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Officina / Re: Ripara filettature
« il: 24 Dicembre 2011, 21:48:37 »
eco quello che intendo dire:
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Appena ho un po' di tempo, vorrei provare anch'io a sistemare un paio di fori filettati sul telaio della beta evo, sono quelli che servono per fissare il parafango/sella: hanno messo la vite d'acciaio (tra l'altro piuttosto piccola di diametro) nel foro, filettato direttamente nell' alluminiose hai spazio ingrandisci il foro e rifai la filettatura di diametro superiore.
Non è niente di così grave, ma volevo chiedervi un consiglio per porre rimedio a questa cosa.
grazie
per il GAS... ci pensano le lenticchie di capodanno... per il panettone... come si puo farne a meno?
Tanti auguroni a tutti voi ragazzacci del forum
e mi raccomando , poco panettone e tanto GASSSSS
auguri Geko!!! auguri a tutti!!!
Ciao Diego auguroni anche a te...... Pompeiana ? Ci sei , vero ????
occhio COZ, che ABS è il soprannome dell'uccello Padulo....piantala li che è Natale!
a me fra tutto lo sfigato sembra proprio il gatto! sm404
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.....BUON NATALE...
anche a tutti quelli che pensano che un gatto nero porti sfortuna...
max.
sm427 sm458 :sm448:
........siete anche delle belle persone.
si vede che non ci conosci .......
per il GAS... ci pensano le lenticchie di capodanno... per il panettone... come si puo farne a meno?
Tanti auguroni a tutti voi ragazzacci del forum
e mi raccomando , poco panettone e tanto GASSSSS
Grazie per l'invito Lamberto , se riesco ad organizzarmi vengo molto volentieri.
Oggi vi racconto di un ragazzo come tanti. Non proprio come tutti, ma come quelli, tanti appunto, cui ci accompagnamo nei nostri giri per mule e sterri, come quelli che incrociamo e che tanto volentieri spengono la moto per scambiare due chiacchiere, regalandoci sempre la sorpresa nel riscoprire che metti due motociclisti insieme, che non si sono mai visti, che non hanno mai conversato né si sono scritti, e parleranno delle stesse cose, ed esprimeranno le medesime sensazioni, così come per magia.
Per la verità non è proprio un ragazzo. Ha la sua bella fracca di anni, una famiglia e un lavoro avviato che coi tempi che corrono si tiene stretto azzannandolo coi denti come un pitbull su una chiappa di un vescovo. Ma è anche uno che ricorda, e che ricordando sospira. Si, perché una volta, tanti e tanti anni fa, aveva i capelli, una ragazza bionda con gli orecchini color fragola, qualche migliaio di lire in tasca e una SWM 125.
Bene, sui capelli ha messo da un pezzo la fatidica pietra, la ragazza dai lunghi capelli biondi gli passa rare volte nella mente come un ricordo bello e spensierato che scalda come il sole a primavera, ma la SWM gli brucia dentro ed ogni primavera la finestra aperta dell’ufficio, la strada del centro, la piazza dell’aperitivo rimbombano al canto di cilindri e terminali, aprendo una ferita che nemmeno pensava potesse avere, un tempo, aperta quando vendette la sua adorata saltafossi per dedicarsi all’università, al lavoro, alla famiglia, a fare insomma tutte quelle cose che ti accompagnano mentre cresci e ti condizionano fino. Fino al giorno in cui te ne accorgi.
E ti incazxi come una mangusta.
E proprio questo accadde, poco tempo fa, al ragazzo di questa nostra storiella. Si accorse del valore delle cose coltivate per anni, si gratificò intimamente per la dedizione con cui le aveva portate avanti nonostante… nonostante la vita. Ma decise anche che da allora in avanti avrebbe rialzato la testa, e che quella testa avrebbe calzato nuovamente un casco.
Per cui, qualche settimana prima di Natale, decise che un regalo, quell’anno, l’avrebbe fatto anche a sé stesso. Iniziò a tornare a casa a sera qualche minuto più tardi, non di più. E per rientrare non faceva più il percorso usuale, quello appena più lungo ma con meno traffico. Il suo TomTom ormai registrava tracce strane, deviazioni e arzigogoli ogni giorno diversi.
Il ragazzo, tra neve, piogge e vento freddo, visitava un concessionario a sera, riprendeva a respirare l’ambiente, si informava, chiedeva, guardava e si meravigliava. Stava segnando il proprio destino, gli correva incontro dritto e deciso, per quanto inconsapevole.
Un giorno scelse, e lasciò un acconto. Provò quasi soddisfazione davanti ai propri cari basiti. Finalmente li aveva stupiti. Molte volte aveva laconicamente registrato come, per cose che avrebbero dovuto meravigliarli, loro dessero per scontato quel che era e quanto facesse.
Tornò dalla prescelta, staccò con una strana emozione l’assegno per il saldo, e insieme appose la firma al proprio destino.
Casco ben allacciato, e luci accese anche di giorno, dice il Nico, e lui così fece. Ingranò la prima ed uscì dal piazzale. Verso il destino.
Sorrideva, il ragazzo. Aveva un mondo ristretto, angusto, ma suo. Quant’era che non gli capitava più? Quel mondo era il suo nuovo destino, ma questo lo sappiamo solamente noi. Lui si limitava a sorridere e ad andarci dritto contro.
Azzardò, una domenica gelida di metà dicembre, la sua prima uscita sui colli vicini a casa. Poche ore, in modo da essere a casa per pranzo. Ma quell’aria limpida, le creste tanto nitide nel sole, quel profumo di Natale che anche i pini sprigionavano e l’odore della terra gli rubarono un singhiozzo gioioso nel casco, restituendogli non i capelli, né la ragazza bionda, ma quel che era ed aveva sepolto quando il mondo aveva deciso che fosse abbastanza cresciuto per essere grande. Il bagliore di un desiderio l’illuminava dentro: condivisione!
Certo che.. quanta strada ha fatto la tecnologia in pochi lustri! A guardarle passare mica ci si rende conto! Quanto era diverso il suo Sachs, quasi rudimentale ora, guardando l’intrico di tubi, cavi e staffe che si stagliava sul prato color caffelatte, bruciato dalla brina. Un pensiero che l’avvicino di un abbondante Parsec al suo destino, con accelerazione inimmaginabile.
In cima ai risultati, una discussione. La lesse. Il suo destino pulsava vita propria. Aprì altre pagine. Poi si illuminò. Fece richiesta di attivazione di un account.
smel Nuovo Amico! Non lo sapevi, ma siamo il Tuo destino! Grazie per esserti unito a noi. Uno di noi. Bello!
Si avvicinano le feste
In ginocchio sul presepe
Come me, voi pure avreste
Il taccuino con le crepe
C'è chi brama uno stivale
Chi lo zaino ultraleggero
L'accessorio per Natale
Fa felice ogni trialero
Con la nuova sospensione
Esaudiscimi o Befana!
Riesce ogni evoluzione!
Son più fico di Pastrana!
Di sto casco sono stufo!
Senti uno po' Santa Lucia!
Porteresti mica un Ufo?
Cosi il vecchio getto via?
Cosa meglio di una tuta
Sotto i rami dell'abete
O la tanica che aiuta
Se la moto ha troppa sete?
Ma il Bambino nella grotta
Vede tutto sto frociame
Il rincorrere, la lotta
A chi espone più ciarpame
Cosa credi tu trialista
E tu pure con l'enduro
Che sia il bello della pista
Se non sei più tanto duro?
E' trovarsi la mattina
Sopra il monte con l'amico
Sia col sole o nebbiolina
Rimirando un posto antico
E' finire la giornata
Senza fretta in trattoria
Con la storia raccontata
O la balla.. "ma va via!"
Ed allora cosa chiede
Al Gesù "motoalpinista"
Chi per questo si ravvede
Ed aggiorna la sua lista?
Chiede un forum come quello
Del Lamberto e Valchisùn
Mulatrial col brutto e il bello
Tutti quanti a far brum brum
Alex Gianni Nonnomiki
Vanni Lazzaro ed Ilario
Max il Cassio e tanti amichi
Troppo lungo è l'inventario
Questo chiedi nella calza
Se ti piace la montagna
L'accessorio ti rimbalza
E' l'amico la cuccagna!
M