Visualizza post

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i post inviati da questo utente. N.B: puoi vedere solo i post relativi alle aree dove hai l'accesso.


Topics - Pedro_CH

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 »
1
In moto / Croazia 2021
« il: 06 Aprile 2021, 15:52:37 »
Come richiesto da Kermit  :tongue:

La Croazia ai tempi del Corona:
Who dares, wins.

Era da tanto che pianificavo di andare in Sardegna per testare il WR400 e il roadbook, ho un giro che dovrebbe essere bellissimo e fare tutto il giro dell'isola (1000-1200 km). Purtroppo il giallo scomparve e la Sardegna divenne automaticamente arancione, quindi ho dovuto ripiegare last minute da qualche altra parte considerando la lista di quarantena al rientro in Svizzera e ho optato per la Croazia: Spagna e Portogallo son troppo lontani.

Ho guardato un po' e non ho praticamente trovato una traccia su Wikiloc, ho il giro di Nachotrips "Balcanes trail 2014) sul quale è stato basato agli inizi gran parte del TET balcanico. Ora il TET Croato è quasi completamente diverso...credo per una questione di "fermonismo".

Usando google maps, vecchie mappe OSM e traccie che avevo da altre volte, ho messo assieme dei percorsi nella zona Zadar-Mali Alan,
1) Lungo la costa nord di Zadar e in parte sul'isola di Pag. (con roadbook)
2) Dal Mali Alan fino a Krupa lungo le montagne. (con roadbook)
3) A est di Zadar, più un patch work tra varie strade e molti "forse si passa".
4) Da Karlobag a Rijeka tutto sulle Alpi Dinariche (con roadbook)
5) Un giro dell'isola di KRK in caso estremo
6) Un giro sulle montagne a sud di Rijeka.

Moto sul carrello con vecchie mousse e Geomax Enduro e via, partiti alle 5 del mattino di sabato, arrivati in Croazia verso le 12:30, poi abbiamo seguti la bellissima costa da Rjieka a Rovanjska, dove abbiamo preso un airbnb per una settimana (Noi: io, la moto, la compagna e il suo cane Lucy).

Primo impatto: il turismo non c'è, tutto è vuoto ed è difficile trovare ristoranti aperti fuori dalle città. Ristoranti e bar possono solo servire clienti all'esterno e non all'interno.

Ho passato una domenica tranquilla con la compagna facendo un giro a Zadar ed esplorando un po' i dintorni.  sm471
Lunedì sono partito e ho fatto il primo giro. Ho preferito farlo in settimana così da limitare il numero di persone che avrei incontrato, incontrato forse 5 turisti e qualche agricoltore che mi hanno indicato dove trovare benzina e chiesto di sgasare di più  :arar:

Allegate un po' di foto in ordine sparso del giro 1)


2
In moto / L'è mia la barca, l'è l'om!
« il: 18 Novembre 2018, 16:17:38 »
Non è la barca, è l'uomo.
Parole di oltre 10 anni fa del mio allenatore di canottaggio. Un concetto molto semplice.
Per noi basta sostituire la barca con la moto.

Semplicemente non sono i mezzi che permettono di fare qualcosa, ma è principalmente la persona la parte più importante nel superare gli ostacoli della vita.

La moto "sbagliata" (Non la più blasonata ktm 690 /701 rally adventure), le borse sbagliate (Non le Magadan per i lati ed Enduristan per il sopra), non la tenda della MSR, non il sacco a pelo ultra performante o il completo della Klim adventure della klim.

 Dopo circa 50000 km con la XRV in meno di due anni, a giugno sono partito per un viaggio che organizzavo da quasi 2 anni. Anni di sacrifici per poter completare questo viaggio, sacrifici come il dormir a sfroso a scuola sullo stesso materassino che mi avrebbe accompagnato durante il viaggio. Non sto qua a raccontare tutta la storia, troppe emozioni e c'è troppo da dire.  Mi prende troppo tempo siccome sto già lavorando per il 2019 dove ripeterò qualcosa di simile.

Se vuoi fare veramente qualcosa lo fai. Ognuno poi ha il suo modo di fare le cose, di viverle e di organizzarsele. L'emblema di ciò è Wilson, un ragazzo canadese:



Ha trovato la moto in vendita ad Osh, l'ha comprata per meno meno di 1000$, ha organizzato i visti e ha preso l'aereo. Nella foto ci troviamo nel Wakhan corridor, uno dei posti più interessanti del Pamir e lontano dalla M41. Ad Osh avevo incontrato gente con Triump Tiger, CRF1000 e GS1200 e mi dissero che avevano incrociato il ragazzo alla dogana e sicuramente non sarebbe stato capace di fare la Bartang valley (Le sopra citate moto non l'avevano fatta) e molto probabilmente di arrivare a Tashkent.
Ho visto gente tutta bardata con bellissime KTM 690 sulla M41, mi dissero che seguivano la M41 e che è una strada tosta.
Notare l'abbigliamento tecnico di Wilson. Nella foto era fermo intento a pranzare, nei giorni antecedenti aveva percorso la Bartang Valley a scendere per poi risalire la M41 e scendere lungo il Wakhan corridor.
Non sto qua a dire che il metodo Wilson è il modo giusto di viaggiare, ma ciò è l'emblema che se uno vuole fare qualcosa lo fa, gli altri son tutti chiaccheroni.

Torniamo a noi e al viaggio.

Una carrellata di foto:



La moto il giorno prima di partire. Per finire sono partito alle 22 di sera e mi sono sparato 27 ore non stop sulla moto e oltre 2000 km fino a Chisinau. Non sto qua a raccontare tutta la storia ma dico semplicemente che l'amore gioca brutti scherzi e le deprivazione di sonno mi ha quasi ucciso tra varie allucinazioni.


La bandiera ucraina in una foto.


Tra Moldavia e Ucraina il panorama è molto strada dritta su e giù tra qualche collina e tutto circondato prevalentemente di campi.


Hotel Patriot a Belgorod. Stanza ok, niente acqua calda, situazione assai comune in Russia. Costo irrisorio.


La strada per Volgograd. Ci siamo imbucati in stradine laterali ma che finivano in piste di sabbia. Non il massimo con la moto carica e le gomme non consone per l'altra Africa twin. Inoltre la sua moto iniziò a mostrare dei problemi, come se il getti del massimo fossero toppi.


Cambio gomme a Volgograd e il cerchio anteriore mostra il primo segno. L'unica parte della moto di cui non avevo completa fiducia mostrava già i primi problemi. Lo comprai sul forum dell'africatwinclub tramite la italcerchio. Mea culpa.


In Volgograd fummo accolti da dei biker locali. Estremamente gentili e ci invitarono ad una visita ad un campo estivo per bambini. Orfani e non, estremamente simpatici e curiosi visto che io ero la star straniera. L'altra Africa risolse il problema. A marzo gli diedi una lista delle cose da fare e controllare e lui non l'aveva seguita alla lettera. Le valvole sono state registrate e il filtro oliato siccome il suo k&n era secco, per questo motivo i getti del massimo si erano toppati.


Bad timing. Lungo la Volga tra Maggio-Giugno c'è un invasione di moscerini. Noi eravamo proprio nel mezzo. A Volgograd ed Astrahan c'erano nuvole attorno alle persone.


Prima volta della mia vita a pecorrere 400 km senza vedere nulla e tutto piatto.


Il ponte tra Astrahan e il Kazakistan. Al confine abbiamo dovuto aspettare 1 ora per poter uscire la Russia malgrado tutto fosse in ordine. Normale prassi. 15 minuti al confine Kazako ed eravamo entrati...nel nulla!


Ad Atirau, una delle borse iniziava a mostrare segni di cedimento, andare a 100 km/h sulle strade piene di buchi ha conseguenze. Per dare un idea, ho incrociato una suzuki utilitaria targata Italia, erano una coppia di Italiani che viaggiavano verso l'Asia Centrale. L'oro andavano a 20 km/h sulla stessa strada.


La strada tra Atirau e Aktobe. Nessuno vi consiglierà mai di passare di qui. Google maps la marca "gialla" ma consiglia di fare il giro lungo andando verso Uralsk all'inizio. La strada non esiste più, tutti i camion e poche macchine che ci passano stanno sui bordi. Ci sono forse 2 villaggi da 500 persone lungo la strada.


Loro ci aiutano, noi li aiutamo. Mi son fermato ad aiutare questo camion con una gomma bucata siccome non avevano più colla. Uno dei due villaggi era in vista, quindi se la sarebbero cavata.


Scesi a Shalkar, le strade rimanevano simili. Bellisimi posti nel nulla. In questa foto una antica città, Savran, vicino a Turkistan. Queste mura formano un cerchio lungo oltre 2 chilometri!


Dopo 3 giorni nella pianura Kazaka, finalmente in Kirghizistan. Un piacere finalmente potersi lavare con dell'acqua. (Volendo ci sono tanti hotel nelle città, ma hanno prezzi fissi troppo alti, quindi 2 notti di campeggio viicno a Baikonur e Kandyagash


Soprattutto finalmente di nuovo nelle montagne!


Arrivato a quasi 4000 metri, iniziava a diventare notte e scendendo dal passo, questa persona mi fermò, poteva parlare un po' di Inglese e mi chiese se volevo mangiare qualcosa. Dissi di sì e mi offrì anche di dormire sotto il tetto dietro di lui. Parlammo tutta la sera mangiando un po' di simil Plov, poi il mattino seguente lo stesso riso a mo di minestra. Mi disse di provare il Kumis, Kumiz, etc, il latte di cavallo locale. Gli regalai la medaglia della distinzione al tiro in campagna e ci salutammo.



Trovai questo uomo. Alcune tende avevano il cartello "Kumiz", ma la sua no. Non era nemmeno una Yurta ma un solo telo. Vive li con i suoi figli. Provai il latte, era conservato in un contenitore da 40 litri di simil pelle a temperature ambiente. L'odore sapeva di marcio, il gusto era peggio: per oltre 2 settimane avrei cagato a spruzzi al mattino. Ho fatto salire sulla moto il figlio, poi la figlia voleva anche salire sulla moto, ma non per provare la moto, solo per raggiungerei il pupazzo sul cupolino. L'ho slegato e glielo ho regalato. Al fratello ho lasciato il dinosauro.


ARrivato ad Osh, ho fatto riparare le mie borse ad un calzolaio locale. Le borse hanno resistito per i restanti chilometri, qualche caduta tra cui una a 100 km/h con un bell highsider.


Qui lo Svizzero che ha aperto un negozio di moto ad Osh, vende ricambi quali olio e gomme. Molto conveniente come punto di appoggio per spedire i ricambi in anticipo. Ha qualche gomma Heidenau in stock ma nulla di garantito. I prezzi sono ovviamente alti, c'è chi si lamenta, ma siccome deve importare poche gomme alla volta, dogana e spedizione influenzano tanto il prezzo. L'olio costa poco ed è Liqui Moly o Motul.


Pulendo il filtro k&n, notai che era pieno di buchi. Buchi grandi, tipo da 1-2 mm. Nessuna idea del perché. Ci misi sopra questa calza ad alti denari per evitare di far entrare la polvere più grande.


La terra di nessuno tra il confine Kirghiso e quello Tajiko. Qui incontrai una moto guzzi scrambler.


Pamir, un posto meraviglioso, assai incomprensibile perché la gente vi ci viva.


Nel Wakhan Corridor, un tipico animale locale.


Sempre il Wakhan Corridor. A sinstra c'è l'Afghanistan. Una strada correva lungo il fiume dalla parte Afghana, magari sarà un progetto per il futuro.


Lo scollinare della Bartang Valley dentro la valle che porta di nuovo alla M41 nella zona del lago Karakul.


La valle Bartang è forse il posto più bello dove sia stato in tutti i chilometri in moto.


Di nuovo a 4000 metri, prima di arrivare all'M41 si può andare dove si vuole. Seguire la double track sarebbe solo una noia.  La XRV con carburazione orignale, la calza sullo snorkel tolta, riusciva ad andare al massimo qua sopra (gas completamente aperto) e ha raggiungo quasi i 140 km/h.


Continuo appena posso!

3
KTM / Specifiche 790 adventure
« il: 06 Novembre 2018, 21:49:57 »
http://www.advpulse.com/adv-bikes/ktm-790-adventure-specs-announced/


La R promette bene! Chissa il prezzo  sm472

4
Accessori e attrezzature / Gomme e deserto
« il: 24 Aprile 2018, 13:50:23 »
Conto di fare 5000 km in Mongolia quest anno lungo la traccia del sibirsky extreme. Alcune parti sono molto sabbiose e ho un dubbio su che gomme usare, più che dubbio, ignoranza, siccome non ho esperienza a riguardo.

L'unica condizione è che le gomme che scelgono devono essere disponibili qui:
http://motorezina.ru/

Misure: 90/90-21 e 130/80 - 18 (o 140/80-18), moto da oltre 200kg

Io a naso, guardando le michelin desert race, andrei su qualcosa simile alle T63 (disponibili sul sito ci sono le mitas e09), però non sono sicuro se ci sia qualcosa di meglio e soprattutto avere alternative è comodo in quando non è detto che ci sia disponibilità per quello che voglio. Quindi chiedo a voi, se qualcuno ha esperienza a riguardo :OK:

5
Report su uscite nel nord Italia / Da San Michele a Muceno
« il: 11 Febbraio 2018, 09:27:36 »
Da San Michele a Muceno (e vice versa), c'è una strada ci circa 8 km e sterrata. Nulla di particolare, al contrario è perfetta per le maxi e quasi arrivati a Muceno, si può girare e andare verso Mesenzana sulle mule della Linea Cadorna (Fango immortale).

In ogni caso, malgrado la strada sia veramente corta, vale la pena di farla per questi 200 metri:





Praticamente è a metà di un crinale su uno strapiombo con vista lago Maggiore. Veramente una chicca!

6
Sto programmando un giro a Pasqua. Le date sono ancora da precisare e dipende da chi come si vuole aggregare.
Le date che ho disponibili sono da venerdì 30 marzo a mercoledì 4 aprile.

Per quanto riguarda il giro:
- 1/2 giorni
- Circa 500 km (partenza e arrivo coincidono), circa il 70% sono su strade a fondo naturale

Più nel dettaglio: Partenza da Ponte Cremenaga presto, si scende la Val Cuvia fino a Laveno e si prende il traghetto per Verbania da cui in avanti si segue la traccia del TET fino a Vercelli. Si seguono gli argini del Sesia fino a Candia Lomellina, da cui in avanti si sta sul Po' fino a sud di Pavia, dove si risale lungo gli argini sul Ticino fino a Somma Lombardo, qua si  va a Nord per raggiungere la Val Cuvia dove si concluderà il giro sulle traccie del TET lungo la linea Cadorna.

Tutto per moto maxi enduro, l'unico pezzo che considero "difficile" è la linea Cadorna e lo lascio alla fine per ovvi motivi. Io avrò la moto carica perché devo provare tutto il nuovo setup e vedere se ho problemi.

Se qualcuno è interessato si faccia avanti  :OK:

7
Abbigliamento ed equipaggiamento / Collo, glutei e ginocchio
« il: 02 Gennaio 2018, 12:58:40 »
Parlando di protezioni per viaggiare non per correre la Dakar.

L'unico punto fisso è la giacca Dainese Manis con il paraschiena sempre Manis.

Collo: La domanda mi è sorta spontanea siccome è l'unica parte che mi rimane veramente scoperta.
Quello che ho visto in rete è molto contrastante per chi "viaggia": chi lo usa e chi no.
Principalmente chi non lo usa è chi predilige le giacche complete per viaggiare e io non sono in questa categoria.
Chi ha esperienza con tali protettori? Influiscono tanto sulla mobilità? (girare la testa per guardare il punto morto ad esempio)



Glutei: Mai usate, mi son sempre trovato con dei bei blu sul culo e sulle cosce. Trovando tutto il vestiario Klim ad un prezzaccio, comprai i Tactical Shorts, ma di tattico non c'è nulla. sono imbottiti tra le cosce per il sellino da bici, ci si muore di caldo dentro e le protezioni non sono funzionali, siccome sono tanti pezzi staccati ed è facile che un sasso te lo trovi nel culo  :arar:
Penso che qualcosa a rete sia la miglior soluzione per me ma sono aperto ad altre idee!
Qualche consiglio ed esperienza personale?



Attualmente utilizzo le ginocchiere MOAB della Alpinestars. Ho eliminato il fissaggio sopra il ginocchio e in cadute non ho mai avuto problemi, però proteggono solo da impatti e non da distorsioni e qui la mia domanda: Vale la pena a passare ad uno step superiore, con protezioni articolate che proteggono contro movimenti non naturali?





8
Aftermarket / Parafango UFO per ktm 2012-2016 e targa...
« il: 07 Novembre 2017, 11:03:58 »
Sto cercando un parafango posteriore per la RD03 e il mio occhio è caduto su questo:
https://www.gervasicross.com/p4713-parafango-posteriore-con-led-ktm-sx-125---150-2011

Mettendoci la targa e le gli indicatori di direzione, rischio di perdere la targa in giro?


9
Giro dalle mie parti, fino alle 30 di novembre c'è la caccia (Eccetto lunedì e venerdì, ma eviterei infrasettimanale per i più).

Da lì in avanti, se il tempo tiene come per gli ultimi 6 anni, si può fare una giornata di un weekend qualunque.

Alla "peggio" motopanettonata il 23 o il 24 dicembre. Qualche interessato?

10
16-17 settembre 2017, parte italiana del TET da Verbania alla Val di Susa più giri vari in Val di Susa. Qualcuno interessato?

16 settembre: Ritrovo a Verbania presto, idealmente alle 07:00, obbiettivo arrivare in Val di Susa la sera per mettere giù la tenda.
17 Settembre: Sommelier, Assietta, Jafferau&co. Rientro in seratata in autostrada, ognuno per la sua strada&velocità (Io vado a 100-110 km/h in autostrada).

Moto enduro stradali + tenda.

Cibo in Loco a ristoranti (Il cibo non è il focus del weekend), quindi si magna ma non da stare 2 ore al tavolo.

Solo se bel tempo, se è brutto sto a casa  :arar:

11
Vorrei organizzare per il weekend del 8-9 luglio un giro sulla via del sale.

Non ho nessuna idea a riguardo del percorso, apertura, pagamento, riservare o meno, ecc. Ho visto che ci sono i siti e li leggerò dopo venerdì  :OK:

Da Ventimiglia ad andare verso Nord!

Intanto riservate la data, siamo già in 4  (Età media dei 4 moschettieri è 52 anni, fate conto che  ne ho 27 e sono l'unico sotto la medìa  :OK: )

Se c'è il numero e l'interesse, si può organizzare un raduno del forum o anche qualcosa di più lungo (Via del Sale + Val di Susa?)?

Sono aperto a critiche, consigli, proposte indecenti o meno!

12
Report su uscite nel nord Italia / La prima volta sul Gradiccioli
« il: 17 Aprile 2017, 11:54:23 »
La famosa tratta Tamaro Lema è una stupenda passeggiata tra due vette, dai 1962 metri sopra il livello del mare del Monte Tamaro ai 1621 del Lema.

In giornate come queste, con un tempo  favoloso e una visibilità straordinaria, la tratta è come un'autostrada piena di traffico. Malgrado ciò non tutta la tratta è fattibile, soprattutto vicino al Lema, il Poncione di Breno è un pezzo in cima alla cresta rocciosa, con strapiombo da entrambi i lati e una ringhiera di paletti e corda che rende difficoltoso e assai pericoloso il passaggio con le moto da trial.

Poco importa, ieri era pasqua, mi sono trovato a casa dopo il pranzo alle 17.00 e ho pensato di andare a provare a conquistare il Gradiccioli, una montagna a metà tratta che raggiunge i 1935 metri sopra il livello del mare. Non è obbligatorio "scalarla" per fare la tratta, siccome si può passare bassi sulle pendici.
Nel tornare a casa dopo pranzo mi ero reso conto che si stava annuvolando e che gli insetti erano tutti bassi, quindi ho controllato la meteo. Niente pioggia, ma la previsione per un ora nel futuro mostrava una perturbazione sopra le Alpi che si postava verso sud e avrebbe inesorabilmente colpito anche il Malcantone. 1 ora di tempo per scalare il Gradiccioli. Impossibile soprattutto considerando che dovevo ancora raggiungere le pendici della montagna. Poco importa, io avevo già deciso che avrei raggiunto la cima, costi quel che costi.

Mi sono diretto verso le pendici della montagna nella Valle della Magliasina, passando lungo sentieri scorrevoli e strade sterrate. Per questo motivo ho lasciato le gomme a circa 1 bar di pressione. La moto era completamente diversa, sembrava di guidare un enduro e sono rimasto abbastanza stupito dalla trazione su gradini&co.

Fino alla fine dello sterrato all'inizio della Val Agario, dove ho preso il sentierino fino ad arrivare all'inizio dell'opera:



Ho sgonfiato le gomme alla pressione giusta e purtroppo nel fiume c'era un sasso piuttosto e viscido che non permetteva di avere trazione per salire dritti. Avrei potuto rimuoverlo con le mani, ma non avevo voglia di bagnarmi all'inizio e quindi ho optato per salire sulla sinistra, tirando su la moto, così da scaldarmi per bene.

Questo sentiero non lo ricordavo e spesso era veramente molto stretto e lungo le pendici, abbastanza pericoloso soprattutto siccome era pieno di foglie.
Intanto il vento si alzava sempre più, ma nemmeno la pioggia avrebbe potuto fermarmi.

Arrivato all'alpe Nisciora ho seguito le pendici del Gradiccioli fino all'Alpe Agario, dove poi sono salito verso la Casermetta del passo Agario. Qui ci sono dei letti, bevande e cibo a pagamento. Ho preso un Nestea, arei avuto bisogno degli zucheri a breve.
Intanto, ho potuto constatare che di pioggia non c'era l'ombra, c'era soltanto un vento forte e soprattutto un incendio in zona Cannobio, con elicotteri che faevano avanti e indietro.

La salita verso il Gradiccioli, parte della tratta Tamaro-Lema. Colori stupendi.



Arrivato all'incrocio del "o scali il Gradiccioli, o lo aggiri", mi trovavo a circa 1730 metri sopra il livello del mare, altri 200 metri mi separavano dalla vetta.
Ero confidente che ce l'avrei fatta, sono partito motivato per farcela.
Sono arrivato al primo pezzo da scalare, dove ci sono rocce grandi, la paura di poter sbagliare e finire a lato della montagna, non ripidissima in questo punto, ma l'erba era scivolosa come non mai e sarei siuramente arrivato a fondo valle prima di fermarmi. Questa foto è simile a quella che feci qualche anno fa, quando provai per la prima volta questa impresa e dove rinunciai:



Ma io questa volta sono andato avanti, ho continuato a scalare con la moto accanto e a salirci sopra dove possibile. Alcuni pezzi erano veramente da scalata su roccia, per fortuna non troppo ripidi, ma con la costante dello stapiombo da ambedui i lati che mi facevano desistere dal provare a impersonare Toni Bou.

Un ultimo pezzo di roccia prima di trovarim qui, dove ho realizzato che era fatta:



Raggiunta la cima la moto era contenta, un paio di sgasate e un urlo per commemorare il momento. Fumata azzurra a quasi 2000 metri.



Alla Casermetta avevo comprato una birra, però in cima tirava veramente troppo vento ed era assai scomodo berla lì, inoltre non sarebbe stato saggio visto che dovevo ancora scendere. :333:

Sceso la montagna, spesso e volentieri accanto alla moto a motore spento, ho raggiunto la casermetta e mi sono goduto una meritata birra.
Nel frattempo si era fatto tardi e il sole iniziava a calare, le tenebre stavano pian piano conquistando la valle, lasciandomi con panorami di creste dorate e nuvole rosa. Per scendere ho raggiunto l'Alpe Agario, dove poi ho preso il sentiero per l'Alpe di Coransú, dove c'è una strada sterrata fino a valle.

Non è stato un gran giro in trial, ma è stata un impresa che volevo fare da tempo e che finalmente posso dire di aver fatto.

La prima moto ad aver mai raggiunto la cima del Monte Gradiccioli:






13
Io e due amici siamo iscritti. Se qualcuno vuole venire e non ha altri compagni si può volentieri unire al nostro gruppo!

http://www.cowadventure.com/programma.html

Cheers!

14
Sto organizzando un giro in Liguria da sabato 3 giugno a martedì 6 giugno.

Più precisamente nella zona tra Sassello e Varazze.

È ancora tutto in forse, ma principalmente in loco si cercherà di fare fuoristrada medio-difficile con Maxi enduro e semplice per enduro specialistiche.

Se qualcuno è interessato pubblicherò più informazioni in seguito.


15
Report su uscite nel nord Italia / Tendata in quota 3 + Varazze
« il: 02 Marzo 2017, 15:56:09 »
Sveglia alle 6 e mezza, alle 7.20 ero a Ponte Tresa e lasciavo la Svizzera direzione Borgosesia passando al santuario di Boca. Lo spostamento è durato molto meno del previsto e alle 9 e qualcosa ero già in cima alla Panoramica Zegna, che purtroppo di panoramico aveva soltanto la vista verso nord:





Arrivato in fondo alla strada, a Rosazza, ho preso la strada che porta direttamente ad Oropa ma che purtroppo era chiusa con presenza di neve.
Ho benedetto il signore e non ho provato a praticare la strada, in quanto non avevo nessuna idea se la strada fino ad Oropa fosse pulita.



Salito dall'altra parte ho dovuto scattare una foto blasfema:



Mi sono fermato per un cappuccino e ho chiesto se la strada per Trappa, marcata chiusa, fosse praticabile. Risposta affermativa e sono partito.



Strada belissima, in mezzo alle montagne e molto piccola, panorami stupendi, nessuna macchina. Veramente soddisfatto. Inoltre la temperatura minima era attorno ai 2° c in cima alla panoramica Zegna, quindi accettabile. Non ho nessuna foto di questi posti purtroppo.
Più in avanti, in zona Andrate, ho seguito la SP500 che ha qualche chilometro ancora non asfaltato:



Poi in zona Nomaglio ho visto un edificio, che pensavo fosse un cappelletta, a strapiombo sulla piana. Abbandonata la strada principale ho raggiunto l'edificio: si trattava di un fienile/fattoria. Posto stupendo, la foto era d'obbligo, ma col telefono e poca abilità, la qualità scarseggia:



Arrivato a Settimo Vittone (I nomi li so perché sto guardando ora su google.maps), ho preso la SS26 e dopo 500 metri ho visto una stradina sterrata che iniziava sulla destra. Fatta inversione mi ci sono avventurato e subito si è rivelato un Win-Win:



Un po' di sterrato, contadini che lavoravano, si giravano incuriositi e ricambiavano il saluto.
Passando in un paese ho visto un cartello che ha reso d'obbligo la foto:



Poi il Garmin 60 si è fatto prendere la mano e si è galvanizzato, mi ha fatto salire lungo una strada per una valle dicendomi di scendere poco dopo che c'era un ponte. Peccato che ad un tornante mi diceva di andare dritto...scendendo per degli scalini. L'avrei anche provata, ma con la moto carica come un mulo, da solo e non a casa, ho preferito evitare.
Poco importa, sono tornato sulla SS26 e subito dopo ho trovato un'altra strada divertente:



Poi è stato tutto un susseguirsi di sterrate lungo il treno e l'autostrada (Nota bene, tutte legalmenti accessibili).
Il Climax l'ho raggiungo ad Outrefer, dove dopo il paese ho seguito una strada a sud dell'autostrada, la quale si è poi trasformata in sentierino che passava sopra la galleria autostradale fino a raggiungere Itw LysFusion, prima però sono dovuto passare per un campo in fondo al quale c'era una pozza di fango. Ovviamente ci sono passato dentro...per poi scoprire che era più piscio/letame che fango. Tutto puzzava. Strano però, perché non avevo visto nessuna Gs1200adv pascolare da quelle parti.

Qualche altro sterrato, SS26, altro sterrato, ecc fino ad arrivare a Champagne dove ho pranzato al Hotel Cristina. Poi vista la foto di Bibo con al tenda già pronta, mi sono fiondato in autostrada (a 100 km/h ) ho raggiunto l'uscita per Arpy.
Montata la tenda accanto ad un abuso edilizio (Cit. Bibo). Indovinare la moto dei padroni è fin troppo facile :098:




Montata la tenda ho girato un po' per vedere l'ambiente. Il parco di maxi enduro all'iniziare della neve è affascinante:



Inoltre ho potuto capire che questi eventi sono pensati per persone di un'altra età. Voi del forum non avete più scuse per non partecipare:



L'ignoranza e l'ingegnosità di alcune moto era stupenda:



Da segnalare la persona arrivata con un Ciao e la presenza di alcune Vespe!
La cena è andata tranquilla, gente alla mano e divertente. Porzioni piccole ma è normale siccome non siano  attrezzati per fare quei numeri, andava comunque più che bene!
ps: La prossima volta chiedo anche io il menù vegetariano

A letto abbastanza presto, attorno a mezzanotte.
Mi addormento facilmente e verso le 3 mi sveglio e inizio a sentire il freddo. Molto freddo. Non abbastanza da non permettermi di dormire (come mi era successo in Bosnia 2 anni fa). Il sacco a pelo era freddissimo al tatto con le mani, quindi ho iniziato a dormire con le mani sotto le ascelle. Inoltre ho toccato "il tetto" della tenda ad un certo punto e ho potuto constatare che non cadeva umidità ma ha iniziato a nevicare nella tenda :arar:.

Alle 6 e mezza sono tufo di girarmi da una parte e dormire per 20 minuti per poi dovermi girare dall'altra, mi alzo.
Fuori caldo non era, vado al ostello ma purtroppo apre solo alle 8.30. Sto un po' dentro per prendere caldo. Mi ritiro alla tenda e inizio a impacchettare. Intanto si erano fatte le 7 e mezza e altra gente si era alzata. Alle 7 e mezza ho scattato questa foto:




-8,qualcosa° c. Per fortuna che avevano previsto -1.



In giro c'erano persone che provavano ad accendere le moto a suon di giri del motorino.
Praticamente impacchettato tutto. Alle 8.30 ero a fare colazione Bibo, ricca colazione completa di danzatrici del ventre sul tavolo.
E niente, poco dopo son partito direzione Varazze.
Tra Chivasso e Asti ho seguito la SS458. Ad un certo punto mi è sembrato di vedere un cartello divieto moto lungo la strada, ma ho pensato fosse per una strada laterale. Poco dopo ne ho visto un altro. Purtroppo è vero, la SS458 è vietata alle moto nei prefestivi e nei festivi. No comment.

Arrivato a Bubbio mi sono trovato con mio padre e due suoi amici. Pranzato tutti insieme al castello, siamo partiti direzione Varazze.
Stradine piccole fino a Casone, dove abbiamo proseguito per Sassello lungo una strada bianca. Posto stupendo, tutto attorno era pieno di percorsi di 4x4 offroad, molto divertenti per le maxi enduro.
Da Sassello abbiamo proseguito per Giovo Ligure, dove io li ho salutati e mi sono diretto lungo alcune traccie che ho trovato online.
Subito ho incontrato un anziano signore a piedi lungo la strada sterrata. Ho tolto gli occhiali e gli ho chiesto se fosse legale percorrere quella strada. La sua risposta è stata fenomenale: "Lei qui può fare tutto quello che vuole!". Ovviamente io gli ho risposto che non mi piace andare dove ci sono i divieti per questione di principio e lui mi ha detto che non c'era problema e che se qualcuno si fosse lamentato, avrei dovuto dire di essere suo nipote. 86 anni e non sentirli. Poi egli si è reso conto che non ero Italiano e per finire aveva lavorato a Vesenaz e parlava Francese e un po' di Schwizertüütch.

Ho proseguito le la strada è diventata una mula e poi un sentiero. Non sembrava diventare difficile, ma siccome era tardi, ero da solo e a moto carica, sono tornato indietro.



Sono sceso a Santa Giustina e sono salito lungo una strada bianca raggiungendo la stesse strade su cui sarei arrivato dal sentiero. Posti stupendi, pieni di strade e mule legalmente accessibili (e si vede che di moto ne passano tante).
Intorno ai prati del Polzemola:



Arrivato a Varazze che era quasi buio, abbiamo cenato tutti assieme da qualche parte. Il giorno seguente, siccome aveva piovuto, gli altri non se la sentivano di fare le stradine che avevo programmato io, quindi si sono avviati per Casoni Borroni sull'autostrada. Io ho seguito l'SP57 passando per il Monte Beigua.
Ho potuto scattare la foto giusta per l'8 marzo, siccome è dietro l'angolo:



Anche in zona Monte Beigua, era pieno di strade bianche che entravano a destra e sinistra, tutte legalmente accessibili.

ARrivato a Casoni Borroni, gli altri avevano già finito di mangiare e sono partiti appena arrivato. Mio padre mi ha aspettato e siamo risaliti lungo la Lomellina. Mai più, che rottura di coglioni di una strada. A lui evocherà molti ricordi del suo passato, per me è soltanto una strada noiosa e stressante.

Arrivato a casa, ho tolto le borse laterali e sono salito sul Lema visto che avevo le gomme giuste...più o meno. Volevo vedere il tramonto ma purtroppo c'era foschia.









In ogni caso i colori erano stupendi!



Conclusione: Evento divertente, ho capito il senso che ci sta dietro. È un po' una grande famiglia. Per me è la prima e ultima partecipazione per i prossimi anni. Ho un'altra visione della moto. Diciamo che se ci fosse un evento simile in cima al passo Zagar o al passo Ak-Baital, potrebbe allettarmi.


Compiti a casa: Raduno motoalpinismo in Liguria con maxi enduro. Un weekend o addirittura 2 notti. Ho visto che c'è veramente molto da quelle parti a livello di sterrati per maxi enduro. Quindi ho pensato che si potrebbe organizzare qualcosa, magari rimanendo a dormire nell'entroterra in uno dei paesi mezzi distrutti dalle alluvioni. A voi la parola per questa idea.

Dove: Ligura ad ovest di Genova.
Quando: Attorno a Pasqua ma non Pasqua. 1 o 2 notti.

Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 »