "C'è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete?". Loro
risposero: "Certamente". Solo dopo, mia madre biologica scoprì che mia madre non si era mai laureata
e che mio padre non aveva neanche finito il liceo. Rifiutò di firmare le ultime carte per
l'adozione. Accettò di farlo mesi dopo, solo quando i miei genitori promisero formalmente che un
giorno io sarei andato al college.

Diciassette anni dopo andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno costoso tanto quanto Stanford
e tutti i risparmi dei miei genitori finirono nelle tasse universitarie. Dopo sei mesi, non riuscivo
a vederci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e
non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, a spendere tutti quei soldi
che i miei genitori avevano messo da parte lavorando una vita intera. Così decisi di mollare e avere
fiducia che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Era piuttosto spaventoso all'epoca, ma
guardandomi indietro è stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell'attimo stesso in
cui abbandonai il college, smisi di seguire i corsi che non mi entusiasmavano e cominciai invece a
frequentare quelli che trovavo più interessanti.

Non fu tutto rose e fiori. Non avevo più una camera nel dormitorio ed ero costretto a dormire sul
pavimento delle camere dei miei amici. Riportavo al negozio le bottiglie di Coca Cola vuote per
avere i cinque centesimi di deposito e poter comprare da mangiare. E tutte le domeniche camminavo
per sette miglia attraverso la città per avere finalmente l'unico buon pasto della settimana
all'Hare Krishna. Adoravo tutto questo. E quello che trovai seguendo la mia curiosità e la mia
intuizione risultò, solo dopo, essere senza prezzo.

Vi faccio subito un esempio. Il Reed College all'epoca offriva probabilmente la migliore formazione
del Paese in calligrafia. In tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto
a mano con grafie bellissime. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito il
corso di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai i caratteri serif e sans serif,
la differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, quello che rende
eccezionale un'eccezionale stampa tipografica. Era bello, storico, artistico e raffinato in un modo
che la scienza non è in grado di offrire e io ne ero completamente affascinato.

Nessuna di queste cose però aveva alcuna speranza di trovare un'applicazione pratica nella mia
vita. Ma dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, tutto quello che avevo
imparato mi tornò utile. E lo utilizzammo tutto per il Mac. E' stato il primo computer dotato di una
bellissima tipografia. Se non avessi mai lasciato il college e non avessi mai partecipato a quel
singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto caratteri tipografici differenti o font
spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato Mac, è probabile che non ci sarebbe
stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non avrei mai
frequentato quel corso di calligrafia e i personal computer potrebbero non avere quelle stupende
capacità tipografiche che ora hanno. Chiaramente, quando ero al college, era impossibile unire i
puntini guardando al futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto
guardarmi indietro.

Di nuovo, non è possibile unire i puntini guardando avanti; potete solo unirli guardandovi
indietro. Dovete aver fiducia che, in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Dovete
credere in qualcosa - il vostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo tipo
di approccio non mi ha mai lasciato a piedi e ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

Seconda storia: l'amore e la perdita

Io sono stato fortunato: ho trovato molto presto quello che amo fare. Io e Woz fondammo la Apple nel
garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Lavorammo duramente e in 10 anni
Apple, da quell'azienda fatta di noi due e un garage, si è trasformata in una compagnia da due
miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. L'anno prima realizzavamo la nostra migliore
creazione - il Macintosh - e io compivo 30 anni. L'anno seguente fui licenziato.

Come si fa ad essere licenziati dall'azienda che tu stesso hai creato? Facile: quando Apple divenne
più grande, assunsi qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda
insieme a me e per il primo anno le cose andarono molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro
cominciarono a divergere e alla fine arrivammo ad uno scontro. Quando questo successe, la
commissione dei direttori si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni, io ero fuori. E in maniera
piuttosto plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era perso e io
devastato.

Per alcuni mesi non seppi assolutamente che cosa fare. Mi sentivo come se avessi tradito la
generazione di imprenditori prima di me - come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era
stata passata. Incontrai David Packard e Bob Noyce e tentai di scusarmi per aver rovinato tutto così
malamente. Fu talmente un fallimento pubblico che presi anche in considerazione l'ipotesi di
scappare via dalla Silicon Valley. Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: amavo ancora
quello che avevo fatto. Ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato di un bit questo
amore. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.

Non me ne resi conto allora, ma essere licenziato dalla Apple era stata la miglior cosa che mi
potesse capitare. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di
nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti consentendomi di
entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT, un'altra azienda chiamata Pixar e
mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe poi diventata mia moglie. Pixar produsse il primo
film d'animazione digitale, Toy Story, e adesso è lo studio di animazione più famoso al mondo. In un
significativo susseguirsi di eventi, la Apple comprò NeXT, io ritornai alla Apple e la tecnologia
sviluppata da NeXT è ora il cuore dell'attuale rinascita di Apple. E io e Laureen abbiamo una
meravigliosa famiglia.

Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato dalla
Apple. Fu una medicina molto amara, ma credo che il paziente ne avesse bisogno. Qualche volta la
vita ci colpisce come un mattone in testa. Ma non perdete la fede. Sono convinto che l'unica cosa
che mi trattenne dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quello
che amate. E questo vale sia per il vostro lavoro che per i vostri affetti. Il vostro lavoro
riempirà una buona parte della vostra vita e l'unico modo per essere realmente soddisfatti è fare
quello che riterrete un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che
fate. Se ancora non l'avete trovato, continuate a cercare. Non accontentatevi. Con tutto il cuore,
sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie, diventerà sempre
più bello con il passare degli anni. Perciò continuate a cercare finché non lo avrete trovato. Non
vi accontentate.

La terza storia: la morte

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se
fosse l'ultimo, sicuramente una volta avrai ragione". Mi colpì molto e da allora, per gli ultimi 33
anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della
mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta era "no" per
troppi giorni di fila, capivo che c'era qualcosa che doveva essere cambiato.

Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai trovato per fare le
grandi scelte della mia vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto
l'orgoglio, tutte le paure di imbarazzi o fallimenti - svaniscono di fronte all'idea della morte,
lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo
migliore per non cadere nella trappola di pensare che abbiamo qualcosa da perdere. Siete già
nudi. Non c'è ragione per non seguire il vostro cuore.

Circa un anno fa mi fu diagnosticato un cancro. Alle sette e mezzo del mattino feci la scansione che
mostrava chiaramente un tumore al pancreas. Non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori
mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile e che avrei
avuto si e no 3 mesi di vita. Mi dissero di andare a casa e sistemare le mie faccende (che è il
codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa che dovevo prepararmi a dire
ai miei figli, in pochi mesi, tutto quello che pensavo di avere ancora una vita per dire. Significa
che dovevo essere sicuro che tutto fosse organizzato in modo tale che per la mia famiglia fosse il
più semplice possibile. Significa che dovevo dire i miei "addii".

Vissi con il responso di quella diagnosi per tutto il giorno. Quella sera mi fecero una biopsia, in
cui ti infilano un endoscopio giù per la gola, attraverso lo stomaco fino all'intestino per inserire
un ago nel pancreas e prelevare alcune cellule del tumore. Io ero sotto anestesia, ma mia moglie -
che era lì - mi raccontò che quando i medici videro le cellule al microscopio iniziarono a piangere,
perché avevano appena scoperto che avevo una forma di cancro molto rara e curabile con un intervento
chirurgico. Mi sottoposi all'intervento chirurgico e adesso sto bene.

Quella fu la volta in cui mi avvicinai di più alla morte e spero che, per qualche decennio, sia
anche l'ultima. Essendoci passato, posso parlarvi adesso con un po' più di certezza di quando la
morte fosse per me solo un concetto astratto.

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso non vogliono morire per
andarci. Ma comunque la morte è la meta che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed
è come deve essere, perché molto probabilmente la morte è la più grande invenzione della vita. E'
l'agente di cambiamento della vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo. Ora, il nuovo
siete voi, ma un giorno non troppo lontano diventerete gradualmente il vecchio e sarete spazzati
via. Mi dispiace essere così drammatico, ma è la pura verità.

Il vostro tempo è limitato, per cui non lo sprecate vivendo la vita di qualcun altro. Non fatevi
intrappolare dai dogmi, seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciate che il
rumore delle opinioni altrui offuschi la vostra voce interiore. E, cosa più importante, abbiate il
coraggio di seguire il vostro cuore e le vostre intuizioni. In qualche modo loro sanno che cosa
volete veramente. Tutto il resto è secondario.

Quando ero ragazzo esisteva una meravigliosa rivista che si chiamava The Whole Earth Catalog, che
era una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a
Menlo Park, e Stewart ci mise dentro tutto il suo tocco poetico. Era la fine degli anni Sessanta,
prima dei personal computer e dell'editoria elettronica, quindi la rivista era interamente creata
con macchine da scrivere, forbici e polaroid. Era una specie di Google in versione cartacea, 35 anni
prima che Google fosse inventato: era idealistica, traboccante di strumenti chiari e concetti
meravigliosi.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di The Whole Earth Catalog e quando arrivarono alla
fine del loro percorso, pubblicarono il numero finale. Era più o meno la metà degli anni Settanta e
io avevo la vostra età. Nell'ultima pagina di questo numero c'era una fotografia di una strada di
campagna al mattino presto, quel tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete
abbastanza avventurosi. Sotto la foto erano scritte queste parole: "Stay Hungry. Stay Foolish",
siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish. Io me lo
sono sempre augurato per me stesso. E adesso che vi laureate per cominciare una nuova vita, lo
auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish. Grazie a tutti."

Steve Jobs


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Ossa / Ed ecco la nuova Ossa Explorer
« il: 06 Ottobre 2011, 20:19:37 »
Ragazzi, ecco una anteprima interessante per noi motoalpinisti, ditemi cosa ne pensate.










 OSSA Explorer: Ficha técnica

MOTOR
Cilindrada: 272,2 cc
Tipo: Monocilíndrico 2T invertido con admisión por láminas
Refrigeración: Líquida
Diámetro por carrera: 76x60 mm
Alimentación: Inyección electrónica indirecta de KOKUSAN
Encendido: Electrónico Kokusan asistido por batería de litio.
Embrague: multidisco en baño de aceite

TRANSMISIÓN:
Caja de cambios: 6 velocidades
Transmisión primaria: por engranajes.
Transmisión finl: por cadena.
Lubricación: Mezcla al 0.9% de aceite 2T 100% sintético
Aceite del cambio: 350cc de aceite tipo Gear Extreme 75W.

CHASIS:
Tipo: Tubular Cr-Mo / Aluminio con depósito integrado patentado por OSSA
Suspensión delantera: Horquilla hidráulica marzocchi de 40mm multiajustable.
Suspensión trasera: Monoamortiguador hidráulico multiajustable.
Freno delantero: disco de ø 185 mm con pinza de doble pistón.
Freno trasero: disco de ø 160 mm con pinza de doble pistón.
Llantas: de 28 radios.
Rueda delantera: 1.6 x 21 80/100-21
Rueda trasera: 2.15 x 18 120/100-18
Cubrecárter: fabricado en AA7075 T6
Palanca de arranque de aluminio forjado.
Palanca de cambio forjada en aluminio.
Palancas de cambio y freno trasero con puntera retráctil.

DIMENSIONES:
Distancia entre ejes: 1.328 mm
Altura de asiento: 820 mm
Altura libre al suelo (descargada): 340 mm
Capacidad del depósito: 8,6 litros
Peso en seco: 74 Kg

Precio aproximado: 5.900 €

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Gli amici del MC Valli del Canavese organizzano questo simpatico ed originale evento :








                             Cuorgnè, 30/09/2011
   


COMUNICATO STAMPA n2


Il Valli del Canavese Trial Team, organizza il 16 ottobre a San Colombano Belmonte (TO), la 1° Prova Sperimentale di FAST TRIAL.

Il FAST TRIAL nasce non per cambiare o snaturare il trial attuale, ma per dargli un’alternativa nuova e divertente. Nel Fast Trial, alle difficoltà canoniche della specialità, si aggiunge il fattore tempo, come discriminante determinante per la vittoria finale.

INFORMAZIONI  GENERALI
La gara si svilupperà su 3 giri con 6 zone e tre livelli di difficoltà. Partenza primo pilota ore 9,30.

Per il pubblico
A pochi minuti dalla partenza, su facile sentiero in discesa, sarà raggiungibile a piedi la zona 4, lungo la sponda del Gallenca, sul trasferimento del mondiale dell’81.
Ottocento metri prima del paese, a bordo strada, sarà visibile la zona 5.
La zona 6 è tracciata al fondo del paddok, vicinissimo alla partenza.
Il Valli del Canavese Trial Team permette a tutti i trialisti l’accesso al trasferimento di gara, confidando nel senso di responsabilità degli appassionati affinché non si creino situazioni di intralcio ai piloti e al corso regolare della manifestazione. Si raccomanda di cedere il passo a tutti i possessori di pettorale che dovessero sopraggiungere.

Per i piloti
Il Fast Trial è equiparabile ad una normale gara di trial per quanto riguarda l’architettura generale (percorso su più giri con zone controllate, partenze scaglionate, tempo massimo, ecc.). Anche la tipologia di ostacoli delle zone controllate e la tracciatura è quella di una gara tradizionale. Nel Fast Trial, oltre alle penalità in zona (appoggio, uscita dal percorso e non conclusione della prova), verrà conteggiato anche il tempo di percorrenza della zona, per cui il completarla ‘presto e bene’ decreterà la vittoria.
Sono esclusi da penalizzazione, perché comportano di per sè una perdita di tempo, tutti gli altri comportamenti contemplati dal trial classico (arretramento, incrocio, spegnimento della moto, disarcionamento, ecc).
I livelli di difficoltà delle zone saranno 3, riconoscibili dal colore delle frecce ( rosso, blu, verde) e sanciscono le categorie definite Fast , Medium e Slow. Trasferimento fuoristrada al 95%
Per tutti, comoda strada d’accesso e ampio parcheggio. Area camper, parco giochi e area attrezzata nelle adiacenze del paddok.
Eventi collaterali
Al sabato sera, dalle 19,30, Bagna Caoda in padiglione riscaldato.
A seguire serata musicale. Alla domenica sera, dalle 14,30, degustazione Caldarroste, Frittelle, Strudel e Dolci di mele.


                                                Valli del Canavese Trial Team
                                            Sport pulito- trial sociocompatibile


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Si, è un report un po insolito anche se abbiamo girato per montagne e colline, insolito perchè questa volta sono particolari i miei compagni di uscita sm49

La scorsa domenica siamo finalmente riusciti ad organizzare il primo raduno motociclistico di famiglia, ne parlavamo da tanto ma vuoi la distanza, i mille
problemi di tutti i giorni mettere d'accordo quattro famiglie non era facile però finalmente ci siamo riiusciti sm412

Ritrovo ovviamente a casa dalla mamma,  poi prima tappa a casa di mio cognato che, visto che mia sorella Annagrazia è l'unica a non guidare la moto, ha
un marito motociclista......e che motociclista!!! Dopo vedremo le sue bambine :hee20hee20hee:


Vi presento mia sorella Isabella, vera biker, da oltre 17 anni gira con la sua fida Shadow




Il marito a sinistra e a destra mio fratello Davide, motociclista da solo due anni ma sta recuperando alla grande visto i km che si sta facendo con ogni tempo e clima




Questo è il più vecchio, non vi dico chi è  :73: dal colore non si capisce cosa guida   :67:



Si parte ed in poco più di mezzora percorriamo circa 40 km che ci separano da nostra sorella, arriviamo un po infreddoliti visto che abbiamo transitato nella zona
della Carpegna tra Romagna e Marche.

Mia sorella ha preparato il Pit Stop :singing:






Poi andiamo a vedere l'ultima bambina nata, ha solo 3 giorni, GS Adventure  sm91




Da lontano non si vede la bavetta che scende  :hee20hee20hee:



Mia moglie prova la sella e....intanto commenta il comfort della sella della mia 690 sm019




Poi mio cognato ci porta del suo garage a vedere le altre bambine  sm414

Ducati 1098 R....186 CV




CBR 1000 RR




Mi è venuta sete a forza di sbavare.....e volevo vedere voi!





Beh la 690 non è male......si ho capito meglio cambiare argomento :73:




Ecco Carlotta ancora perfettamente funzionante, una Honda è una Honda!






Foto di rito e poi si parte




Notare lo sguardo di mia moglie......forse sa cosa gli aspetta? :57:




Percorriamo la mitica e bellissia Viamaggio meta ogni week end di centinaia di motociclisti, questa strada si snoda prima tra Romagna e Marche, poi tra
Romagna e Toscana.



Dopo aver superato il passo di Viamaggio si prende per il Monte Spino (Toscana) dove proprio in cima c'è un ottimo ristorante ritrovo di tanti motociclisti,
siamo a 1005 mt di altezza





Queste ragazze non sono passeggere ma pilotesse  sm413




Il clima eccellente ci invita a mangiare all'aperto....cosa vuoi di più?





Una giornata indimenticabile che mi piace condividere con gli amici forum, perchè lo spirito con il quale abbiamo vissuto questa
giornata è quello che dovrebbe essere presente in tutte le uscite in moto dove il divertimento, la goliardia, l'allegria e il gas le
rendono così magiche.

Lamberto

425
Volevo sapere da chi possiede questa moto come si è trovato, pregi e difetti e problemi riscontrati.

Grazie

426
Scorpa / Le foto della Scorpa SR 280 2012
« il: 29 Settembre 2011, 22:32:16 »








428
Scorpa / Abbiamo provato la TY 125 4T
« il: 18 Settembre 2011, 22:47:09 »
Finalmente abbiamo avuto a disposizione la piccola moto della Scorpa per poterla saggiare sui nostri percorsi.
La TY 125 cosa franco concessionario 3.850 € e devo dire che il prezzo è ottimo in rapporto alle dotazioni fornite con la moto, il telaio del tutto simile a quello dei modelli
racing ha un bel forcellone di ottima realizzazione. Le sospensioni sono le stesse della SR 280, modello di punto della casa francese, quindi direi più che buone. In questa
versione sono settate sul morbido per dare più comfort sia su asfalto che in fuoristrada.
La sella veramente comoda è situata piuttosto in basso quindi non interferisce nei movimenti più estremi.
Saliti sulla moto la posizione di guida sia in piedi che da seduto è valida, ci sono due sporgenze un po fastidiose per chi è abituato alle trial moderne, ovvero il carter frizione
che trova sopra anche la leva della accensione, questo comporta di aver il piede non in linea con la pedana per poter frenare, mentre dall'altro lato la protezione del
silenziatore interferisce con lo stivale, a questo si può ovviare sostituendola con un lamierino.
Il motore parte sempre facilmente sia con il motorino di avviamento che a pedale, occorre aspettare prima di partire che il motore si scaldi, come tutti i motori raffreddati ad
aria il tempo necessario è maggiore rispetto a quelli raffreddati a liquido.
Il rumore meccanico è contenuto come lo è lo scarico, veramente silenzioso.
La frizione è a filo ed è più dura da azionare rispetto a quelle idrauliche ed inoltre a caldo non è precisa e tende un po a strappare.
Questa civilissima moto si presta sia per un uso quotidiano alla stregua di uno scooter sia per fare del motoalpinismo non eccessivamente impegnativo, ciclisticamente indurite le
sospensioni si può fare di tutto il limite è il motore che è soffocato ed esprime una potenza limitata, si affrontano tranquillamente anche mulattiere impegnative
il problema nasce nel momento in cui è richiesta potenza ed allungo, ovvero una lunga e ripida rampa piuttosto che un gradino in salita, in questi casi occorre mestiere ed
essere più leggeri dei miei 85 kg in ordine di marcia.
La TY 125 va guidata anticipando gli ostacoli e facendo uso della frizione, non è facile fare impennare, quindi occorre una guida precisa e copiare tutti gli ostacoli.
La frenata è buona sia davanti che dietro.


Queste le impressioni di Gianni:
Guidare una moto da trial con un motore ottavo di litro 2 valvole raffreddato ad aria strettamente di serie tenendo conto di tutte le "strozzature" per l'omologazione antinquinamento non fa certo salire l'adrenalina!

La Scorpa TY 125 però è una moto piacevole da vedere ed a guardarla bene si percepisce anche un livello qualitativo più che buono!
Il motorino d'avviamento è una bel lusso per chi pratica motoalpinismo...anche se la moto parte molto facilmente e con pochissimo sforzo anche con la pedivella!
La posizione di guida mette subito a propio agio unica pecca la leva del freno posteriore è un pò troppo "esterna" e col piede si rischia di prendere lo snodo della messa in moto, ci si deve abituare. In piedi sulle pedane invece sporge un po troppo il riparo del silenziatore che tocca nello stivale sinistro.

Una volta in movimento la prima è cortissima e si deve cambiare subito l'allungo del motore è molto limitato il cambio è duro ma preciso, forse deve rodarsi un poco. La cosa peggiore è la frizione: ha il comando a cordina e stacca in modo poco preciso...inoltre va usata spesso con la potenza limitata.
Certo il paragone con il comando idraulico della mia Cota dalla quale sono appena sceso, è improponibile...
La cosa più bella è l'assetto delle sospensioni, forse un po troppo morbide, ma si bevono tutto e lavorano egregiamente.
Peccato che il motore sia troppo soffocato perchè la ciclistica non è male! La moto non regala emozioni forti ma in compenso è facilissima da usare ed estremamente comoda!






























Lamberto

429
La concessionaria Sherco di Moncalieri Superbike offre la possibilità di provare domenica 18/9 presso il campo di Orbassano Tetti Valfre le enduro 2012
ecco la foto del nuovo modello 300 4T modello di punta prodotto negli stabilimenti di Nimes in Francia.



430
Moto da trial e free ride / Eppur si muove.....
« il: 12 Settembre 2011, 22:03:12 »
...diceva il buon Galileo Galilei, lo stesso dicasi finalmente per il settore delle moto da freeride/motoalpinismo, ovvero il segmento
a suo tempo inventato dalla Scorpa con la T-Ride. Finalmente veniamo presi in considerazione dopo anni di prediche a destra e a manca. sm442

Ci sono "rumors" che dicono che diverse case stanno lavorando in questo senso tra cui Scorpa che presenterà la nuova T-Ride con motore 2T
derivato dal trial Sherco, dovrebbe anche esserci una versione con il 250 4T derivato dall'enduro.

Stanno lavorando anche in KTM, Husqvarna e Ossa :hee20hee20hee: :hum:

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In occasione della Transculinaria 2011 ho partecipato con l'incarico di redigere l'articolo per Trial Magazine e, in questa occasione, ho conosciuto Vanni Crisapulli e
Marco Querio, rispettivamente presidente e vice del motoclub Valli del Canavese.
Queste due persone hanno uno spirito e delle capacità organizzative veramente uniche, in effetti si sono dedicati alla causa del trial e del motoalpinismo a 360°,
tra gli impegni primari ci sono il far conoscere l'attività del trial organizzando delle manifestazioni a livello locale dove partecipano anche dei bambini.
Questo per far capire quanto una moto da trial abbia un impatto ambientale veramente ridotto ed anche la scarsa pericolosità di questa attività sportiva.
Inoltre questo sodalizio si dedica fattivamente alle pubbliche relazioni con le autorità dei comuni per ottenere i permessi ed aree permanenti per lo svolgimento della
pratica del motoalpinismo, oltre a questo si preoccupano di mantenere, pulire e ripristinare i sentieri montani.

Quindi un impegno gravoso supportato dalla grande passione che guida tutto lo staff.

Questi sono i comuni che hanno dedicato dei percorsi alla pratica del motoalpinismo:

Comune di Alpette
Comune di Canischio
Comune di Cuorgne’
Comune di Forno Canavese
Comune di Levone
Comune di Prascorsano
Comune di Pratiglione
Comune di Rocca Canavese
Comune di San Colombano
         
Allego al seguente post il codice di autoregolamentazione e un articolo sul motoclub


Lamberto

432
Montesa / La Montesa Cota 4 RT secondo Borile
« il: 07 Settembre 2011, 23:18:20 »
L'amico Umberto Borile mi ha inviato le foto della sua Cota, date le sue esigenze da trialista/endurista e grazie alle indubbie capacità costruttive ha rivisto profondamente la moto.
Tra i suoi obbiettivi primari ci sono esigenze da endurista e la necessità che guaine e quant'altro sul manubrio non siano esposti ad impigliarsi nella vegetazione.
Esteticamente la moto non è bellissima perchè Umberto ha cercato la massima funzionalità e non l'estetica.

Le principali modifiche fatte sono:

- alzato il manubrio per poter guidare quasi sempre in piedi ed avere la schiena dritta
- serbatoio in alluminio con saldata la flangia attacco pompa iniezione ricavata con centro di lavoro, il serbatoio tirene 8,5 litri e fa anche da sella, quindi grande autonomia
- rifatto il tubo di scarico portandolo a 32 di diametro e aggiungendo un silenziatore finale, la moto è silenziosissima ed è aumentato il tiro ai bassi già di per se molto buono
- protezione per la gamba destra dal tubo di scarico con una protezione in alluminio
- eliminato guidacatena a molla
- nuova cruna guidacatena con attacco saldato al forcellone che ha permesso di guadagnare in scorrevolezza
- telaietto posteriore per sorreggere il parafango (beta alp 2t) ed il silenziatore, ricavato un piccolo portapacchi
- freno posteriore con disco di maggior diametro facendo ovviamente un'attacco nuovo con nuova pinza, questo per evitare il surriscaldamento che l'impianto standard provoca
- sostituito il tubo benzina fra serbatoio e pompa con uno con occhielli in ergal e viti forate in ergal
- messo una spugna a pori grossi sopra la bocca del filtro che protegge da piccole foglie
- davanti fatta protezione al manubrio dove trova posto la borsetta degli attrezzi, la corda ecc.
- il parafango anteriore è stato alzato di circa un centimetro per evitare di rimanere bloccati nel fango
- per ultima cosa ricavato nella parte posteriore un'incavo con fodero per inserire un seghetto come si vede dalle foto












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Dopo l'uscita sullo Jaffreau con l'amico Gino eravamo rimasti d'accordo di vederci per fine agosto per un'altra uscita in alta quota e,
dato che le promesse vanno mantenute e che le uscite con Gino sono memorabili, venerdì sera sono tornato al grazioso albergo "La Nigritella" gestito da Gino e Valeria.
Oltre ad essere un ambiente confortevole qui si può apprezzare la eccellente cucina di Valeria, veramente squisita.
Bardonecchia è un ottimo punto di partenza per le escursioni dei dintorni, posti ormai mitici per gite a piedi, con moto da trial e enduro.




Un forte temporale nella notte ha tolto problemi di polvere e al mattino la giornata di presenta cosi :




Il giro si preannuncia impegnativo e si decide di partire prima delle 8, al punto di ritrovo con gli amici Adriano ci indica che ci sono
solo tre gradi di temperatura.......mi immagino agli oltre 3000 mt di quota che abbiamo come obbiettivo sm443



La compagnia, come spesso accade, è composta da ottimi trialisti diversi tra questi partecipano a gare di trial.....a buon intenditor......in effetti alcuni passaggi sono stati al limite delle mie possibilità.
Un giro che merita perchè è l'essenza del motoalpinismo di alta quota, dove le montagne a queste altitudini sono brulle, desolanti, ma dotate di un fascino che ti penetra nel profondo. Ieri ho scattato oltre trecento foto e se non fosse che avrei fatto attendere oltre modo i miei compagni ne avrei scattate altrettante.

Iniziamo la marcia di avvicinamento








Gino la nostra guida





Ci si consulta e si decide di rinunciare a salire in vetta dato che oltre i 3200 mt c'è nebbia inoltre ci sono diversi turisti a piedi



Eccoci a 3009 mt di quota, ci sono almeno cinque gradi sotto lo zero ma il problema principale è che c'è un
vento forte che penetra nelle ossa.







Questo è ciò che rimane di un ghiacciaio perenne, Gino racconta che quaranta anni fa era di enormi dimensioni, poi anno dopo anno
a causa del surriscaldamento del globo è praticamente scomparso, come altri in zona



Mettiamo le mani sui collettori, sulle testate ma nonostante abbiamo appena spento le moto.....sono tiepidi  sm409













Decidiamo di salire ancora per poi scendere nell'alveo del ghiacciaio





L'ambiente è veramente surreale, dai colori vividi, le mani sono ghiacciate e non riesco più a tirare la frizione e il freno, scivolo. Situazione da un lato critica ma la bellezza del posto non lascia spazio a questi problemi, tutto va in secondo piano













































Ora ci troviamo su una cresta con un passaggio reso impegnativo dalle raffiche violente del vento











Scendiamo da questo pendio nonostante i freni tirati la moto scendeva senza cenno di fermarsi :-\





Altra discesa impegnativa che obbliga a sederci sulle moto perchè il vento se si stava in pedi sulle pedane ti spostava





Si tira un attimo il fiato





Siamo in un vallata dove praticamente non passa mai nessuno, dato che è abbastanza riparata dal vento cerchiamo un angolo
per fermarci a mangiare





















Ecco un angolo che ricorda le Highlands Scozzesi, veramente suggestivo



















Sullo sfondo la carrabile che porta al Colle del Sommelier










Alla fine di questo stupendo giro Gino ci invita a finire in bellezza con le specialità del posto



Ringrazio tutti i compagni di questa giornata e un abbraccio al grande Gino.

Lamberto


ps: allego il link ad alcuni brevi filmati:

http://www.youtube.com/watch?v=ip0p0nfgZBs

http://www.youtube.com/watch?v=VzZ6tohiUek

http://www.youtube.com/watch?v=2UCRLfG74lA

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Questa mattina mi telefona l'amico Aldo che, visto che era nella mia zona, chiede se si poteva organizzare un giro stradale,
allora telefono a Gianni che conosce molto bene i dintorni per avere informazioni e in quattro e quattrotto disegna il percorso
e non solo.....si aggrega alla compagnia.
sm400

Per il sottoscritto è la prima uscita per un giro prettamente stradale, partecipo volentieri visto il contesto dei posti anche se
non amo particolarmente il bitume.

Così alle 11 ci troviamo a Venitmiglia.

Dato che in questo periodo il Valchisun è in convalescenza ha chiesto agli amici di partecipare al suo dolore astenendoci dall'andare
in moto e, sapendo che questo non è possibile, ci ha lanciato degli anatemi, fatto macumbe e riti Vodoo  sm444 sm444 allora per
contrastare le maledizioni mi sono riempito le tasche di aglio, amuleti e cornini vari :hee20hee20hee:
Inoltre visto che non rispettiamo l'astinenza peccare per peccare abbiamo fatto gli "scambisti" ovvero a turno ognuno ha provato
la moto dell'altro, cosa per altro molto interessante anche perchè le due LC8 per una serie di fattori si sono mostrate molto differenti
tra loro nell'assetto e nella erogazione del motore.

Dai Sergio che ti aspettiamo per settembre anche perchè con Aldo vogliamo rifare il giro per vedere il panorama perchè oggi Gianni
aveva impostato l'andatura del tipo "stò perdendo l'aereo"  :o
Il giro merita veramente!

A la prochaine








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Scorpa / Le foto della nuova TY 125 4T
« il: 02 Agosto 2011, 21:06:46 »
Ecco alcune foto della nuova SY 125 4T appena giunta in Italia, aveva fatto una prima apparizione alla EICMA di Milano.
E' una versione riveduta e corretta del precedente modello, risulta essere ben costruita e robusta, a prima vista le sospensioni sembrano quelle della
sorella maggiore SR 280, il motore è un robusto 4T dotato ora di avviamento elettrico.
Sono in attesa di avere i dati ufficiali relativi alle quote del telaio ed al peso sicuramente sotto gli 80 kg.
La sella di buone dimensioni lascia presagire che questo mezzo si adatta anche a brevi trasferimenti su asfalto oltre alla pratica del motoalpinismo.
A breve dovremmo averne a disposizione una per un test esaustivo.
Tra gli optional previsti ci saranno dei portapacchi, sia anteriore che posteriore, un kit per portare la cilindrata a 175 cc.
Consumi ridottissimi come anche ridotto il rumore allo scarico, prezzo franco concessionario 3.850 €.























Lamberto

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