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« il: 09 Febbraio 2013, 14:41:34 »
Sara' difficile restare sul mercato!
Quando i numeri superano di poco la media non siamo piu' concorrenziali,perche' il prodotto diventa appetibile
per paesi dove il costo della manodopera non e' nemmeno confrontabile al nostro.
Si aggiunga poi il maggior costo dell'energia,del trasporto,la burocrazia,le tangenti,le tasse ecc.ecc.ecc--
il tutto ci fa essere completamente fuori mercato.
Chi poteva si e' gia' spostato altrove da tempo e sono rimasti solo i piccoli o le realta' statali o parastatali.
I nostri politici si sono fermati al medioevo,quando bastava alzare le tasse per arricchire e/o mantenere il
signorotto locale,ora non funziona piu' cosi' e sembrano non rendersene conto.
I tempi sono diventati strettissimi,senza vere riforme si assistera' alla scomparsa della maggior parte dell'industria
con il conseguente minor gettito tributario .
Allora si assistera' al completo disfacimento economico della nostra nazione con tutto
cio' che ne potra' derivare.
E non mi si venga a raccontare come in provincia di Varese (una di quelle piu' avanzate tecnologicamente a livello
nazionale) che la "linea guida" della camera di commercio propone di indirizzare i futuri investimenti nel settore
turistico e agricolo--vorrebbe dire mandare a zappare tutti i tecnici che per centinaia di anni sono stati alla
avanguardia mondiale nei settori aereonautico,motociclistico e tessile.