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Topics - Valchisun

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Moto d'epoca / Montesa Cota 242
« il: 04 Dicembre 2011, 13:51:15 »
Questa e' la Montesa Cota 242 nella prima versione del 1983:



questa moto rappresento' una rivoluzione per il concetto di moto da trial che avevano alla Montesa, ma anche loro furono costretti ad adeguarsi alla tendenza inaugurata dalla Fantic Motor, prima con l'uscita del loro trial della serie Professional di 125 e di 200 cc.:



In pratica i nuovi trial messi in commercio dalla Fantic Motor con la serie Professional della fine degli anni settanta screditarono ampiamente le certezze del mondo del trial di quel periodo, dove si pensava che le moto da trial dovessero avere per forza dei motori di grossa cilindrata, la Montesa Cota 349 e le ultime Bultaco, diventate in seguito Italjet, erano tutte di cilindrata intorno ai 350 cc., mentre la Fantic Motor aveva addirittura messo in circolazione i 50 cc. da trial, con cui un Diego Bosis ancora dodicenne si permetteva gia' di correre nelle gare indoor, e senza sfigurare, anche nel trial naturale con i 50 cc. si vedevano piloti quattordicenni ad uscire a zero in zone destinate alle normali moto da trial!In pratica si privilegiava la leggerezza, l'agilita' e la prontezza di scatto ai bassi regimi delle piccole cilindrate alle moto di 350 cc. dotati si' di una grande coppia motrice, ma pesanti e faticose da guidare utilizzate a fare trial fino ad allora!
Non parliamo poi dell'arrivo del Fantic Motor Professional 240, quella fu una delle moto piu' indovinate e di maggiore successo di tutta la storia del trial:





Quella era una moto in grado di potere gareggiare nelle zone del Mondiale di trial perfettamente di serie e soltanto cambiandole il pignone poteva superare su strada i 110 km. orari!
La Montesa si trovo' costretta di conseguenza a commercializzare la Cota 242 e di accantonare il "credo" della moto da trial di grossa cubatura, privilegiando la leggerezza e la facilita' di guida delle cilindrate di quarto di litro o poco meno:

Mi e' venuta in mente la Cota 242, perche' nel giro di ieri e' arrivato Mario il panate' dotato della 240 con cui saliva su un sentiero abbastana tecnico e viscido ad una velocita' inaspettata su una moto di oltre trent'anni fa':




Questa e' la versione della Cota 242 come quella del panate':



Come avrete notato quelle trial avevano ancora uno "straccio" di sella, quella della foto aveva addirittura le pedaline per il passeggero, immagino per  un nano di piccola statura.... sm444

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Fotografia / Il bosco in inverno
« il: 03 Dicembre 2011, 22:42:05 »






In inverno ci sono anche le Gas Gas che si tingono di rosso come le foglie....


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Moto d'epoca / Italjet Scott 350 trial a quattro tempi
« il: 03 Dicembre 2011, 21:33:05 »
Agli inizi degli anni ottanta la italiana Italjet di San Lazzaro di Savena nei pressi di Bologna, di proprieta' di Leopoldo Tartarini, dopo avere acquisito quello che rimaneva della spagnola Bultaco ed iniziando a costruire le loro moto da trial a due tempi che erano in realta' dei Bultaco verniciati di verde o poco piu', allestiva una moto da trial a quattro tempi, utilizzando il carter della moto da enduro a due tempi della Ducati 125, modificandolo per adattare catena di distribuzione e quant'altro per farla diventare un motore a quattro tempi, ne vennero commercializzati pochi esemplari, ma qualcuno ha resistito fino ai nostri giorni nelle mani dei qualche collezionista di rarita' motociclistiche, ecco la Italjet Scott 350 da trial:







Per chi volesse saperne di piu' riguardo alle Italjet da trial qui c'e' un Sito che ne parla:


http://www.twnclub.ch/classic_trial_files/italjet/italjet.htm

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http://www.moto.it/sport/regolamento-fmi-enduro-2012.html

Come gia' detto, sara' resa obbligatoria la targa originale fisssa e non rimuovibile sul mezzo, pena esclusione dalla gara!

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Filosofia motoalpinistica / Le gare di motoalpinismo?
« il: 01 Dicembre 2011, 14:42:25 »
C'era uno che su Se chiedeva se si sarebbero organizzate delle gare di motoalpinismo, per me sarebbero gare per chi si rilassa di piu', scatta delle bellissime foto di montagna e si diverte a girare in tranquillita' e rispetto della natura, ma e' molto difficile tradurre queste cose per farne una classifica e vedere chi esce come vincitore di "rilassamento e piacere di guida a basse velocita' in montagna"!  sm17 sm409

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Drive in / In che altri siti e forum bazzicate?
« il: 30 Novembre 2011, 23:53:02 »
Per pura curiosita' e anche per fare i c...i vostri  sm444, ero curioso di sapere se bazzicavate abitualmente su qualche altro Sito o Forum, tanto cosi' per cercare qualcosa di interessante anche in altri settori anche extra-moto, evitate di fare i nomi dei soliti siti-porno perche' e' evidente che ci siete tutti anche li'!
Amme ad esempio non impazzisco per Fbuck, anche se la chat per il cazzeggio a raffica con tutta Italia e non solo ogni tanto e' divertente!

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Beta / Beta RR 350 impressioni di guida
« il: 30 Novembre 2011, 21:15:44 »
Domenica scorsa ho avuto il piacere di provare per un breve "assaggio" la nuova Beta RR 350 da enduro:



La versione di 350 cc. e' l'ultima nata della serie Rr, che completa la gamma delle enduro dell'azienda di Rignano sull'Arno, cosi' l'appassionato puo' sbizzarrirsi nella scelta tra le cilindrate di 350,400, 450 e 520 cc.
La moto e' caratterizzata da una impostazione di guida estrememente ergonomica, la triangolazione sella/pedane/manubrio risulta perfetta sia da seduti che in piedi sulle pedane, le dimensioni del motore abbastanza importanti e il maggiore spessore dei tubi della culla del telaio ridisegnati, fanno immaginare un mezzo ingombrante e dalle grandi dimensioni, in realta' una volta in sella la moto sembra molto piccola, il vuoto tra il radiatore ed il cannotto di sterzo la fanno assomigliare ad una snella due tempi, si avverte soltanto la larghezza del parafango e della parte posteriore della sella se si guida arretrati in piedi sulle pedane



Il motore completamente made in Beta ha subito notevoli rimaneggiamenti e migliorie rispetto alla prima versione che aveva avuto qualche problema a livello di frizione,ora e' stato dotato di un nuovo comando idraulico e di nuove molle, la versione 2012 e' gia' la terza versione del motore made in Beta, in cui hanno praticamente eliminato gli inevitabili difetti di industrializzazione,sono stati rinforzati gli alloggiamenti degli alberi a camme, e' stato migliorato il pattino tendi catena della distribuzione, anche l'ingranaggio della primaria e' piu' resistente delle precedenti versioni, tolto qualche raro esemplare di preserie, il 350 e' al primo anno di commercializzazione e ha cosi' potuto beneficiare di tutte le modifiche ed affinamenti delle altre cilindrate



risulta molto utile l'incavo nel sottosella posteriore da utilizzare come maniglia per spostare la moto nelle manovre da fermo



Come su quasi tutte le enduro risulta molto difficile toccare a terra con i piedi agevolmente per chi come me risulta "gambacortadotato" :73:, in quanto la sella ha un notevole spessore nella zona a contatto del serbatoio ed e' anche poco cedevole come dev'essere giustamente su una moto da enduro gara, nella guida all'inpiedi sulle pedane si ha una piacevole sensazione di avere tutto sotto controllo



Il bello viene appena si iniza ad aprire il gas, la moto  concede fin da subito una confidenza esagerata, sembra di averla guidata da sempre, l'erogazione del motore e' dolcissima nella prima apertura del gas, il motore sale di giri in modo progressivo, senza nessun vuoto di carburazione, con un'ottima "schiena", in pratica assomiglia piu' ad un 400 cc. che ad un 250, nessun vuoto ai medi regimi ma un'erogazione belle piena ed elettrica, anche il telaio e' una sorpresa piacevolissima, perche' coadiuva alla perfezione la facilita' di erogazione del motore, la moto e' stabilissima ed invita  ad intraversare la moto in accelerazione in uscita di curva in piena sicurezza e controllo



Anche la taratura morbida della forcella Sachs da 48 mm. con il nuovo sistema di cartuccia Ftx ed il monoammortizzatore sempre Sachs rendono la moto molto stabile e confortevole alle basse andature, le pietre del greto del torrente non si sentivano per niente sulle braccia, in pratica un ottima moto da enduro, adatta anche a chi non ne fa' un uso agonistico ma utilizza la moto anche per fare del motoalpinismo anche su percorsi tecnici ed impegnativi in quanto la moto dispone di un'erogazione della potenza gestibilissima e "amichevole" che la fanno sembrare quasi una moto da trial ai bassi regimi esaltandone le doti da "arrampicatrice" e nel contempo un'ottima moto da "ampi sterrati" per la sua stabilita' sul veloce!
Sicuramente la nuova cilindrata di 350 cc. non e' soltanto una "moda" o un ritorno alle origini dei primi quattro tempi da enduro, ma un ottimo compromesso dove si associa la leggerezza e la gestibilita' ed anche il piacere di fare girare agli altri regimi il motore come sui 250 cc. e nel contempo la coppia motrice di un'enduro di cilindrata piu' grande senza avere troppa "cavalleria" che alla lunga puo' risultare faticosa ed inutile!

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Sembra che nel prossimo campionato nazionale di trial verra' adottato il regolamento No Stop che prevede la penalizzazione del fermo della moto nella zona, un regolamento vecchio stile in vigore negli anni sessanta assolutamente desueto ed improponibile con le moto e lo stile di guida attuale, oltrettutto il fermo della moto e' di difficile valutazione da parte del giudice di zona, verranno fuori discussioni e litigate infinite. e, ovviamente, il livello di difficolta' nelle zone dovra' essere abbassato enormemente perche' non ci sara' piu' la possibilita' di manovrare e sistemare la moto prima di un ostacolo, sarebbe come vietare di fare i salti in una gara di motocross o di fare le pieghe in curva nella Moto Gp!
L'unico regolamento giusto da adottare e' quello di mantenere il minuto e mezzo come tempo massimo per percorrere la zona, in quel minuto e mezzo il pilota puo' fare cosa vuole, tranne ovviamente di incrociare la traiettoria!
In Inghilterra devono sempre fare i "diversi", con la convinzione di attirare nuova linfa vitale alle gare di trial, ma cosi' avranno esattamente l'effetto opposto! :73: :censura: :censura: :censura:

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Filosofia motoalpinistica / Calma e sangue freddo
« il: 29 Novembre 2011, 21:14:06 »
Mi e' venuto in mente che nel trial e non solo, perche' credo che il concetto che voglio "sviluppare" si possa applicare a tutti gli sport ed anche nella vita di tutti i giorni, la calma e' un accessorio fondamentale e' spesso trascurato e sottovalutato, nel senso che la calma e il non lasciarsi prendere dall'affanno o peggio dalla paura, e' l'arma da utilizzare nei tratti di difficolta', molte volte durante un giro di motoalpinismo, capita di dovere affrontare dei tratti particolarmente difficili o tecnici, in quei casi e' facile che ci venga il "braccino corto", la paura di sbagliare o di commettere qualche errore e rischiare una caduta fa' si' che si rinunci al tentativo di superare l'ostacolo oppure lo si affronti nel modo sbagliato, mentre se si adotta un atteggiamento piu' calmo e meno negativo, molte volte si scopre di essere in grado di superarlo con successo, magari siamo in possesso della sufficente tecnica e capacita' ma la paura e l'agitazione ci mettono k.o. ancora prima di avere provato!
Mi ricordo che anni fa' il trial era dominato dai piloti del nord Europa, finlandesi, inglesi, svedesi, prima che arrivasse il dominio spagnolo, e la dote che maggiormente traspariva dai piloti nordeuropei era proprio la loro freddezza estrema, mentre visionavano le zone a piedi, sembravano degli automi privi di anima, anche se sbagliavano e si beccavano le cinque penalita', loro non battevano ciglio, non si portavano l'incazzatura nella zona successiva, anche il sette volte campione del mondo di trial, il britannico Dougie Lampkin, pur non avendo un bello stile di guida e una classe cosi' cristallina come altri campioni del mondo, aveva dalla sua parte una enorme freddezza, a volte e' proprio questo dono a costituire quel tocco di classe in piu' che permette di prevalere sui piloti magari tecnicamente piu' bravi, ma piu' propensi all'arrabbiatura ed a perdere le staffe e quindi la concentrazione!
Quindi ragazzi calma e gesso, il gesso non so' a cosa serva, sara' per le ingessature? sm404 sm444

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Filmati e foto / Mukkone in crash action!
« il: 28 Novembre 2011, 00:33:43 »
Per quelli che hanno il Bmw Giesse il video non e' consigliabile  :57::


http://youtu.be/_7E4VJVPon0

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Oggi ho provato la nuova versione della Beta Evo 300 a quattro tempi nella versione 2012, sono soltanto delle impressioni di guida, a breve vedremo di fare una prova piu' accurata e, soprattutto, su un terreno piu' adatto ad una moto da trial!





Dal punto di vista estetico, telaistico e delle sovrastrutture la Evo a quattro tempi ha beneficiato di tutte le modifiche apportate al modello a due tempi del 2012, per quanto riguarda invece il propulsore, la modifica piu' sostanziale riguarda lo spostamento dell'arricchitore per le partenze a caldo dal carburatore al collettore di aspirazione, con l'apposito pulsante rosso, per agevolare la messa in moto:



La versione 2012 della Evo parte benissimo alla prima pedalata, la procedura e' molto simile a quella adottata per la Montesa Cota 250 4 Rt, cioe' una pedata lenta e lunga sulla leva della messa in moto, il minimo della moto provata era piuttosto alto, sempre in Montesa style,il rumore di scarico e' ridottissimo, la silenziosita' dell'impianto di scarico mette in rilievo il ticchettio delle punterie ed i rumori meccanici del propulsore, lo stacco della frizione e' molto on-off, con la sensazione che la moto spinga subito in modo piuttosto deciso, la stabilita' in surplace da fermo e' leggermente minore rispetto alla due tempi in quanto il motore a valvole innalza leggermente il baricentro della moto, per il resto, la spinta ai bassi regimi e la prontezza di "scatto" e' ottima, non sembra di essere alla guida di un motore a quattro tempi, nonostante che il motore sia leggermente "soffocato" dal silenziatore, ovviamente un silenziatore leggermente piu' "aperto" conferirebbe alla moto un maggiore spunto, ma non si puo' avere tutto dalla vita...
Sostanzialmente, la Evo a quattro tempi ha la caratteristica principale di non sembrare un motore a....quattro tempi, nel senso che il peso e' maggiore di soli 4 chili rispetto alla Evo a due tempi e nemmeno quei quattro chili sono avvertibili piu' di tanto nella guida, anche gli ingombri laterali del motore sono molto simili a quelli della Evo a miscela, quel poco che mi ha permesso l'utilizzo della moto su un greto di un torrente, mi e' sembrato che la moto abbia una trazione eccezionale ed una grandissima aderenza e che il motore a valvole contribuisca a valorizzare le doti telaistiche  della Beta Evo e cioe' di un ottimo bilanciamento del telaio che permette al pilota di mantenere una posizione piu' centrale e quindi meno esasperata e meno faticosa nella guida in salita, e cio' si traduce in un minore affaticamento nella guida motoalpinistica sui sentieri piu' tecnici ed impegnativi, ed in discesa ovviamente il freno motore molto piu' presente verra' in aiuto nei tratti piu' impegnativi e piu' viscidi!
Direi che la Beta ogni anno affina e migliora la sua trial a quattro tempi facendola diventare una moto perfetta per il motoalpinismo piu' impegnativo!



Una caratteristica del motore della Evo 4 Ti. e' di avere un rubinetto della benzina dotata di una elettrovalvola che interrompe il flusso della benzina dal serbatoio al carburatore non appena si arresta il motore in modo da prevenire ingolfamenti e difficolta' di accensione






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Beta / Problema su Beta Evo, la leggerezza dello sterzo
« il: 27 Novembre 2011, 18:56:41 »
L'ho sempre detto che e' troppo leggera davanti quella moto li':



il difficile non e' tanto la partenza, perche' ci sia appoggia sul paracoppa e anche un po' sul collettore dello scarico:







il difficile e' il fermarsi senza distruggere niente:



diciamo pure che il difficile e' la parte tra la partenza e l'atterraggio....
Complimenti ad Alberto Scalenghe per i numeri che riesce a fare, pilota del team B.m. Racing e vincitore del Trofeo Monomarca Beta 2011
 smbrv smbrv smbrv

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Fotografia / Il "solito" problema delle moto da enduro
« il: 27 Novembre 2011, 18:35:05 »
Ecco perche' non mi piacciono piu' le moto da enduro:



 :73:

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Filmati e foto / Per chi dice che sono moto da vigna!
« il: 27 Novembre 2011, 18:29:51 »
Guardate che numeri si possono fare con la Gas Gas 125 Randonne' dotata di un motore a quattro tempi da non piu' di 8 Cv., se condotta da chi sa' andare in moto:




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Moto da trial e free ride / Cmc Victor 250 questa me la sono persa!
« il: 27 Novembre 2011, 00:17:35 »
Questa all'Eicma mi e' sfuggita, mi sembra che non se ne sia parlato molto di questa nuova moto da fuoristrada on-off, la Tironi-Cmc 250 trail a quattro tempi:

http://youtu.be/fLRD_Wcq5vw

Il motore mi sa' tanto di Montesa 250 4 Rt, o mi sbaglio? sm17