23406
« il: 22 Aprile 2012, 19:11:29 »
Nella fattispecie area di comfort è la nostra moto, ma anche il tipo di moto, la tipologia di percorsi cui ci abituiamo, il terreno che prediligiamo, l'uscita che ci fa fare meno fatica e che ci fa anche sembrare più bravi.
Io penso che a un certo punto, più o meno consci, ci scegliamo una moto, un percorso, un terreno in grado di darci soddisfazione e compiacimento. Ognuno sceglie il suo e appunto ecco "i milioni di verità con cui confrontarsi". Ci costringiamo in una gabbietta tutti contenti dello star bene e del trarne soddisfazione e giovamento, ma in verità , alla fine, è pur sempre una gabbia e basta. Ci siamo ingabbiati da soli per non dover scendere a patti con dei limiti, e finchè uno non se ne rende conto ci sta da dio. Il pericolo sta nel giorno in cui uno decide di fare come la tartaruga. Può avvenire in qualsiasi modo: provando una moto di un amico, testandone una di genere diverso messa a disposizione dal concessionario, accettando un invito da un amico nelle sue zone di scorribanda, perfino dovendoci adattare dopo esserci persi e si deve comunque tornare a casa per un viottolo sconosciuto.
Il punto è: quando salti dalla gabbietta, che scopri?